Le dieci piste da sci pił belle d'Europa, secondo noi
Dopo avervi parlato delle 10 piste da sci più belle d'Italia, era inevitabile guardare cosa il resto dell'Europa (escludendo quindi l'Italia) può offrire a noi, veri "malati della neve". L'argomento è di attualità dato che, grazie ai voli low cost, viaggiare nel vecchio continente risulta oggi molto conveniente. Eccoci qui allora, partendo dai versanti esteri delle Alpi, ed arrivando in scandinavia, a scoprire quale piste da sci, secondo noi, siano le migliori d'Europa, quelle che possano regalarvi forte emozioni e ripagarvi della spesa del biglietto aereo.
Il nostro excursus tra le dieci piste più belle d’Europa inizia in Francia in particolare in Val Thorens, una della località che fanno parte dell’enorme comprensorio delle Trois Vallees, per raggiungere la nostra discesa si deve utilizzare la grande funivia di Cime de Caron. In realtà è riduttivo definirla singola discesa, ma la conformazione della montagna rende possibile la battitura di molti tracciati, di livello tra il difficile ed il medio, e gli appassionati di fuoripista trovano veramente tanti canalini in neve fresca sempre polverosa per l’esposizione a nord.
Ancora in Francia, ci spostiamo in Val d’Isere, località molto popolare che insieme al Comprensorio sci di Tignes appartiene all’Espace Killy, la pista di cui vogliamo parlare e la Face de Bellevarde, nera che dalla cima della montagna, con una picchiata mozzafiato, scende direttamente in paese.
La pista, lunga quasi 3 chilometri con approssimativamente 1000 m. di dislivello è un alternarsi di muri e curvoni con solo qualche tratto trasversale di riposo, classificata come nera, presenta nella seconda metà una variante rossa e la possibilità di ripeterne la parte inferiore risalendo con la seggiovia Bellevarde Express.
Famosa tra gli appassionati di ciclismo italiani per essere uno dei classici arrivi in salita del Tour de France, mentre in Francia è famosa soprattutto come località sciistica tra le più mondane, stiamo parlando delle nevi del comprensorio Alpe d’Huez.
Qui si trova una delle piste più lunghe di tutto l’arco alpino, la Sarenne, che offre quasi 2000 m. di dislivello distribuiti in una lunghezza totale di 17 chilometri, il tracciato ha inizio hai 3300 m. del Pic Blanc, all’inizio corre sul ghiacciaio e si presenta molto ripida, da qui la classificazione come nera, poi mano a mano che si scende le pendenze si addolciscono ed aumenta la sensazione di trovarsi in un altro mondo rispetto al resto del comprensorio, per non parlare poi degli ultimi chilometri, quasi pianeggianti quando si percorrono le Gole della Sarenne, il rientro nel carosello sciistico avviene con la seggiovia Chalvet.
Anche la Svizzera è in grado di offrire discese il cui chilometraggio raggiunge le due cifre, in particolare vi vogliamo portare dell’area sciistica di Laax-Flims, perchè la discesa dal ghiacciaio del Vorab fino al paese di Flims arriva a ben 14 chilometri. La partenza avviene in cima agli impianti del ghiacciaio, raggiungibile sia partendo dalle piste di Laax, mediante le due funivie e la successive telecabine, sia partendo da Flims, dagli oltre 3000 m. del ghiacciaio parte la nostra pista, quasi tutta classificata come rossa, con altri pezzi più facili e lungo il tracciato sono possibili numerose divagazioni, alcune su tracciati battuti, altri su tracciati lasciati al freeride.
In Svizzera, proprio sopra l’abitato di Sion, nel canton Vallese, troviamo Veysonnaz, la pista di cui vogliamo raccontare è la Pista dell’Orso, che data l’esposizione interamente a nord e per l’impianto d’innevamento ci cui è attrezzata risulta sempre ben innevata fin dai primi freddi, questa caratteristica l’ha portata ad essere una delle piste di Coppa del Mondo di Sci e spesso sede di recuperi negli inverni meno nevosi. Si parte dai 2150 m. di Thyon per arrivare a 1250 m. dopo 3347 m. entusiasmanti per l’alternanza di muri, curvoni e tratti più facili, i numeri dicono pendenza media 35% e pendenza massima 51%.
