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Ascensore per lo spazio, azienda giapponese vuole costruire lo Space Elevator

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E' un po' di tempo che si parla di turismo spaziale, una delle frontiere nel mondo dei viaggi. Se i sistemi commerciali a navetta continuano nella loro fase di sviluppo, e diverranno probabilmente operativi nel 2013, come ha recentemente annunciato la compagnia Virgin Galactic, anche il Giappone vuole ora dire la sua in questo campo. E la proposta arrivata in questi giorni, non pecca certo di originalità!

La compagnia Obayashi Corporation, con sede a Tokyo, per intenderci quella che sta portando avanti la costruzione del cosiddetto Tokyo Sky Tree, una torre alta 634 metri, e che ha realizzato la metropolitana di Dubai , ha annunciato la volontà di costruire un ascensore spaziale (Space Elevator), che entro il 2050, renderà possibile un viaggio andata, e si spera ritorno, nello spazio.
Ma quando si parla spazio, bisogna fare dei distinguo: se le navette commerciali previste nei prossimi anni, sfioreranno solamente il concetto di spazio, portando i turisti ad “appena” 100 km di altezza, lo space elevator della Obayashi Corporation mira a raggiungere una altitudine da satellite geostazionario, e cioè un altezza di 36.000 km, circa 1/10 della distanza che ci separa dalla Luna.

Facendo un poco di conti, questa idea non sembra molto adatta a chi soffre di claustrofobia, o si sente a disagio in ascensore: la cabina è prevista viaggiare alla velocità di 200 km/h, e quindi saranno necessarie ben 180 ore di viaggio per raggiungere il punto panoramico a 36mila chilometri d'altezza. Conti alla mano sono 7,5 giorni di viaggio...trascorsi dentro ad un ascensore!

Il progetto in realtà ancora più complesso: il cavo sarebbe steso da un porto spaziale posizionato più in alto, a 96.000 km di altezza, circa ¼ della distanza tra la Terra e il nostro satellite. Un contrappeso posto a questa estremità fornirebbe l'ancoraggio nel vuoto per il lunghissimo cavo, che a terra sarebbe fissato in qualche punto, sull'equatore. Lungo la fune più lunga del mondo, circa due volte la circonferenza della Terra, si muoverebbero le capsule, in grado di trasportare fino a 30 passeggeri alla volta. L'ascensore spaziale sarebbe ovviamente pressurizzato e schermato a dovere per non esporre i passeggeri alle nocive radiazioni solari.

... Pagina 2/2 ... La stazione di arrivo sarà grande a sufficienza per ospitare dei laboratori scientifici permanenti, e dare la possibilità ai viaggiatori di sgranchirsi le gambe, godere del panorama incredibile, e prepararsi psicologicamente alla seconda settimana in ascensore.

Per decenni gli ascensori spaziali erano stati pensati e proposti da futurologi e scrittori di fantascienza, tra cui il famoso Arthur C. Clarke. Questi mezzi di trasporto venivano proposti in alternativa ai più costosi, e relativamente più pericolosi, lanci di razzi. Ma finora, nessuno era riuscito a portare il concetto nel regno della pseudo realtà.

Un grande ostacolo a questo progetto era quello di trovare un materiale forte e sufficientemente leggero per costruire il cavo, così incredibilmente lungo. La Obayashi è convinta di avere trovato la soluzione giusta a questo problema, identificata da piccole strutture cilindriche dette nanotubi di carbonio, che sono stati sviluppati a partire dal 1990. Ma la tecnologia dei nanotubi non è ancora pronta; ed è probabile che gli ingegneri dovranno trovare delle modifiche o nuove soluzioni per produrre il cavo in modo più economico ed efficiente, rendendo quindi fattibile il progetto dello “space elevator”. In effetti il costo dell'ascensore potrebbe essere l'ostacolo più grande alla sua realizzazione.

Ma la compagnia Obayashi non è l'unica entità che sta prendendo sul serio questo sogno: ad esempio, i ricercatori della NASA pubblicarono un lungo rapporto più di un decennio fa, dove veniva citato il potenziale dei nanotubi di carbonio per rendere possibili gli ascensori spaziali. E l'agenzia aveva sponsorizzato gli “Space Elevator Games” un concorso volto a sviluppare le tecniche per realizzare dei prototipi di questo, sospirato, sistema di trasporto.

E voi che dite? Meglio un viaggio spaziale in astronave, o passare 15 giorni della vostra vita in ascensore?


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