La chiesa di San Pietro, l'antica Cattedrale di Bosa
Si tratta di una delle chiese pił antiche della Sardegna, un capolavoro di stile romanico che si trova fuori dal centro storico aoltre il corso del fiume Temo che lambisce il borgo di Bosa.
La chiesa di san Pietro a Bosa è una delle chiese più antiche di tutta la Sardegna ed uno dei più luminosi esempi dello stile architettonico romanico di tutta l’isola. Stupisce oggi vedere una chiesa così imponente erigersi solitaria in mezzo alla campagna, immersa fra canne, olivi e alberi di fico in una natura pressochè selvaggia ma ciò è dovuto alla sua storia nel corso dei secoli.
La sua importanza risiede nella collocazione all’interno dell’antico abitato di Bosa vetus, il centro di epoca romana fondato su un precedente insediamento cartaginese. L’inizio del declino risale al XIII secolo, quando l’abitato si sposta per motivi difensivi fino alle falde del Castello di Serravalle, facendo sorgere l’attuale città di Bosa ad un paio di kilometri dal primigenio insediamento, sulla riva opposta del fiume Temo. Decaduto il centro circostante, la Chiesa di San Pietro perde nel XV la sede vescovile a favore della chiesa dell’Immacolata Concezione.
Conosciuta anche come Basilica di Bosa, per la sua passata magnificenza, la Chiesa sita nella località campestre di Calameda (da ‘Calmedia’, il primitivo nome di Bosa) è oggi nota ai locali col semplice appellativo di San Pietro extramuros, denominazione che sottolinea come nel corso del tempo lo spostamento del nucleo urbano abbia lasciato l’antica Cattedrale addirittura aldifuori della cinta muraria a difesa della nuova città.
Il silenzio e la tranquillità che si respirano nei suoi dintorni permettono oggi di apprezzare ancora meglio sia la magistrale fattura delle architetture romaniche che di immergersi nell’atmosfera mistica di un passato glorioso ma lontano, in cui la fede viva degli abitanti si traduceva in architetture maestose. Conviene prendersi almeno una mezz’ora per gustarsi i singoli dettagli del decoro esterno di san Pietro, per poi fare ingresso all’interno della Basilica.
Molto interessanti all’esterno della chiesa anche i caratteristici oculi quadrilobati (due negli archi laterali della facciata, uno sopra il portale di ingresso) e la piccola edicola a punta piramidale sostenuta da quattro colonnine che si erge sul fastigio, ossia il punto sommitale della facciata. All’interno i particolari di maggiore rilevanza si trovano in corrispondenza del primo pilastro a destra partendo dall’ingresso: vi si trova infatti sia il raro fonte battesimale a immersione in calcare bianco, con croce greca su ogno lato, con sopra, murata, l’epigrafe di consacrazione della chiesa con cui il vescovo Constantino de Castra dedica l’edificio a san Pietro inaugurandolo nel 1063.
La chiesa risulta officiata ancora oggi, quindi è possibile, informandosi sugli orari delle Messe, partecipare ad una delle funzioni religiose che ancora vi si celebrano per apprezzare al meglio l’aura di sacralità che promana da questo tempio millenario e percepire in prima persona il timore reverenziale che il maestoso lugoo sacro doveva ispirare ai fedeli in epoca alto-medievale.
Ci si può arrivare sia in macchina in meno di cinque minuti (si può lasciare la macchina gratuitamente nell’ampio spiazzo antistante la chiesa) o anche e piedi con una bella passeggiata di circa un quarto d’ora lungo lo stradello asfaltato che, seguendo il corso del fiume, raggiunge l’antica Cattedrale passando fra basse casette, fichidindia e oliveti e campicelli coltivati. Inutile dire che, tempo permettendo, e stando attenti alla calura estiva nelle ore più calde del giorno, è consigliabile sobbarcarsi la piccola fatica di approssimarsi a piedi: sforzo ampiamento ripagato da un avvicinamento graduale che permette di scorgere l’imponente ed austera facciata in arenaria rossa sin da lontano, potendo così cogliere lo stupefacente contrasto fra la grandiosità di questo edificio, testimone dei passati fasti, e l’attuale isolamento in mezzo all’aperta campagna.
Il costo del biglietto è di 2€, ben ripagate dalla presenza di un custode che fa anche da guida turistica, illustrando i decori e le architetture interni, oltre alle classiche indicazioni storiche, e fornisce ai visitatori opuscoli in tutte le maggiori lingue straniere. Chi vuole effettuare una visita maggiormente approfondita alla città di Bosa può inoltre acquistare a 5,50€ (4,50€ il ridotto) il biglietto cumulativo per l’accesso alla Cattedrale di San Pietro ed alla Cappella Palatina, vale a dire la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos sito nel complesso del Castello Malaspina di Bosa.
La Storia della chiesa
fino al XV secolo, infatti, l’attuale Chiesa di San Pietro è stata la Cattedrale della diocesi di Bosa, e sorgeva all’interno del rigoglioso abitato di Bosa Vecchia, oggi completamente abbandonato e visibile solo attraverso pochi ruderi nei dintorni. In effetti, la chiesa viene eretta fra il 1062 ed il 1073, anno in cui risulta già eretta a Duomo della diocesi sotto il controllo del vescovo Costantino di Castra, come documentato da un’iscrizione posta all'interno dell’edificio religioso.La sua importanza risiede nella collocazione all’interno dell’antico abitato di Bosa vetus, il centro di epoca romana fondato su un precedente insediamento cartaginese. L’inizio del declino risale al XIII secolo, quando l’abitato si sposta per motivi difensivi fino alle falde del Castello di Serravalle, facendo sorgere l’attuale città di Bosa ad un paio di kilometri dal primigenio insediamento, sulla riva opposta del fiume Temo. Decaduto il centro circostante, la Chiesa di San Pietro perde nel XV la sede vescovile a favore della chiesa dell’Immacolata Concezione.
