Cerca Hotel al miglior prezzo

Villalago (Abruzzo): l'eremo di San Domenico, le gole del Sagittario e cosa vedere

Villalago, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Villalago dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Villalago è una di quelle località entrate nella lista de I Borghi più Belli d’Italia direttamente dalla porta principale e senza alcun tentennamento da parte del club. Come dar torto a una giuria letteralmente ammaliata dallo straordinario turgore della sua bellezza, quella di un borgo fortificato in provincia de L’Aquila che dalla sommità del Monte Argoneta sembra sorvegliare assai severamente un territorio dove l’acqua di certo non manca, paradiso degli escursionisti che intendono percorrerne i tanti sentieri in mountain bike, a cavallo o a piedi.

I Laghi

Il nome Villalago deriva infatti dal latino volgare Valle de Lacu in riferimento a un parterre di nove laghi anticamente presenti, fra i quali sopravvive oggi il tranquillo lago naturale di Scanno a forma di cuore tra i Monti Marsicani, affiancato a poca distanza dal bacino artificiale di San Domenico, molto affascinante, due dei laghi più belli dell'Abruzzo. Vanno inoltre considerati il lago Pio e un discreto numero di fiumi. Il paese occupa il centro geografico dell’alta Valle del Sagittario, un alternarsi variegato di creste montuose e avvallamenti, altopiani e conche.

Storia

L’origine del borgo è stata preceduta nel 1010 dalla fondazione del Monastero di San Pietro de Lacu (nei pressi del quale è stata rinvenuta un’iscrizione romana attestabile al II secolo d.C.) a opera di San Domenico Abate, allora monaco benedettino che ottemperò alla commissione data dai Conti di Valva, successori dei quali furono i Borrelli e i Di Sangro.

Un salto di due secoli ci conduce laddove si scorgeva intorno al 1230 una torre di avvistamento sulle Gole del Sagittario, nel sommo punto del Monte Argoneta che divenne presto la base dello sviluppo urbanistico di Villalago, dominio ecclesiastico nel 1474 e Università nel 1568, titolo che perse nel 1806 per essere declassato a feudo. La località rimase isolata per parecchio tempo, in parte ignara di quanto si muoveva intorno al centro abitato, eppure nel 1892 l’anomalo e scomodo status venne meno con la costruzione della SS 479; 22 anni dopo la messa in posa della prima centralina elettrica avviò la diffusione del processo di illuminazione pubblica.

Immaginiamo dunque di vederlo da lontano, nitidamente, assoggettandolo alla visione tenera di un presepe tempestato di luci nella notte, pieno di voglia di risorgere dopo un periodo di afflizione a causa dell’emigrazione dei suoi abitanti. Villalago riappare all’improvviso, bellissimo e distinto, un puzzle armonioso di casupole che corrono immote lungo precipizi e dirupi, quasi sul punto di cadere nel vuoto.

Cosa vedere a Villalago

La piazza centrale ricalca una conformazione ad anfiteatro arrampicandosi gradualmente sul versante orientale della montagna e dispensando scalinate, vicoletti e piazze molto più piccole. Alcune abitazioni, erette in pietra e travi di legno, sono sostenute da tipici archi detti suppuort, e più ci si inoltra nei meandri di Villalago, più si scoprono i suoi tratti distintivi, una molteplicità di stemmi in pietra in bella mostra sui portoni delle dimore, raffiguranti volti, animali e motivi floreali.

Il cuore di Villalago fregia “atri” e “ventricoli” artistici di sempiterno pregio e perle architettoniche di postura apodittica. Qui troneggia la Parrocchiale della Madonna di Loreto, che vanta un impianto romanico abruzzese di fruizione semplice. All’interno una visita è d’obbligo per poter ammirare da vicino una Madonna del Rosario dipinta nel 1521 e l’altare di San Domenico scolpito nella pietra intorno al XII secolo. Esso è ubicato nella navata minore, quello maggiore invece si ritrova al fondo della navata centrale e si compone di stucco marmorizzato. Due sono le reliquie conservate: un pezzo del letto in legno di San Domenico e un suo molare custodito nella sagrestia.

