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Itinerario sulla Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d'Amiata

Il palcoscenico è quello di Sua Maestà la Toscana, terra di tesori naturali, di capolavori artistici, di scenari paesaggistici suggestivi e di prodotti enogastronomici di rinomanza mondiale.
Siamo, per l’esattezza, nella propaggine più meridionale della bella regione, in quella fascia di terra compresa tra le pendici del Monte Amiata e la fascia costiera compresa tra Castiglione della Pescaia e Orbetello.
È qui che si trova la Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d’Amiata, la più recente tra le tre Strade del Vino della Maremma Toscana, quella che si colloca in un contesto vitivinicolo di grande prestigio, con vicini blasonati come il Morellino di Scansano o il Brunello di Montalcino, tanto per fare qualche esempio.

Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Castell’Azzara, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna, Santa Flora, Seggiano e Semproniano sono i dieci comuni, in ordine rigorosamente alfabetico, attraversati dalla Strada; un percorso che si snoda, tra borghi medievali, filari di uliveti e vigneti, castelli che svettano sui dolci poggi arrotondati e aree e oasi naturalistiche di rara bellezza.

Partite con noi per questo itinerario enogastronomico alla scoperta dei sapori più autentici di questa terra. Ne rimarrete conquistati.

Il vino di Montecucco


Partiamo dal protagonista principale della Strada che ci stiamo accingendo a percorre: il Vino di Montecucco. Siamo di fronte a una Denominazione d’Origine Controllata di recente costituzione: solo nel 1998 sono state, infatti, riconosciute le quattro tipologie di vino della categoria: il Rosso, il Sangiovese, il Bianco e il Vermentino.

I due vini rossi sono intensi, persistenti e ben strutturati, perfetti in abbinamento con i piatti di carne, i primi di terra e i formaggi più stagionati.
Più delicati, fruttati e leggeri i due bianchi, che si rivelano ideali per accompagnare i piatti di pesce e i formaggi meno strutturati. Il Vin Santo Occhio di Pernice di Montecucco DOC, infine, si sposa perfettamente con i ricchi dolci della tradizione.

I sapori dell’Amiata


La cucina maremmana affonda le sue radici nella tradizione contadina dell’entroterra e quella marinara delle coste tirreniche; i sapori tipici del mare, quindi, si mescolano armonicamente con i prodotti della collina e della montagna, per quello che possiamo definire un patrimonio enogastronomico variegato e di gran qualità.

Tra gli antipasti più caratteristici troviamo i salumi di cinghiale, i classici crostini maremmani, a base di fegatini di pollo o di coniglio, e la bottarga di Orbetello; per quanto riguarda i primi piatti, invece, troviamo una piacevole alternanza tra le zuppe dell’entroterra, come l’Acquacotta, a base di uovo e verdure, e le paste anche ripiene, come i famosi Tortelli Maremmani, condite con sughi a base di selvaggina o con i preziosi tartufi e gustosi porcini locali.

Anche per i secondi piatti c’è una vasta scelta tra mare e monti, che ci permette di partire dal celeberrimo Baccalà alla Maremmana, passare per l’Anguilla Dorata e terminare con i secondi a base di cinghiale, lepre e agnello, come il Buglione, una sorta di spezzatino che contiene tutti e tre i tipi di carne e viene servito su un crostone di pane. Frugali ma gustosissimi anche i dolci, tra cui citiamo il Castagnaccio o il Panficato, realizzati con gli ingredienti che la ricca terra alle pendici del Monte Amiata regala con generosità.

Nel nostro tour avremo, inoltre, la possibilità di assaggiare i prodotti tipici DOP o IGP: il prestigioso olio extra-vergine di oliva di Seggiano, l’unico olio toscano monovarietale ottenuto con olive della cultivar Olivastra Seggianese, la castagna del Monte Amiata, raccolta nei boschi del territorio compreso tra Arcidosso, Castel del Piano, Santa Flora e Seggiano, il pecorino Toscano DOP, che proprio nei verdi pascoli della Maremma ha la sua maggior zona produttiva, il tartufo sia bianco che nero, presente soprattutto nei boschi di Castell’Azzara, e lo Zafferano purissimo di Maremma di Campagnatico.

Gli eventi del nostro itinerario

  • Offerta dei Censi di Abbadia San Salvatore (luglio)
  • Palio della Granocchia a Civitella Paganico (agosto)
  • Festa dell’Assunta sul Monte Labbro di Arcidosso (agosto)
  • Festa dell’Uva di Cinigiano (settembre/ottobre)
  • La Castagna in Festa di Arcidosso (ottobre)
  • Verde Oro di Arcidosso (novembre)
  • Olearie, Festa dell’Olio di Seggiano (dicembre)

Il percorso: dal Monte Amiata alle Vigne del Montecucco


Partiamo dalla croce monumentale situata sulla vetta del Monte Amiata, nota per la sua possenza che le permette di essere individuata anche da lontano; siamo a 1738 metri di altitudine, in una delle più importanti mete sciistiche della Toscana, in cima a quello che è un antico vulcano ormai spento che definisce il confine tra l’elegante provincia di Siena e la selvaggia Maremma grossetana.

