Il Quartiere Coppedè: visitare l'anima liberty di Roma

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Condividi Enrico Montanari

Se per le vacanze di Pasqua o di Natale, scegliete come meta proprio la Città Eterna, saranno numerosissimi i luoghi da visitare, i monumenti da scoprire e le attrattive da inseguire. Ma se avrete voglia di dedicare un po’ del vostro tempo anche a qualche visita insolita, Roma offre alcuni luoghi veramente speciali!

Esiste infatti un intero quartiere popolato da fate, cavalieri, esseri mitologici e villini incantati...un nuovo parco dei divertimenti? No! Il quartiere Coppedè. Un esempio di Liberty realmente eccezionale, unico al mondo, un angolo di magia immerso nel cuore pulsante della città, all’interno del quartiere Triste (zona Nomentana). L’intero quartiere deve il proprio nome all’architetto Gino Coppedè, il geniale progettista che si dedicò alla sua realizzazione tra il 1915 e il 1927. Si accede al quartiere attraverso l’ingresso monumentale aperto tra i Palazzi degli Ambasciatori, realizzato con un grande arcone ornato da mascheroni, efebi ed affreschi con cavalieri medioevali, illuminato da un elegante lampadario in ferro battuto. E inizia la magia! I Palazzi degli Ambasciatori, che costeggiano l’ingresso al quartiere, presentano torrette decorate con figure maschili e femminili in bassorilievo, mosaici con raffigurazioni di aquile e divinità dal sapore antico. Presente e passato si fondono completamente, dando vita ad un stile eclettico, fantasioso, originale che certamente varrà da solo l’intera visita proprio per la sua audacia.

Raggiungendo il centro del quartiere su piazza Mincio, si entrerà nel cuore pulsante di questo regno incantato. Villini dal gusto particolarissimo si affacciano infatti su questa deliziosa piazzetta, arricchita nel suo centro, come spesso accade nella città di Roma, dalla Fontana delle Rane, che con grande ironia, il Coppedè realizza prendendo a spunto la ben più celebre Fontana delle Tartarughe del Bernini presente nel Ghetto. E proprio a questa ironica fontana, guardano altri palazzi e villini che si presentano ai visitatori in tutto il loro splendore. C’è il Palazzo del Ragno, con un mosaico in bianco nero in facciata raffigurante proprio il grande animale, simbolo per eccellenza dalla laboriosità, che trae la propria origine dal mito di Aracne, fanciulla condannata a tessere la tela dalla propria bocca per tutta la vita. Vi è un palazzo che il Coppedè ha voluto munire di un gigantesco portale fedelmente copiato da una scena del film muto “Cabiria”, la cui sceneggiatura fu scritta da Gabriele d’Annunzio nel 1914.

E ultimo per bellezza e non certamente per importanza, il Villino delle Fate, il cui nome lascia facilmente intendere quanta magia sia in esso racchiusa. E mille sono le storie raccontate sulle sue pareti: si intravedono Dante e Petrarca; paesaggi di “Fiorenza bella” in cui svetta gloriosa la cupola di Santa Maria del Fiore; vi sono cavalieri, dame, antiche divinità romane e animali di tutti i generi come api, leoni alati e biscioni. Ma è la ricchezza architettonica che mozza il fiato: un insieme di torrette, cortili e logge che vi catapulteranno immediatamente all’interno di un vero e proprio regno fantastico!

Non lontanissimo dal quartiere Coppedè, vi è un’altra isola felice immersa in un’atmosfera da sogno: la Casina delle Civette, all’interno del parco di Villa Torlonia. Abitazione privata del principe Giovanni Torlonia jr fu realizzata tra il 1908 e il 1920 dagli architetti Enrico Gennari, Venuto Venuti e Vincenzo Fasolo, i quali dovettero seguire le rigidissime regole dettate dal principe, che curò di ogni dettaglio, proprio per poter realizzare il villino dei suoi sogni! Uomo particolarissimo questo Torlonia: amava la solitudine, lo studio e le arti. Si circondò nella sua casa di saloni decorati da splendide vetrate coloratissime che raffigurano rose, rondini, edere e tralci di vite.

Ma più di tutto civette! Erano ovunque, sulle vetrate, sulla carta da parati nella stanza da letto, su lampadari e altri mobili...una vera ossessione! L’incanto e lo stupore accompagneranno la visita mentre si andrà alla scoperta di tutti i segreti racchiusi all’interno di questo gioiellino architettonico, spesso rimasto nascosto agli stessi abitanti di Roma. La Casina dall’esterno vi catapulterà in una storia dei fratelli Grimm: le forme, i colori, i materiali di realizzazione e l’accostamento di tutti gli stili architettonici conosciuti si mischiano alla perfezione, dando vita alla casetta ideale dei nostri sogni. Tra torrette, balconcini, logge e cortili si andrà lentamente alla scoperta di un angolo della capitale dove realtà e fantasia danno vita a un percorso d’altri tempi, grazie al quale potrete affermare, una volta rientrati dal viaggio: Roma è veramente la Città Eterna!


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