Nativi americani occupano lo Skywalk sul Grand Canyon
Il vecchio fiume Colorado, che scorre laggiù in basso da oltre 200 milioni di anni, sembra non preoccuparsi della battaglia legale che sta elettrizzando il cosiddetto “southern rim”, il bordo meridionale del Grand Canyon. E' notizia di poche ore fa che la celebre “Skywalk”, il percorso panoramico a ferro di cavallo che si sporge in modo impressionante sul precipizio di quasi 1.500 m scavato dal fiume, è stato “sequestrato” dagli indiani della tribù degli indiani Hualapai. La struttura è accessibile al pubblico, ma sono ora i nativi americani a gestire economicamente la passerella, avendo di fatto cacciato via la società costruttrice che avrebbe dovuto gestire per 25 anni il sito.
Costato la bellezza di 30 milioni di dollari, il percorso panoramico è in grado di accogliere fino a 3.000 visitatori al giorno, ed è quindi diventato un business lucrativo interessante, di cui gli indiani nativi della zona ne rivendicano ora i diritti. In realtà la situazione è piuttosto complessa ed intricata: la passerella fu inaugurata 5 anni fa, esattamente fu aperta al pubblico il 28 marzo 2007, mentre 8 giorni prima il percorso era stato testato niente che meno che da Buzz Aldrin, il secondo uomo sceso sulla Luna. Da allora sono quasi 2 i milioni persone che hanno camminato sul pavimento in vetro della Skywalk, con una media di circa 1.000 persone al giorno, un terzo della capacità della struttura. E' considerata una delle più suggestive passerelle nel vuoto del mondo (guarda le foto).
La passerella, ed altre strutture accessorie, furono commissionate dagli stessi indiani Hualapai, anche se parte di questa nazione indiana non vedeva di buon occhio l'operazione, considerando la zona come una terra a loro sacra. Però l'opportunità di avere un business, capace di togliere povertà e disoccupazione dalla tribù era stata vista con molto interesse, soprattutto da parte dei giovani. Per questo motivo la Skywalk doveva essere la punta di diamante di un complesso ben più ambizioso, che prevedeva la realizzazione di un grande centro visitatori, oltre che hotel, ristoranti come pure una funivia di collegamento dal bordo al fondo del Grand Canyon.
Tutto ciò, a parte la Skywalk, deve ancora vedere la luce, e i ritardi dei lavori sono alla base della controversia giudiziaria, che si è deteriorata a tal punto da sfociare nel sequestro della stessa Skywalk da parte degli indiani, rendendola ora inaccessibile alla società che la gestiva. La causa è in corso tra la società che ha costruito la passerella, e che doveva averla in gestione per 25 anni, la Grand Canyon Skywalk Development Corporation, e la nazione Hualapai, la committente dei lavori.
Oggetto della contesa il centro visitatori con vista sulla Skywalk, un bellissimo edificio sul bordo del canyon, ma il cui completamento è fermo oramai da anni, lasciato solamente come un guscio vuoto sul bordo del canyon. Per questo ed altri problemi secondari, gli indiani Hualapai chiedevano da tempo la fuoriuscita dal progetto della ditta costruttrice, e dalle minacce sono passati ai fatti, prendendo possesso in modo arbitrario della passerella.
In pratica sono stati manomessi i sistemi di videosorveglianza, modificato il sistema di accesso la struttura, passando da quello elettronico ad uno manuale, con i classici biglietti, e di fatto è stata eliminata la gestione informatica del business, in modo da lasciare all'oscuro delle visite la società costruttrice. D'altro canto la Grand Canyon Skywalk Development Corporation sostiene che la tribù Hualapai ha sequestrato la famosa attrazione turistica senza averne l'autorità legale oi mezzi finanziari necessari per farlo e quindi la contesa si trasferirà nei prossimi mesi in tribunale. Nel frattempo i turisti continueranno ad emozionarsi sul baratro sotto ai loro piedi, pensando che il prezzo del biglietto andrà forse agli antichi abitanti di queste magnifiche terre...
Costato la bellezza di 30 milioni di dollari, il percorso panoramico è in grado di accogliere fino a 3.000 visitatori al giorno, ed è quindi diventato un business lucrativo interessante, di cui gli indiani nativi della zona ne rivendicano ora i diritti. In realtà la situazione è piuttosto complessa ed intricata: la passerella fu inaugurata 5 anni fa, esattamente fu aperta al pubblico il 28 marzo 2007, mentre 8 giorni prima il percorso era stato testato niente che meno che da Buzz Aldrin, il secondo uomo sceso sulla Luna. Da allora sono quasi 2 i milioni persone che hanno camminato sul pavimento in vetro della Skywalk, con una media di circa 1.000 persone al giorno, un terzo della capacità della struttura. E' considerata una delle più suggestive passerelle nel vuoto del mondo (guarda le foto).
La passerella, ed altre strutture accessorie, furono commissionate dagli stessi indiani Hualapai, anche se parte di questa nazione indiana non vedeva di buon occhio l'operazione, considerando la zona come una terra a loro sacra. Però l'opportunità di avere un business, capace di togliere povertà e disoccupazione dalla tribù era stata vista con molto interesse, soprattutto da parte dei giovani. Per questo motivo la Skywalk doveva essere la punta di diamante di un complesso ben più ambizioso, che prevedeva la realizzazione di un grande centro visitatori, oltre che hotel, ristoranti come pure una funivia di collegamento dal bordo al fondo del Grand Canyon.
Tutto ciò, a parte la Skywalk, deve ancora vedere la luce, e i ritardi dei lavori sono alla base della controversia giudiziaria, che si è deteriorata a tal punto da sfociare nel sequestro della stessa Skywalk da parte degli indiani, rendendola ora inaccessibile alla società che la gestiva. La causa è in corso tra la società che ha costruito la passerella, e che doveva averla in gestione per 25 anni, la Grand Canyon Skywalk Development Corporation, e la nazione Hualapai, la committente dei lavori.
Oggetto della contesa il centro visitatori con vista sulla Skywalk, un bellissimo edificio sul bordo del canyon, ma il cui completamento è fermo oramai da anni, lasciato solamente come un guscio vuoto sul bordo del canyon. Per questo ed altri problemi secondari, gli indiani Hualapai chiedevano da tempo la fuoriuscita dal progetto della ditta costruttrice, e dalle minacce sono passati ai fatti, prendendo possesso in modo arbitrario della passerella.
In pratica sono stati manomessi i sistemi di videosorveglianza, modificato il sistema di accesso la struttura, passando da quello elettronico ad uno manuale, con i classici biglietti, e di fatto è stata eliminata la gestione informatica del business, in modo da lasciare all'oscuro delle visite la società costruttrice. D'altro canto la Grand Canyon Skywalk Development Corporation sostiene che la tribù Hualapai ha sequestrato la famosa attrazione turistica senza averne l'autorità legale oi mezzi finanziari necessari per farlo e quindi la contesa si trasferirà nei prossimi mesi in tribunale. Nel frattempo i turisti continueranno ad emozionarsi sul baratro sotto ai loro piedi, pensando che il prezzo del biglietto andrà forse agli antichi abitanti di queste magnifiche terre...
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