La Sella del Diavolo: leggenda e percorso. Escursioni da Cagliari
A Cagliari ci si sente subito a proprio agio, sarà perché è un piccolo scrigno di tesori in cui la storia ha voluto lasciare il suo marchio indelebile e perfetto, sarà per il suo fermento culturale da capitale europea, o forse semplicemente per la sua spensieratezza, per la sua dolce aria di mare, quel mare che la accoglie, tracciandone eccezionalmente i confini.
Poche città sanno regalare ai propri visitatori questo mix perfetto tra cultura e natura, questo farti sentire perennemente in vacanza, a godere del sole e del mare, in un connubio perfetto di sapori e profumi autentici.
Cagliari, la regina della Sardegna, la cittadina allegra e vitale che tinge di poesia l'isola difficile di cui è Madre attenta, attinge la sua forza dalla sua costa frastagliata ed incerta e da quel mare amico che la racchiude e protegge con la sua morsa.
Accasciata sul mare, immobilizzata da rocce calcaree che ne delineano i confini, accarezzata da acque limpide che abbracciano il Golfo degli Angeli, potete scorgere la sagoma del promontorio roccioso della Sella del Diavolo, che racconta quella che è la vera essenza della città, rappresentandone anche la sua cartolina più famosa.
Quello alla Sella del Diavolo è un itinerario strepitoso, che si snoda tra percorsi irti e stretti in cui la roccia sposa i colori della macchia mediterranea, tra calette limpide racchiuse in piccoli golfi rischiarati dal sole e timidi monumenti archeologici testimoni di un passato lontano.
Qui si incontra la Cagliari leggendaria e maestosa, bella a tal punto da essere contesa tra il Male ed il Bene, la città che lascia gli spasmi volgari di un traffico impetuoso e soffocante, per abbandonarsi alla morsa della Sardegna più selvaggia che si abbiglia dei colori più belli del Mediterraneo; ma è anche la città che guarda lontano, rivolgendo il suo sguardo curioso alla vicina Africa, riprendendone il gioco cromatico e l'aria salubre e calorosa. Un rifugio pacifico che vi farà sentire eremiti in una terra selvaggia, che non conosce eccessi e trova la sua forza vivificatrice nel sole e nel mare.
La leggenda, alla quale i cagliaritani sono tanto legati, racconta che i diavoli, ammaliati dal fascino e dalla bellezza del Golfo di Cagliari, cercarono di impadronirsene. Dio mandò i suoi angeli prediletti, guidati dall'Arcangelo Michele, per scacciare Lucifero e i suoi adepti. La battaglia fu combattuta nei cieli del golfo e ad oggi vivono ancora due teorie: la più conosciuta vuole che Lucifero in fuga fu disarcionato dal cavallo e perse la sua sella che si posò sulle acque del golfo, che pietrificandosi diede origine al promontorio; l'altra racconta che il demone, durante la battaglia, cadde sul promontorio dandogli l'attuale forma. Da qui il nome Sella del Diavolo e quello del Golfo degli Angeli.
Qualche impavido sognatore, che non si accontenta di questa fiaba dallo spirito cristiano racconta che in realtà, quella tra Lucifero e gli Angeli, sia una forma di vendetta ideata ad hoc dai cristiani nei confronti della divinità fenicia di Astarte, diffusamente venerata nel territorio. Se infatti la tradizione classica la descriveva come una graziosa fanciulla, serena e ridente, quella biblica troverà per lei altre parole, degne del Diavolo appunto.
In prossimità del punto più alto del promontorio della Sella, si scorgono ancora i timidi resti dell'antica presenza di uomini, che qui, in questo lembo di terra rischiarato dal sole e rinfrescato dal soave scorrere del mare, trovarono il luogo ideale per creare i loro insediamenti. Del culto per Astarte rimangono soli pochi resti oggi: ancora visibile è una piccola cisterna punica, la cui acqua veniva utilizzata per le funzioni del vicino tempio dedicato alla Dea, dove si praticava il rituale fenicio della “prostituzione sacra”.
Nel Museo Archeologico di Cagliari si conserva un frammento di lastra marmorea che ne testimonia l'esistenza: “Ad Astarte Ericina questo luogo”. Testimoni ancora del passato sono le vasche e i cunicoli che si insediano nel territorio ed alcune cisterne romane, come quella chiamata “sa bucca e su diau”, con un sistema di canalizzazione nel quale si riversavano le acque piovane.
L'itinerario della Sella del Diavolo, che conduce fino alla cima più alta del promontorio, parte dalla piccola spiaggia di Calamosca, raggiungibile facilmente con l'autobus cittadino 5/11; una spiaggia appartata di roccia e colore, ideale per chi ricerca la bellezza del mare di Sardegna, rifuggendo però da una spiaggia affollata, inondata dagli schiamazzi e dal vociare intenso dei bagnanti.