Ci dirigiamo verso valle in direzione di Seggiano, il più antico tra i borghi circostanti, dove potrete ammirare lo splendido panorama impreziosito dalla cupola rossa del Santuario della Madonna della Carità, risalente al XVI secolo, e le antiche cantine scavate nella roccia; imperdibile una visita agli impianti di Olivastra Seggianese, la cultivar autoctona del Monte Amiata.

Continuiamo a scendere verso valle fino a Castel del Piano, bel borgo medievale che propone un centro storico molto suggestivo, in mezzo al quale spicca la Torre dell’Orologio; ci spostiamo pochi chilometri a sud e ci troviamo ad Arcidosso, uno dei più bei borghi della Toscana, nel mezzo del quale svetta l'imponente Rocca Aldobrandesca, la cui prima fondazione si può far risalire all’860 d.C..

Prendiamo a questo punto la strada provinciale e ci dirigiamo verso Cinigiano; lungo il percorso incontriamo Montenero, frazione del territorio comunale di Castel del Piano e seconda capitale del Montecucco DOC, tanto che qui si fermiamo, dopo una visita al Museo della Vite e del Vino, dove è possibile ammirare un antico torchio settecentesco, all’Enoteca Antico Molino d’Orcia per una piccola degustazione, giusto un aperitivo, prima di riprendere il viaggio.

Concludiamo la prima parte del nostro tour arrivando a Cinigiano, visitando il Castello di Porrona, simbolo dell’incantevole borgo fortificato omonimo e assaggiando qualche specialità locale, magari in una delle numerose aziende agricole che propongono assaggi di olio, formaggi e vino, come l’Azienda Agricola Basile, particolarmente nota per l’attenzione che riserva alla coltivazione biologica delle sue prestigiose vigne.

Continua l'itinerario: da Cinigiano a Civitella Paganico


La seconda parte del nostro viaggio prevede una passeggiata nei luoghi più visitati della zona del Montecucco, tra cantine, dolci poggi che ospitano filari di ulivi e viti e castelli disseminati ovunque.

Ripartiamo, dunque, da Cinigiano e arriviamo a Poggi del Sasso, ameno borgo rurale ubicato a pochi chilometri dalla Tenuta di Montecucco, l’imponente azienda agricola che produce da anni lo squisito vino oggi tanto famoso. Numerose le testimonianze architettoniche di pregio presenti in zona, tra cui meritano di essere citati il Castello di Vicarello e quello di Collemassari.

Stiamo arrivando alla fine del nostro tour; percorriamo gli ultimi 20 km in direzione nord e arriviamo a Civitella Paganico, il fascinoso borgo sparso che svetta su un colle tappezzato di ulivi e cipressi, lì dove l’Ombrone curva verso valle, dopo la sua discesa dalle colline senesi.
In questo che è uno dei centri termali della Toscana più suggestivi, con i suoi antichi Stabilimenti termali di Petriolo in funzione dal 1230, è possibile ammirare la bella Badia Ardenghesca, significativa testimonianza di architettura romanica, le tre porte di accesso alla cittadina e il piccolo centro storico, lungo le cui strade troverete molti ristoranti tipici, locande e trattorie dove assaggiare i piatti tipici della tradizione e, finalmente, riposarvi un po’.

Il nostro tour in sintesi

Itinerario: Vetta dell’Amiata - Seggiano - Castel del Piano - Arcidosso - Montenero - Cinigiano - Poggi del Sasso - Civitella Paganico.
Lunghezza percorso: 93 km.
Cosa vediamo: Santuario della Madonna della Carità (Seggiano), Torre dell’Orologio (Castel del Piano), Rocca Aldobrandesca (Arcidosso), Castello di Porrona (Cinigiano), Castello di Vicarello (Poggi del Sasso), Castello di Collemassari (Poggi del Sasso), Badia Ardenghesca (Civitella Paganico).
Cosa assaggiamo: l’olio extra-vergine d’oliva di Seggiano, la castagna del Monte Amiata, il pecorino toscano DOP, tartufo bianco e nero di Castell’Azzara e lo zafferano di Campagnatico.
Enoteche e Cantine dove fare degustazione: Enoteca Antico Molino d’Orcia (Montenero), Tenuta di Montecucco (Cinigiano - Poggio dei Sassi), Azienda Agricola Basile (Cinigiano).
Musei e attrazioni: Museo della Vite e del Vino (Montenero), stabilimenti termali di Petriolo.

Per maggiori informazioni rimandiamo al sito ufficiale della Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d'Amiata.

Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Toscana.
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 Pubblicato da il 17/08/2020 - - ® Riproduzione vietata

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