Il territorio della Bolivia è selvaggio, a tratti quasi inesplorato, e proprio per questo affascinante come non mai. Assieme al Paraguay, è l'unico paese dell'intero continente americano a non avere un accesso diretto al mare. Proprio questo aspetto è, negli ultimi anni, oggetto di contesa con il vicino Cile, reo di non consentire un libero transito commerciale boliviano da/per il Pacifico, come invece sancisce un vecchio trattato diplomatico tra i due paesi siglato nel 1904.
La Bolivia è un paese fortemente legato alle tradizioni, ben visibili nella società e nei modi di vivere delle persone. Il legame con le proprie radici è molto forte, come dimostra anche l'elezione nel 2005 del primo presidente indigeno della storia, il socialista Evo Morales, già sindacalista e cocalero della regione di Cochabamba.
Storia
Oggi il territorio boliviano è relativamente ridotto, ma un tempo qui si mescolavano le popolazioni andine con quelle degli altipiani, le genti dei bassopiani con le civiltà che vivevano lungo la costa sudamericana del Pacifico, corrispondente all'attuale Perù.
Tra le molte civiltà che hanno contribuito alla formazione culturale della Bolivia ci fu quella di Tiwanaku, che tra il 500 d.C. e il 900 d.C. era una delle più avanzate e influenti, “misteriosamente” declinata con rapidità e sostituita, pochi secoli dopo, dagli Incas provenienti dal territorio odierno del Perù.
Fu poi la volta dei conquistadores spagnoli che si impossessarono a suon di fucili ed epidemie, del continente sudamericano. Dovettero trascorrere almeno tre secoli prima che la Bolivia potesse lottare per la propria indipendenza, raggiunta nel 1825.
Dopo un turbolento Novecento, ora il paese sembra avere assunto un'identità politica più definita, votata al rispetto della natura e delle proprie tradizioni indigene grazie al programma politico di Morales. È cresciuto anche il turismo nel paese, agevolato da una generale sicurezza che permette ai viaggiatori di spostarsi su tutto il territorio senza particolari problemi.
Cosa vedere
Il punto d'approdo per chi giunge in Bolivia in aereo è generalmente la città di La Paz, adagiata tra le vette andine. Alcun anni fa la città è stata inserita tra le Nuove 7 meraviglie del mondo, e non potrebbe essere altrimenti per questa che è la più alta metropoli al mondo (circa 4000 metri s.l.m.), caratterizzata da un interessante casco colonial – il centro storico – dove si susseguono edifici e chiese dell'epoca coloniale, ma anche coloratissimi mercati.
Circa 70 km a ovest di La Paz si trova il più importante sito archeologico del paese: è Tiwanaku, l'antica città sulle sponde del Lago Titicaca. Abbandonata orma da quasi mille anni, è oggi meta dei turisti appassionati di storia e delle civiltà preispaniche. Nonostante i saccheggi all'immenso patrimonio storico, artistico e culturale di cui Tiwanaku disponeva un tempo, ci si possono ancor ammirare alcuni monoliti, la piramide di Akampana, una piattaforma rituale (Kalasasaya) e la famosa Puerta del Sol, una stupenda porta megalitica ornata con bassorilievi.
Se siete arivati fino a qui, non potete perdervi una visita al Lago Titicaca, il lago più alto della Terra (3808 metri s.l.m.) situato sul confine. Solo la sponda orientale appartiene alla Bolivia, mentre quella opposta è già Perù. Qui si possono trascorrere alcuni giorni visitando i villaggi lungo le rive, effettuare trekking ed escursioni nelle isole che sorgono nel lago, tra cui le spettacolari Isla del Sol e Isla de la Luna.
Se il Lago Titicaca non vi sembra ancora sufficientemente alto, potete sempre spostarvi sulla non distante Cordillera Real, dove le vette superano quasi tutte i 5000 metri di altitudine. Arrampicate, percorsi in mountain bike o a piedi: ce n'è davvero per tutti i gusti e per ogni gardo di difficoltà. I monti più famosi sono l'Illimani (6438 metri s.l.m., ben visibile anche da La Paz) e lo Huayna Potosì (6088 metri s.l.m.), ma non sono certamente gli unici.
Chi ama la natura, troverà in Bolivia pane per i propri denti: all'estremo sud del paese merita assolutamente una visitala Reserva Nacional de fauna andina Eduardo Avaroa, una splendida area protetta al confine con l'Argentina e il Cile che si estende per oltre 700.000 ettari ad un'altitudine compresa tra i 4200 e i 5400 metri s.l.m. Questo è un luogo magico da esplorare de è un vero paradiso per gli amanti della fotografia: oltre alle tantissime specie animali e vegetali andine, nel territorio della riserva si trovano vulcani come il Licancabur e il Sairecabur, aree desertiche come quella del desierto Salvador Dalí (il cui nome suggerisce la spettacolarità del luogo), il desierto del Sol de Mañana con la sua intensa attività vulcanica di geyser e fumarole, e laghi come la famosa Laguna Colorada, popolata dai fenicotteri.
