Lago Vostok (Antartide): raggiunto il bacino sepolto da 20 milioni di anni
E' ufficiale: i russi hanno terminato la perforazione dei ghiacci antartici raggiungendo quota -3769,3, toccando la superficie del lago subglaciale di Vostok, uno dei bacini d'acqua dolce più importanti della Terra, dato che si stima abbia una età di circa 20 milioni di anni. Erano quasi 30 anni che il progetto cercava di raggiungere l'obiettivo, non senza discussioni e polemiche sull'eticità di questa attività, ma ora sembra che, a breve, verranno svelati i misteri di questo “mondo alieno” sotto al Polo Sud.
Facciamo una premessa: le frontiere e le sfide dell'esplorazione sulla terra sono oramai un ricordo del passato. Si ci sono ancora delle piccole zone di giungle e foreste pluviali ancora da mappare, ma oramai il nostro pianeta ha veramente poche zone inesplorate della sua superficie, che tra l'altro viene anche continuamente monitorata dai satelliti in orbita. Diversa è però la situazione sotto i nostri piedi: l'esplorazione del sottosuolo è ancora incompleta, e possibile in larga parte solo con prospezioni geofisiche indirette, grazie ad esempio alla sismica o alle misure delle anomalie gravimetriche. Oppure si può sondare la crosta terrestre con dei pozzi, trivellando cioè il terreno per scavare la crosta in profondità. E in questo sono sempre stati pionieri i russi, che negli anni '70 tentarono addirittura di raggiungere il mantello della Terra con il pozzo superprofondo di Kola (SG-3), senza riuscirci ma toccando profondità -12.261 più in basso della fossa delle Marianne.
Una delle frontiere di questo tipo di ricerca, sempre condotta da scienziati russi, si trova attualmente in Antartide, e più precisamente nei pressi della stazione sovietica di Vostok, uno dei luoghi più freddi del pianeta, dove è stata registrata nel 1983 la più bassa temperatura della Terra, - 89,2 °C! Questo valore spaventoso ha anche una spiegazione: ci troviamo nella zona alta del plateau antartico, a quasi 3.500 m di quota, e quindi il record del freddo è dovuto anche ad una componente altimetrica, dato che mediamente la temperatura diminuisce di quasi 10 gradi per ogni km di altezza raggiunta.
E' qui sulla verticale della base di Vostok, al di sotto di quasi 4 km di ghiacci, si trova uno dei laghi più misteriosi delle Terra, ed anche uno dei più antichi, o il più antico, dato che sembra si sia originato circa 20 milioni di anni fa. Un vero mondo perduto, che ha vissuto una sua evoluzione completamente separata da quella del resto del pianeta. L'esistenza del lago fu scoperta negli anni '60, sia da considerazioni chimico-fisiche (le condizioni di pressione e temperatura sotto più di di 3,5 km di ghiacci sono compatibili con l'acqua liquida) che da informazioni geofisiche fornite dagli studi simici, che successivamente da campagne radar. Da fine anni '80 e negli anni '90 cominciarono e proseguirono i carotaggi dei ghiacci, cioè estrazioni di cilindri di ghiaccio, importanti per ricostruire la storia del clima della terra. Le trivellazioni del ghiaccio cominciarono progressivamente a scendere in profondità, al punto di rischiare di raggiungere direttamente le acque del Lago Vostok. Era il 1999 e per problemi di ordine morale ed ambientale, le trivellazioni dei ghiacci, a soli 150 m dalle acque, furono bloccate da un accordo internazionale: era troppo alto il rischio di compromettere un ecosistema così particolare come quello del Lago Vostok, che secondo alcune teorie potrebbe ospitare delle forme di vita, magari sconosciute nel resto del pianeta.
Oggi però l'ultimo diaframma sembra caduto, e le sonde sovietiche dovrebbero aver sfondato l'ultimo spessore di ghiaccio che proteggeva il lago subglaciale. Ironia della sorte, lo scienziato russo che prima di tutti aveva postulato l'esistenza del grande lago, Andrey Kapitsa, è scomparso l'agosto scorso, pochi mesi prima che la scienza confermasse in modo diretto l'esattezza della sua intuizione.
Ma i rischi di contaminazione del Lago Vostok?