Conosciuta anche come Basilica di Bosa, per la sua passata magnificenza, la Chiesa sita nella località campestre di Calameda (da ‘Calmedia’, il primitivo nome di Bosa) è oggi nota ai locali col semplice appellativo di San Pietro extramuros, denominazione che sottolinea come nel corso del tempo lo spostamento del nucleo urbano abbia lasciato l’antica Cattedrale addirittura aldifuori della cinta muraria a difesa della nuova città.
Il silenzio e la tranquillità che si respirano nei suoi dintorni permettono oggi di apprezzare ancora meglio sia la magistrale fattura delle architetture romaniche che di immergersi nell’atmosfera mistica di un passato glorioso ma lontano, in cui la fede viva degli abitanti si traduceva in architetture maestose. Conviene prendersi almeno una mezz’ora per gustarsi i singoli dettagli del decoro esterno di san Pietro, per poi fare ingresso all’interno della Basilica.
La visita alla Chiesa di San Pietro
Fra i dettagli di maggior pregio cui prestare attenzione nel corso di una visita a San Pietro di Bosa, una volta ammirata la veduta d’insieme della chiesa a tre navate col solido campanile a pianta quadrata, c’è in primo luogo l’architrave del portale principale della chiesa, evidente elemento di riuso, come si evince dal netto stacco di colore fra la pietra chiara del bassorilievo e il rosso dell’arenaria prevalente: esso raffigura al centro la Madonna col bambino, riverita dall’imperatore Costantino aureolato (segno dell’influsso bizantino sull’opera) e dai santi Pietro e Paolo ai due lati.Molto interessanti all’esterno della chiesa anche i caratteristici oculi quadrilobati (due negli archi laterali della facciata, uno sopra il portale di ingresso) e la piccola edicola a punta piramidale sostenuta da quattro colonnine che si erge sul fastigio, ossia il punto sommitale della facciata. All’interno i particolari di maggiore rilevanza si trovano in corrispondenza del primo pilastro a destra partendo dall’ingresso: vi si trova infatti sia il raro fonte battesimale a immersione in calcare bianco, con croce greca su ogno lato, con sopra, murata, l’epigrafe di consacrazione della chiesa con cui il vescovo Constantino de Castra dedica l’edificio a san Pietro inaugurandolo nel 1063.
La chiesa risulta officiata ancora oggi, quindi è possibile, informandosi sugli orari delle Messe, partecipare ad una delle funzioni religiose che ancora vi si celebrano per apprezzare al meglio l’aura di sacralità che promana da questo tempio millenario e percepire in prima persona il timore reverenziale che il maestoso lugoo sacro doveva ispirare ai fedeli in epoca alto-medievale.
Come arrivare alla Chiesa di San Pietro
Attualmente la chiesa di san Pietro si raggiunge dal centro di Bosa, attraversando il ponte principale sul Temo, detto Ponte Vecchio, per poi svoltare subito a sinistra nella omonima via San Pietro, che porta direttamente, dopo circa un kilometro e mezzo, all’antico Duomo.Ci si può arrivare sia in macchina in meno di cinque minuti (si può lasciare la macchina gratuitamente nell’ampio spiazzo antistante la chiesa) o anche e piedi con una bella passeggiata di circa un quarto d’ora lungo lo stradello asfaltato che, seguendo il corso del fiume, raggiunge l’antica Cattedrale passando fra basse casette, fichidindia e oliveti e campicelli coltivati. Inutile dire che, tempo permettendo, e stando attenti alla calura estiva nelle ore più calde del giorno, è consigliabile sobbarcarsi la piccola fatica di approssimarsi a piedi: sforzo ampiamento ripagato da un avvicinamento graduale che permette di scorgere l’imponente ed austera facciata in arenaria rossa sin da lontano, potendo così cogliere lo stupefacente contrasto fra la grandiosità di questo edificio, testimone dei passati fasti, e l’attuale isolamento in mezzo all’aperta campagna.
Informazioni utili, rari e prezzo biglietto per visitare òa chiesa
La Chiesa di San Pietro è aperta al pubblico tutti i giorni, eccetto il lunedì, da aprile a ottobre con apertura su due fasce orarie, una al mattino ed una al pomeriggio. Importante ricordare che è sempre chiusa nell’orario del pranzo e nel primo pomeriggio (fra le 12.30 e le 15.30/16 secondo i mesi), in modo da essere consapevoli che in tale momento si potrà visitare soltanto l’esterno della chiesa. Viene inoltre offerta la possibilità di visitare la chiesa fuori dagli orari di apertura al pubblico, previa prenotazione, ed altresì di visitare la Basilica anche nei mesi autunnali e invernali, sempre su prenotazione, a gruppi di almeno cinque persone.Il costo del biglietto è di 2€, ben ripagate dalla presenza di un custode che fa anche da guida turistica, illustrando i decori e le architetture interni, oltre alle classiche indicazioni storiche, e fornisce ai visitatori opuscoli in tutte le maggiori lingue straniere. Chi vuole effettuare una visita maggiormente approfondita alla città di Bosa può inoltre acquistare a 5,50€ (4,50€ il ridotto) il biglietto cumulativo per l’accesso alla Cattedrale di San Pietro ed alla Cappella Palatina, vale a dire la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos sito nel complesso del Castello Malaspina di Bosa.