Cile, guida di viaggio: cosa vedere dall'Atacama alla Patagonia

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Condividi Gianluca Galanti

Osservando il planisfero, il Cile colpisce per la sua curiosa forma – una lunghissima striscia di terra di 4300 km incastonata tra la Cordigliera delle Ande e l'Oceano Pacifico, larga mediamente solo 177 km – e per il fatto di trovarsi all'estrema punta meridionale non solo del continente sudamericano, ma di tutte le terre continentali del pianeta, se si esclude ovviamente l'Antartide.

In realtà, il Cile comprende anche zone insulari, di cui la più famosa è senza dubbio l'Isola di Pasqua (Rapa Nui), situata 3700 km ad ovest delle coste cilene, e la miriade di isole della Terra del Fuoco (Tierra del Fuego), in prossimità del Canale di Drake.
Non è un caso, quindi, che negli oltre 40° di latitudine che intercorrono tra il nord e il sud del paese, si possano trovare paesaggi e climi di ogni tipo, dal deserto alla foresta, passando per ghiacciai perenni e splendide vallate dove si coltiva la vite.

Storia

Parte del territorio attuale era abitato, nell'antichità, da popolazioni culture indigene come gli Aymara, i Mapuche e numerose altre tribù amerindie prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli nel XVI secolo. Gli spagnoli, come in quasi tutta l'America Latina, sterminarono gli abitanti locali e conquistarono buona parte delle loro terre dando inizio all'epoca coloniale che si protrasse per alcuni secoli, fino all'indipendenza ottenuta dopo anni di sommosse e moti rivoluzionari nel XIX secolo.

Il XX secolo cileno è passato alla storia per la grande instabilità dei governi che si succedevano con grande frequenza e soprattutto per una tra le dittature più spietate che si ricordi: quella di Augusto Pinochet, che l'11 settembre 1973 con un golpe militare prese il potere attaccando il Palacio de la Moneda, uccidendo il presidente socialista Salvador Allende, democraticamente eletto nel 1970. La dittatura militare provocò la tortura, la sparizione e la morte di decine di migliaia di oppositori politici e la fuga dal paese di centinaia di migliaia di persone.

Con il ritorno della democrazia negli anni '90, il Cile è diventato un'interessante meta di viaggio per milioni di turisti che ogni anni scelgono di scoprire le magie di questa terra a confini del mondo, sospesa tra mare e montagne, tra tradizione e modernità, con profonde radici preispaniche e forti affinità con l'Europa.

Cosa vedere in Cile

Trattandosi di un paese così esteso e variegato, non è affatto facile individuare solo alcune mete da non perdersi durate un viaggio. Esistono ovviamente luoghi imprescindibili sparsi nel territorio, ma dipende dal tempo a disposizione che ciascuno ha, decidere quanti e quali vedere.
Viste le distanze, molti viaggiatori scelgono di trascorrere un mese in Cile per potere attraversare le quindici regioni amministrative in cui è diviso il paese da nord a sud, ma chi non ha questa possibilità può comunque farsi un'idea anche solo con 2-3 settimane a disposizione. In questo articolo sui 10 luoghi più spettacolari del Cile abbiamo approfondito l'argomento.

La capitale Santiago del Cile si trova nel centro del paese ed è il cuore politico, economico e culturale della nazione. L'intero agglomerato urbano conta oltre 6.000.000 di abitanti; si tratta di una metropoli viva, multiculturale, ricca di eventi culturali e musei, piena di verde e di edifici storici. Santiago è spesso il punto di partenza di un viaggio per chi arriva in aereo dall'Europa o da altri continenti; in questo caso si può decidere se dirigersi prima verso nord o verso sud per scoprire chilometro dopo chilometro il territorio.

La regione del Norte Grande, all'estremo nord-est del Cile, al confine con la Bolivia e il Perù, ospita tra le tante cose anche il Parque Nacional Lauca, che si estende per quasi 140.000 ettari nella zona dell'altiplano, dove villaggi, laghi e vulcani spuntano tra le gigantesche vette delle montagne toccano quote comprese tra i 3200 metri s.l.m. e i 6342 metri s.l.m.
Chi invece preferisce le onde dell'oceano, può spostarsi di qualche centinaio di km (pochissimo, per le distanze cilene) sulla costa presso le città di Arica (quasi al confine con il Perù) o più a sud fino a Iquique, dove i surfers amano cimentarsi con i potenti break e i tubi delle onde del Pacifico.