Rimaniamo sempre nel Canton Vallese, ma cambiano versante della montagna per parlare del comprensorio sciistico di Crans Montana, qui oltre alla famosa Piste Nationale, che ha ospitato i Campionati del Mondo di Sci Alpino nel 1987, dove si è rivelato al grande pubblico Alberto Tomba, ci soffermiamoi sulla lunga pista, ben 12 chilometri che dal ghiacciaio della Plaine Morte scende sino alla frazione di Barzettes. Si tratta di una pista rossa che grazie all’alta quota garantisce neve di ottima qualità fino a stagione inoltrata, soprattutto nei chilometri iniziali, poi man mano che si perde quota il tracciato corre nel bosco. Se nel tratto iniziale, posso effettuare numerose scorribande in fuoripista, nel tratto finale posso scegliere tra le diverse varianti in modo da non ripetere mai la stessa traccia anche quando rifaccio la pista più volte al giorno.
In Austria nella regione della Carinzia, appena al di la’ dello spartiacque alpino, che fa anche da confine con l’Italia, è stata sviluppata la moderna stazione sciistica di Nassfeld-Hermagor. Il carosello creato intorno al passo di Pramollo offre piste varie e ben tenute, tra queste non bisogna perdere la “Carnia”, ne che costituisce la discesa a valle. La pista si sviluppa per una lunghezza di 7,6 chilometri per un dislivello di 1212 m. la quota di arrivo molto bassa, solo 610 m. non deve far pensare che questa sia aperta per pochi giorni all’anno, ma la potenza dell’impianto d’innevamento e l’abilità degli operatori a sfruttare ogni attimo di freddo, fa si che essa rimanga aperta fino alla fine di marzo. Il pendio che si snoda per quasi tutta la sua lunghezza nel bosco è comunque largo, tanto che il tracciato è omologato FIS.
Sempre in Austria è obbligata una sosta nella Ski Area di Kitzbuehel, non per raccontare la Streif, arcinota pista di Coppa del Mondo, però turisticamente relativamente poco remunerativa, ma per la Streteck, la pista più lunga del comprensorio, con i suoi quasi 8 chilometri per oltre 1000 m. di dislivello. La discesa inizia sulla vetta dello Steinbergkogel e prosegue senza particolari difficoltà fino a Kirchberg, il tracciato è classificato come facile, ma non è certo monotono, con la prima parte in terreno libero ed il resto nel bosco.
Il nostro viaggio si sposta ora nel grande nord, in Svezia ad Are, località sciistica lungo le coste del lago Aresjon. La cima più alta della zona è l’Areskutan 1420 m. di quota, non raggiungibile direttamente con gli impianti, ma solo con i gatti delle nevi, per splendide discese in fuoripista, ma torniamo alle piste battute, per parlare della Stortloppet pista sulla quale si sono corsi i campionati del mondo. Il primo tratto in terreno aperto, con la possibilità di ammirare i paesaggi sconfinati del nord, con la particolare luce del sole radente con i suoi colori caldi. Mano a mano che si scende di quota inizia la parte nel bosco e si raggiunge la zona che è servita anche da un impianto d’illuminazione per arrivare nell’arena di arrivo.
Arriviamo infine alla Norvegia, dove lo sci alpino è nato, qui ci soffermiamo sulle piste che nel 1996 hanno ospitato le prove di discesa libera maschile, a Kvitfjell. Il perchè le piste più importanti sono quelle per la discesa libera è presto spiegato, la FIS richiede un dislivello minimo di 800 m. per l’omologazione della pista. La nostra discesa è la Olympiabakke, che discende dalla cima della montagna a quota 1032 m. e dopo un inizio pianeggiante inizia a diventare più ripida entrando nel bosco, a metà incontra un’altra zona pianeggiante sede dei campi scuola e della maggiori strutture ricettive, per ricominciare con altri muri e curvoni fino al piazzale d’arrivo.
