Basta hostess in bikini. Ryanair dice addio al calendario di beneficenza
Ryanair dirà addio al suo tradizionale calendario con le hostess in bikini. Il personale femminile di bordo, che dal 2008 si fa immortalare in pose provocanti per sostenere la raccolta di beneficenza legata alle vendite del prodotto, non sarà più protagonista dei sogni di tanti passeggeri.
La compagnia aerea infatti, raccogliendo le proteste di molti che hanno interpretato le immagini come contrarie alla policy professata da Ryanair, ha deciso di bloccarne la pubblicazione. Quindi niente più sexy hostess fotografate in lingerie sulle spiagge di Chania a Creta, come nell’edizione 2014. Fino ad ora le vendite del calendario hanno fruttato, mediamente ogni anno, 100.000 euro di raccolta destinati in beneficenza. Ora la dirigenza della compagnia sta cercando di capire quale altro tipo di strumento sarà in grado di produrre lo stesso risultato.
L’idea del calendario è nata proprio dal personale femminile disposto a mettersi in gioco per sostenere iniziative di beneficenza. Il primo calendario, nel 2008, ritraeva l’equipaggio in posa sugli aerei e sulle piste. I primi guai dopo lo stupore iniziale provocato dalle immagini, prima fra tutte quella di una hostess che soffia in modo ammiccante sul tubo del giubbotto di salvataggio nella edizione inaugurale, sono iniziati nel 2011, quando gli scatti sono stati definiti dall'Advertising Standards Authority 'sessisti' e 'umilianti'. Da lì sono partite le petizioni firmate da migliaia di persone. Nonostante queste sollecitazioni, la compagnia aerea ha continuato a pubblicare il calendario facendo intendere che la tradizione sarebbe continuata fino all’epilogo attuale.
La compagnia aerea infatti, raccogliendo le proteste di molti che hanno interpretato le immagini come contrarie alla policy professata da Ryanair, ha deciso di bloccarne la pubblicazione. Quindi niente più sexy hostess fotografate in lingerie sulle spiagge di Chania a Creta, come nell’edizione 2014. Fino ad ora le vendite del calendario hanno fruttato, mediamente ogni anno, 100.000 euro di raccolta destinati in beneficenza. Ora la dirigenza della compagnia sta cercando di capire quale altro tipo di strumento sarà in grado di produrre lo stesso risultato.
L’idea del calendario è nata proprio dal personale femminile disposto a mettersi in gioco per sostenere iniziative di beneficenza. Il primo calendario, nel 2008, ritraeva l’equipaggio in posa sugli aerei e sulle piste. I primi guai dopo lo stupore iniziale provocato dalle immagini, prima fra tutte quella di una hostess che soffia in modo ammiccante sul tubo del giubbotto di salvataggio nella edizione inaugurale, sono iniziati nel 2011, quando gli scatti sono stati definiti dall'Advertising Standards Authority 'sessisti' e 'umilianti'. Da lì sono partite le petizioni firmate da migliaia di persone. Nonostante queste sollecitazioni, la compagnia aerea ha continuato a pubblicare il calendario facendo intendere che la tradizione sarebbe continuata fino all’epilogo attuale.
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