Il villaggio di San Pedro de Atacama è situato in uno dei luoghi più spettacolari del Norte Grande e del Cile: siamo nella Reserva Nacional Los Flamencos, un'area naturale protetta e suddivisa in sette settori che assumono le seguenti denominazioni: Salares de Tara y Aguas Calientes, Salar de Pujsa, Lagunas Miscanti y Miñiques, i due Salares de Atacama (Soncor e Quelana), Valle de la Luna e Tambillo. Quella nella cosiddetta Valle della Luna è probabilmente l'escursione più famosa e suggestiva tra le molte che vengono proposte ai turisti di passaggi a San Pedro de Atacama, grazie alle sue grandi dune di sabbia e alle formazioni geologiche che danno forma a un paesaggio lunare dalle incredibili sfumature di colore. Circa 90 km a nord di San Pedro, invece, si trova il famoso El Tatio, il più alto campo geotermico del mondo (4300 metri s.l.m.), dove si concentrano alcuni vulcani, 64 geyser e oltre 100 fumarole che creano suggestive colonne di vapore; la visita all'alba è assolutamente imperdibile e vale la levataccia.

La regione del Norte Chico, immediatamente più a sud del Norte Grande, è famosa per alcune località particolarmente belle come la città costiera di La Serena, con il suo caratteristico stile coloniale, e soprattutto la suggestiva Valle del Elqui, circa 70 km verso l'interno del paese. La zona è celebre soprattutto perché qui si produce una richiestissima acquavite – il pisco – che si ottiene distillando il vino bianco e rosato, ma anche perché ospita numerosi osservatori astronomici ed è abitata da personaggi eccentrici, ricercatori di UFO ed energie cosmiche, artisti e poeti (nel paese di Vicuña nacque la poetessa premio Nobel Gabriela Mistral). La Valle del Elqui e i suoi villaggi (Pisco Elqui, Cochiguaz e lo stesso Vicuña sono da scoprire lentamente, prendendosi il tempo di partecipare alle tantissime escursioni nella vallata o alle sue fattorie e concedendosi le giuste pause per entrare i contatto con lo spirito del posto.

Nella parte centrale del Cile si trovano le principali città come Valparaíso, Santiago e Concepción.
La prima, chiamata familiarmente Valpo, è una città portuale frenetica, colorata e ingarbugliata che dall'oceano si innalza sulle 42 colline (i cerros), dove strette strade acciottolate si inerpicano tra le case. Fateci un giro per ammirare i murales e l'arte onnipresente, scattate qualche foto dall'alto sulla distesa di case dal mirador Diego Portales e respirate l'aria frizzante della città che ha ispirato Pablo Neruda.

Tra Santiago e Concepción, la Valle del Colchagua è la zona vinicola per eccellenza del Cile; le campagne sono colme di vigneti dove si produce il migliore vino del paese; anche qui il consiglio è quello di concedersi il tempo di esplorare a fondo la zona, partendo magari dalla cittadina di Santa Cruz, inoltrandosi poi nella campagna punteggiata di fattorie che offrono degustazioni di vino e dei loro prodotti.

Concepción, dal canto suo, è una città molto importante dal punto di vista economico grazie al porto sul Río Biobío, a pochi km dalla foce sull'Oceano Pacifico, ma è anche particolarmente vivace per via della sua università e dei tanti giovani che vi studiano. La fervente attività artistica locale, particolarmente attiva nella scena musicale, è un buon motivo per visitare Conce, come viene comunemente chiamata dai locali.

Non distante da Concepción, circa 40 km più a sud, la cittadina di Lota si sta riprendendo oggi dopo anni difficili seguiti alla chiusura delle miniere di carbone che per oltre un secolo hanno dato lavoro alla maggior parte degli abitanti: particolarmente interessante, qui, è la visita alle miniere accompagnati da ex-minatori, che si sono reinventati come guide presso la Mina Chiflón del Diablo e al Pueblito Minero. A Lota, inoltre, è attiva una scuola di calcio – la Escuela de Futbol Pablo Salgado – creata e finanziata da un'associazione italiana, Gli Amici di Pablo di Lugo di Romagna, per creare un momento di aggregazione, divertimento e crescita per bambini e giovani della città; la società è completamente autogestita dai genitori e partecipa ai campionati regionali.

