Settimana bianca low cost in Italia. Le migliori località per sciare risparmiando
Dove sciare low cost? Sembra un paradosso ma si può, anche in febbraio, anche nei dintorni di Carnevale, anche quando la stagione si impenna per il balzo finale verso la primavera. Più sole, più soldi? Sarebbe l’equazione imposta dalla logica. E invece no, perché, come sempre, basta saper scegliere.
Se è vero che, negli anni, le località turistiche hanno puntato tutto anche sulla ampiezza del loro comprensorio e sulla quantità di piste fruibili, soprattutto per lo sci alpino, è vero anche che negli ultimi tempi, gli amanti dello sci scelgono anche in base al… dopo sci. Cioè, oltre alla quantità di piste, fondamentale è la qualità delle ore da dedicare alla neve, per lanciarsi poi in “seconde manche” del divertimento in altre attività. Insomma, lo sciatore da sette ore al giorno è una specie che da sempre è stata rara, ma che, soprattutto oggi, è in via di estinzione. La crisi ha poi fatto il resto.
Si scia intensamente – grazie ai recenti biglietti orari o alla “vecchio” ticket mattiniero e pomeridiano - , ma non per tutto il giorno, anche per risparmiare qualche cosa. E quindi, con meno ore da dedicare allo sci, avere 100 km a disposizione o oltre, non sempre è il primo criterio nella scelta della località. Insomma al supermarket si preferisce la bottega, meglio, la boutique. Che, almeno, sulla neve fa rima con affari. Basta, infatti, optare per un segmento preciso di località turistiche, quelle che non sconfinano oltre i 30- 40 km di piste, per vedere precipitare, se non a picco, almeno del 20% i prezzi degli skipass di località più “blasonate”. Il risparmio però non intacca né il bello della neve né la cura della ski area. E così, ecco qualche dritta per gli “SLNOS”, moderno acronimo per definire gli “snow lovers not only skiers”. A loro bastano un pugno di piste, tanto sole, neve buona e ovviamente panorama e leccornie con cui concludere la giornata.
Crevacol - Valle d'Aosta
In Val D’Aosta si può scegliere il sole e puntare alla valle del Gran San Bernardo. Sopra a Saint-Rhémy-en-Bosses, ecco Crévacol che offre un’area sciabile esposta a sud, dove, indubbiamente, la neve va gestita con sapienza e preservata come un’arte. A febbraio però si può star certi della bontà della “materia prima” e Crévacol è un luogo ideale non solo per chi ama lo sci, ma anche per chi preferisce rilassarsi ed abbronzarsi al sole, sulle terrazze panoramiche dei punti di ristoro situati sulle piste, a 2000 metri di altezza. Il comprensorio si sviluppa da 1640 a 2450 metri di altitudine ed è una “boutique” di 22 chilometri di piste allungate su 810 metri di dislivello. Famiglie, principianti ed esperti: tutti a Crévacol sciano, innanzitutto col sole e poi col sorriso. Gli ampi spazi si adattano anche agli snowboarder e tutte le piste si congiungono in un unico punto, dove, per i principianti è allestito anche un tapis roulant per le prime curve. Jambon de Bosses, mocetta e fontina sono solo alcuni degli “ingredienti” del dopo sci. Ma non è tutto: a 4 km dal paese 5 ettari di bellezza e natura compongono il parco giochi di Flassin, uno dei più grandi funpark della Valle d’Aosta, per un’alternativa “giocosa” allo sci, fra gommoni, biciclette da neve, slitte e bob, serviti da due nastri trasportatori. Per i fondisti ci sono 18 km per lo sci di fondo, con tratti variabili fra radure e nel fitto di abetaie odorose. I prezzi? Piccoli: per lo sci da discesa si spendono 27 euro, che scenderanno a 22,50 in marzo. Per il parco giochi invece il biglietto costa 10 euro. www.crevacol.it
Macugnaga - Piemonte
