Il quartiere più interessante dal punto di vista turistico di Kitaj-gorod è senza dubbio quello di Zarjad’e, che si estende ad est della Cattedrale di San Basilio. Le caratteristiche predominanti di questa antica zona della città sono i tanti edifici religiosi e lo storico rapporto con il mondo del commercio, testimoniato dall’imponente mole dello Starij Gostinij Dvor, la “Camera dei mercanti”, costruita a cavallo XVIII e XIX secolo e attualmente sede di un centro commerciale. Le altre attrattive da non perdere sono il massiccio Fondaco degli Inglesi, la Casa-museo dei Boiari Romanov e la Chiesa della Trinità a Nikitniki, facilmente riconoscibile dalla facciata di forma asimmetrica e riccamente colorata.
A partire dall’inizio del XII secolo, la collina sopra la Moscova divenne il luogo prescelto per vivere e lavorare dagli artigiani, le cui abitazioni vennero costruite alle spalle della fila di bancarelle che occupavano l’odierna Piazza Rossa. Nel XV secolo un nutrito gruppo di nobili mercanti stranieri cerco di allontanare definitivamente gli artigiani da Zarjad’e, ma questi col passare degli anni se ne riappropriarono. Da quel momento in poi il quartiere è rimasto stabilmente sotto il controllo dei suoi abitanti, protagonisti di un capitolo di “Guerra e Pace” di Tolstoj in cui vengono descritti dei contadini abbandonati privi di sensi nel fango e dei soldati ubriachi a caccia di prostitute.
La zona maggiormente caratterizzante di Zarjad’e è quella di via Santa Barbara (ulitsa Varvarka), la più antica strada di Mosca, essendo stata tracciata nel XIV secolo. Da Piazza Rossa si gode di una bella vista delle cupole a cipolla e delle guglie dorate della Varvarka che, tuttavia, sfigurano se paragonate all’imponente Hotel Rossija, costruito nel 1969 senza grande rispetto nei confronti del preesistente tessuto storico. Da apprezzare è soprattutto l’insieme affascinante e eterogeneo costituito dalle chiese, tra le quali spicca la Chiesa di Santa Barbara (tserkov’ Varvary), edificata tra il 1796 ed il 1804 sul sito di una basilica precedente progettata da Alevisio Novi, lo stesso architetto della Cattedrale dell’Arcangelo al Cremlino.
Alle spalle della Chiesa di Santa Barbara, ai piedi di una modesta collina, si erge il massiccio fabbricato bianco del Fondaco degli Inglesi (1) (Anglijskoe podvor’e), riconoscibile per via del caratteristico tetto in legno e delle strette finestre di diverse dimensioni. Come raccontato dall’allestimento disposto all’interno, i contatti commerciali tra Russia e Inghilterra ebbero inizio nel 1553, anno dello sbarco a Murmansk della nave mercantile di Richard Chancellor e della fondazione della Compagnia della Moscovia, alla quale Ivan il Terribile garantì privilegi doganali ed una sede estremamente lussuosa. L’architettura dell’edificio risponde ai canoni classici moscoviti, con le scale strette e le porte molto basse. Tra gli ambienti migliori del palazzo ricordiamo la Sala Ufficiale, un tempo usata per i banchetti ed oggi teatro di frequenti concerti. Nelle vicinanze da non perdere la Chiesa di San Massimo il Beato, costruita sul finire del XVII secolo dai mercanti di Novgorod per accogliere le spoglie di san Massimo, ed il Monastero del Segno, commissionato dalla famiglia Romanov nel 1634.