Spostandosi ancora verso sud, il Sur Chico è famoso per suoi sette parchi nazionali, tre dei quali, tra i più belli, si trovano nella regione dell'Araucanía: il Parque Nacional Conguillìo, la Reserva Nacioal Malalcahuello-Nalcas e il Parque Nacional Tolhuaca.
Il Sur Chico è conosciuto soprattutto per ospitare la cosiddetta Regione dei Laghi: qui sono tantissimi i laghi di origine glaciale che costellano un territorio in gran parte incontaminato, dove i vulcani e i parchi nazionali richiamano un turismo responsabile e amante della natura. Non c'è che l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda le escursioni, ma una delle zone più belle in assoluto è la Reserva Biológica Huilo Huilo, nel comune di Panguipulli, proprio al confine con l'Argentina, sulle Ande della Patagonia.

Il capoluogo del Sur Chico è la cittadina di Puerto Montt, che è anche il punto di partenza migliore, dal punto di vista logistico, per visitare i grandi vulcani, i laghi e le vette del sud cileno.
La città di Puerto Varas, 22 km più nord di Puerto Montt, sorge sulla sponda meridionale del Lago Llanquihue ed è sicuramente più bella del capoluogo, oltre ad essere una delle località più turistiche della Región de Los Lagos. È dominata dalle sagome dei vulcani Osorno e Calbuco, con le loro cime innevate, ed ospita un centro storico caratterizzato da edifici coloniali tedeschi. In città si trovano molte agenzie che organizzano escursioni e attività nella natura di qualsiasi tipo.

A meno di 70 km da Puerto Montt in direzione sud, Chiloé (Isla Grande de Chiloé) è la quinta isola per dimensioni del continente sudamericano. La provincia racchiude una miriade di isole minori e numerosi luoghi d'interesse, tra cui le stupende chiese in legno di Achao e di Castro, dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, o spettacoli della natura come il Parque Tantauco, il Parque Tepuhueico e lo splendido Parque Nacional Chiloé, con le sue coste selvagge, e le isolette del Monumento Natural Islotes de Puñihuil, che ospita le zone di riproduzione dei pinguini di Magellano e degli ormai rari pinguini di Humboldt.

Tornati sul continente, il viaggio verso sud prosegue lungo la Carretera Austral, che attraversa spazi giganteschi, foreste millenarie, ghiacciai e campagne remote per oltre 1240 km: attenzione se percorrete questa strada perché non porta da nessuna parte in particolare, ma fu costruita soprattutto per unire, almeno simbolicamente, il sud del Cile con il resto del paese. Non rimarrete sicuramente delusi dallo scenario naturale che si incontra, ma fate attenzione e usate il buon senso, perché qui siete lontani da tutto e da tutti. Fare benzina ogni volta che si trova una stazione di servizio, ad esempio, è un buon modo per evitare spiacevoli inconvenienti.

Tutto il sud è un incanto dal punto di vista naturalistico: la XI Región Aysén del General Carlos Ibáñez del Campo (o più semplicemente Región de Aysén) si trova nella Patagonia cilena ed è una delle più grandi del paese, anche se conta solo 108.000 abitanti. Oltre ad una visita agli immancabili parchi naturali – imperdibile il parque Pumalín con le sue foreste pluviali e i fiordi ricoperti di nebbia, o le pitture rupestri della Reserva Nacional Jeinimeni – si possono visitare anche alcune cittadine, come il capoluogo Coyhaique, particolarmente comodo come base d'appoggio per scoprire il territorio circostante e le tante riserve naturali dei paraggi. Il paese di Cochrane, lungo la Carretera Austral, è invece il punto d'accesso perfetto per inoltrarsi nel nuovo Parque Nacional Patagonia e alla Reserva Nacional Tamango, così come per un'escursione al locale Glaciar Caluqueo sul Monte San Lorenzo.

Sempre nella regione di Aysén, chi ha tempo, non dovrebbe perdersi una visita al delizioso quanto remoto paesino di pescatori di Caleta Tortel, incastonato tra due ghiacciai presso la foce del Río Baker e raggiungibile con una deviazione di circa 20 km verso ovest dalla Carretera Austral.
La tappa finale del viaggio lungo la Carretera è l'abitato di Villa O'Higgins, che è unito al resto del mondo con una strada solo dal 1999, e che vanta anche una piccola pista d'atterraggio per gli aerei. Le acque del fiume che scorre poche centinai di metri più a sud del villaggio segnano il confine con l'Argentina.