Benvenuti in valle Anzasca, una delle più remote e selvagge valli del Piemonte che si incunea verso la Svizzera. Siamo a soli 140 km da Milano, nel regno di Verbano – Cusio ed Ossola. Domodossola, il Toce, il Sempione sono la base di questa emozione ai piedi del versante orientale e più recondito del Monte Rosa. Già, qui le emozioni sono tutte walser, e raccontano di un’antica cultura transfrontaliera che di fronte alle difficoltà logistiche e geografiche non si è mai né arresa né arrestata. Qui le strade innevate ed impervie non sono ostacoli, ma traguardi da raggiungere. E allora benvenuti a Macugnaga, quota 1327, dove il cuore del villaggio non è il borgo ma un “dorf” con voce che ricorda l’arrivo della popolazione “alemanna” dalla zona del vallese. Oggi il retaggio walser del paese lo si vede nei costumi tradizionali delle donne, adorni di pizzi e ricami e poi nelle case, con quell’equilibrio di pietra e legno da “palafitta” d’alta quota che resta un “unicum” sulle alpi. Anche chi giunga quassù solo per lo sci non potrà non accorgersene, nonostante il richiamo delle piste sia forte. Se lo sci di fondo si pratica in paese con le piste di Pecetto ed Isella, per lo sci da discesa sono due le aree sciistiche fra cui scegliere, il Belvedere e il Monte Moro. La prima si raggiunge da Pecetto, è servita da una funivia e offre 10 km di piste, coperte anche dall’innevamento artificiale. Per raggiungere il passo del Monte Moro, invece, servono due tronconi di funivia, partendo dal vicino borgo di Staffa. Qui il comprensorio di una 20 km, si allunga per oltre mille metri di dislivello ed è particolarmente amato, per la sua ampiezza, anche dagli snowboarder cui è dedicata un’area con kickers e rail. Un sogno a molte stelle dai prezzi low cost: lo skipass costa 26 euro, la mezza giornata 21 e il week end 47 euro per due giorni. In settimana i costi scendono a 21. www.macugnaga-monterosa.it.
Piani di Bobbio Valtorta - Lombardia
La chiamano la montagna sopra a Lecco, ma potrebbe essere anche quella di Bergamo ( a 40 km) o la dependance montana di Milano (50 km). Basta poco più di un’ora per arrivare dalla Madonnina o da Bergamo a contemplare il panorama delle Prealpi lombarde a picco sul lago di Como. Ai Piani di Bobbio si accede da Lecco o dalla bergamasca Valtorta. Nel primo caso, salendo dal Lario, ci si tuffa nella Valsassina dove oggi si giunge grazie ad un tunnel sotterraneo che attraversa Lecco senza semafori e senza stress. Poi si punta a Barzio dove nei giorni di “piena” le navette fanno la spola all’ovovia, da una vasta serie di parcheggi. Un quarto d’ora ed ecco questo attico a 1700 metri di quota, vista Grigna, Grignetta e Zuccone Campelli. Le piste per la discesa si allungano per un’area di 35 km e sono il primo esempio di “comprensorio” sovra comunale, che già da anni ha saputo mettere d’accordo due territori, quello lecchese e quello bergamasco. Il versante di Valtorta è servito da una storica seggiovia e presenta alcuni tracciati, come il Cedrino, con il suo muro, che non hanno nulla da invidiare ai comprensori più noti della Alpi. Il versante lecchese, invece, come il nome suggerisce, è una lunga serie di “piani”, pianori e dossi, perfetti per imparare, ma anche per divertirsi quando la tecnica non è più un problema. Il monte Orscellera, con la nuovissima seggiovia, poi regala un breve brivido molto intenso verso il fondo valle. I fondisti possono salire in ovovia e poi dirigersi al centro fondo dove un anello di 8 km è sempre ben battuto. Percorsi per ciaspole, un fun park con un cartellone di eventi molto vivace, e una zona per i bimbi completano l’offerta. Per il dopo sci le leccornie del rifugi Lecco o Perla regalano ricordi che perdurano nel tempo. Lo skipass? Ha un prezzo piccolo e molte declinazioni. Il giornaliero festivo costa 32 euro, ma 4 ore scendono a 29 euro con un’ulteriore riduzione di prezzo in settimana. Acquistando lo skipass on line si può avere anche il 30% di sconto e se non si vuole guidare, da Milano ogni week end parte il bus della neve a 35 euro. Se Maometto non va alla montagna… www.pianidibobbio.com
Monte Bondone - Trentino