Facciamo una premessa: le frontiere e le sfide dell'esplorazione sulla terra sono oramai un ricordo del passato. Si ci sono ancora delle piccole zone di giungle e foreste pluviali ancora da mappare, ma oramai il nostro pianeta ha veramente poche zone inesplorate della sua superficie, che tra l'altro viene anche continuamente monitorata dai satelliti in orbita. Diversa è però la situazione sotto i nostri piedi: l'esplorazione del sottosuolo è ancora incompleta, e possibile in larga parte solo con prospezioni geofisiche indirette, grazie ad esempio alla sismica o alle misure delle anomalie gravimetriche. Oppure si può sondare la crosta terrestre con dei pozzi, trivellando cioè il terreno per scavare la crosta in profondità. E in questo sono sempre stati pionieri i russi, che negli anni '70 tentarono addirittura di raggiungere il mantello della Terra con il pozzo superprofondo di Kola (SG-3), senza riuscirci ma toccando profondità -12.261 più in basso della fossa delle Marianne.
Una delle frontiere di questo tipo di ricerca, sempre condotta da scienziati russi, si trova attualmente in Antartide, e più precisamente nei pressi della stazione sovietica di Vostok, uno dei luoghi più freddi del pianeta, dove è stata registrata nel 1983 la più bassa temperatura della Terra, - 89,2 °C! Questo valore spaventoso ha anche una spiegazione: ci troviamo nella zona alta del plateau antartico, a quasi 3.500 m di quota, e quindi il record del freddo è dovuto anche ad una componente altimetrica, dato che mediamente la temperatura diminuisce di quasi 10 gradi per ogni km di altezza raggiunta.
E' qui sulla verticale della base di Vostok, al di sotto di quasi 4 km di ghiacci, si trova uno dei laghi più misteriosi delle Terra, ed anche uno dei più antichi, o il più antico, dato che sembra si sia originato circa 20 milioni di anni fa. Un vero mondo perduto, che ha vissuto una sua evoluzione completamente separata da quella del resto del pianeta. L'esistenza del lago fu scoperta negli anni '60, sia da considerazioni chimico-fisiche (le condizioni di pressione e temperatura sotto più di di 3,5 km di ghiacci sono compatibili con l'acqua liquida) che da informazioni geofisiche fornite dagli studi simici, che successivamente da campagne radar. Da fine anni '80 e negli anni '90 cominciarono e proseguirono i carotaggi dei ghiacci, cioè estrazioni di cilindri di ghiaccio, importanti per ricostruire la storia del clima della terra. Le trivellazioni del ghiaccio cominciarono progressivamente a scendere in profondità, al punto di rischiare di raggiungere direttamente le acque del Lago Vostok. Era il 1999 e per problemi di ordine morale ed ambientale, le trivellazioni dei ghiacci, a soli 150 m dalle acque, furono bloccate da un accordo internazionale: era troppo alto il rischio di compromettere un ecosistema così particolare come quello del Lago Vostok, che secondo alcune teorie potrebbe ospitare delle forme di vita, magari sconosciute nel resto del pianeta.
Oggi però l'ultimo diaframma sembra caduto, e le sonde sovietiche dovrebbero aver sfondato l'ultimo spessore di ghiaccio che proteggeva il lago subglaciale. Ironia della sorte, lo scienziato russo che prima di tutti aveva postulato l'esistenza del grande lago, Andrey Kapitsa, è scomparso l'agosto scorso, pochi mesi prima che la scienza confermasse in modo diretto l'esattezza della sua intuizione.
Ma i rischi di contaminazione del Lago Vostok?
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Dopo lo stop del 1999, i russi hanno studiato delle tecnologie innovative per superare i 150 metri mancanti, e riuscire a campionare le acque del lago senza contaminarlo. Attenzione però anche senza essere contaminati, dato che esiste qualche possibilità che un contatto tra mondo esterno e lago Vostok possa essere un problema anche per noi che viviamo in superficie: una qualche forma virale o batterica, risalente a 20 milioni di anni, potrebbe avere un impatto inatteso, ed anche catastrofico su un mondo esterno che non ha più difese immunitarie tarate su organismi assenti da milioni di anni dalla superfice della Terra.
La tecnologia in grado di compiere una perforazione in sicurezza era stata sviluppata nel 2003 a San Pietroburgo nel 2003 e messa a punto negli anni successivi con dei test operativi. Si tratta di una tecnologia ultra sottile, che in pratica vede il recupero di acqua dal lago Vostok senza dover entrare direttamente in esso: l'acqua risale per differenza di densità nella frattura creata dalla sonda, congela, e può essere quindi portata in superfice come campione di ghiaccio. In questo modo il lago preserva la sua integrità di milioni di anni, e il ghiaccio viene mantenuto tale fino all'arrivo in laboratorio, dove verrà analizzato in sicurezza, senza rischi di contaminazione con il resto del pianeta.