Passeggiando per ulitsa Varvarka non si potrà non notare la Casa-museo dei Boiari Romanov (2) (Musej Palaty v Zarjad’e), un palazzo dalla struttura irregolare al quale si accede mediante un ingresso poco distante dalla rampa dell’albergo Rossija. Risalente al XVI secolo, l’edificio fu costruito per volere del boiardo Nikita Romanov, cognato di Ivan il Terribile, che così facendo volle gettare le basi per la realizzazione di un vasto complesso residenziale che si estendeva fino al fiume e del quale facevano parte quasi 7.000 case. La residenza fu abbandonata nel 1613, quando Michele Romanov assunse il titolo di zar e la famiglia si trasferì al Cremlino, mentre nel 1859 l’edificio fu restaurato ed aperto al pubblico in qualità di museo. Oltre alla Casa dei Boiari Romanov si erge la sagoma del campanile della Chiesa di San Giorgio sul monte Pskov, costellata di belle cupole a cipolla di color verde mare punteggiate di stelle d’oro e sormontate da magnifiche croci.
Imboccando Ipat’evskij pereulok, sulla destra, si incontra la Chiesa della Trinità di Nikitniki (3) (tserkov’ Troicy v Nikitnikah), uno splendido edificio circondato da mostruosi edifici postbellici. Nel 1635, quando fu costruita dal ricco mercante Grigorij Nikitnikov, la chiesa dominava il paesaggio circostante, mentre oggi è costretta a convivere con gli scomodi retaggi dell’architettura sovietica. La fabbrica ha 5 cupole verdi, una profusione di decorazioni e tegole dipinte e file di frontoni kokosniki. Altrettanto elaborato è il campanile, sovrastato da un tetto a piramide e collegato al corpo principale da una galleria coperta. L’elemento più interessante dell’interno sono gli affreschi, terminati nel 1656, che raffigurano scene dei Vangeli, come “La parabola del ricco”, in modo diretto ed emotivo; tra gli artisti che dettero un contributo importante alla decorazione della chiesa ricordiamo il grande pittore Simon Usakov, ugualmente bravo a dipingere icone e murature.
Proseguendo oltre la Chiesa di San Giorgio e svoltando a destra lungo Kitajskij proezd si giunge nei pressi di un altro bel tratto delle mura del Kitaj-gorod. Le merlature a coda di rondine ricordano quelle del Cremlino, sebbene il tracciato murario sia stato costruito all’incirca un secolo dopo, in un’epoca in cui le fortificazioni erano più tozze e meno alte per via dell’utilizzo dei cannoni durante gli assedi. Dall’altra parte della strada si scorge la Casa dei Trovatelli, istituita da Caterina la Grande per scoraggiare l’infanticidio e insegnare agli orfani un mestiere, che attualmente ospita l’Accademia di Artiglieria Dzerzinskij ed è per questo interdetta ai visitatori. Infine, sul lungofiume, si può vedere la piccola Chiesa della Concezione di Sant’Anna, all’interno della quale era solita pregare Salomonia Saburova, moglie del granduca Basilio III, con la speranza di ottenere la grazia di un figlio.
1) Il Fondaco degli Inglesi è aperto da giugno ad agosto il martedì, il giovedì e tutto il weekend dalle 11.00 alle 18.00, il mercoledì e il venerdì dalle 11.00 alle 18.45; per tutto il resto dell’anno, da settembre a maggio, l’orario di apertura si riduce a martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00. Il biglietto di ingresso è acquistabile alla modica cifra di neanche 1 €. La fermata della metropolitana più vicine sono Ploscad Revoljucii e Kitaj Gorod. Per maggiori informazioni chiamate 298 39 52
2) La Casa-museo dei Boiari Romanov è aperta da giovedì a lunedì dalle 10.00 alle 17.00 e il mercoledì dalle 10.00 alle 18.00 ad eccezione del primo lunedì del mese, quando rimane chiusa tutto il giorno. L’ingresso costa l’equivalente di circa 3 €. La fermata della metropolitana più vicina è Kitaj Gorod. Per maggiori informazioni chiamate 298 37 06
3) La Chiesa della Trinità di Nikitniki è contattabile chiamando il numero 298 34 51