Turismo GLBT (Gay, Lesbian, Transgender e Bisexual): una ricerca ne delinea le tendenze
Esigente ma non troppo nel ricercare condizioni specifiche, attirato in particolare dalla vita notturna e mediamente fedele alle mete con una capacità di spesa che si aggira a persona fra i 1.500 ed i 2.500 euro. E’ il ritratto sommario di un segmento di mercato in crescita che sta suscitando un nuovo interesse da parte del mondo del turismo. A comporlo sono i clienti definiti GLBT, sigla che sta per Gay, Lesbian, Transgender e Bisexual.
La prima indagine condotta alla ricerca delle ultime tendenze del settore condotta da Aigo, società di consulenza in marketing e comunicazione specializzata in turismo e Pangaea Network, associazione di agenzie indipendenti che copre 23 mercati internazionali, ha evidenziato dati interessanti. La ricerca condotta coinvolgendo, fra luglio e settembre, 373 professionisti dell’industria turistica – rappresentati per il 60% da agenti di viaggio e tour operator – distribuiti fra Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna, ha sottolineato il suo potenziale di crescita che, forse, non ha ancora ricevuto la giusta attenzione da parte degli operatori che peraltro si dicono interessati ad approfondire.
Più del 70% di loro ha infatti dichiarato di avvalersi di una clientela GLBT che pesa per un 10% sull’intero fatturato. Un dato medio che si posiziona fra le vette toccate dalla Germania, dove la percentuale raggiunge l’87% ed il valore dichiarato dalla Francia, che con il suo 51% rappresenta il mercato meno rappresentativo del settore passando dall’Italia che si difende con un 68%. La Germania è anche l’unico dei paesi coinvolti ad avere un 11% della clientela GLBT che incide per più del 20% sul proprio fatturato, seguito da un 22% che incide per una percentuale tra l’11 e il 20%. Di contro, Francia e Italia sono fanalino di coda con una clientela GLBT che non supera il 10% del fatturato. In genere la clientela GLBT spende fra i 1.500 ed i 2.500 euro a persona per viaggio costruito con la formula volo + hotel.
I più spendaccioni sono i clienti GLBT francesi, il 30% dei quali dichiara di spendere più di 2.500 euro, mentre i più attenti alla spesa si rivelano gli inglesi - che la vicinanza alla Scozia c’entri qualcosa? - più numerosi degli altri (il 23%) a dichiarare di contenere la spesa al di sotto dei 1.500 euro nonostante apprezzino pacchetti comprensivi di trasferimenti ed escursioni. In quanto alle mete, le preferenze premiano Mykonos, Gran Canaria, Ibiza, Spagna e Thailandia mentre fra le città più in voga troviamo New York, Barcellona e Berlino. Scorporando i dati emerge che gli italiani amano Spagna, Grecia e New York; i tedeschi Gran Canaria e Mykonos; gli spagnoli ancora New York, Madrid, e Thailandia; i francesi Thailandia, Ibiza, New York e infine, i sudditi di sua Maestà, Gran Canaria, Mykonos, New York e Sitges. Alla clientela GLBT in generale non importa che la struttura che la ospita sia gay only. Solo un 6% le richiede a fronte di un 43% che esprime la preferenza di poter alloggiare in alberghi gay friendly. Anche di abitudini di viaggio pare sia prematuro parlare a meno che non ci si riferisca al mercato tedesco, dove il profilo della clientela GLBT si caratterizza come molto esigente e con una spiccata propensione verso i prodotti di lusso.
La scelta di una meta piuttosto che un’altra è influenzata in particolare dalle proposte offerte dalla vita notturna che accomuna, nelle richieste, inglesi(65%), tedeschi (60%) e italiani (55%). Per il 55% dei francesi conta di più la reputazione dell’hotel o della destinazione. Gli spagnoli prediligono le città d’arte. Gli inglesi si distinguono, oltre che per il divertimento notturno basilare, anche per la scelta di destinazioni sea, sun and sand. I tedeschi amano anche le soluzioni legate a Spa&Wellness oltre all’arte, alla cultura ed anche alla gastronomia che, coerentemente con le possibilità già disponibili nella madre patria, non interessa quasi per nulla a italiani e francesi mentre attira le simpatie di inglesi e di un 30% di spagnoli.
Solo i clienti GLBT italiani sembrano essere meno fedeli degli altri alle mete. Per il 59% di loro è più importante cambiare e visitare nuove destinazioni a differenza dei tedeschi e degli inglesi che si affezionano e, rispettivamente, per l’80 ed il 67% ritornato negli stessi luoghi. I pacchetti proposti dai tour operatori non sono particolarmente richiesti. La clientela GLBT preferisce muoversi in modo autonomo una volta giunta sul posto, eccezion fatta per Spagna e Francia dove il 62% ed il 55% è più interessato a pacchetti costruiti da operatori specializzati. Percentuali e dati che offrono un quadro in cui il 98% degli intervistati è pronto a muoversi con maggiore impegno per valorizzare quel forte potenziale di business che ritengono possa avere per il futuro.