Il nostro excursus tra le dieci piste più belle d’Europa inizia in Francia in particolare in Val Thorens, una della località che fanno parte dell’enorme comprensorio delle Trois Vallees, per raggiungere la nostra discesa si deve utilizzare la grande funivia di Cime de Caron. In realtà è riduttivo definirla singola discesa, ma la conformazione della montagna rende possibile la battitura di molti tracciati, di livello tra il difficile ed il medio, e gli appassionati di fuoripista trovano veramente tanti canalini in neve fresca sempre polverosa per l’esposizione a nord.
Ancora in Francia, ci spostiamo in Val d’Isere, località molto popolare che insieme al Comprensorio sci di Tignes appartiene all’Espace Killy, la pista di cui vogliamo parlare e la Face de Bellevarde, nera che dalla cima della montagna, con una picchiata mozzafiato, scende direttamente in paese.
La pista, lunga quasi 3 chilometri con approssimativamente 1000 m. di dislivello è un alternarsi di muri e curvoni con solo qualche tratto trasversale di riposo, classificata come nera, presenta nella seconda metà una variante rossa e la possibilità di ripeterne la parte inferiore risalendo con la seggiovia Bellevarde Express.
Famosa tra gli appassionati di ciclismo italiani per essere uno dei classici arrivi in salita del Tour de France, mentre in Francia è famosa soprattutto come località sciistica tra le più mondane, stiamo parlando delle nevi del comprensorio Alpe d’Huez.
Qui si trova una delle piste più lunghe di tutto l’arco alpino, la Sarenne, che offre quasi 2000 m. di dislivello distribuiti in una lunghezza totale di 17 chilometri, il tracciato ha inizio hai 3300 m. del Pic Blanc, all’inizio corre sul ghiacciaio e si presenta molto ripida, da qui la classificazione come nera, poi mano a mano che si scende le pendenze si addolciscono ed aumenta la sensazione di trovarsi in un altro mondo rispetto al resto del comprensorio, per non parlare poi degli ultimi chilometri, quasi pianeggianti quando si percorrono le Gole della Sarenne, il rientro nel carosello sciistico avviene con la seggiovia Chalvet.
Anche la Svizzera è in grado di offrire discese il cui chilometraggio raggiunge le due cifre, in particolare vi vogliamo portare dell’area sciistica di Laax-Flims, perchè la discesa dal ghiacciaio del Vorab fino al paese di Flims arriva a ben 14 chilometri. La partenza avviene in cima agli impianti del ghiacciaio, raggiungibile sia partendo dalle piste di Laax, mediante le due funivie e la successive telecabine, sia partendo da Flims, dagli oltre 3000 m. del ghiacciaio parte la nostra pista, quasi tutta classificata come rossa, con altri pezzi più facili e lungo il tracciato sono possibili numerose divagazioni, alcune su tracciati battuti, altri su tracciati lasciati al freeride.
In Svizzera, proprio sopra l’abitato di Sion, nel canton Vallese, troviamo Veysonnaz, la pista di cui vogliamo raccontare è la Pista dell’Orso, che data l’esposizione interamente a nord e per l’impianto d’innevamento ci cui è attrezzata risulta sempre ben innevata fin dai primi freddi, questa caratteristica l’ha portata ad essere una delle piste di Coppa del Mondo di Sci e spesso sede di recuperi negli inverni meno nevosi. Si parte dai 2150 m. di Thyon per arrivare a 1250 m. dopo 3347 m. entusiasmanti per l’alternanza di muri, curvoni e tratti più facili, i numeri dicono pendenza media 35% e pendenza massima 51%.