Se come sembra il Lago Vostok è un ecosistema chiuso unico, nascosto da circa quattro chilometri di ghiacci, il suo studio offre agli scienziati la possibilità di testare le loro teorie su come ricercare forme di vita extra-terrestre nei prossimi viaggi spaziali. Infatti le condizioni del lago sono spesso descritte come "aliene", dato che si assomigliano a quelle che potrebbero trovarsi sulle lune di Giove, soprattutto su Europa e Ganimede, dove si pensa che esistano grandi oceani di acqua sotto la crosta ghiacciata dei satelliti. Addirittura la piccola Europa, di dimensioni inferiori alla nostra luna e quindi con un diametro 4 volte più piccolo della Terra, dovrebbe contenere un oceano con circa il doppio dell'acqua liquida presente sul nostro pianeta. Anche qui il rischio di contaminare luoghi straordinari, è da valutare con la massima attenzione
Ora non ci resta che attendere i risultati della ricerca che andrà avanti nei prossimi mesi, forse alcuni meccanismi dell'evoluzione potranno essere chiariti dalle analisi di queste acque fossili. Sicuramente sarà l'occasione per porre fine a teorie assurde che parlano di astronavi aliene sepolte nei ghiacci, ed altre strane storie. Manca solo che qualcuno dichiari la presenza di Elvis per contemplare ogni possibile assurda spiegazione sulla formazione del Lago Vostok!
Ricordiamo inoltre che il Vostok, grande come il Lago Ontario ed è uno dei 10 laghi più profondi del pianeta, non è l'unico lago subglagiale che si trova sotto i ghiacci antartici. E' sicuramente il più grande, ma ci sono ben 70 laghi dello stesso tipo al di sotto della calotta che copre il Polo Sud della Terra. E' anche possibile che esista un sistema di fiumi sotterranei che collega alcuni di questi laghi, un mondo sotterraneo affascinante, tutto ancora da scoprire e comprendere.
La tecnologia in grado di compiere una perforazione in sicurezza era stata sviluppata nel 2003 a San Pietroburgo nel 2003 e messa a punto negli anni successivi con dei test operativi. Si tratta di una tecnologia ultra sottile, che in pratica vede il recupero di acqua dal lago Vostok senza dover entrare direttamente in esso: l'acqua risale per differenza di densità nella frattura creata dalla sonda, congela, e può essere quindi portata in superfice come campione di ghiaccio. In questo modo il lago preserva la sua integrità di milioni di anni, e il ghiaccio viene mantenuto tale fino all'arrivo in laboratorio, dove verrà analizzato in sicurezza, senza rischi di contaminazione con il resto del pianeta.
Se come sembra il Lago Vostok è un ecosistema chiuso unico, nascosto da circa quattro chilometri di ghiacci, il suo studio offre agli scienziati la possibilità di testare le loro teorie su come ricercare forme di vita extra-terrestre nei prossimi viaggi spaziali. Infatti le condizioni del lago sono spesso descritte come "aliene", dato che si assomigliano a quelle che potrebbero trovarsi sulle lune di Giove, soprattutto su Europa e Ganimede, dove si pensa che esistano grandi oceani di acqua sotto la crosta ghiacciata dei satelliti. Addirittura la piccola Europa, di dimensioni inferiori alla nostra luna e quindi con un diametro 4 volte più piccolo della Terra, dovrebbe contenere un oceano con circa il doppio dell'acqua liquida presente sul nostro pianeta. Anche qui il rischio di contaminare luoghi straordinari, è da valutare con la massima attenzione
Ora non ci resta che attendere i risultati della ricerca che andrà avanti nei prossimi mesi, forse alcuni meccanismi dell'evoluzione potranno essere chiariti dalle analisi di queste acque fossili. Sicuramente sarà l'occasione per porre fine a teorie assurde che parlano di astronavi aliene sepolte nei ghiacci, ed altre strane storie. Manca solo che qualcuno dichiari la presenza di Elvis per contemplare ogni possibile assurda spiegazione sulla formazione del Lago Vostok!
Ricordiamo inoltre che il Vostok, grande come il Lago Ontario ed è uno dei 10 laghi più profondi del pianeta, non è l'unico lago subglagiale che si trova sotto i ghiacci antartici. E' sicuramente il più grande, ma ci sono ben 70 laghi dello stesso tipo al di sotto della calotta che copre il Polo Sud della Terra. E' anche possibile che esista un sistema di fiumi sotterranei che collega alcuni di questi laghi, un mondo sotterraneo affascinante, tutto ancora da scoprire e comprendere.