Tour tra le Statue Parlanti di Roma, quelle delle pasquinate
Tra le tante cose da vedere a Roma, certo queste statue possono passare inosservate, ma è indubbio che posseggano un fascino particolare, quello della tradizione più popolare e verace, che ha contribuito a rendere Roma una città davvero unica al mondo.
Le cosiddette Statue Parlanti nascono alla fine del 16° secolo, quindi nella Roma dei Papi a cavallo tra il rinascimento e il periodo barocco: si tratta di statue su cui i romani solevano (ma in parte fanno ancora oggi) apporre dei messaggi anonimi, di protesta e spesso irriverenti, nei confronti delle autorità cittadine. Questi messaggi venivano chiamate le “pasquinate” denominazione assunta per la prima statua che fu utilizzata allo scopo, il Pasquino.
Ecco allora un breve tour tra le sei statue parlanti di Roma, una mezza dozzina di sculture, tutte con il comune denominatore di essere opere un pò malconce e dal dubbio gusto estetico, ma che hanno fatto un pezzo della storia popolare della capitale d'Italia!
Il nostro tour inizia in piazza di Pasquino, dove all'angolo con via di San Pantaleo, ad un passo da Piazza Navona, si trova la prima e più famosa delle statue parlanti di Roma: il Pasquino. Fu proprio lei a dare il via alla tradizione dei messaggi , che poi irritarono il Pontefice di turno a tal punto da addirittura creare una persecuzione che sfociò nella morte di Niccolò Franco, impiccato a Castel S.Angelo anche per alcune pasquinate.
Siccome i Papi non amavano l'ironia pungente delle Pasquinate, ad un certo punto iniziarono a presidiare con guardie il luogo, giorno e notte, per evitare la comparsa dei messaggi. Ma fu tutto inutile, dato che i messaggi apparvero su altre statue della città rendendo inutile la precauzione adottata da Benedetto XIII, e dando il via al fenomeno delle stue parlanti. Ancora oggi la Statua non particolarmente impressionante e piuttosto malconcia nonostante il recente restauro, è ancora oggi soggetta all'affissione dei messaggi.
Per ammirare la seconda per importanza delle statue parlanti ci dobbiamo spostare sul colle del Campidoglio, più esattamente nel cortile del Palazzo dei Conservatori. La statua era stata recuperata nei Fori Romani, più esattamente vicino al Tempio di Marte, e forse il nome deriva dall'unione di Marte più Foro, il Marforio. Una delle caratteristiche di questa statua, che potrebbe essere una raffigurazione del Nettuno, ma anche di Oceano e dello stesso Tevere, fungeva da contraltare al Pasquino: certi messaggi scritti sul Pasquino trovavano risposte o rimandi con messaggi anonimi affissi su questa statua, una sorta di dialogo a distanza! La vasca che faceva parte del complesso marmoreo è stata invece installata sotto l'obelisco di Piazza del Quirinale.
Per vedere questa terza Statua Parlante di Roma ci si deve recare in via del Babuino, alla sinistra della chiesa di Sant’Atanasio dei Greci, circa a metà strada tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo. La statua che raffigura un Sileno, e cioè una figura mitologica dell'antica grecia, è sicuramente molto particolare. E' facile intuire perchè i romani lo ribattezzarono istantaneamente il Babuino, per la sua reale somiglianza con una scimmia antropomorfa. Tali fattezze, un po' irriverenti, catalizzarono la fantasia dei poeti romani che cominciarono ad utilizzarla per le loro pasquinate, che nel caso specifico venivano chiamate come delle “babuinate”.
E' l'unica statua parlante che raffigura una figura femminile. Si trova di fronte all'Altare della Patria e al Vittoriano, all'angolo di nord-ovest di Piazza S. Marco, la piazzetta alberata che si trova a fianco dell'omonima basilica e di Palazzo Venezia. Madama Lucrezia è costituita da un grande busto marmoreo, in cattivo stato di conservazione, che poggia su un basamento in travertino. A dire il vero la statua fu protagonista di poche pasquinate, tra la fine del '500 e l'inizio dell'800, numero sufficiente per farla entrare nella categoria delle sei statue più particolari di Roma.
Altre pasquinate sono riferite a questo busto, installato in via Lata, nella cosiddetta Fontana del Facchino, anche se un tempo si trovava in Via del Corso. Una sua caratteristica particolare è quella di essere sicuramente la statua più recente tra le Statue Parlanti di Roma, e probabilmente la data della sua realizzazione è il 1580, anche se alcuni fonti la attribuiscono alla scuola di Michelangelo. La figura rappresentata è quella di un portatore d'acqua, un “acquarolo” un tipico venditore ambulante che offriva un po' d'acqua agli assetati romani del rinascimento, quando ancora le fontanelle non erano così ben distribuite nell'Urbe. Fu protagonista di numerose pasquinate.
L'ultima delle statue parlanti la trovate in vicinanza di Corso Vittorio Emanuele II, in Piazza Vidoni che si apre tra la Basilica di Sant'Andrea della Valle e Palazzo Vidoni. La statua “incriminata” è sicuramente antica, d'epoca romana, ma il nome deriva da una presunta somiglianza con un abate di nome Luigi, che frequentava secoli fa un una chiesa dei dintorni. Il suo status di statua parlante è dimostrato dalla epigrafe presente sul suo basamento, che ci rivela l'effettivo suo uso citando anche il Pasquino e Marforio.
Putroppo nel 2013, la statua è stata decapitata e la testa è stata sottratta.
Che dire ora che c'è internet queste sembrano statue anacronistiche ma forse, di questi tempi, bisognerebbe forse recuperare un po' la tradizione di esternare il proprio pensiero, e tornare far sentire ai nostri politici la vera voce del popolo?