Rimaniamo sempre nel Canton Vallese, ma cambiano versante della montagna per parlare del comprensorio sciistico di Crans Montana, qui oltre alla famosa Piste Nationale, che ha ospitato i Campionati del Mondo di Sci Alpino nel 1987, dove si è rivelato al grande pubblico Alberto Tomba, ci soffermiamoi sulla lunga pista, ben 12 chilometri che dal ghiacciaio della Plaine Morte scende sino alla frazione di Barzettes. Si tratta di una pista rossa che grazie all’alta quota garantisce neve di ottima qualità fino a stagione inoltrata, soprattutto nei chilometri iniziali, poi man mano che si perde quota il tracciato corre nel bosco. Se nel tratto iniziale, posso effettuare numerose scorribande in fuoripista, nel tratto finale posso scegliere tra le diverse varianti in modo da non ripetere mai la stessa traccia anche quando rifaccio la pista più volte al giorno.
In Austria nella regione della Carinzia, appena al di la’ dello spartiacque alpino, che fa anche da confine con l’Italia, è stata sviluppata la moderna stazione sciistica di Nassfeld-Hermagor. Il carosello creato intorno al passo di Pramollo offre piste varie e ben tenute, tra queste non bisogna perdere la “Carnia”, ne che costituisce la discesa a valle. La pista si sviluppa per una lunghezza di 7,6 chilometri per un dislivello di 1212 m. la quota di arrivo molto bassa, solo 610 m. non deve far pensare che questa sia aperta per pochi giorni all’anno, ma la potenza dell’impianto d’innevamento e l’abilità degli operatori a sfruttare ogni attimo di freddo, fa si che essa rimanga aperta fino alla fine di marzo. Il pendio che si snoda per quasi tutta la sua lunghezza nel bosco è comunque largo, tanto che il tracciato è omologato FIS.
Sempre in Austria è obbligata una sosta nella Ski Area di Kitzbuehel, non per raccontare la Streif, arcinota pista di Coppa del Mondo, però turisticamente relativamente poco remunerativa, ma per la Streteck, la pista più lunga del comprensorio, con i suoi quasi 8 chilometri per oltre 1000 m. di dislivello. La discesa inizia sulla vetta dello Steinbergkogel e prosegue senza particolari difficoltà fino a Kirchberg, il tracciato è classificato come facile, ma non è certo monotono, con la prima parte in terreno libero ed il resto nel bosco.
Il nostro viaggio si sposta ora nel grande nord, in Svezia ad Are, località sciistica lungo le coste del lago Aresjon. La cima più alta della zona è l’Areskutan 1420 m. di quota, non raggiungibile direttamente con gli impianti, ma solo con i gatti delle nevi, per splendide discese in fuoripista, ma torniamo alle piste battute, per parlare della Stortloppet pista sulla quale si sono corsi i campionati del mondo. Il primo tratto in terreno aperto, con la possibilità di ammirare i paesaggi sconfinati del nord, con la particolare luce del sole radente con i suoi colori caldi. Mano a mano che si scende di quota inizia la parte nel bosco e si raggiunge la zona che è servita anche da un impianto d’illuminazione per arrivare nell’arena di arrivo.
Arriviamo infine alla Norvegia, dove lo sci alpino è nato, qui ci soffermiamo sulle piste che nel 1996 hanno ospitato le prove di discesa libera maschile, a Kvitfjell. Il perchè le piste più importanti sono quelle per la discesa libera è presto spiegato, la FIS richiede un dislivello minimo di 800 m. per l’omologazione della pista. La nostra discesa è la Olympiabakke, che discende dalla cima della montagna a quota 1032 m. e dopo un inizio pianeggiante inizia a diventare più ripida entrando nel bosco, a metà incontra un’altra zona pianeggiante sede dei campi scuola e della maggiori strutture ricettive, per ricominciare con altri muri e curvoni fino al piazzale d’arrivo.