Il palazzo degli uffici doganali di Dublino, la Custom House, è uno dei monumenti da sempre simbolo della città. L’edificio, che si erge in tutta la sua imponenza sulla riva settentrionale del Liffey tra il Butt Bridge e il Talbot Memorial Bridge, è sostanzialmente il primo in ordine cronologico realizzato dall’architetto di ispirazione georgiana James Gandon (1743-1823), che ha lasciato diverse testimonianze in tutta la città; alcuni esempi sono l’O’Connell Bridge, il Four Courts ed una parte della Bank of Ireland. Purtroppo la maggior parte del complesso non è accessibile ai visitatori ed il piccolo museo che ne illustra la storia è piuttosto improvvisato, ma nonostante tutto ogni giorno sono centinaia i turisti che si fanno ritrarre in foto dinanzi al suo pronao monumentale.
La Custom House fu costruita tra il 1781 e il 1791 pochi passi oltre Eden Quay in un ampio lotto sulle sponde del Liffey. Durante il cantiere le manifestazioni di protesta da parte dei mercanti cittadini e degli operai portuali impiegati presso la Custom House originaria, situata più a monte in Temple Bar, furono aspre e frequenti, tanto che lo stesso Gandon era solito recarsi al lavoro armato. Tuttavia, a sostenere l’esigenza di costruire un nuovo palazzo degli uffici doganali era il noto imprenditore immobiliare Luke Gardinier, uno degli uomini più ricchi della Dublino del Settecento, intenzionato a delocalizzare l’asse urbano verso est, dalla vecchia zona medievale intorno a Capel St verso l’allora Gardiner’s Mall, oggi noto come O’Connell St.
Così, in circa dieci anni, fu completato questo gigantesco edificio neoclassico, il cui fronte si estende per 114 metri parallelo al fiume. La struttura consta di un padiglione centrale sormontato da una cupola in rame collegato ai laterali mediante due volumi preceduti da sette grandi arcate. Osservando la cupola si scorgono i quattro orologi che la incorniciano e la statua della Speranza alta 5 metri posta al centro di essa. Le colonne delle facciate sono sormontate da capitelli finemente scolpiti accomunati dalla presenza di alcune arpe, sebbene i motivi decorativi ricorrenti del complesso facciano riferimento al settore del commercio e a quello dei trasporti; non a caso sul tetto si trovano quattro statue raffiguranti Mercurio, Nettuno, l’Industria e l’Abbondanza, incarnazioni eccellenti di queste tematiche. Interessante è anche la storia che le riguarda, dato che tutte e quattro andarono distrutte in un incendio scoppiato nel 1921 durante la battaglia per l’indipendenza e furono poi sostituite con altrettante copie identiche nel 1991.
A causa del medesimo incendio anche l’interno dell’edificio ha richiesto numerosi interventi di restauro, l’ultimo dei quali completato negli anni ’80. Osservando sotto il fregio si notano i busti delle divinità dei 13 maggiori fiumi irlandesi, con l’unica testa femminile che è quella del Liffey, posizionato proprio sopra l’ingresso principale. Da notare poi le teste di animali che rendono onore al commercio dei bovini, un’attività da sempre radicata a Dublino e in tutta l’Irlanda, mentre le statue situate alle spalle del palazzo stanno a rappresentare l’Africa, l’Asia, l’America e l’Europa. Sotto la cupola si trova il centro visitatori, presso il quale è stato allestito un piccolo museo incentrato sulla storia della Custom House e del suo celebre architetto. Uscendo dall’edificio, lungo Custom House Quay, è da notare la serie di statue in bronzo a grandezza naturale realizzate nel 1997 da Rowan Gillespie in memoria delle vittime della drammatica carestia che colpì il paese tra il 1845 e il 1849.
La Custom House è aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00, il weekend dalle 14.00 alle 17.00; tra novembre e la metà di marzo il complesso osserva chiusure straordinarie lunedì, martedì e sabato. Il biglietto di ingresso costa 1.30 €. La Custom House è comodamente raggiungibile coi mezzi pubblici ed in particolare con qualsiasi autobus che attraversi il centro. Per maggiori informazioni e prenotazioni chiamate 888 2538.