E’ stata una delle culle dello sci alpino con uno dei primi impianti di risalita delle Alpi: una slitta trainata da un argano. Forse un po’ rudimentale? Eppure anche i sogni nascono così e oggi il Comprensorio di Monte Bondone ha fatto della sua vicinanza a Trento proprio un punto di forza. Non occorre infatti andare sempre molto lontano per provare grandi emozioni. E per arrivare alla cima del Bondone basta mezz’ora dalla città del Concilio, ma per gli amanti delle statistiche, questa è anche la località più vicino a chi arrivi da sud, dalla Modena-Brennero. Il Monte Bondone è un vero “gateway” alle dolomiti con questo scorcio sul gruppo del Brenta. Usciti a Rovereto, o appunto da Trento, si può anche utilizzare il bus, dato che i collegamenti sono ottimi. Non serve citare il Trofeo Topolino, il primo vero “reality” dove molti talenti dello sci, italiani e stranieri, si sono messi in luce fin da giovanissimi, per dire che il Bondone ha sempre mantenuto questa sua aria giovane e vivace. Sono 20 i km che compongono l’area sciistica che ha un dislivello sciabile di 900 metri, e sfiora i 2100 metri con il monte Palon. Su tutte da provare i 3.5 km della “rossa” Gran Pista, ma la varietà dei tracciati è una garanzia di divertimento mentre lo snowpark di Vaneze, dedicato alle prodezze con la tavola da snowboard, è fra i meglio attrezzati delle Dolomiti. Qui siamo nel cuore del vasto comprensorio dello Skirama Dolomiti Brenta (www.skirama.it), ma se si riquadra l’orizzonte anche lo skipass ha un prezzo piccolo di 33 euro, che scendono a 27,50 per 3 ore. A questi vantaggi si aggiungono anche molte attività, dallo sci notturno allo sci all’alba. Se il giovedì e il sabato le piste Cordela, Lavaman, Diagonale e lo snowpark sono illuminate fino a notte fonda, nel caso preferiste l’alba basta prepararsi allo ski-sunrise ( giornaliero e colazione da 15 euro), in calendario qui il 7 marzo 2015. Si tratta di una “levataccia” per gustarsi la più bella delle emozioni, l’alba in cima. Dopo una corroborante colazione ci si lancia per primi in discesa. E il sonno allora sarà solo un ricordo. www.visittrentino.it.
Solda all'Ortles - Alto Adige
Se pensate che sia difficile trovare un paradiso low cost in Trentino Alto Adige al cospetto delle “signore” dell’Unesco, tutte collegate dai 1200 km del Dolomiti Superski, non conoscete Solda all’Ortles. Ottanta chilometri da Bolzano e tutto cambia. Ecco il balcone da dove le Alpi sbirciano le Dolomiti. E’ in Alto Adige, ma Lombardia, Austria e Svizzera sono dietro l’angolo, o meglio dietro ai grandi passi del Nord Italia, dallo Stelvio – Trafoi è a 13 km - che riconduce o a Bormio o in Svizzera, al Passo Resia, a 43 km, che dal lago incantato di Curon Venosta accompagna verso l’Austria. Sul fondo valle le celebri mele della Val Venosta riposano tranquille con filari che si allargano a macchia d’olio. Solda ama i record: non basta il panorama su alcuni dei massicci più belli delle alpi, dall’Ortles al Cevedale, al Gran Zebrù. Per meglio ammirarli o fotografarli, è qui la funivia più grande del mondo, con 440 posti mentre fra le news del comprensorio c’è la nuova cabinovia Rosim che conduce a monte Pulpito. Quassù l’orizzonte è grandioso e il numero delle piste è a due cifre. Sono 40 km per la discesa, divisi fra la zona di Orso, Pulpito e Madriccio, con un dislivello sciabile di 1350 metri equamente distribuiti fra blu, rosse e nere. Il cielo si tocca con un dito non solo perché si può sciare fino a 3250 metri, una delle quote più alte per l’inverno e quindi perfetta per la primavera. Non a caso qui gli impianti sono aperti già ad ottobre e fino a maggio con ulteriori sconti sul prezzo dello skipass.
Se è vero che, negli anni, le località turistiche hanno puntato tutto anche sulla ampiezza del loro comprensorio e sulla quantità di piste fruibili, soprattutto per lo sci alpino, è vero anche che negli ultimi tempi, gli amanti dello sci scelgono anche in base al… dopo sci. Cioè, oltre alla quantità di piste, fondamentale è la qualità delle ore da dedicare alla neve, per lanciarsi poi in “seconde manche” del divertimento in altre attività. Insomma, lo sciatore da sette ore al giorno è una specie che da sempre è stata rara, ma che, soprattutto oggi, è in via di estinzione. La crisi ha poi fatto il resto.
