Science Museum a Londra, visita al museo della scienza

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Condividi Enrico Montanari

Da oltre 150 anni il Science Museum è una vera e propria miniera del sapere. Gli strumenti, i modellini, le animazioni multimediali e le mostre interattive che occupano i 7 piani di questo museo presentano i progressi nelle scoperte e nelle invenzioni che, a partire dal XVIII secolo, con la Rivoluzione industriale, hanno mutato il panorama scientifico e tecnologico del mondo occidentale. Tutti i settori della conoscenza e della ricerca scientifica vengono affrontati con un approccio interattivo, finalizzato all'insegnamento, perciò è impossibile annoiarsi al Science Museum, qualunque siano i vostri interessi. Nella classifica dei temi trattati figurano l'energia, lo spazio, ma anche la storia della medicina, dell'aviazione e della misurazione del tempo.

La maggior parte dei visitatori comincia la propria visita dal piano terra, trascurando il piano interrato che invece meriterebbe una maggiore attenzione. Qui, infatti, è allestita la collezione "The Secret Life of the Home", che svela gli ultimi ritrovati della tecnologia domestica e gli avveniristici optional messi a punto per facilitare le faccende domestiche, parallelamente alla quale si possono vedere il cosiddetto Launch Pad (piattaforma di lancio) e The Garden. Ambedue le sezioni sono state pensate prevalentemente per i bambini dai 3 ai 6 anni, che hanno così modo di familiarizzare con il mondo delle scienze attraverso attività ludiche e pedagogiche.

Risalendo al piano terra ha inizio la sezione dedicata alla produzione dell'energia che, oltre a un'esaustiva carrellata sulle prime macchine a vapore, si completa con le trattazioni sui motori a gas, aria e benzina. L'intento della Space Gallery, che annovera anche missili veri, è di far familiarizzare i visitatori con il funzionamento di un satellite, la vita dell'uomo nello spazio e la conquista spaziale, mentre la sezione intitolata "Making the Modern World" presenta le macchine e gli strumenti che hanno contribuito al progresso a grandi passi della tecnica dal 1750 ad oggi. La star di questa parte del museo è Puffing Billy, una delle più antiche locomotive del mondo essendo stata realizzata nel 1813. Da scoprire anche la prima Rolls-Royce (1905), il primo computer britannico (1950) e la capsula spaziale Apollo 10, che nel 1969 lanciò in orbita tre astronauti americani intorno alla Luna. Da questa galleria si accede poi a una nuova ala ricca di attrattive tra cui un moderno cinema IMAX e un simulatore di movimento molto emozionante.

Al primo piano è allestita la mostra incentrata sul ruolo del tempo nella storia. Dalle clessidre dei faraoni alle messa a punto dell'orologio atomico al cesio, il calcolo del tempo è sempre stato una priorità dell'uomo, come attestano i circa 500 oggetti esposti nella sezione chiamata "Time Measurement". Dopo il tempo che passa, ci si preoccupa di quello che farà: "Wheater", infatti, spiega come la meteorologia sia divenuta una vera scienza, mentre "Surveying" presenta gli strumenti che consentono di tracciare la cartografia della Terra e predirne gli attacchi di collera. Su questo stesso piano, grazie a innumerevoli macchinari, sono ricostruite la storia dell'agricoltura e quella delle telecomunicazioni, entrambe fondamentali nel rivoluzionare la vita e i rapporti tra le persone. Per chiudere questo ricco capitolo sono da vedere "Who am I?", che esplora i segreti della genetica, delle scienze neurologiche e della psicologia, e "Challenge of Materials", che testimonia i progressi prodigiosi registrati nel dominio dei materiali.

Il secondo piano è quello della collezione da sogno di modellini di navi che illustra la storia della Marina inglese, dai galeoni ai transatlantici di lusso come il Queen Elizabeth, oltre ad un inventario degli strumenti di navigazione e delle tecniche di immersioni sottomarina. Nello spazio battezzato "Computing" è possibile paragonare le performance del proprio computer con quelle della macchina analitica n.2, costruita per il museo secondo il progetto ideato da Charles Babbage tra il 1847 e il 1849. Infine, per avere un'idea delle prossime rivoluzioni tecnologiche che ci interesseranno negli anni a venire appuntamento al "Technology-Futures – Tosca".

"Flight", la sala che introduce al terzo piano ripercorrendo l'avventura aeronautica, è enorme e piena zeppa di aerei. Qui viene analizzato il cammino percorso dalla tecnica partendo dai primi aeroplani, mentre il simulatore di volo del "Flight Lab" offre ai bambini una simpatica lezione di pilotaggio. Successivamente si passa a parlare di oceanografia, argomento introdotto svelando dati e informazioni relative al Challenger (1872-1876), la prima nave noleggiata per lo studio degli oceani, a sua volta seguita dalla geofisica e da una carrellata di apparecchiature per la misurazione della temperatura, tra cui quella di James Joules (1818-1889), reso famoso dai suoi lavori nel campo della termodinamica. A chiudere le esposizioni del terzo piano sono le sezioni "Science in the 18th Century" e "In future".

Quarto e quinto piano sono quelli relativi alla storia della medicina, ripercorsa in modo estremamente suggestivo fin dal Neolitico mediante ottime ricostruzioni ambientali. Tra queste, una delle migliori è la sala dell'ospedale reale di Glasgow dove lavorava il chirurgo Joseph Lister (1827-1912), al quale si deve la scoperta dell'antisepsi nel 1865. All'ultimo livello è allestita la mostra intitolata "Science and Art of Medicine", che mostra circa 5.000 oggetti inerenti all'evoluzione delle pratiche mediche nel mondo oltre ad una panoramica della scienza veterinaria, raccontata con modelli anatomici di cavalli.

Il Science Museum si trova in Exibithion Road, vicino a Natural History Museum, al punto che un tempo i due muesi erano collegati da un corridoio, ora chiuso. la struttura è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. L'ingresso alla collezione permanente è gratuito, ma per vedere un film al cinema IMAX e entrare nel simulatore Motionride si pagano rispettivamente 8 £ (intero)/6.25 £ (ridotto) e 2.50 £/1.50 £. Dal 2003 attiguo al museo è stato aperto il Dana Centre, che include un bar ed un caffè, dove poter fare una pausa ristoratrice durante la vostra visita. La fermata della metropolitana più vicina è South Kensington, servita dalla linee gialla, verde e blu. Chi utilizza l'autobus può utilizzare la linea 360, con fermata Kensington Museums. Maggiori info su www.sciencemuseum.org.uk o chiamando 0870 870 4868

Fonte foto e maggiori informazioni: www.visitlondon.com/it

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