La carovana di Donnavventura a Capo Verde, ecco il racconto di Camilla
Boa sorte. Sono le prima parole che mi vengono in mente, o meglio, le prime parole che canticchio nella mia testa, tratte dall’omonima canzone di Maria Gadu, originaria di Capo Verde.
Questo arcipelago dicono sia fantastico, qualcosa di magico. Scendo dall’aereo, una bolla d’aria calda mi rapisce, un vento fortissimo soffia, quasi fatico a stare in piedi.. eh sì, siamo arrivate! Vento, sole, sale, sabbia, mare. E ancora, colori, profumi, sapori.
La prima isola in cui atterriamo è Sao Vicente. Alloggiamo in un piccolo residence familiare Solar Windelo, situato proprio in centro a Mindelo, e veniamo accolti molto calorosamente. Di qui la vista è mozzafiato: si vedono il mare, il porto, la spiaggia e si possono ammirare dei tramonti splendidi.
Qui a Capo Verde si respira un’aria diversa, la realtà è molto distante dalla nostra, ogni piccolo gesto è molto importante e rende felice qualcuno. Girando per l’isola insieme alle nostre guide Francesco e Didi, quest’ultimo Capoverdiano, siamo arrivati nel piccolo villaggio di pescatori a Calhau, dove ci hanno preparato del pesce alla griglia buonissimo presso il “ristorantino” Hamburg .
Dopo pranzo siamo entrate in una scuola: i ragazzini sorridono e sono grati di ciò che gli offriamo: una matita, una gomma, una penna e un quaderno per ciascuno. I loro occhi si illuminano, pieni di stupore e felicità.. in loro si legge quella voglia di vivere, di giocare che ogni bambino ha. Non tutti sono fortunati, ma ogni gesto, anche se piccolo, è importante.
Viviamo in realtà completamente differenti. Non c’è il supermercato, ci sono il mercado municipal e il mercado de peixe: frutta, verdura, accessori per capelli, vestiti, tessuti, spezie, carne e pesce… Un mix di colori e odori.. Mi chiedo come riescano a resistere li dentro per più di un’ora: le mosche sono ovunque, il frastuono è fortissimo, il caldo soffocante e l’aria irrespirabile. E’ incredibile pensare che a poche ore di aereo ci sia un mondo completamente differente.
La seconda isola è Santiago, quella che ospita la capitale Praia. Anche questa è un’isola poco turistica. Il nostro campo base è all’ Hotel Santa Maria, in centro, una struttura semplice e modesta. Prendiamo le macchine e cominciamo ad esplorare l’isola arrivando alla Ciudade Velha, la città vecchia. Da qui maestosa si erge la fortezza di San Felipe, proprio a picco sul mare. Scendendo da questa fortezza, inaspettatamente, veniamo accolte da una ventina di bambini, maschietti e femminucce che ci prendono per mano, incuriositi da noi, dal nostro modo di vestire, dai miei capelli biondi..una cosa ci donano, senza chiedere nulla in cambio, un SORRISO. Ci accompagnano fino al piccolo centro cittadino dove ci fermiamo per pranzo.
Scegliamo il ristorante Paulinho che ci offre una super grigliata di pesce fresco proprio in riva al mare..buonissimo! La giornata si sta per concludere e noi siamo già pronte per ripartire.
La curiosità viene a me sempre di più.. attraversiamo le terre incontaminate, sorvoliamo nuovamente il mare e davanti a noi si snodano immense spiagge sia bianche che vulcaniche, ma soprattutto si susseguono dune di sabbia dorata: siamo arrivate a Boa Vista.
Montiamo sul pick-up e ci dirigiamo subito al nostro alloggio, il Marine Club beach resort, situato a nord-ovest dell’isola.
Questo arcipelago dicono sia fantastico, qualcosa di magico. Scendo dall’aereo, una bolla d’aria calda mi rapisce, un vento fortissimo soffia, quasi fatico a stare in piedi.. eh sì, siamo arrivate! Vento, sole, sale, sabbia, mare. E ancora, colori, profumi, sapori.
La prima isola in cui atterriamo è Sao Vicente. Alloggiamo in un piccolo residence familiare Solar Windelo, situato proprio in centro a Mindelo, e veniamo accolti molto calorosamente. Di qui la vista è mozzafiato: si vedono il mare, il porto, la spiaggia e si possono ammirare dei tramonti splendidi.
