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Carmagnola (Torino): cosa vedere nella cittą della canapa

Carmagnola, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Carmagnola dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

A 29 km a sud di Torino si trova Carmagnola, una cittadina di quasi 30.000 abitanti adagiata su una pianeggiante porzione di Piemonte, proprio nel punto al limite della provincia che fa da ingresso prossimo all’hinterland di Cuneo.

Si è affermata come la “città della canapa”, poiché avente la fortuna di sorgere su un suolo particolarmente adatto alla coltivazione dello specifico prodotto al centro di un commercio florido anche in ottica export.

Storia di Carmagnola

Esistente fin dall’anno Mille (lo testimoniano alcuni documenti dove viene citata), la località piemontese crebbe per molto tempo sotto l’egida dei marchesi di Saluzzo, che nel periodo compreso fra Duecento e Cinquecento apportarono diverse modifiche di natura strutturale volte a incrementare l’emergente importanza strategica di Carmagnola, la quale venne dotata di castello e cittadella fortificata provvista di mura e fossati. Il marchesato titolare iniziò però a vacillare trovandosi nel bel mezzo delle feroci dispute fra gli eserciti di Carlo V di Spagna e Francesco I re di Francia ed esponendo le proprietà, tra cui Carmagnola, a scorribande, invasioni, saccheggi e passaggi di dominio.

L’occupazione dei transalpini nel quarantennio immediatamente successivo al 1544 (anno della battaglia di Ceresole) non fu tuttavia un male, perché la cittadina andò incontro a un ulteriore processo di fortificazione a pieno completamento del precedente, con il vantaggio di poter beneficiare di una seconda cinta muraria dotata di robusti bastioni. I Savoia subentrarono nel 1588 sotto la protezione di Carlo Emanuele I, non definitiva per un nuovo predominio francese nel corso del ‘600 che si protrasse fino al 1691, quando Vittorio Amedeo II riaffermò il potere sabaudo su una città nel frattempo snaturata e non più militar centrica. Oggi il comune è una riconosciuta potenza a carattere prevalentemente industriale, assai espansa dal punto di vista urbanistico ed economicamente sana in virtù di radici agricole mai dimenticate ma, al contrario, ancora in parte rievocate per il suo costante sviluppo.

La visita del borgo e cosa vedere

Un backround così vivace ha contribuito a vestire il borgo sabaudo di un abito sontuoso in prospettiva turistica, avendo tutti i caratteri genetici per poter attrarre avventori interessati a ogni aspetto del territorio, architettonico, storico e culturale che sia. Si tenga dunque da conto il bagaglio complessivo di una località imperniata anzitutto sul Castello, fatto costruire nel XIII secolo da Manfredo II, marchese di Saluzzo, poi distrutto quasi totalmente dagli Spagnoli e riedificato dai Francesi nel ‘500 per diventare due secoli dopo dimora conventuale dei Padri Filippini e, in ultimo, sede dell’Amministrazione Comunale che ne ha fatto il proprio Municipio in Piazza Manzoni.

L’apparato civico comprende numerosi palazzi e case che sono diventati rappresentativi dell’impianto urbano: Palazzo Leprotti fa parte delle dimore nobiliari, si trova in corso Sacchirone e sfoggia tre piani di barocco commissionato al neoclassicismo, sintesi ammirabile da chi si reca abitualmente nel “Caffè” o nel ristorante incorporati dall’edificio; Palazzo Lomellini in Piazza Sant’Agostino appartenne all’omonima famiglia del ‘600 ed è un esempio di applicazione dello stile gotico costellato di chicche architettoniche nonché incisivi abbellimenti estetici riscontrabili negli archi a sesto acuto del portico, superfici in mattoni a vista, pilastri quadrangolari e un soffitto a cassettoni lignei molto bello, tutti elementi tali da rendere la struttura meritevole di ospitare in passato la Civica Galleria di Arte Contemporanea ma anche rassegne, mostre e attività culturali.