Rimane solo una regione da esplorare, ancora più a sud: è quella della Patagonia meridionale, ufficialmente conosciuta con il nome di XII Región de Magallanes y de la Antártica Chilena, suddivisa in quattro province, alcune dei quali hanno nomi mitici o quantomeno significativi: sono rispettivamente l'Antártica Chilena, Magallanes, Tierra del Fuego e la Provincia de Última Esperanza.

Come sempre in Cile, anche qui i parchi sono i veri protagonisti del turismo, ma quello più famoso e visitato in assoluto è lo spettacolare Parque Nacional Torres del Paine, con le sue altissime “torri” di granito, dichiarato Riserva della Biosfera dall'UNESCO nel 1978.
Negli oltre 1810 km quadrati di estensione del parco vivono centinaia di specie di uccelli e animali selvatici, tra cui il guanaco, il nandù, ma anche puma e huemul.
La città principale, più comoda e vicina da cui partire alla volta del parco è Puerto Natales; per tutte le informazioni del caso rimandiamo al nostro articolo dedicato al Parque Nacional Torres del Paine.
Ricordiamo inoltre che qui siamo proprio sul confine con l'Argentina; per questo molti viaggiatori, scelgono di oltrepassare la frontiera per visitare anche il magnifico ghiacciaio del Perito Moreno e tutto il Parque Nacional Los Glaciares, in territorio argentino, o più a nord per un trekking nella catena montuosa del Fitz Roy. Lo stesso fanno molti turisti che, in direzione opposta, raggiungono il Cile proprio varcando uno dei tanti posti di confine della Patagonia argentina.

Il capoluogo della provincia di Magallanes è la città di Punta Arenas, che conta circa 130.000 abitanti e oltre ad essere di vitale importanza per le questioni logistiche nella regione, è anche un ottimo punto d'accesso all'Isla Grande de Tierra del Fuego o, per i più temerari, per imbarcarsi in direzione dell'Antartide.
La Terra del Fuoco è divisa tra Cile ed Argentina ed è l'estremità meridionale del continente americano; selvaggia quanto può esserlo solo una terra ai confini del mondo, è caratterizzata da un clima decisamente ostile, dove la nebbia, l'umidità e il vento sono quasi una costante.
Anche qui, dunque, la natura è protagonista e si può decidere di scoprirla partecipando a un trekking nel Circuito Dientes de Navarino oppure con una crociera nello Stretto di Magellano. Il capoluogo è la cittadina di Porvenir, che conta appena 6000 abitanti ed è accessibile solo in aereo o via mare. Ricordiamo che anche per la Terra del Fuoco vale lo stesso discorso fatto per la Patagonia: esiste infatti anche una Tierra del Fuego argentina, decisamente più turistica e dotata di infrastrutture, visitabile facilmente attraversando il confine.

Clima del Cile

Le temperature e le condizioni atmosferiche del Cile variano molto a seconda dell'altitudine e della latitudine; data la sua grandissima estensione da nord a sud, si trovano climi anche molto diversi tra loro; il Desierto ad Atacama, ad esempio, è una delle zone più aride del mondo, mentre in Patagonia piove con grande frequenza. Per approfondimenti segnaliamo dunque questo articolo dedicato al clima del Cile.

Come arrivare

Chi decide di raggiungere il Cile dall'Italia può volare direttamente a Santiago del Cile (Aeropuerto Internacional Arturo Merino Benítez) da Roma con Alitalia, mentre per qualsiasi altra soluzione esistono numerose possibilità viaggio con scali nelle principali città europee (Amsterdam, Londra, Madrid e Parigi su tutte), oppure negli Stati Uniti o in altri paesi latinoamericani.
Come dicevamo, sono tanti anche i viaggiatori che dalla vicina Argentina, dal Perù o dalla Bolivia scelgono di attraversare il confine via terra in uno dei numerosi posti di frontiera. Ricordiamo di informarsi sul posto circa la possibilità di muoversi in autobus perché non tutti i percorsi sono serviti dai mezzi pubblici.

In questo articolo, infine, potete trovare tutte le informazioni sui documenti di viaggio e la dogana.

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