Qui a Capo Verde si respira un’aria diversa, la realtà è molto distante dalla nostra, ogni piccolo gesto è molto importante e rende felice qualcuno. Girando per l’isola insieme alle nostre guide Francesco e Didi, quest’ultimo Capoverdiano, siamo arrivati nel piccolo villaggio di pescatori a Calhau, dove ci hanno preparato del pesce alla griglia buonissimo presso il “ristorantino” Hamburg .
Dopo pranzo siamo entrate in una scuola: i ragazzini sorridono e sono grati di ciò che gli offriamo: una matita, una gomma, una penna e un quaderno per ciascuno. I loro occhi si illuminano, pieni di stupore e felicità.. in loro si legge quella voglia di vivere, di giocare che ogni bambino ha. Non tutti sono fortunati, ma ogni gesto, anche se piccolo, è importante.
Viviamo in realtà completamente differenti. Non c’è il supermercato, ci sono il mercado municipal e il mercado de peixe: frutta, verdura, accessori per capelli, vestiti, tessuti, spezie, carne e pesce… Un mix di colori e odori.. Mi chiedo come riescano a resistere li dentro per più di un’ora: le mosche sono ovunque, il frastuono è fortissimo, il caldo soffocante e l’aria irrespirabile. E’ incredibile pensare che a poche ore di aereo ci sia un mondo completamente differente.
La seconda isola è Santiago, quella che ospita la capitale Praia. Anche questa è un’isola poco turistica. Il nostro campo base è all’ Hotel Santa Maria, in centro, una struttura semplice e modesta. Prendiamo le macchine e cominciamo ad esplorare l’isola arrivando alla Ciudade Velha, la città vecchia. Da qui maestosa si erge la fortezza di San Felipe, proprio a picco sul mare. Scendendo da questa fortezza, inaspettatamente, veniamo accolte da una ventina di bambini, maschietti e femminucce che ci prendono per mano, incuriositi da noi, dal nostro modo di vestire, dai miei capelli biondi..una cosa ci donano, senza chiedere nulla in cambio, un SORRISO. Ci accompagnano fino al piccolo centro cittadino dove ci fermiamo per pranzo.
Scegliamo il ristorante Paulinho che ci offre una super grigliata di pesce fresco proprio in riva al mare..buonissimo! La giornata si sta per concludere e noi siamo già pronte per ripartire.
La curiosità viene a me sempre di più.. attraversiamo le terre incontaminate, sorvoliamo nuovamente il mare e davanti a noi si snodano immense spiagge sia bianche che vulcaniche, ma soprattutto si susseguono dune di sabbia dorata: siamo arrivate a Boa Vista.
Montiamo sul pick-up e ci dirigiamo subito al nostro alloggio, il Marine Club beach resort, situato a nord-ovest dell’isola.
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Semplice, le camere sono adibite a villette che vanno dai 2 ai 6 posti letto con vista sul mare. Il ristorante è a buffet, sia per la colazione, il pranzo e la cena. Il cibo è fresco e molto buono, soprattutto il pesce. È possibile cenare anche a bordo piscina in un altro ristorante à la carte. Personale gentile e disponibile e soprattutto ora è gestito da una coppia di italiani.
Abbiamo ammirato le spiagge dell’isola passeggiando tra le immense dune della spiaggia di Chaves e in sella a cavallo, abbiamo visitato il piccolo ma colorato capoluogo Sal Rei e fatto un’escursione attraverso alcuni paesini dell’entroterra: Joao Galego, Fondo das Figueras, Cabeca do Tarafas si susseguono veloci, e sui cartelli alla fine di ogni paese spicca a grandi lettere un: TORNA PRESTO! Un invito a tornare nel colore di queste piccole realtà dell’isola, dove la quotidianità ha un ritmo tutto suo. Ultima cena qui a Boa Vista, domani si vola all'Ilha do Sal.
Sal: isola ventosa, non a caso tra le onde cristalline del mare compaiono kitesurfers da tutte le direzioni, soprattutto nella spiaggia di Ponta Preta. Prima di tutto ci siamo dirette al nostro hotel, il resort Melia Tortuga Beach, Resort & Spa situato lungo la spiaggia Ponta Preta. Moderno, grande, si articola in camere e villette. Ci sono 4 diversi ristoranti, sia buffet come lo Spices che à la carte come l’Agua, il Fusion e il Grill. La spiaggia è ampia, ma per chi è amante delle piscine, c’è una vasta scelta di quest’ultime, situate in ogni angolo del resort. Dopo esserci sistemate via che si parte alla scoperta dell’isola .
