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Soggiorno in convento, monastero, eremo, abbazia e santuario: ecco dove in Italia (10 pagine)

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Santuario di San Romedio a Sanzeno in Val di Non

Romedio appartiene ad una ricca famiglia della nobiltà bavarese-tirolese. Durante un pellegrinaggio a Roma decide di ritirarsi ad una vita fatta di povertà e penitenza. Dona tutti i suoi averi alla Chiesa e decide di trasferirsi in un luogo isolato, all’interno di una grotta nella gola alla confluenza fra il Rio Romedio ed il Rio di Verdes in Val di Non. Il periodo è quello del X secolo. Alla sua morte, viene scavata una tomba nella roccia che diventa ben presto meta di pellegrinaggio.
Attorno all’anno mille in quel luogo, in cima ad uno sperone roccioso alto quali 100 metri, i suoi fedelissimi costruiscono la prima chiesa sulla quale si innesta successivamente il santuario formato da cinque chiesette soprapposte in altezza ed edificate in epoche diverse, collegate fra loro da una ripida scalinata. Per questa caratteristica e per la cornice ambientale che lo contorna, il santuario di S. Romedio è uno dei più caratteristici non solo del Trentino ma dell’intera Europa.

La chiesetta dell’Addolorata è la più recente, costruita in ringraziamento per la pace dopo la Grande Guerra del 1915-1918. Segue la chiesetta di San Giorgio realizzata nel 1487, quella di San Michele eretta nel 1514, quella maggiore di San Romedio fondata nel 1536 e infine la Chiesa Antica, costruita per prima, dove sono conservate le reliquie del Santo. Tante sono le leggende che si concentrano sul Santuario. La più nota riguarda un orso colpevole di aver sbranato il cavallo col quale il santo avrebbe dovuto raggiungere Trento per salutare il vescovo Vigilio. Il discepolo che aveva il compito di sellarlo, dopo aver assistito all’uccisione del cavallo, ricevette dal Santo il consiglio di mettere le briglia all’orso. La cosa funzionò e San Romedio riuscì a cavalcarlo. Ricordando questa leggenda nel 1958 il senatore conte Gian Giacomo Gallarati Scotti, membro d’onore del comitato di fondazione del WWF in Italia, comprò Charlie, un orso destinato a morire e lo donò al santuario di San Romedio, e difatto divenne una attrazione turistica. Recentemente un nuovo orso è tornato a vivere in una area recintata del convento, la leggenda continua...

Il soggiorno al Santuario permette di affrontare la natura circostante attraverso vari itinerari, uno dei quali, il più interessante, consente di camminare sopra il vecchio acquedotto scavato nella roccia. Il santuario è facilmente raggiungibile a piedi, in auto o, nei mesi di luglio e agosto, con bus navetta (accesso consentito ai soli pullman turistici o ai portatori di handicap). A piedi, da Sanzeno, sono 3 km di strada asfaltata e ombreggiata.In alternativa si può percorrere il suggestivo sentiero nella roccia, adatto a tutti. Si può arrivare al santuario anche scendendo dal sentiero che lo collega ai laghetti di Coredo, dal sentiero che scende dal paese di Don, o dal sentiero che scende dal paese di Salter . In tutti i casi è bene indossare calzature e vestiti adatti e comodi e portare con sé acqua potabile assente lungo i sentieri. In ogni caso, al Santuario c’è un bar-ristoro.

L’accoglienza è effettuata presso la foresteria dell’Eremo disponibile per coloro che desiderano vivere qualche giorno di silenzio e preghiera.

Informazioni e prenotazioni
Santuario di San Romedio 38010 Coredo - TN
tel: 0463 536198
email: sanromedio@santimartiri.org  - accoglienza@santimartiri.org
sito web: www.santimartiri.org
Tariffe: Ogni pellegrino dovrà avere con se l'occorrente per dormire, e il cibo. Per contribuire alle altre spese è richiesta un'offerta libera (consigliati euro 15 al giorno)
Note: non c'è connessione gsm

 Pubblicato da il 01/11/2014 - 710.842 letture - ® Riproduzione vietata

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