Le cosiddette Statue Parlanti nascono alla fine del 16° secolo, quindi nella Roma dei Papi a cavallo tra il rinascimento e il periodo barocco: si tratta di statue su cui i romani solevano (ma in parte fanno ancora oggi) apporre dei messaggi anonimi, di protesta e spesso irriverenti, nei confronti delle autorità cittadine. Questi messaggi venivano chiamate le “pasquinate” denominazione assunta per la prima statua che fu utilizzata allo scopo, il Pasquino.
Ecco allora un breve tour tra le sei statue parlanti di Roma, una mezza dozzina di sculture, tutte con il comune denominatore di essere opere un pò malconce e dal dubbio gusto estetico, ma che hanno fatto un pezzo della storia popolare della capitale d'Italia!
Il Pasquino
Il nostro tour inizia in piazza di Pasquino, dove all'angolo con via di San Pantaleo, ad un passo da Piazza Navona, si trova la prima e più famosa delle statue parlanti di Roma: il Pasquino. Fu proprio lei a dare il via alla tradizione dei messaggi , che poi irritarono il Pontefice di turno a tal punto da addirittura creare una persecuzione che sfociò nella morte di Niccolò Franco, impiccato a Castel S.Angelo anche per alcune pasquinate.
Siccome i Papi non amavano l'ironia pungente delle Pasquinate, ad un certo punto iniziarono a presidiare con guardie il luogo, giorno e notte, per evitare la comparsa dei messaggi. Ma fu tutto inutile, dato che i messaggi apparvero su altre statue della città rendendo inutile la precauzione adottata da Benedetto XIII, e dando il via al fenomeno delle stue parlanti. Ancora oggi la Statua non particolarmente impressionante e piuttosto malconcia nonostante il recente restauro, è ancora oggi soggetta all'affissione dei messaggi.
Il Marforio
Per ammirare la seconda per importanza delle statue parlanti ci dobbiamo spostare sul colle del Campidoglio, più esattamente nel cortile del Palazzo dei Conservatori. La statua era stata recuperata nei Fori Romani, più esattamente vicino al Tempio di Marte, e forse il nome deriva dall'unione di Marte più Foro, il Marforio. Una delle caratteristiche di questa statua, che potrebbe essere una raffigurazione del Nettuno, ma anche di Oceano e dello stesso Tevere, fungeva da contraltare al Pasquino: certi messaggi scritti sul Pasquino trovavano risposte o rimandi con messaggi anonimi affissi su questa statua, una sorta di dialogo a distanza! La vasca che faceva parte del complesso marmoreo è stata invece installata sotto l'obelisco di Piazza del Quirinale.
Il Babuino
Per vedere questa terza Statua Parlante di Roma ci si deve recare in via del Babuino, alla sinistra della chiesa di Sant’Atanasio dei Greci, circa a metà strada tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo. La statua che raffigura un Sileno, e cioè una figura mitologica dell'antica grecia, è sicuramente molto particolare. E' facile intuire perchè i romani lo ribattezzarono istantaneamente il Babuino, per la sua reale somiglianza con una scimmia antropomorfa. Tali fattezze, un po' irriverenti, catalizzarono la fantasia dei poeti romani che cominciarono ad utilizzarla per le loro pasquinate, che nel caso specifico venivano chiamate come delle “babuinate”.
Madama Lucrezia
E' l'unica statua parlante che raffigura una figura femminile. Si trova di fronte all'Altare della Patria e al Vittoriano, all'angolo di nord-ovest di Piazza S. Marco, la piazzetta alberata che si trova a fianco dell'omonima basilica e di Palazzo Venezia. Madama Lucrezia è costituita da un grande busto marmoreo, in cattivo stato di conservazione, che poggia su un basamento in travertino. A dire il vero la statua fu protagonista di poche pasquinate, tra la fine del '500 e l'inizio dell'800, numero sufficiente per farla entrare nella categoria delle sei statue più particolari di Roma.
Fontana del Facchino
Altre pasquinate sono riferite a questo busto, installato in via Lata, nella cosiddetta Fontana del Facchino, anche se un tempo si trovava in Via del Corso. Una sua caratteristica particolare è quella di essere sicuramente la statua più recente tra le Statue Parlanti di Roma, e probabilmente la data della sua realizzazione è il 1580, anche se alcuni fonti la attribuiscono alla scuola di Michelangelo. La figura rappresentata è quella di un portatore d'acqua, un “acquarolo” un tipico venditore ambulante che offriva un po' d'acqua agli assetati romani del rinascimento, quando ancora le fontanelle non erano così ben distribuite nell'Urbe. Fu protagonista di numerose pasquinate.
L'Abate Luigi
L'ultima delle statue parlanti la trovate in vicinanza di Corso Vittorio Emanuele II, in Piazza Vidoni che si apre tra la Basilica di Sant'Andrea della Valle e Palazzo Vidoni. La statua “incriminata” è sicuramente antica, d'epoca romana, ma il nome deriva da una presunta somiglianza con un abate di nome Luigi, che frequentava secoli fa un una chiesa dei dintorni. Il suo status di statua parlante è dimostrato dalla epigrafe presente sul suo basamento, che ci rivela l'effettivo suo uso citando anche il Pasquino e Marforio.
Putroppo nel 2013, la statua è stata decapitata e la testa è stata sottratta.
Che dire ora che c'è internet queste sembrano statue anacronistiche ma forse, di questi tempi, bisognerebbe forse recuperare un po' la tradizione di esternare il proprio pensiero, e tornare far sentire ai nostri politici la vera voce del popolo?