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Castelcivita (Campania): le grotte ed il borgo del Cilento

Castelcivita, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Castelcivita dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Data la sua particolare collocazione geografica che ne pone l’abitato su un alto sperone roccioso, Castelcivita si distingue espressamente nell’hinterland di Salerno in Campania per le case disposte “a cascata”, nel senso che assecondano le aspre digressioni verso il basso docilmente, come se stessero cadendo tutte insieme. Il piccolo borgo di 1.700 anime si trova ai piedi degli Alburni, un territorio compreso nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Le Grotte di Castelcivita

Grazie all’armonioso sebbene ardito inserimento nella moderata orografia cilentana, il paese è da molti anni ormai una meta turistica che ha costruita buona parte della propria fortuna sulle suggestive Grotte di Castelcivita, facenti parte di un complesso sistema carsico che attira avventori a tutto spiano nel corso dell’intero anno, essendo accessibile ogni giorno. Si tratta di un viaggio fra stalattiti e stalagmiti, vere sculture plasmate direttamente dalla natura, sinuose depressioni e serpeggianti cunicoli che disegnano un itinerario suddiviso in tre segmenti poiché molto lungo e non esattamente per tutti dato il livello di difficoltà nel coprirli.

Il percorso turistico misura 1.200 metri e porta i visitatori ad esplorare alcuni ambienti assai interessanti come la Sala del Guano (dove si assiepavano fino agli anni ’60 centinaia di pipistrelli), la Sala del Castello (così chiamata in quanto le stalagmiti sembrano formare in gruppo proprio la struttura di un antico castello medievale), la Sala del Coccodrillo e la Sala del Trono (nella quale appare una formazione carbonatica che ricorda un sovrano seduto sul suo trono), oltre a tante altre che attendono di essere visitate. Alquanto più lungo è il percorso amatoriale, 1.800 metri di meravigliose concrezioni rappresentanti una morfologia cavernosa davvero impressionante, con colori, forme e dimensioni a dettare il grado di languore degli occhi già sufficientemente estasiati. Qui si ammirano la Caverna Principe di Piemonte, la Grande Cascata e l’Orrido, fino ad arrivare al lago Sifone, punto finale del percorso. Oltre si snoda il Percorso Speleologico, talmente aspro e impegnativo da risultare accessibile soltanto a esperti e professionisti. Nelle grotte, per completare il discorso, vengono periodicamente organizzati spettacoli di sicura presa, uno su tutti la ricreazione dell’Inferno di Dante e dei suoi tetri scenari.

Cosa vedere a Castelcivita

Tali grotte si sono formate milioni di anni prima dell’effettiva fondazione di Oppido Alburno, nome con cui era conosciuto il paese nell’era addirittura antecedente al XV secolo a.C. Nel XIII secolo il borgo si identificava in Castelluccia, un centro fortificato – di cui permane oggi la Torre angioina ospitante il Museo della civiltà contadina - che ha mantenuto da allora un impianto scandito da vie e vicoli simil perpendicolari comprendenti un feudo delimitato da mura. Sul finire del ‘700 imperavano in tutta l’area campana i Borboni e ovunque scoppiarono rivolte con l’obiettivo di ribaltarne il governo, altre con lo scopo di consolidarlo. Nel mezzo di queste turbolenze politiche compariva anche Castelcivita, che ebbe pace con il compiersi definitivo dell’Unità d’Italia.

Da allora, molte cose sono cambiate, tal altre sono rimaste pressoché uguali, intanto andarono insediandosi alcune istituzioni ecclesiali attualmente sotto forma di edifici religiosi pienamente inseriti nel contesto urbano, ad esempio la Parrocchiale di San Cono Vescovo e Martire, il Monastero di Santa Gertrude e le chiese di Santa Sofia, Sant’Antonio e San Nicola di Bari.

Il turismo è il prevalente settore economico, ma queste sono terre – va precisato – dove la popolazione è dedita alla pratica dell’agricoltura e dell’allevamento, abitudini quotidiane da cui si evincono prodotti ottimi, olio, carne, vino, cereali e grandi formaggi freschi e stagionati.

Eventi, sagre e Manifestazioni

Castelcivita annovera fra le sue squisitezze orticole il tubero dei Monti Alburni, che viene opportunamente omaggiato con la Festa della Patata di Montagna a fine ottobre. Il Cilento è copioso di funghi porcini, con i quali si condiscono molte pietanze servite nei ristoranti e negli agriturismi di zona. A settembre si tiene la Sagra del Fungo Porcino, molto partecipata.

Come arrivare

In auto sono disponibili tre percorsi: da nord si esce dalla Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria a Campagna, si prosegue in direzione Serre, si attraversano Postiglione e Controne per giungere infine a Castelcivita; da sud si esce a Petina, si prosegue per Sicignano degli Alburni, si superano Postiglione e Controne fino a destinazione; la SS 18 Paestum – Vallo della Lucania porta prima a Roccadaspide e poi a Castelcivita; un quarto opzionale percorso è riservato a coloro che partono da Salerno (ca. 70 km da Castelcivita) per imboccare l'Autostrada A2 e successivamente immettersi sulla SR 488; la stazione ferroviaria più vicina è a Eboli, collegata al paese tramite autobus extraurbani; l’aeroporto di Napoli Capodichino è attualmente quello di riferimento.

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