Da lì inizia il sentiero vero e proprio, un sentiero in salita, con passaggi selvaggi altalenanti; un percorso fatto da stradine sterrate in bilico sulle acque, nascoste tra arbusti di un verde intenso e fiori dai colori sgargianti e riverse verso quel litorale azzurro che pare richiamarvi a sé.
Strade che sono passerelle meravigliose, con alle spalle quel mare che ne è la culla più preziosa; irte vie che si incontrano tutte insieme sulla cima della Sella, a cavalcare il golfo su cui trovano rifugio.
Affaticati dal caldo e tramortiti dal sole pungente che qui picchia forte tutto l'anno, potete fare una sosta nei pressi della piccola Cala Fighera, tra le spiagge più belle di Cagliari, dove la montagna fertile si lascia cadere su una spiaggia di lapilli bianchi, rischiarata dal sole e al riparo dal vento di maestrale.
A strapiombo sull'acqua, la roccia sembra giocare con lei, immettendosi nel mare, poi ritraendosi di nuovo stanca verso l'interno, per poi ritoccare ancora quelle acque limpide, con le quali sembra voler unirsi, portandosi con sé i colori intensi della natura che si armonizzano a quelli intensi del mare.
Seguirete un percorso irto, faticoso, rivolgendo lo sguardo intorno a voi di volta in volta, verso quella terra rischiarata dalle acque di un azzurro cobalto e puntellata da monti incerti che si piegano alle forti carezze del vento di Sardegna e che vestono a festa, ammantati da una rigogliosa vegetazione mediterranea che qui sembra regalare i suoi colori più intensi.
Un volta arrivati in cima, la vista che si scorge è spettacolare, di quelle che si ricorderanno per tutta la vita.
Davanti a voi il re della costa, il Poetto, una striscia di sabbia dai colori smeraldo lunga 7 km, che si staglia abbracciando un mare azzurro e limpido, talmente bello da sembrare disegnato dalle mani talentuose di un pittore, il migliore, che in questa tela voleva far rivivere i colori del cielo più blu.
A ridosso della Sella del Diavolo si trova il porticciolo turistico di Marina Piccola, meta di passeggiate serali estive, dove prende vita la Cagliari modaiola e festaiola.
Dietro la spiaggia prendono forma le vasche delle saline, uno scrigno di stagni di acqua dolce e salata, in cui si riflettono i raggi del sole e nelle cui acque trovano pace i fenicotteri rosa, che vedrete spiccare il volo e librare nel cielo azzurro, quasi volessero regalare, a voi, lo spettacolo migliore della giornata.
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Poche città sanno regalare ai propri visitatori questo mix perfetto tra cultura e natura, questo farti sentire perennemente in vacanza, a godere del sole e del mare, in un connubio perfetto di sapori e profumi autentici.
Cagliari, la regina della Sardegna, la cittadina allegra e vitale che tinge di poesia l'isola difficile di cui è Madre attenta, attinge la sua forza dalla sua costa frastagliata ed incerta e da quel mare amico che la racchiude e protegge con la sua morsa.
Accasciata sul mare, immobilizzata da rocce calcaree che ne delineano i confini, accarezzata da acque limpide che abbracciano il Golfo degli Angeli, potete scorgere la sagoma del promontorio roccioso della Sella del Diavolo, che racconta quella che è la vera essenza della città, rappresentandone anche la sua cartolina più famosa.
Quello alla Sella del Diavolo è un itinerario strepitoso, che si snoda tra percorsi irti e stretti in cui la roccia sposa i colori della macchia mediterranea, tra calette limpide racchiuse in piccoli golfi rischiarati dal sole e timidi monumenti archeologici testimoni di un passato lontano.
Qui si incontra la Cagliari leggendaria e maestosa, bella a tal punto da essere contesa tra il Male ed il Bene, la città che lascia gli spasmi volgari di un traffico impetuoso e soffocante, per abbandonarsi alla morsa della Sardegna più selvaggia che si abbiglia dei colori più belli del Mediterraneo; ma è anche la città che guarda lontano, rivolgendo il suo sguardo curioso alla vicina Africa, riprendendone il gioco cromatico e l'aria salubre e calorosa. Un rifugio pacifico che vi farà sentire eremiti in una terra selvaggia, che non conosce eccessi e trova la sua forza vivificatrice nel sole e nel mare.
La leggenda
La Sella del Diavolo è un luogo speciale, di quelli che poche volte si incontrano nel cammino di un viaggiatore, che ricollega Cagliari alla storia, al mito e alle grandi dispute religiose. Diverte che gli sia stato attribuito un nome satanico, che pare stonare con la sua bellezza incontestabile e la sua serenità.La leggenda, alla quale i cagliaritani sono tanto legati, racconta che i diavoli, ammaliati dal fascino e dalla bellezza del Golfo di Cagliari, cercarono di impadronirsene. Dio mandò i suoi angeli prediletti, guidati dall'Arcangelo Michele, per scacciare Lucifero e i suoi adepti. La battaglia fu combattuta nei cieli del golfo e ad oggi vivono ancora due teorie: la più conosciuta vuole che Lucifero in fuga fu disarcionato dal cavallo e perse la sua sella che si posò sulle acque del golfo, che pietrificandosi diede origine al promontorio; l'altra racconta che il demone, durante la battaglia, cadde sul promontorio dandogli l'attuale forma. Da qui il nome Sella del Diavolo e quello del Golfo degli Angeli.
