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Ariege: visitare uno dei dipartimenti pił belli di Francia

Sul finire degli anni Sessanta e per tutti i successivi anni Settanta, l'esperienza di tanti ragazzi e ragazze che avevano infiammato il maggio francese si spostò verso altre forme di vita e di lotta. Fu così che in molti scelsero un ritorno alla terra, alla ricerca di un posto dove vivere a contatto con la natura vivendo in armonia con con essa. In parecchi optarono, saggiamente, per uno dei dipartimenti più belli di Francia, a detta di molti forse il più bello in assoluto: l'Ariège.

L'estremo sud-ovest francese racchiude infatti questa porzione di terra incastonata tra le dolci colline coltivate e le vette innevate dei Pirenei, un luogo che a tratti appare come sospeso nel tempo e nello spazio, al confine fra tre stati (Francia, Spagna e Andorra) e orgogliosamente legato alle proprie radici occitane.
La scelta di tanti ragazzi della generazione del '68 ha così dato impulso a un'economia basata principalmente sull'agricoltura, sapientemente gestita per preservare il contesto di una natura idilliaca che pervade il territorio. Una grande parte di esso è divenuto, dal 2009, Parc Naturel Régional des Pyrénées Ariégeoises, nella regione dell'Occitanie.
Il Parco copre ben il 50% del territorio dell'Ariége e comprende 138 comuni e oltre 45000 abitanti, ma anche alcune tra le bellezze naturali più significative di Francia.

Cosa vedere in Ariège

Chi volesse prendersi il tempo di scoprire a fondo le meraviglie di questo territorio a sud di Tolosa, potrebbe iniziare la propria visita dalla cittadina di Foix, capoluogo del dipartimento situato ad un'altitudine di 400 metri s.l.m. ed abitato fin dall'antichità; è nel periodo gallico che qui si insediarono i primi abitanti, ma è soltanto dal Medioevo che si registrò un'effettiva agglomerazione urbana.

Foix, oltre a essere il capoluogo più piccolo di Francia, è conosciuta soprattutto per il suo antico castello, risalente al X secolo. È certo che la struttura sia cambiata negli oltre mille anni della sua storia, così come sono cambiati i suoi possessori e le funzioni logistiche del castello: qui vissero i conti di Foix, e sempre qui si asserragliarono per resistere agli attacchi dei crociati e dei soldati nel XIII secolo durante la Crociata contro gli Albigesi, lanciata da Papa Innocenzo III per annientare i catari dalla regione occitana.

Sono proprio i castelli catari a essere motivo di grande attaccamento alla propria terra per gli abitanti dell'Ariège e del vicino dipartimento dell'Aude; qui la dottrina del catarismo era particolarmente diffusa tra la gente, che apprezzava lo spirito e la vita semplice professata da questa religione cristiana, in contrasto con la ricchezza ostentata dalla Chiesa cattolica. Della crociata lanciata contro i catari e dello sterminio di uomini e donne che si rifiutarono di abiurare, restano oggi a testimonianza alcuni castelli – molti dei quali ridotti in macerie, mentre altri ancora visitabili – che ricordano la vita di quell'epoca.

In Ariége uno in particolare è presente nell'immaginario collettivo come simbolo di resistenza contro il terrore: il Castello di Montségur, eretto su uno sperone di roccia a 1207 metri s.l.m., seppe resistere a undici mesi d'assedio da parte dei crociati, prima di capitolare nel marzo del 1244.
Oltre duecento persone che si trovavano al suo interno, poste di fronte alla scelta di rinnegare la propria fede o di morire al rogo come eretici, scelsero il martirio e furono arse vive nel prato sottostante il castello, dove oggi sorge una stele a memoria eterna.
Montségur si trova non distante da Lavelanet, cittadina di appena seimila abitanti famosa, alcuni decenni fa, per le sue industrie tessili; la chiusura progressiva degli stabilimenti ha portato un calo demografico, ma oggi rimane traccia del suo passato nel Museo del Tessile (Musée du Textile et du Peigne en Corne) ricavato all'interno delle vecchie fabbriche.