Siamo nel dipartimento di Potosí, splendida città Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO che ha vissuto nei secoli e decenni scorsi i suoi momenti di splendore, ma che sta ora attraversando una fase piuttosto dura della propria storia a causa della chiusura delle miniere che davano da vivere ai suoi abitanti. Potosí è spesso una tappa nel viaggio che conduce al celebre Salar de Uyuni, la più grande distesa di sale del mondo, praticamente un deserto di sale a 3653 metri s.l.m. Per buona parte dell'anno il salar è completamente asciutto, mentre in altri momenti la sua superficie è coperta da un leggero strato d'acqua che riflette il cielo azzurro e le nuvole bianche di passaggio. Si tratta di uno dei luoghi più surreali, magici e spettacolari del pianeta. I tour organizzati prevedono generalmente visite alla cittadina di Colchani e da qui a Isla Incahuasi, dove le colline che circondano il salar sono ricoperte di cactus e regalano foto spettacolari del panorama.
Fino a questo momento abbiamo raccontato soprattutto la zona centro-sud-occidentale della Bolivia, ma il paese offre emozioni e paesaggi incantevoli anche in altre zone, basti pensare al circuito delle missioni gesuite (Misiones jesuíticas de Bolivia) a est di Santa Curz de la Sierra: questi paesini fondati dalle missioni della Compagnia di Gesù sono oggi parte del Patrimonio dell'Umanità dichiarato dall'UNESCO e sono ormai meta di un turismo sempre crescente. Tra le missioni più conosciute ricordiamo quelle di San Javier, Concepcion, San Ignacio de Velasco, San Miguel de Velasco e San José de Chiquitos.
La regione più settentrionale della Bolivia è quella amazzonica, suddivisa nei dipartimenti di Beni e Pando. Si tratta ovviamente della parte più selvaggia del paese, ricoperta in gran parte dlla foresta pluviale, dove si trovano solo remote località, come la città dui Rurrenabaque. Non mancano ovviamente i parchi nazionali: la Reserva Biosférica del Beni, il Parque Nacional Madidi e il Parque Nacional Noel Kempff Mercado sono i più conosciuti, anche se ancora non troppo frequentati dai turisti.
Cambiando completamente scenario e tornando verso il sud, merita senza dubbio uina visita la capitale della Bolivia, Sucre, la Ciudad blanca de las Américas, anch'essa Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Qualche giorno di sosta permette di scoprirla a fondo e innamorarsene, prima di spostarsi nella regione dei vigneti, nei dintorni della cittadina di Tarija. Anche in questo caso si tratta dei vigneti più alti del mondo (oltre 2400 metri s.l.m.), favoriti da un clima di tipo mediterraneo che consente di produrre buoni vini venduti principalmente sul mercato nazionale.
Poco distante si trova anche Tupiza, località che ricorda il far west e circondata da canyon e cactus come nella migliore delle tradizioni. Ad alimentrer l'aura di leggenda di questo luogo, c'è la storia della rapina compiuta da Butch Cassidy e Sundance Kid, i mitici banditi che assaltavano banche all'inizio del secolo scorso. Chiunque in città sarà in grado di racconarvela aggiungendo sempre nuovi particolari: tuttavia basti sapere che secondo la storia e le testimonianze, i due sarebbero morti proprio qui a San Vicente dopo aver compiuto un colpo, in uno scontro a fuoco con la polizia nel 1908. I corpi non sono però stati ritrovati (testimoni dell'epoca raccontavano che vennero seppelliti come ignoti) e tanti ritengono che si trattò solo di una farsa per fuggire e rientrare negli Stati Uniti sotto altre generalità.
Come si può dunque intuire, la Bolivia è una delle mete più interessanti che un viaggiatore possa incontrare in America Latina. Per visitarla a fondo occorrerebbero forse mesi, ma già con tre settimane a disposizione ci si può fare un'idea del grande patrimonio naturale e umano di questo straordinario paese.
Quando andare
L'alta stagione è quella compresa tra maggio e ottobre, mentre da novembre ad aprile si concentra la maggior parte delle precipitazioni di carattere piovoso. Per maggiori informazioni sul clima, rimandiamo al nostro articolo sul clima della Bolivia.
Come arrivare
Chi vuole raggiungere la Bolivia dall'Europa deve solitamente fare scalo a Madrid o negli Stati Uniti; non esistono voli diretti dall'Italia.
I pincipali aeroporti internazionale del paese sono quelli di La Paz, Santa Cruz e da poco anche il nuovissimo Aeropuerto Internacional Alcantarí di Sucre.
Chi si trova invece già in America Latina, nei vicini stati di Argentina, Cile, Perù, Paraguay o Brasile può accedere anche per via terrestre in autobus, macchina o treno dai numerosi posti di frontiera, o anche via barca attraverso il Lago Titicaca (dal Perù).
Per informazioni sui documenti necessari all'ingresso nel paese, potete leggere l nostro articolo dedicato ai documenti di viaggio e la sicurezza in Bolivia.