Prima meta è Pedra do lume: località unica e meta irresistibile. Qui, all’interno della bocca di un cratere ormai estinto, sono nate, secoli fa, le saline che tra il 1805 e il 1984 venivano utilizzate per estrarre il sale. Ora sono diventate luogo di attrazione, ma soprattutto luogo curativo per coloro che vogliono godere dei benefici del sale.. e anche noi si siamo concesse questo piccolo lusso e ci siamo immerse nelle piscine.
La salinità dell’acqua è talmente alta che si galleggia e infatti un po’ sorprese e divertite, ci siamo godute questo momento. Qui è possibile anche pranzare e ci viene servito un bel piatto di pesce fresco! Merita anche un giretto nel piccolo centro di Santa Maria, dove si concentrano maggiormente i giovani per via dei numerosi locali, ristoranti bar sulla spiaggia e attività che offre. Consiglio il ristorante Odjo d’Agua, considerato come il migliore ristorante dell’isola, è situato in riva al mare nella spiaggia di Santa Maria. Specializzato in pesce fresco, molto buoni i gamberoni e l’orata alla griglia. Impossibile perdersi il dessert: coppetta di mousse di mango..mmm, solo il pensiero mi viene l’acquolina!!!
Capo Verde offre natura incontaminata, pescado fresco e sport.. una combinazione unica per chi ama la vita “selvaggia” come me.
Ora che siamo entrate in mood very wild, mi godo quest’avventura..
A presto, boa sorte!
Semplice, le camere sono adibite a villette che vanno dai 2 ai 6 posti letto con vista sul mare. Il ristorante è a buffet, sia per la colazione, il pranzo e la cena. Il cibo è fresco e molto buono, soprattutto il pesce. È possibile cenare anche a bordo piscina in un altro ristorante à la carte. Personale gentile e disponibile e soprattutto ora è gestito da una coppia di italiani.
Abbiamo ammirato le spiagge dell’isola passeggiando tra le immense dune della spiaggia di Chaves e in sella a cavallo, abbiamo visitato il piccolo ma colorato capoluogo Sal Rei e fatto un’escursione attraverso alcuni paesini dell’entroterra: Joao Galego, Fondo das Figueras, Cabeca do Tarafas si susseguono veloci, e sui cartelli alla fine di ogni paese spicca a grandi lettere un: TORNA PRESTO! Un invito a tornare nel colore di queste piccole realtà dell’isola, dove la quotidianità ha un ritmo tutto suo. Ultima cena qui a Boa Vista, domani si vola all'Ilha do Sal.
Sal: isola ventosa, non a caso tra le onde cristalline del mare compaiono kitesurfers da tutte le direzioni, soprattutto nella spiaggia di Ponta Preta. Prima di tutto ci siamo dirette al nostro hotel, il resort Melia Tortuga Beach, Resort & Spa situato lungo la spiaggia Ponta Preta. Moderno, grande, si articola in camere e villette. Ci sono 4 diversi ristoranti, sia buffet come lo Spices che à la carte come l’Agua, il Fusion e il Grill. La spiaggia è ampia, ma per chi è amante delle piscine, c’è una vasta scelta di quest’ultime, situate in ogni angolo del resort. Dopo esserci sistemate via che si parte alla scoperta dell’isola .
Prima meta è Pedra do lume: località unica e meta irresistibile. Qui, all’interno della bocca di un cratere ormai estinto, sono nate, secoli fa, le saline che tra il 1805 e il 1984 venivano utilizzate per estrarre il sale. Ora sono diventate luogo di attrazione, ma soprattutto luogo curativo per coloro che vogliono godere dei benefici del sale.. e anche noi si siamo concesse questo piccolo lusso e ci siamo immerse nelle piscine.
La salinità dell’acqua è talmente alta che si galleggia e infatti un po’ sorprese e divertite, ci siamo godute questo momento. Qui è possibile anche pranzare e ci viene servito un bel piatto di pesce fresco! Merita anche un giretto nel piccolo centro di Santa Maria, dove si concentrano maggiormente i giovani per via dei numerosi locali, ristoranti bar sulla spiaggia e attività che offre. Consiglio il ristorante Odjo d’Agua, considerato come il migliore ristorante dell’isola, è situato in riva al mare nella spiaggia di Santa Maria. Specializzato in pesce fresco, molto buoni i gamberoni e l’orata alla griglia. Impossibile perdersi il dessert: coppetta di mousse di mango..mmm, solo il pensiero mi viene l’acquolina!!!
Capo Verde offre natura incontaminata, pescado fresco e sport.. una combinazione unica per chi ama la vita “selvaggia” come me.
Ora che siamo entrate in mood very wild, mi godo quest’avventura..
A presto, boa sorte!
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