Costruito sui dettami dell’elegante barocco è inoltre Palazzo Luda di Cortemilia in via Benso; il cinquecentesco palazzo noto come "Torre della Musica" è sede della storica Società Filarmonica fondata nel 1837 ed è ubicata in via Giacinto Carena; svariate residenze di alto blasone riempiono l’abitato carmagnolese e tra queste si elevano per rilevanza la quattrocentesca Casa Borioli (Piazza Sant’Agostino), la settecentesca Casa Cavalli (nella via omonima) e la Casa delle Meridiane, palazzotto signorile che riporta in facciata uno spettacolare ventaglio di affreschi permeati da meridiane.

Le molteplici chiese presenti sul territorio suffragano la devozione religiosa popolare e una presenza rassicurante dell’istituzione ecclesiastica. I turisti hanno dimostrato negli anni di gradire la beltà del gruppo di edifici sacri incastonati tra gli isolati di Carmagnola, portandosi al cospetto di stupende realtà architettoniche con poche rughe e tanta regalità, vedesi l’Abbazia cistercense di Santa Maria di Casanova (risalente al 1150), pioniera del gotico nella regione, la Collegiata dei SS Pietro e Paolo (1492) con tanto di Cappella dell’Immacolata Concezione riccamente decorata all’interno, il Santuario di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di Sant’Agostino. Stupisce la presenza della Sinagoga, in cui la Comunità Ebraica di Torino ha installato una mostra permanente curata e gestita dagli architetti Franco Lattes e Paola Valentini.

Il fermento culturale locale confluisce in una pletora di musei accattivanti per ciò che espongono: l’Ecomuseo della Cultura della Lavorazione della Canapa celebra in tutte le sue sfaccettature il prodotto che ha dato evidente spessore economico alla cittadina; il Museo Civico di Storia Naturale conta parecchie sale espositive contenenti emozionanti ambientazioni, collezioni di fossili, minerali e specie animali ed è sede del primo Centro Visita del Parco Fluviale del Po, incipit dei sentieri che s’inoltrano nello sconfinato parterre di aree boschive coincidenti con il Bosco del Gerbasso, il Parco Cascina Vigna e la Riserva Naturale Speciale della Lanca di San Michele. Concludono la rassegna di esposizioni il Museo Civico Navale (incentrata su quattro essenziali sezioni, vale a dire Storia della Marina Italiana, Attività navali dall’Unità d’Italia a oggi, Ambiente marino e Modellismo navale) e il Museo Tipografico “Rondani”, forte di torchi, macchinari, attrezzature e documenti facenti parte di una feconda tradizione tipografica.

Feste, sagre e manifestazioni a Carmagnola

Il centro urbano carmagnolese è un luogo frizzante, le cui bollicine sono le manifestazioni di un folclore sempre vivo, pimpante e gradito da qualunque generazione: non sorprendono le pingui partecipazioni ai principali eventi dell’anno, che annoverano innanzitutto la Festa patronale dell’Immacolata l’8 dicembre, la plurisecolare Fiera primaverile (tripudio di oltre 800 bancarelle valorizzanti il mercato e l’esposizione della meccanizzazione agraria) il secondo weekend di marzo, l’Ortoflora e Natura (dedicata interamente a giardinaggio e orticoltura) ad aprile e Presepi in Mostra da metà dicembre all’Epifania.

Strettamente connesse all’ambito gastronomico sono la celebrata Sagra del Peperone fra agosto e settembre e la Fiera Regionale del bovino da carne di razza piemontese le prime settimane di dicembre.

Tra i personaggi storici simbolo della cittadina figura il condottiero Francesco Bussone, vissuto dal 1385 al 1432 e d’ispirazione per Alessandro Manzoni, che scrisse il capolavoro letterario "Il conte di Carmagnola".

Come arrivare

In auto si possono percorrere l’Autostrada A21 Asti/Torino (uscita Villanova d’Asti) o la A6 Torino/Savona (uscita Carmagnola), con l’aggiunta della SS20 Torino-Cuneo; in treno sono attive le linee ferroviarie Carmagnola-Bra-Ceva e Torino-Fossano-Cuneo-Savona transitanti per la stazione di Piazza XXX Aprile; l’aeroporto di riferimento è il “Sandro Pertini” di Caselle, da cui partono alcune autolinee e navette autobus.

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