Si scia intensamente – grazie ai recenti biglietti orari o alla “vecchio” ticket mattiniero e pomeridiano - , ma non per tutto il giorno, anche per risparmiare qualche cosa. E quindi, con meno ore da dedicare allo sci, avere 100 km a disposizione o oltre, non sempre è il primo criterio nella scelta della località. Insomma al supermarket si preferisce la bottega, meglio, la boutique. Che, almeno, sulla neve fa rima con affari. Basta, infatti, optare per un segmento preciso di località turistiche, quelle che non sconfinano oltre i 30- 40 km di piste, per vedere precipitare, se non a picco, almeno del 20% i prezzi degli skipass di località più “blasonate”. Il risparmio però non intacca né il bello della neve né la cura della ski area. E così, ecco qualche dritta per gli “SLNOS”, moderno acronimo per definire gli “snow lovers not only skiers”. A loro bastano un pugno di piste, tanto sole, neve buona e ovviamente panorama e leccornie con cui concludere la giornata.
Crevacol - Valle d'Aosta
In Val D’Aosta si può scegliere il sole e puntare alla valle del Gran San Bernardo. Sopra a Saint-Rhémy-en-Bosses, ecco Crévacol che offre un’area sciabile esposta a sud, dove, indubbiamente, la neve va gestita con sapienza e preservata come un’arte. A febbraio però si può star certi della bontà della “materia prima” e Crévacol è un luogo ideale non solo per chi ama lo sci, ma anche per chi preferisce rilassarsi ed abbronzarsi al sole, sulle terrazze panoramiche dei punti di ristoro situati sulle piste, a 2000 metri di altezza. Il comprensorio si sviluppa da 1640 a 2450 metri di altitudine ed è una “boutique” di 22 chilometri di piste allungate su 810 metri di dislivello. Famiglie, principianti ed esperti: tutti a Crévacol sciano, innanzitutto col sole e poi col sorriso. Gli ampi spazi si adattano anche agli snowboarder e tutte le piste si congiungono in un unico punto, dove, per i principianti è allestito anche un tapis roulant per le prime curve. Jambon de Bosses, mocetta e fontina sono solo alcuni degli “ingredienti” del dopo sci. Ma non è tutto: a 4 km dal paese 5 ettari di bellezza e natura compongono il parco giochi di Flassin, uno dei più grandi funpark della Valle d’Aosta, per un’alternativa “giocosa” allo sci, fra gommoni, biciclette da neve, slitte e bob, serviti da due nastri trasportatori. Per i fondisti ci sono 18 km per lo sci di fondo, con tratti variabili fra radure e nel fitto di abetaie odorose. I prezzi? Piccoli: per lo sci da discesa si spendono 27 euro, che scenderanno a 22,50 in marzo. Per il parco giochi invece il biglietto costa 10 euro. www.crevacol.it
Macugnaga - Piemonte
Benvenuti in valle Anzasca, una delle più remote e selvagge valli del Piemonte che si incunea verso la Svizzera. Siamo a soli 140 km da Milano, nel regno di Verbano – Cusio ed Ossola. Domodossola, il Toce, il Sempione sono la base di questa emozione ai piedi del versante orientale e più recondito del Monte Rosa. Già, qui le emozioni sono tutte walser, e raccontano di un’antica cultura transfrontaliera che di fronte alle difficoltà logistiche e geografiche non si è mai né arresa né arrestata. Qui le strade innevate ed impervie non sono ostacoli, ma traguardi da raggiungere. E allora benvenuti a Macugnaga, quota 1327, dove il cuore del villaggio non è il borgo ma un “dorf” con voce che ricorda l’arrivo della popolazione “alemanna” dalla zona del vallese. Oggi il retaggio walser del paese lo si vede nei costumi tradizionali delle donne, adorni di pizzi e ricami e poi nelle case, con quell’equilibrio di pietra e legno da “palafitta” d’alta quota che resta un “unicum” sulle alpi. Anche chi giunga quassù solo per lo sci non potrà non accorgersene, nonostante il richiamo delle piste sia forte. Se lo sci di fondo si pratica in paese con le piste di Pecetto ed Isella, per lo sci da discesa sono due le aree sciistiche fra cui scegliere, il Belvedere e il Monte Moro. La prima si raggiunge da Pecetto, è servita da una funivia e offre 10 km di piste, coperte anche dall’innevamento artificiale. Per raggiungere il passo del Monte Moro, invece, servono due tronconi di funivia, partendo dal vicino borgo di Staffa. Qui il comprensorio di una 20 km, si allunga per oltre mille metri di dislivello ed è particolarmente amato, per la sua ampiezza, anche dagli snowboarder cui è dedicata un’area con kickers e rail. Un sogno a molte stelle dai prezzi low cost: lo skipass costa 26 euro, la mezza giornata 21 e il week end 47 euro per due giorni. In settimana i costi scendono a 21. www.macugnaga-monterosa.it.