Qualche impavido sognatore, che non si accontenta di questa fiaba dallo spirito cristiano racconta che in realtà, quella tra Lucifero e gli Angeli, sia una forma di vendetta ideata ad hoc dai cristiani nei confronti della divinità fenicia di Astarte, diffusamente venerata nel territorio. Se infatti la tradizione classica la descriveva come una graziosa fanciulla, serena e ridente, quella biblica troverà per lei altre parole, degne del Diavolo appunto.
In prossimità del punto più alto del promontorio della Sella, si scorgono ancora i timidi resti dell'antica presenza di uomini, che qui, in questo lembo di terra rischiarato dal sole e rinfrescato dal soave scorrere del mare, trovarono il luogo ideale per creare i loro insediamenti. Del culto per Astarte rimangono soli pochi resti oggi: ancora visibile è una piccola cisterna punica, la cui acqua veniva utilizzata per le funzioni del vicino tempio dedicato alla Dea, dove si praticava il rituale fenicio della “prostituzione sacra”.
Nel Museo Archeologico di Cagliari si conserva un frammento di lastra marmorea che ne testimonia l'esistenza: “Ad Astarte Ericina questo luogo”. Testimoni ancora del passato sono le vasche e i cunicoli che si insediano nel territorio ed alcune cisterne romane, come quella chiamata “sa bucca e su diau”, con un sistema di canalizzazione nel quale si riversavano le acque piovane.
L'itinerario
L'itinerario della Sella del Diavolo, che conduce fino alla cima più alta del promontorio, parte dalla piccola spiaggia di Calamosca, raggiungibile facilmente con l'autobus cittadino 5/11; una spiaggia appartata di roccia e colore, ideale per chi ricerca la bellezza del mare di Sardegna, rifuggendo però da una spiaggia affollata, inondata dagli schiamazzi e dal vociare intenso dei bagnanti.
Da lì inizia il sentiero vero e proprio, un sentiero in salita, con passaggi selvaggi altalenanti; un percorso fatto da stradine sterrate in bilico sulle acque, nascoste tra arbusti di un verde intenso e fiori dai colori sgargianti e riverse verso quel litorale azzurro che pare richiamarvi a sé.
Strade che sono passerelle meravigliose, con alle spalle quel mare che ne è la culla più preziosa; irte vie che si incontrano tutte insieme sulla cima della Sella, a cavalcare il golfo su cui trovano rifugio.
Affaticati dal caldo e tramortiti dal sole pungente che qui picchia forte tutto l'anno, potete fare una sosta nei pressi della piccola Cala Fighera, tra le spiagge più belle di Cagliari, dove la montagna fertile si lascia cadere su una spiaggia di lapilli bianchi, rischiarata dal sole e al riparo dal vento di maestrale.
A strapiombo sull'acqua, la roccia sembra giocare con lei, immettendosi nel mare, poi ritraendosi di nuovo stanca verso l'interno, per poi ritoccare ancora quelle acque limpide, con le quali sembra voler unirsi, portandosi con sé i colori intensi della natura che si armonizzano a quelli intensi del mare.
Seguirete un percorso irto, faticoso, rivolgendo lo sguardo intorno a voi di volta in volta, verso quella terra rischiarata dalle acque di un azzurro cobalto e puntellata da monti incerti che si piegano alle forti carezze del vento di Sardegna e che vestono a festa, ammantati da una rigogliosa vegetazione mediterranea che qui sembra regalare i suoi colori più intensi.
Un volta arrivati in cima, la vista che si scorge è spettacolare, di quelle che si ricorderanno per tutta la vita.
Davanti a voi il re della costa, il Poetto, una striscia di sabbia dai colori smeraldo lunga 7 km, che si staglia abbracciando un mare azzurro e limpido, talmente bello da sembrare disegnato dalle mani talentuose di un pittore, il migliore, che in questa tela voleva far rivivere i colori del cielo più blu.
A ridosso della Sella del Diavolo si trova il porticciolo turistico di Marina Piccola, meta di passeggiate serali estive, dove prende vita la Cagliari modaiola e festaiola.
Dietro la spiaggia prendono forma le vasche delle saline, uno scrigno di stagni di acqua dolce e salata, in cui si riflettono i raggi del sole e nelle cui acque trovano pace i fenicotteri rosa, che vedrete spiccare il volo e librare nel cielo azzurro, quasi volessero regalare, a voi, lo spettacolo migliore della giornata.
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