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Cinigiano (Toscana): cosa vedere nel borgo tra la Val D'Orcia e il Monte Amiata

Cinigiano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cinigiano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Fra la Valle dell’Ombrone, la Val D’Orcia e il maestoso Monte Amiata – tipiche aree territoriali a carattere maremmano della provincia di Grosseto in Toscana – trova collocazione il bel borgo medievale di Cinigiano, che si erge ad una altitudine di 324 m sul livello del mare.

Storia

nato come castrum verso il XII secolo data la presenza vetusta di un castello intorno al quale l’abitato poté da subito svilupparsi. Allora comandavano in questi luoghi gli influenti Aldobrandeschi nelle persone dei Signori di Cinigiano, deposti nel secolo successivo, il ‘300, dai conti Guidi con il beneplacito di Siena, a sua volta assorbita insieme al feudo stesso dal Granducato di Toscana nel Cinquecento. Il passaggio del paese dalla provincia senese a quella di Grosseto avvenne nel 1766, il resto è risaputa storia legata all’Unità d’Italia, concretizzatasi nel 1861.

Cosa vedere Cinigiano

È incredibile come il viatico di questa località di 2.500 abitanti sia stato in buona parte permeato dal sorgere di una molteplicità inaudita di chiese: nel territorio cittadino ce ne sono tantissime e pensare che alcune sono con il passare del tempo scomparse lasciando tuttavia una chiara traccia della propria esistenza in loco. Di prima fabbricazione quattrocentesca e di riedificazione rinascimentale, la Chiesa di San Michele Arcangelo spicca immediatamente al primo fugace sguardo per la sua rosa facciata in mattoni, le lesene marcate, il consueto rosone centrale e gli archetti a coronarne il disegno frontale. Gli altari del transetto sono due ed entrambi pregevoli artisticamente parlando, eleganti con le decorazioni pittoriche della Trinità con angeli e la Madonna delle Grazie, opere che si aggiungono alle primizie interne, di cui la Crocifissione e i Santi Francesco, Marco e Sigismondo firmata nel ‘600 da Francesco Vanni rappresenta senza alcun dubbio l’apice iconografico.

Una chiesa di eguale titolazione ma molto più vecchia (1240 circa) sorge in frazione Monticello Amiata, fu prepositura prima e pieve poi e la sua conformazione evidenzia arricchimenti nella parte del timpano, con l’ambiente interno caratterizzato da un novero di cui fanno parte un San Carlo Borromeo in preghiera di Rutilio Manetti e una Madonna col Bambino in trono contornata da angeli e adorata dai Santi Lorenzo e Antonio Abate realizzata da Bartolomeo Neroni nel XVI secolo. Una terza chiesa sempre dedicata a San Michele Arcangelo si trova a Sasso d’Ombrone, che custodisce entro una struttura minimale modificata a più riprese un Crocifisso ligneo policromo del ‘400.

Di moderata veste architettonica è l’Oratorio della compagnia di San Sebastiano, sobrio in tutto tranne che nel corredo pittorico sfoggiante i Santi Sigismondo martire e Antonio Abate che invocano la protezione della Madonna col Bambino e San Giuseppe. lievemente più appariscente si rivela essere l’Oratorio della Madonna delle Nevi, la cui facciata intonacata differisce per concezione dal corpus centrale creando un connubio di parti coniugante XV e XX secolo. Più della tavola raffigurante la Madonna col Bambino fra San Giovannino e San Giuseppe, si palesa eclatante la Madonna incoronata da due angeli fra i Santi Michele e Antonio Abate, un affresco emerso in pochi ma preziosissimi frammenti.

Il centro storico può vantare un’estesissima corona di edifici sacri tessuta dalla sapienza delle località dell’hinterland, perciò riscontriamo presenze illustri quali la Pieve di San Donato a Porrona, la Chiesa di San Nicola a Castiglioncello Bandini, il Santuario della Madonna di Val di Prata in quel di Monticello Amiata e una lunga fila di cappelle, con le vestigia fantasma di luoghi sacri un tempo identificabili con la Chiesa di Santo Stefano, la Pieve di Santa Maria e tanti altri.

L’anima di Cinigiano, comunque, s’incarna anche in quei monumenti non necessariamente di stampo religioso, vedesi la fiera Torre dell’Orologio ubicata nella centrale Piazza Marconi per ergersi ad assoluto simbolo del borgo dotato persino di campana. Sulla medesima piazza prende posto il Pozzo di Cinigiano, costruito in ghisa con la cisterna interrata che emerge lievemente rendendosi visibile sotto il lastricato. Un duetto interessante lo compongono la Cantina di Colle Massari e la Fattoria di Porrona, millennial la prima (di costruzione post 2000), rinascimentale la seconda, in grado entrambe di documentare i profondi cambiamenti addotti allo sviluppo architettonico nel tempo.

Monticello Amiata e proprio Porrona dimostrano di essere zone di ingente interesse artistico-architettonico con proiezioni in ambito militare: vi si trovano e stagliano le mura che nel medioevo contribuivano a rendere quanto più efficiente il sistema difensivo comunale poggiante sul Cassero, il castello dominante l’abitato di Cinigiano. La pianura che ingloba borgo e sue frazioni è in verità zona brulicante di resti medievali e manieri ricamanti un panorama in medias res, ovvero in equilibrio fra il rurale e il moderno: si citino quindi il Castello di Colle Massari, il Castello di Porrona ma anche la Tenuta di Monte Cucco e la Torre di Scudellano.

Collante naturalistico di tutti questi emblematici luoghi pare essere la splendida Riserva naturale di Poggio dell’Olmo, area protetta istituita nel 1998 per circoscrivere una vegetazione ricca di boschi, castagni secolari, uliveti, vigneti e tantissime altre specie di alberi frequentati da una fauna assai diversificata. In primavera ed estate, i sentieri che la attraversano sono calcati da molti turisti interessati a perdersi nella monumentale natura.

Tra i castagni serpeggia l’itinerario tematico noto come Via della Castagna, parallelamente alla Via delle Fonti, altro bel percorso da affrontare a piedi o in bicicletta. Sono essi sorta di musei a cielo aperto, mentre a porte chiuse e sotto un tetto prende vita la Casa Museo di Monticello Amiata, una struttura che in termini etnografici la dice lunga su come si viveva un tempo, una vita fatta di essenzialità, funzionalità e dedizione al lavoro nei campi.

Eventi, sagre emanifestazioni

Le tradizioni vitivinicole locali sono sempre state forti, a testimoniarlo è la partecipata Festa dell’Uva che si svolge solitamente l’ultima settimana di settembre o, a seconda degli anni, la prima di ottobre: sembra quasi un Carnevale, con sfilate colorate, carri allegorici e continui riferimenti a Bacco.

Come arrivare a Cinigiano

Da nord si deve percorrere l’Autostrada A1 con uscita a Firenze Certosa (poi SS 222 e 223), da sud Autostrada A12 con uscita a Civitavecchia (SS 1 e SS 223); la stazione ferroviaria di Cinigiano si trova in località Sant’Angelo Scalo; l’aeroporto più vicino è quello di Firenze, 154 km ca. dal paese.
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