Tour nel quartiere ebraico di Vilnius

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Condividi Gianluca Galanti

La storia della comunità ebraica di Vilnius è stata, come in molti altri luoghi in Europa, particolarmente difficile, soprattutto nel XX secolo, quando l'avvento del nazismo ha costretto migliaia di persone a tentare la fuga per salvarsi dallo sterminio dell'Olocausto.
Anche nella capitale lituana esisteva un ghetto, un quartiere nel quale si era stanziata la locale comunità ebraica che conduceva una vita normale fin dai tempi antichi; fu infatti il granduca Gediminas, eroe nazionale, ad invitare gli ebrei ad unirsi alla nascita della futura Lituania in epoca medievale.

Gli abitanti di fede ebraica aumentarono nel corso dei secoli, raggiungendo un periodo di particolare prosperità economica e culturale tra il XVII ed il XIX secolo, tanto da portare Vilnius a divenire il terzo centro di cultura Yiddish nel mondo, superato per numero ed importanza solo da Varsavia e New York. Nella prima metà del XX secolo la città divenne inoltre sede d'investigazione della lingua Yiddish, grazie ad una comunità particolarmente viva che aveva inaugurato scuole, biblioteche, teatri ed oltre cento sinagoghe.
I primi grandi problemi si verificarono con l'invasione della Polonia orientale da parte dei sovietici all'inizio della Seconda Guerra Mondiale: iniziarono le persecuzioni dei leader ebraici, che aumentarono con l'arrivo dei nazisti e le deportazioni di massa. Si calcola che in appena tre mesi siano stati uccise almeno 35000 persone nel bosco di Paneriai, mentre negli anni successivi fu terminata l'operazione di "pulizia etnica” con lo sterminio e la deportazione di altre decine di migliaia di persone. Della straordinaria comunità che aveva contribuito allo splendore culturale di Vilnius, sopravvissero solo seimila persone.

Di quella presenza secolare, oggi non rimane molto nemmeno a livello architettonico; partendo dalla piazza di fronte alla chiesa ortodossa di Santa Pareaskevia, si può tuttavia percorrere quello che fu, un tempo, il quartiere ebraico della città, nella zona ad ovest di Žydų gatvė. Una visita a piedi per le sue strade, tra le case restaurate ed ordinate è certamente imprescindibile durante un soggiorno nella capitale.
Nonostante la crudeltà degli invasori tedeschi e sovietici abbia praticamente cancellato ogni forma di memoria, con l'indipendenza della Lituania si è intrapreso un percorso di parziale rinascita del quartiere, dove sono sorti piccoli negozi, caffè e ristoranti, approfittando anche della vicinanza alla sede dell'Università di Vilnius, frequentata da molti giovani.
Degli antichi edifici rimane oggi la Grande Sinagoga costruita nel 1894 in stile moresco ed usata dalla comunità ortodossa, mentre negli ultimi decenni sono sorti alcuni importanti centri culturali come il Centro per la Tolleranza (1) ed il Museo Nazionale Ebraico (2), quest'ultimo realizzato nel 1989 per ricordare ciò che è stata la presenza ebraica in città nella Storia.

In realtà, esisteva un Museo Ebraico già nel 1913, ma le peripezie della prima metà del XX secolo – le due guerre mondiali e le persecuzioni – lo costrinsero ripetutamente alla chiusura e al trasferimento; per un breve periodo, infatti, le sua attività furono trasferite a Kaunas, congiuntamente allo spostamento della capitale lituana da Vilnius alla seconda città del paese.
In epoca sovietica le istituzioni ebraiche furono praticamente bandite, eccezion fatta per il memoriale di Paneirai, che ricordava le vittime dell'Olocausto.
A distanza di cinquant'anni dalla sua chiusura, nel 1989, in pieno periodo di Perestrojka, il museo ottenne il permesso di riaprire i battenti; due anni più tardi, fecero il loro ritorno gli oggetti e i documenti che un tempo riempivano le sale della struttura. La collezione fu poi implementata con altri oggetti provenienti dalla donazione di una galleria d'arte di Kaunas.
Nel 1997, in occasione del duecentesimo anniversario della morte del Gaon di Vilna, il museo fu intitolato al celebre rabbino.

A quanti desiderassero soggiornare nel cuore del quartiere ebraico durante la loro permanenza in città, segnaliamo una struttura che ci ha colpito molto, ovvero lo Stikliai Hotel (3); la sua posizione nel centro città, Patrimonio del''Umanità dichiarato dall'UNESCO, ne fa uno degli hotel più apprezzati dagli ospiti internazionali e uno dei pochi 5 stelle a Vilnius.
Nell'hotel si trova inoltre un rinomato ristorante, dove è possibile mangiare anche se non siete ospiti dell'albergo,, dove l'atmosfera romantica impreziosita da rifiniture classiche partecipa a rendere particolarmente piacevole la cena; la sua cucina varia a seconda delle stagioni per garantire i migliori prodotti del periodo, e propone un'interessante commistione tra la tavola francese e quella lituana.

Chi desiderasse calarsi completamente nell'atmosfera lituana, potrebbe invece provare il Restoranas Lokys (4), che propone cucina tradizionale locale in un contesto familiare, dove i particolari sono pensati per riprodurre l'ambiente medievale. Dai piatti a base di selvaggina alle iniziative organizzate dai padroni di casa, come il “mercato medievale” o gli show musicali con strumenti tradizionali, tutto concorre a creare un contesto allegro e genuino. L'edificio che ospita il ristorante risale alla fine del XV secolo, quando apparteneva ad un commerciante del quartiere ebraico. Nel corso dei secoli il locale ha cambiato ripetutamente proprietario, divenendo dapprima negozio, poi taverna ed infine birreria, fino agli anni Settanta, quando il ristorante ha aperto i battenti con l'attuale nome.

(1) Tolerance Center
Naugarduko St. 10/2, Vilnius

(2) The Vilna Gaon State Jewish Museum / VALSTYBINIAME VILNIAUS GAONO ŽYDŲ MUZIEJUJE
Naugarduko g. 10/2,
LT-01141 Vilnius

Tel. +370 5 231 23 57.
muziejus@jmuseum.lt
www.jmuseum.lt

(3) Stikliai Hotel
Gaono g. 7,
LT-01131 Vilnius
http://www.stikliaihotel.lt/en/


(4) Restoranas Lokys
Stiklių g. 8/10,
LT-01131 Vilnius
http://www.lokys.lt/en/about_us


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