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Ceggia (Veneto): alla scoperta della cittadina in provincia di Venezia

Ceggia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ceggia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

E' risaputo che i turisti oggi si muovono per i più diversi motivi anche alla scoperta di piccoli borghi che rappresentano veri e propri scrigni di rara bellezza perchè offrono la possibilità di visitare musei, chiese, castelli nobiliari, offrono la possibilità di gustare la cucina tipica regionale e di conoscere il folklore locale, gli usi e i costumi della tradizione.

E uno di questi borghi da scoprire è Ceggia, in Veneto. Siamo nella provincia di Venezia, in una piccola e ridente località di poco più di 6.000 abitanti, le cui origini risalirebbero all'epoca romana, per poi aver attraversato secoli di storia e civiltà, la dominazione austriaca, l'entrata nel Regno d'Italia e l'impulso produttivo industriale nel Novecento.

Il territorio nel quale ricade Ceggia è di indubbia eccellenza ambientale e paesaggistica. Collocato in una posizione felice tra i fiumi Piave e Livenza, sulla strada tra San Donà e Portogruaro, il territorio di Ceggia è ameno e risentendo della vicinanza al Mare Adriatico, ha anche un clima particolarmente mitigato dall'influsso del mare.

A Ceggia sono numerose le architetture religiose e non da poter ammirare. La Chiesa di San Vitale Martire del XVIII secolo conserva un affresco attribuito a Giambattista Canal e molti altri dipinti su tela ben conservati. Oratorio Bragadin, invece, non solo è un complesso ricco di storia risalente al XVI secolo, ma secondo una leggenda popolare, nel sarcofago posto nella cappella, sono custodite le spoglie del Bragadin, celebre condottiero veneto. L'oratorio si presenta con una pianta rettangolare e una piccola abside semicircolare sulla quale appaiono pregevoli affreschi.
Nel territorio comunale troviamo diverse ville patrizie ottimamente conservate risalenti prevalentemente al XVII e XVIII secolo, ma anche al XV e XVI secolo. Queste ville maestose e imponenti sono state anche catalogate dall'Istituto Regionale Ville Venete, ente preposto proprio alla salvaguardia e valorizzazione delpatrimonio di ville e palazzi patrizi presenti in Veneto.
Di grande interesse anche il sito archeologico romano. Si tratta di un ponte lungo il percorso della Via Annia che attraversa un corso d'acqua tortuoso, quello del torrente Grassaga. Il ponte è stato realizzato con blocchi di arenaria, provenienti dalle cave delle Prealpi Friulane.
Nei primi anni del Novecento ebbe qui a Ceggia un notevole impulso l'industria grazie allo zuccherificio Eridania.Oggi il complesso industriale è dismesso ma è un vero e proprio monumento di archeologia industriale, che suscita un grande interesse turistico. Costruito nei primissimi anni venti e dismesso da una ventina d'anni, lo stabilimento in cui si produceva zucchero racconta la storia economica e sociale di questo paese e ne testimonia la memoria.
A Ceggia è possibile visitare anche il Parco della memoria, sito lungo Via Folegot, dove elemento di attrazione e riflessione è un carro ferroviario utilizzato per il trasferimento dei deportati immerso nel verde

Ceggia è anche rinomata per il carnevale. Una tradizione lunga decenni che attrae ogni anno sempre più visitatori richiamati dalla sfilata dei carri allegorici che mette tanta allegria in tutto il paese. Da più di sessant'anni i vari rioni si "sfidano" a suon di carri, a chi lo allestisce più bizzarro e originale.

A Natale, invece, molto sentita a Ceggia è la rassegna sui presepi ciliensi. Ogni anno la mostra attira migliaia di visitatori che ammirano i tanti presepi provenienti da tutta Italia e dal resto del mondo e un presepe multimediale, interattivo e molto scenografico. Altra tradizione di Ceggia è la festa di San Martino che si festeggia in piazza ed è occasione per visitare mercatini artigianali e degustare polenta, vino, castagne e altri piatti tipici veneti.

Un piccolo ma suggestivo borgo, Ceggia è facilmente visitabile in giornata, fruibile a piedi per una passeggiata salutare respirando aria incontaminata. E per una pausa pranzo cosa c'è di meglio che fermarsi in un agriturismo o in un'osteria a bere del buon vino del Veneto e assaggiare le prelibatezze culinarie locali?

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 Pubblicato da - 17 Febbraio 2016 - © Riproduzione vietata

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