La prima indagine condotta alla ricerca delle ultime tendenze del settore condotta da Aigo, società di consulenza in marketing e comunicazione specializzata in turismo e Pangaea Network, associazione di agenzie indipendenti che copre 23 mercati internazionali, ha evidenziato dati interessanti. La ricerca condotta coinvolgendo, fra luglio e settembre, 373 professionisti dell’industria turistica – rappresentati per il 60% da agenti di viaggio e tour operator – distribuiti fra Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna, ha sottolineato il suo potenziale di crescita che, forse, non ha ancora ricevuto la giusta attenzione da parte degli operatori che peraltro si dicono interessati ad approfondire.
Più del 70% di loro ha infatti dichiarato di avvalersi di una clientela GLBT che pesa per un 10% sull’intero fatturato. Un dato medio che si posiziona fra le vette toccate dalla Germania, dove la percentuale raggiunge l’87% ed il valore dichiarato dalla Francia, che con il suo 51% rappresenta il mercato meno rappresentativo del settore passando dall’Italia che si difende con un 68%. La Germania è anche l’unico dei paesi coinvolti ad avere un 11% della clientela GLBT che incide per più del 20% sul proprio fatturato, seguito da un 22% che incide per una percentuale tra l’11 e il 20%. Di contro, Francia e Italia sono fanalino di coda con una clientela GLBT che non supera il 10% del fatturato. In genere la clientela GLBT spende fra i 1.500 ed i 2.500 euro a persona per viaggio costruito con la formula volo + hotel.
I più spendaccioni sono i clienti GLBT francesi, il 30% dei quali dichiara di spendere più di 2.500 euro, mentre i più attenti alla spesa si rivelano gli inglesi - che la vicinanza alla Scozia c’entri qualcosa? - più numerosi degli altri (il 23%) a dichiarare di contenere la spesa al di sotto dei 1.500 euro nonostante apprezzino pacchetti comprensivi di trasferimenti ed escursioni. In quanto alle mete, le preferenze premiano Mykonos, Gran Canaria, Ibiza, Spagna e Thailandia mentre fra le città più in voga troviamo New York, Barcellona e Berlino. Scorporando i dati emerge che gli italiani amano Spagna, Grecia e New York; i tedeschi Gran Canaria e Mykonos; gli spagnoli ancora New York, Madrid, e Thailandia; i francesi Thailandia, Ibiza, New York e infine, i sudditi di sua Maestà, Gran Canaria, Mykonos, New York e Sitges. Alla clientela GLBT in generale non importa che la struttura che la ospita sia gay only. Solo un 6% le richiede a fronte di un 43% che esprime la preferenza di poter alloggiare in alberghi gay friendly. Anche di abitudini di viaggio pare sia prematuro parlare a meno che non ci si riferisca al mercato tedesco, dove il profilo della clientela GLBT si caratterizza come molto esigente e con una spiccata propensione verso i prodotti di lusso.
La scelta di una meta piuttosto che un’altra è influenzata in particolare dalle proposte offerte dalla vita notturna che accomuna, nelle richieste, inglesi(65%), tedeschi (60%) e italiani (55%). Per il 55% dei francesi conta di più la reputazione dell’hotel o della destinazione. Gli spagnoli prediligono le città d’arte. Gli inglesi si distinguono, oltre che per il divertimento notturno basilare, anche per la scelta di destinazioni sea, sun and sand. I tedeschi amano anche le soluzioni legate a Spa&Wellness oltre all’arte, alla cultura ed anche alla gastronomia che, coerentemente con le possibilità già disponibili nella madre patria, non interessa quasi per nulla a italiani e francesi mentre attira le simpatie di inglesi e di un 30% di spagnoli.
Solo i clienti GLBT italiani sembrano essere meno fedeli degli altri alle mete. Per il 59% di loro è più importante cambiare e visitare nuove destinazioni a differenza dei tedeschi e degli inglesi che si affezionano e, rispettivamente, per l’80 ed il 67% ritornato negli stessi luoghi. I pacchetti proposti dai tour operatori non sono particolarmente richiesti. La clientela GLBT preferisce muoversi in modo autonomo una volta giunta sul posto, eccezion fatta per Spagna e Francia dove il 62% ed il 55% è più interessato a pacchetti costruiti da operatori specializzati. Percentuali e dati che offrono un quadro in cui il 98% degli intervistati è pronto a muoversi con maggiore impegno per valorizzare quel forte potenziale di business che ritengono possa avere per il futuro.