Lucchetti sul Pont des Arts a Parigi: cede parte della ringhiera, verranno rimossi?
In primavera, è cosa nota, gli amori e le passioni si riaccendono con tutta la loro forza. A volte, a dire il vero, questa diventa addirittura insopportabile, tanto da fare crollare le strutture dei ponti. Sembra una stupidaggine, ma è il caso reale di quanto accaduto domenica 8 giugno a Parigi, dove parte della ringhiera del Pont des Arts è letteralmente crollata sotto il peso delle migliaia di lucchetti che gli innamorati di tutto il mondo gli avevano legato sopra.
Il parapetto del ponte che attraversa la Senna ha ceduto per un tratto di circa due metri e mezzo, prontamente sostituito in maniera provvisoria, da un pannello di legno, sul quale gli innamorati si sono subito lanciati a lasciare la propria dedica, questa volta scritta con i pennarelli.
Il segretario alla cultura del Comune di Parigi, Bruno Julliard, proprio pochi giorni prima del crollo aveva rilasciato alcune dichiarazioni riguardo l'abitudine delle coppie di attaccare i lucchetti ai monumenti della città, denunciando i danni che i pezzi di ferro stavano causando a monumenti storici e la necessità di intervenire rapidamente per dissuadere gli amanti dal loro intento.
L'idea del segretario, appoggiata dal nuovo sindaco Anne Hidalgo, era quella di trovare una soluzione creativa al problema, evitando – per quanto possibile – le misure punitive. Tra le proposte, vi era quella di dedicare opere d'arte della città appositamente create a tale scopo, oppure sfruttare ad esempio le nuove tecnologie per permettere agli innamorati di scrivere i propri messaggi d'amore in spazi ben definiti. L'idea diffusa che vuole Parigi capitale mondiale dell'amore, d'altro canto, non aiuta certamente a risolvere la questione, tant'è vero che altri luoghi simbolo della città – tra cui ovviamente la Tour Eiffel – sono stati presi di mira dalle coppie per le loro promesse d'amore.
Il parapetto del ponte che attraversa la Senna ha ceduto per un tratto di circa due metri e mezzo, prontamente sostituito in maniera provvisoria, da un pannello di legno, sul quale gli innamorati si sono subito lanciati a lasciare la propria dedica, questa volta scritta con i pennarelli.
Il segretario alla cultura del Comune di Parigi, Bruno Julliard, proprio pochi giorni prima del crollo aveva rilasciato alcune dichiarazioni riguardo l'abitudine delle coppie di attaccare i lucchetti ai monumenti della città, denunciando i danni che i pezzi di ferro stavano causando a monumenti storici e la necessità di intervenire rapidamente per dissuadere gli amanti dal loro intento.
L'idea del segretario, appoggiata dal nuovo sindaco Anne Hidalgo, era quella di trovare una soluzione creativa al problema, evitando – per quanto possibile – le misure punitive. Tra le proposte, vi era quella di dedicare opere d'arte della città appositamente create a tale scopo, oppure sfruttare ad esempio le nuove tecnologie per permettere agli innamorati di scrivere i propri messaggi d'amore in spazi ben definiti. L'idea diffusa che vuole Parigi capitale mondiale dell'amore, d'altro canto, non aiuta certamente a risolvere la questione, tant'è vero che altri luoghi simbolo della città – tra cui ovviamente la Tour Eiffel – sono stati presi di mira dalle coppie per le loro promesse d'amore.
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Nei mesi scorsi era anche stata lanciata una campagna di raccolta firme per bandire i lucchetti dai monumenti storici (il Pont des Arts, ad esempio, fu costruito nei primi anni dell'Ottocento), che aveva raccolto – prima del misfatto – già settemila firme. C'è da immaginare che l'argomento sia tornato prepotentemente d'attualità, anche considerando la pericolosità di eventuali ulteriori crolli: la Senna è infatti piuttosto trafficata durante tutto l'anno, e con maggiore intensità in alta stagione, dalle imbarcazioni turistiche che propongono i tour lungo la città.
Se in Italia fu il libro (ed il successivo film) “Tre metri sopra il cielo” a dare il via alla moda dei lucchetti sui ponti, in molte altre località del mondo il rituale era iniziato già oltre dieci anni fa: nel solo ponte di Brooklyn, a New York, ogni anno vengono rimossi oltre cinquemila lucchetti, mentre molti forse ricorderanno il crollo di un lampione sul Ponte Milvio a Roma nel 2011 per le medesime ragioni. Il Pont des Arts ne è completamente ricolmo per tutti i suoi 150 metri di lunghezza, così come a Francoforte l'Eiserner Steg, uno dei ponti sul fiume Meno, colmo di lucchetti colorati con le incisioni dei nomi degli innamorati.
Altre città hanno già pensato ad una soluzione del problema, come ad esempio Budapest e Mosca, che hanno “piantato” alberi di metallo lungo le rive dei fiumi o in alcune piazze sui quali si possono attaccare le proprie promesse d'amore.
Resta ora da vedere quale decisione verrà applicata per non scontentare nessuno, considerando che Parigi deve buona parte del proprio business alle vacanze romantiche, ma che al contempo questa moda ha raggiunto proporzioni esagerate e rischia di diventare una piaga per il patrimonio storico. Il sindaco, comunque, si è detta fiduciosa di trovare una soluzione artistica al problema.
Se in Italia fu il libro (ed il successivo film) “Tre metri sopra il cielo” a dare il via alla moda dei lucchetti sui ponti, in molte altre località del mondo il rituale era iniziato già oltre dieci anni fa: nel solo ponte di Brooklyn, a New York, ogni anno vengono rimossi oltre cinquemila lucchetti, mentre molti forse ricorderanno il crollo di un lampione sul Ponte Milvio a Roma nel 2011 per le medesime ragioni. Il Pont des Arts ne è completamente ricolmo per tutti i suoi 150 metri di lunghezza, così come a Francoforte l'Eiserner Steg, uno dei ponti sul fiume Meno, colmo di lucchetti colorati con le incisioni dei nomi degli innamorati.
Altre città hanno già pensato ad una soluzione del problema, come ad esempio Budapest e Mosca, che hanno “piantato” alberi di metallo lungo le rive dei fiumi o in alcune piazze sui quali si possono attaccare le proprie promesse d'amore.
Resta ora da vedere quale decisione verrà applicata per non scontentare nessuno, considerando che Parigi deve buona parte del proprio business alle vacanze romantiche, ma che al contempo questa moda ha raggiunto proporzioni esagerate e rischia di diventare una piaga per il patrimonio storico. Il sindaco, comunque, si è detta fiduciosa di trovare una soluzione artistica al problema.
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