Risalendo l’abitato si arriva alla Porticella, nei pressi della quale sorgeva la Chiesa di San Giovanni Battista, dotata di un campanile divenuto nel 1887 la Torre Civica munita di orologio. In posizione sopraelevata domina il Vecchio Municipio, ottocentesco, attuale sede del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Villalago che espone utensili e materiali originali utilizzati in passato in agricoltura. Ancora più in alto, quasi a toccare il cielo, si rivela ciò che rimane della Rocca che offre un sontuoso belvedere sulle Gole del Sagittario. Agglomera una Torre Medievale, l’Oratorio dell’Addolorata e il Palazzo Baronale nelle cui sale è allestito il Museo dei Mestieri.

Nella parte alta del paese giace la longobarda Chiesa di San Michele Arcangelo, alla quale infonde valore la lunetta che sormonta il portale e raffigurante Cristo Pantocratore con in mano il Libro della Vita, soggetto rappresentato in compagnia di una coppia di angeli genuflessi e volti di monaci incappucciati. Risale al 1575 la Cappella della Madonna Addolorata, assorbita da Palazzo Lupi. La sua punta di diamante ha la fisionomia della sua torre campanaria che ha in custodia la campanella di San Domenico, cimelio del Monastero di San Pietro.

La Chiesa della Madonna delle Grazie appare addossata ai giardini pubblici e mette in evidenza il cinquecentesco portalino in pietra. Le sue origini sono antiche, forse ascrivibili all’anno Mille. Serba l'icona della Madonna delle Grazie portata in processione a luglio.

L'Eremo di San Domenico

Difficilmente si potrà comunque riscontrare nei vari edifici religiosi il fascino emanato dall’Eremo di San Domenico, gioiello incastonato fra le rocce e inserito in una riserva naturale confinante con il Parco Nazionale d’Abruzzo. Dietro l’altare vi è l’accesso alla grotta naturale che fu la casa del Santo al tempo del suo soggiorno eremitico. Il paliotto in stucco marmoreo alla base della statua di San Domenico è opera di Giuseppe Mancini, che lo realizzò nel 1761. Diversi gli oli su tela di Alfredo Gentile, citiamo San Domenico Abate che salva un’ossessa, una Madonna con Bambino e l’affresco di San Francesco che parla al lupo. L’Eremo si affaccia con poetica leggerezza sul lago San Domenico, che permette la pratica del nuoto, windsurf, vela e pesca sportiva data l’abbondanza di trote.

È ancora da vedere il Mulino presso località Fontevecchia, recentemente restaurato e rimesso in funzione. Interessanti l’antica macina e la gualchiera adibita al trattamento dei tessuti.

Eventi, sagre e manifestazioni

Eventi a Villalago ce ne sono tanti, ma i più suggestivi permangono sicuramente le Fanoglie (fuochi invernali accesi in onore di San Domenico), il coloratissimo Carnevale in costume, la Festa Patronale di San Domenico Abate, la Processione del Lunedì di Pasqua verso l’Eremo e il Presepe Subacqueo nelle acque dell’invaso del lago di San Domenico che scalda dicembre. Ferragosto dedicato alla Rievocazione dell’Antico Matrimonio Villalaghese in abiti d’epoca.

Cosa bolle in pentola a Villalago? Ebbene, la cucina autoctona fa faville, che si traducono in prelibatezze come i cazzelliti e fagioli, le pacchiarozze (simili alle fettuccine) con sugo di agnello e pecorino, infine i mostaccioli con vin cotto, mandorle e cioccolato.

Villalago si è guadagnato una menzione nel famoso film “Il Federale” di Luciano Salce con Ugo Tognazzi: nel paese trova rifugio il professore antifascista Bonafé.

Come arrivare a Villalago

Percorrere l’Autostrada A14, procedere in direzione Roma, entrare nell’Autostrada A25 Roma – Pescara, uscire a Cocullo prima di svoltare sulla SP 60 che prosegue sulla SP 479 diretta a destinazione; dalla stazione di Sulmona si arriva al borgo grazie ai collegamenti delle autolinee Arpa; l’aeroporto di Pescara dista ca. 86 km dalla località.

  •  

News più lette

16 Maggio 2024 La Sagra degli Asparagi e del Tartufo a ...

A Salza Irpina, in provincia di Avellino, va in scena la Sagra degli Asparagi ...

NOVITA' close