La Cattedrale di San Basilio a Mosca

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Condividi Enrico Montanari

Commissionata da Ivan il Terribile per celebrare la presa della roccaforte mongola di Kazan nel 1552, la cattedrale di San Basilio a Mosca fu completata nove anni più tardi, nel 1561. A disegnarla pare sia stato l’architetto russo Postnik Yakovlev, protagonista di una leggenda secondo la quale lo stesso Ivan, rapito dalla bellezza dell’opera appena costruita, lo avrebbe fatto accecare per impedirgli di progettare qualcosa di altrettanto bello in futuro. La struttura della cattedrale, inserita dall’UNESCO tra il Patrimonio dell’Umanità nel 1990, è un tripudio di frontoni, tetti a piramide e contorte cupole a cipolla, mentre il nome è legato a quello del “santo folle” Basilio il Benedetto, che fu sepolto qui dopo la sua morte occorsa lo stesso anno dell’apertura del cantiere nel 1552.

La cattedrale di San Basilio rapisce fin dal primo sguardo: non c’è descrizione o guida turistica che possa rendere giustizia al suo splendore e alla sua magnificenza. L’edificio si staglia con tutta la sua imponenza nel cielo moscovita là dove la Piazza Rossa degrada dolcemente verso la Moscova slanciandosi verso il cielo con le sue cupole colorate. Pare che Napoleone sia rimasto tanto affascinato dalla cattedrale da pensare di smantellarla per ricostruirla a Parigi, mentre Stalin intendeva demolirla in quanto ostacolava gli spostamenti delle truppe in Piazza Rossa; a scongiurare la seconda eventualità fu il gesto dell’architetto Baranovskij, che minacciò di tagliarsi la gola proprio sui gradini della chiesa inducendo il dittatore sovietico a cambiare idea. Anche oggi San Basilio avrebbe bisogno di un altro “Baranovskij” che si batta per convincere il governo ad intervenire per garantire i sufficienti interventi di restauro al complesso, che sta lentamente scivolando lungo il pendio verso il corso della Moscova.

Nonostante l’apparente disordine c’è una sottesa simmetria nella cattedrale che ha otto cappelle, di cui quattro più grandi ottagonali e altrettante di forma quadrata, sormontate da cupole che stanno a rappresentare gli otto assalti alla fortezza di Kazan. In realtà le cappelle sono nove, dato che nel 1588 lo zar Fedor ordinò di costruirne un’ulteriore per ospitare le spoglie di San Basilio, che giace al di sotto di una piccola cupola giallo-verde tempestata di piramidi arancio. I tanti colori che si vedono osservando l’esterno non sono originali, ma furono aggiunti nel 1670, mentre anche la forma stessa delle cupole ha subito qualche cambiamento in seguito ad un incendio nel 1583, dopo il quale furono del tutto eliminate le precedenti cupole a forma di elmo in luogo di otto cupole a cipolla scanalate o sfaccettate.

L’interno, decisamente più sobrio e meno variopinto rispetto alla facciata, è contraddistinto dai disegni floreali seicenteschi che ricoprono le pareti e le volte. Ognuna delle nove cappelle ha qualcosa di diverso dalle altre e merita qualche minuto di attenzione. La più alta, sormontata da un tetto a piramide dorato che supera i 60 metri di altezza, è la cappella centrale dell’Intercessione, caratterizzata da quattro grandi finestre che irradiano di luce l’interno e da un’iconostasi barocca risalente al XIX secolo. All’esterno della cappella centrale corre una galleria che la collega alle altre otto di cui merita soprattutto il soffitto finemente lavorato e decorato da piastrelle floreali della fine del Settecento. Altrettanto belle sono la cappella di San Cipriano, riconoscibile dall’esterno grazie alla cupola a spicchi bianchi e blu, la cappella di San Nicola, dalla copertura a strisce orizzontali bianche e rosse, la cappella dell’Ingresso di Cristo a Gerusalemme, che fungeva da ingresso cerimoniale per l’annuale processione della Domenica delle Palme, la cappella della Trinità, dagli sgargianti colori verde e giallo, e la cappella di San Varlaam di Khutjnskij, tra le più basse della cattedrale insieme a quelle del vescovo Gregorio e dei Tre patriarchi.
Nel giardino antistante alla cattedrale è situata un imponente monumento in bronzo raffigurante due personaggi alquanto singolari vissuti nella cosiddetta “epoca dei torbidi”: Dmitrij Pozarskij (1557-1642), principe russo fautore dell’ascesa al trono della dinastia dei Romanov; e Kos’ma Minin, macellaio di Niznij Novgorod morto nel 1616 che, prendendo in ostaggio le donne del villaggio, indusse i suoi concittadini a formare un vero e proprio esercitò in grado di respingere i polacchi nel 1612. Costruito nel 1818 con sottoscrizione pubblica e originariamente collocato nel bel mezzo della Piazza Rossa, il monumento fu spostato da Stalin che lo reputava un ostacolo per le parate militari.

La cattedrale di San Basilio è aperta tutti i giorni tranne il martedì dalle 11.00 alle 16.00, mentre è chiusa il primo lunedì di ogni mese. Presso la biglietteria, che chiude un’ora prima dell’orario di visita, è possibile acquistare il tagliando d’ingresso ad un costo equivalente a circa 3 €.

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