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Casa Amatller, visita al gioiello modernista nel cuore di Barcellona

E' il secondo Museo del cioccolato di Barcellona, Casa Amatller, capolavoro del modernismo catalano, racconta la storia di un imprenditore che fece della cioccolata la sua fortuna. Il bar č ad ingresso gratuito.

Tutto cominciò con Antoni Amatller, imprenditore, cioccolataio, collezionista di opere in vetro, talentuoso fotografo e viaggiatore incallito. Un tipo dalle mille risorse insomma, di quelli che sanno stare al mondo come Dio comanda. Senza dubbio, un uomo fortunato. Dalla ricca famiglia catalana ereditò tutta la fortuna accumulata, in concreto: soldi e fabbriche di cioccolato. I primi, riuscì elegantemente a non sperperarli, al contrario, si rimboccò le maniche e li usò diligentemente per produrre ancor più cioccolato - endorfine e gioia assicurata per tutti -. Riuscì così, con impegno e dedizione, ad espandere le proprietà famigliari e, grazie alla sua sensibilità, conoscenza in ambito publicitario e spirito imprenditoriale, a trasformare i suoi “dolci prodotti” in beni di necessità di massa. In tutta Spagna.

Visto che se lo poteva permettere, studiò in Svizzera e in Belgio dove apprese un sacco di tecniche - nuove all’epoca- rispetto alla lavorazione del cioccolato, ai processi di produzione e commercializzazione. Inoltre, per non farsi mancare nulla, tra una barretta al latte e un’altra fondente, viaggiava. Andava periodicamente a Cuba per supervisionare le piantagioni di cacao, si rilassava e scattava fotografie in Marocco, Turchia, Egitto, Italia, Francia e Gran Bretagna. Vagabondava parecchio ma amava anche gironzolare in pigiama tra le mura calde della sua bella dimora, oggigiorno famosa “Casa Amatller”, opera grandiosa e indiscussa del modernismo catalano.

Antoni comprò l’edificio a fine 900 e, dato il suo aspetto comune e convenzionale decise che era il momento di reinventarlo. Diede i lavori di ristrutturazione in mano ad uno dei più grandi architetti modernisti ed ingegnosi dell’epoca, Josep Puig i Cadafalch il quale, senza sbagliare d’una virgola, donò anima e vitalità ad una montagna di cemento. La facciata della casa trasmette un effetto di simmetria equilibrata pur ospitando elementi asimmetrici (due porte a sinistra, una più grande a destra, due finestrelle a sinistra, un finestrone con balcone a destra) che, nonostante essendo caratterizzati da parecchie diversità decorative presentano simultaneamente somiglianze dimensionali e spaziali.

L’intera superficie, che ospita amichevolmente ferro, materiali metallici, legno e pietra del Montjuic, viene inoltre dipinta a festa con colori tipo ocre, magenta e azzurro, qua e là. Non solo, l’architetto decide di popolare tale superficie con sculture dal ricco significato iconografico. Sono principalmete gli animali i protagonisti, tutti che fanno cose importanti: c’è chi fa le foto, chi suona uno strumento, chi lavora il metallo, chi fa d'assistente, chi fa la guardia alla casa. Ci sono maiali, cani, scimmie, alcuni addirittura finemente vestiti. Un circo, uno show allegorico che prende vita su un soffice prato di mandorle in fiore, in pieno Paseo de Gracia. L’interno non è da meno. Il piano terra fu destinato ad uso e consumo della servitù, la cucina e le stanze del personale. lo spazio più amplio invece, serviva da garage.

Importante sottolineare, a questo punto della storia, che il Signor Amatller non si spostava a cavallo, come la maggior parte della gente comune dell’epoca, ma in auto. Sta di fatto che poteva permettersi di parcheggiare il suo mezzo a motore direttamente sotto casa, in uno spazio altrettanto lussuoso, con mattonelle dal forte richiamo andaluso e archi arabeggianti. Per la cronaca, potete accedere a questa zona , il garage, gratuitamente perchè è il passaggio obbligatorio se volete fare una sosta, bervi un thè e gustarvi una tavoletta di cioccolato Amatller nel Bar/Caffé che la presiede. Al primo piano dell’edificio, dove viveva il ricco Antoni con la figlia Teresa, si accede (pagando l’ingresso) attraverso una scalinata curvilinea illuminta a regola d’arte da una splendida vetrata colorata. L’appartamento mantiene il mobiliaro, i soprammobili e gli utensili dell’epoca. E’ completamente ristrutturato, enorme e bellissimo.

La piantina della casa è quadrata, le stanze si sviluppano attorno al patio interno e sono collegate tra loro da un corridoio spazioso dal pavimento a mosaico. Visiterete la sala da pranzo - nella quale regna sovrano un caminetto in ferro battutto sul quale si appoggiano dolcemente statue di marmo bianco -, la sala della musica, la camera da letto della figlia, il bagno e la sala da cucire privati, la zona notte di Antoni Amatller - nella quale risiede una scrivania, un’armadio in legno interamente decorato e un letto a baldacchino -, l’ufficio personale nel quale leggeva, sciveva lettere e preparava i suoi viaggi fuori nazione e la biblioteca. Quando Il Signor Amatller morì lasciò tutto all’amata figlia Teresa che, dopo aver continuato per diversi anni l’attività di famiglia decidette - visto che non aveva eredi - vendere “Cioccolato Amatller” ad un’altra importante famiglia la quale continua tutt’ora, a regalare dolcezza in giro per il mondo. Per fortuna.

Casa Amatller
Dove: si trova in Paseo de Gracia 41, a fianco a Casa Batlló.
Quando: Si organizzano visite guidate tutti i giorni, da lunedì a domenica, dalle 11.00 alle 18.00. In inglese, spagnolo, catalano e francese.
Quanto: costo 15 euro.

Nota bene:
  • non indossare scarpe con il tacco.
  • Proibito fare foto con flash.
  • Zaini e cose ingombranti si lasceranno negli appoisiti armadietti.
IMPORTANTE: Casa Amatller fa parte della "Ruta del Modernismo" ovvero "Itinerario del Modernismo".

 Pubblicato da il 29/05/2016 - 8.611 letture - ® Riproduzione vietata

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