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Cambiano (Piemonte): cosa vedere nel comune a sud-est di Torino

Cambiano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cambiano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Una volta varcato l’arco della Torre Civica (avente un concerto di tre campane utilizzate dalle sentinelle per segnalare minacce esterne), la cui porta permette l’accesso al centro storico che ospitava il ricetto medievale, si entra in una dimensione del tutto nuova, connubio di storia, architettura e gusto urbano. Ci si ritrova abbracciati dal caloroso affetto di Cambiano, località piemontese adagiata ai piedi delle voluttuose colline che premono sul ventre materno di Torino, distante veramente pochi chilometri.

Storia ed origine del nome

Di probabile origine celtica, il nome del paese deriva dall’antico toponimo Cambius e fu per certo lambito dalla conquista romana, testimoniata da un vetusto pilone votivo dedicato a San Pancrazio. Nacque allora come villa, termine che sottintende la conformazione primigenia di agglomerato costituito da capanne in legno andate distrutte nel corso di un incendio. La Cambiano oggi riconoscibile è attestata da documenti emessi nel 959 d.C.

Durante il Medioevo, il borgo si legò a Chieri e nel 1155 si instaurò un rapporto di forte solidarietà fra le due realtà urbane, rase quasi al suolo dalla furia dell’imperatore Federico Barbarossa. Divenute “compagne di viaggio”, condivisero la sorte quando sopraggiunsero i Savoia tra ‘500 e ‘600, i quali concessero il feudo di Cambiano al conte Scoto nel bel mezzo delle guerre di successione. A un certo punto, Cambiano passò di mano prima ai Borgarelli, successivamente al conte di Pertengo e infine al marchese Cesare Ferrero. L’autonomia comunale venne posta in essere in seguito all’annessione al Regno d’Italia.

Cosa vedere a Cambiano

Pace e tranquillità, agricoltura e commercio: sono le semplici carte che Cambiano ha in mano ogni giorno potendole sfoggiare in maniera disinvolta insieme ai suoi preminenti edifici corrispondenti al prezioso patrimonio locale. Appaga sicuramente la vista la mole barocco-piemontese della Parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio, chiesa a croce greca, tre navate e quattro campate. Facciata e campanile risultano opera dell’architetto Bernardo Vittone, il cui progetto venne semplificato oltre un secolo dopo, nel 1883, da Carlo Cominetti. Pezzi da novanta della parrocchiale la torre campanaria alta ben 52 metri, l’acquasantiera quattrocentesca, la statua in legno dorato raffigurante la Madonna delle Grazie e una scultura lignea più antica effigiante la Madonna del Rosario.

È invece a navata unica la seicentesca Chiesa dello Spirito Santo, che all’arredo assai sobrio accosta un novero artistico composto da alcuni affreschi ottocenteschi fa i quali spicca la Pentecoste. Molte le statue che riproducono le fattezze di San Rocco, San Matteo, San Giuseppe e Santa Rita. Preziosi il simulacro del Cristo Morto conservato all’interno di una teca in vetro e una perfetta copia del Sacro Lino deposta sopra il portale d’ingresso. Da vedere infine il luogo di culto noto come Chiesa della Madonna della Scala, dal campanile in stile neogotico.

Il Municipio è il principale punto di riferimento di Cambiano, costruzione rimaneggiata in più occasioni ed epoche, priva ormai della suggestiva macelleria sotto il cui pavimento aveva dimora una ghiacciaia per il rifornimento delle pescherie. Altro importante edificio è rappresentato dalla Casa natale di Giacomo Grosso, pittore anticonvenzionale che scandalizzò non poco ai suoi tempi per tele molto belle ma considerate scabrose come Nuda e Il supremo convegno, quest’ultimo andato purtroppo distrutto. Valenti esempi di fortificazione medievale, il Castello dei Mosi e la Fortezza dei Mosetti, entrambi eretti nel XII secolo.

Eventi, sagre e manifestazioni

La vita quotidiana dei Cambianesi è piacevolmente scossa due volte l’anno in occasione della kermesse Cambiano come Montmartre, che vede riuniti pittori e artisti di strada, e la Sagra del Pomodoro, che esalta il principale prodotto di queste terre, ovvero il pomodoro costoluto la cui qualità si dimostra eccelsa.

Nel 1982 si è concretizzato l’insediamento produttivo del Centro Studi e Ricerche Pininfarina, storico marchio che ha presentato nel 2012 al Salone di Ginevra una concept car denominata "Cambiano", automobile celebrativa dei 30 anni dalla fondazione.

Come arrivare a Cambiano

Immettersi sull’Autostrada A4/E64 in direzione Aosta Trafori, seguire per Torino/Abbadia di Stura, procedere su Strada Settimo, girare a sinistra per Lungo Stura Lazio fino ad arrivare in Corso Chieri, da qui proseguire sulla SP 5, superare Pino Torinese e successivamente San Felice tramite la SP 123, poi dopo Pecetto entrare a Cambiano; i treni giungono alla stazione di Cambiano-Santena; attivi gli autobus GTT sulla linea Torino – Alba; l’aeroporto internazionale “Sandro Pertini” di Caselle Torinese è quello cui fare riferimento.

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