Brains: il cervello di Einstein ed altre curiosità in mostra a Londra
Siete in procinto di partire per Londra, e avete bisogno di qualche idea “culturale” ma originale, ecco allora un evento che fa per voi. Segnatevi la Wellcome Collection, che si trova al numero 183 di Euston Road nel settore NW1 della capitale dell'Inghilterra. Qui, da domani 29 marzo fino al prossimo 17 giugno, si terrà la mostra dal titolo “Brains: The Mind as Matter”, traducibile come “cervelli, la mente come materia” in cui il cervello diventa protagonista, in modo soprattutto visivo e tangibile, oltre che metaforico.
Da sempre il cervello umano ha affascinato scienziati e pubblico in generale per un lungo periodo, aprendo discussioni, sulle sue caratteristiche e simmetrie. Basti pensare alle lunghe discussioni relative alle differenze tra gli emisferi destro e sinistro che in fondo solo un aspetto dei tanti misteri che abbiamo sul nostro organo più importante. Ora molti dei nostri dubbi, ed anche dei più comuni pregiudizi potranno essere svelati da questa interessante nuova mostra londinese, che esplorerà il cervello umano in tutte le direzioni, in modo anche fisico, dato le numerose sezioni e le reali masse cerebrali esposte. Vengono infatti messi in mostra cervelli di varie epoche, a partire da antichi cervelli mummificati egiziani, sinapsi essiccate, o addirittura zincate, fino ad arrivare alle fette del cervello dello stesso Albert Einstein, quella che dovrebbe essere stata una delle masse cerebrali meglio riuscite, della storia dell'umanità.
Questa è infatti una mostra fisica, reale, e i più impressionabili potrebbero trovarsi un po' a disagio, dato che si impara molto ma si vedono da vicino vari cervelli interi e sezionati. Infatti si ripercorre un po' la storia dei miti e delle leggende di questo organo, che per secoli ha alimentato studi e ricerche, a volte decisamente paradossali: basti a pensare alle generazioni di scienziati che hanno misurato ed estratto il cervello, con la speranza di trovare una correlazione, una spiegazione se genialità e malvagità risiedevano in qualche morfologia della nostra massa cerebrale.
L'unicità della materia grigia, posta all'interno del nostro cranio è dimostrata dalla complessità di miliardi di cellule, in cui hanno sede l'intelletto e la personalità, che non sono trasferibili o trapiantabili da un individuo all'altro. Si può dire che il cervello è davvero parte di noi, ma è anche l'essenza di noi stessi.
La mostra comprende una serie di cervelli e crani appartenuti a varie celebrità, assassini, prostitute, scienziati, ma certo sono le piccole fette del cervello di Einstein a fare notizia, prelevati da un patologo e che furono studiati dopo la morte del genio della fisica, per capire se c'erano indizi morfologici sulle capacità cognitive dello scienziato più geniale della storia dell'umanità. Oggi però sappiamo che la morfologia esterna non conta, e sono terminati i tempi in cui si credeva, come oltre 1 secolo fa, che il carattere si può intuire dai contorni del cranio, o dalla disposizione dell orbite oculari, e che l'intelligenza dipendesse dalle dimensioni di cervello e cranio, cosa in cui, tra l'altro, lo stesso Einstein non eccedeva.
Se questa collezione di cervelli vi sembrerà una cosa lontana, distante dal mondo di oggi, sappiate che gli scienziati non hanno mai smesso di "archiviare cervelli": oggi per farlo hanno bisogno del permesso dei donatori, ma ricevere in "regalo" un cervello può dare a loro la speranza di svelare i segreti di malattie neurologiche degenerative come l'Alzheimer o il morbo di Parkinson. Per questo motivo la mostra si chiude con le testimonianze di persone che hanno deciso di donare il loro cervello alla scienza lasciandolo in eredità per la salvezza delle generazioni future.
Da sempre il cervello umano ha affascinato scienziati e pubblico in generale per un lungo periodo, aprendo discussioni, sulle sue caratteristiche e simmetrie. Basti pensare alle lunghe discussioni relative alle differenze tra gli emisferi destro e sinistro che in fondo solo un aspetto dei tanti misteri che abbiamo sul nostro organo più importante. Ora molti dei nostri dubbi, ed anche dei più comuni pregiudizi potranno essere svelati da questa interessante nuova mostra londinese, che esplorerà il cervello umano in tutte le direzioni, in modo anche fisico, dato le numerose sezioni e le reali masse cerebrali esposte. Vengono infatti messi in mostra cervelli di varie epoche, a partire da antichi cervelli mummificati egiziani, sinapsi essiccate, o addirittura zincate, fino ad arrivare alle fette del cervello dello stesso Albert Einstein, quella che dovrebbe essere stata una delle masse cerebrali meglio riuscite, della storia dell'umanità.
Questa è infatti una mostra fisica, reale, e i più impressionabili potrebbero trovarsi un po' a disagio, dato che si impara molto ma si vedono da vicino vari cervelli interi e sezionati. Infatti si ripercorre un po' la storia dei miti e delle leggende di questo organo, che per secoli ha alimentato studi e ricerche, a volte decisamente paradossali: basti a pensare alle generazioni di scienziati che hanno misurato ed estratto il cervello, con la speranza di trovare una correlazione, una spiegazione se genialità e malvagità risiedevano in qualche morfologia della nostra massa cerebrale.
L'unicità della materia grigia, posta all'interno del nostro cranio è dimostrata dalla complessità di miliardi di cellule, in cui hanno sede l'intelletto e la personalità, che non sono trasferibili o trapiantabili da un individuo all'altro. Si può dire che il cervello è davvero parte di noi, ma è anche l'essenza di noi stessi.
La mostra comprende una serie di cervelli e crani appartenuti a varie celebrità, assassini, prostitute, scienziati, ma certo sono le piccole fette del cervello di Einstein a fare notizia, prelevati da un patologo e che furono studiati dopo la morte del genio della fisica, per capire se c'erano indizi morfologici sulle capacità cognitive dello scienziato più geniale della storia dell'umanità. Oggi però sappiamo che la morfologia esterna non conta, e sono terminati i tempi in cui si credeva, come oltre 1 secolo fa, che il carattere si può intuire dai contorni del cranio, o dalla disposizione dell orbite oculari, e che l'intelligenza dipendesse dalle dimensioni di cervello e cranio, cosa in cui, tra l'altro, lo stesso Einstein non eccedeva.
Se questa collezione di cervelli vi sembrerà una cosa lontana, distante dal mondo di oggi, sappiate che gli scienziati non hanno mai smesso di "archiviare cervelli": oggi per farlo hanno bisogno del permesso dei donatori, ma ricevere in "regalo" un cervello può dare a loro la speranza di svelare i segreti di malattie neurologiche degenerative come l'Alzheimer o il morbo di Parkinson. Per questo motivo la mostra si chiude con le testimonianze di persone che hanno deciso di donare il loro cervello alla scienza lasciandolo in eredità per la salvezza delle generazioni future.
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