La strada dipartimentale che attraversa Lavelanet conduce, 18 km più a nord, a una delle più belle cittadine francesi: si tratta di Mirepoix, villaggio di origine medievale perfettamente conservato che fu al centro degli scontri tra catari e crociati nel XIII secolo.
A dominare la veduta d'insieme del paese è l'imponente Ancienne cathédrale Saint-Maurice de Mirepoix, risalente al XII secolo, ma ad attirare l'attenzione dei visitatori è soprattutto la stupenda piazzetta, circondata da case a graticcio sotto le quali corrono i portici con le strutture in legno, sulle quali sono intagliati i visi di demoni e figure pagane.

Nella zona occidentale dell'Ariége, invece, altri luoghi particolarmente interessanti sono visitati ogni anno da un turismo numeroso, ma discreto e rispettoso: si tratta della Grotte du Mas d'Azil, formazione geologica straordinaria che si sviluppa attraverso un collegamento calcareo che attraversa il dipartimento da est a ovest per quasi ottanta chilometri, ovvero il Massiccio del Plantaurel.
L'ingresso principale della grotta è un enorme portico alto circa 70 metri e largo 50 metri, sotto al quale scorre il fiume Arize, mentre alla sua destra ne è stato creato un altro artificiale sul finire del XIX secolo per consentire alla strada di raggiungere il villaggio di Le Mas d'Azil.
Com'è facile intuire, una grotta di tali dimensioni rappresentò un luogo privilegiato per gli uomini primitivi, che qui si insediarono e di cui oggi sono visibili alcune tracce della loro permanenza. Per completare la visita alla grotta, è stato aperto un Centre d'interpétation dove approfondire la storia ed i temi relativi alla formazione geologica di questa che è l'unica grotta in Europa a essere attraversata contemporaneamente da un fiume e da una strada.

Nei pressi della Grotte du Mas d'Azil si trova il paese di Saint-Lizier, ai piedi delle montagne del Couserans. Saint-Lizier è probabilmente il villaggio del dipartimento più ricco di storia e con il patrimonio architettonico più prestigioso. Fu in epoca romana che la cittadina conobbe uno sviluppo definitivo: furono costruite due cattedrali e la località s'impose come centro religioso del sud-ovest francese. Oggi sono visitabili il sontuoso palazzo vescovile (Palais des Évêquese) la Cathédrale Notre-Dame-de-la-Sède, considerata la “Cappella Sistina” dell'Ariége.
Questi edifici, assieme alla Cattedrale di Saint-Lizier e alle mura gallo-romane, sono iscritte nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO dal 1998, come parte del Cammino di Santiago lungo il percorso dei Pirenei.

Esiste anche un altro sito meritevole di una visita: è la grotta di Niaux, famosa per le sue caratteristiche davvero uniche; più piccola per dimensioni rispetto a quella del Mas d'Azil, è però estremamente ricca di valore storico e culturale per la presenza di straordinarie pitture rupestri perfettamente conservate, dove sono rappresentati animali (bisonti, cavalli e cervi, tra gli altri) e alcune figure geometriche dal significato misterioso.

Questi non sono che alcuni tesori dell'Ariége, situati in una zona della Francia non invasa dal turismo di massa e sapientemente valorizzati da una gestione oculata del territorio e delle risorse, gelosamente custoditi nel tempo da una popolazione, quella occitana, che ha fatto dell'amore per la propria terra e le sue tradizioni un modo di vivere.

Come arrivare in Ariège

Per raggiungere l'Ariége in aereo si può prendere come riferimento Tolosa (Toulouse), capoluogo della regione Occitania, mentre chi si sposta in auto può considerare la città di Carcassonne (nel dipartimento dell'Aude) come luogo da cui partire alla scoperta del territorio.
L'Ariège è senza dubbio da visitare con mezzi propri poiché, trattandosi di una zona rurale e montuosa, i trasporti pubblici non sono frequenti. Tra le poche località toccate dalla ferrovia c'è la cittadina di Pamiers, il maggiore comune del dipartimento.

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