Piani di Bobbio Valtorta - Lombardia
La chiamano la montagna sopra a Lecco, ma potrebbe essere anche quella di Bergamo ( a 40 km) o la dependance montana di Milano (50 km). Basta poco più di un’ora per arrivare dalla Madonnina o da Bergamo a contemplare il panorama delle Prealpi lombarde a picco sul lago di Como. Ai Piani di Bobbio si accede da Lecco o dalla bergamasca Valtorta. Nel primo caso, salendo dal Lario, ci si tuffa nella Valsassina dove oggi si giunge grazie ad un tunnel sotterraneo che attraversa Lecco senza semafori e senza stress. Poi si punta a Barzio dove nei giorni di “piena” le navette fanno la spola all’ovovia, da una vasta serie di parcheggi. Un quarto d’ora ed ecco questo attico a 1700 metri di quota, vista Grigna, Grignetta e Zuccone Campelli. Le piste per la discesa si allungano per un’area di 35 km e sono il primo esempio di “comprensorio” sovra comunale, che già da anni ha saputo mettere d’accordo due territori, quello lecchese e quello bergamasco. Il versante di Valtorta è servito da una storica seggiovia e presenta alcuni tracciati, come il Cedrino, con il suo muro, che non hanno nulla da invidiare ai comprensori più noti della Alpi. Il versante lecchese, invece, come il nome suggerisce, è una lunga serie di “piani”, pianori e dossi, perfetti per imparare, ma anche per divertirsi quando la tecnica non è più un problema. Il monte Orscellera, con la nuovissima seggiovia, poi regala un breve brivido molto intenso verso il fondo valle. I fondisti possono salire in ovovia e poi dirigersi al centro fondo dove un anello di 8 km è sempre ben battuto. Percorsi per ciaspole, un fun park con un cartellone di eventi molto vivace, e una zona per i bimbi completano l’offerta. Per il dopo sci le leccornie del rifugi Lecco o Perla regalano ricordi che perdurano nel tempo. Lo skipass? Ha un prezzo piccolo e molte declinazioni. Il giornaliero festivo costa 32 euro, ma 4 ore scendono a 29 euro con un’ulteriore riduzione di prezzo in settimana. Acquistando lo skipass on line si può avere anche il 30% di sconto e se non si vuole guidare, da Milano ogni week end parte il bus della neve a 35 euro. Se Maometto non va alla montagna… www.pianidibobbio.com
Monte Bondone - Trentino
E’ stata una delle culle dello sci alpino con uno dei primi impianti di risalita delle Alpi: una slitta trainata da un argano. Forse un po’ rudimentale? Eppure anche i sogni nascono così e oggi il Comprensorio di Monte Bondone ha fatto della sua vicinanza a Trento proprio un punto di forza. Non occorre infatti andare sempre molto lontano per provare grandi emozioni. E per arrivare alla cima del Bondone basta mezz’ora dalla città del Concilio, ma per gli amanti delle statistiche, questa è anche la località più vicino a chi arrivi da sud, dalla Modena-Brennero. Il Monte Bondone è un vero “gateway” alle dolomiti con questo scorcio sul gruppo del Brenta. Usciti a Rovereto, o appunto da Trento, si può anche utilizzare il bus, dato che i collegamenti sono ottimi. Non serve citare il Trofeo Topolino, il primo vero “reality” dove molti talenti dello sci, italiani e stranieri, si sono messi in luce fin da giovanissimi, per dire che il Bondone ha sempre mantenuto questa sua aria giovane e vivace. Sono 20 i km che compongono l’area sciistica che ha un dislivello sciabile di 900 metri, e sfiora i 2100 metri con il monte Palon. Su tutte da provare i 3.5 km della “rossa” Gran Pista, ma la varietà dei tracciati è una garanzia di divertimento mentre lo snowpark di Vaneze, dedicato alle prodezze con la tavola da snowboard, è fra i meglio attrezzati delle Dolomiti. Qui siamo nel cuore del vasto comprensorio dello Skirama Dolomiti Brenta (www.skirama.it), ma se si riquadra l’orizzonte anche lo skipass ha un prezzo piccolo di 33 euro, che scendono a 27,50 per 3 ore. A questi vantaggi si aggiungono anche molte attività, dallo sci notturno allo sci all’alba. Se il giovedì e il sabato le piste Cordela, Lavaman, Diagonale e lo snowpark sono illuminate fino a notte fonda, nel caso preferiste l’alba basta prepararsi allo ski-sunrise ( giornaliero e colazione da 15 euro), in calendario qui il 7 marzo 2015. Si tratta di una “levataccia” per gustarsi la più bella delle emozioni, l’alba in cima. Dopo una corroborante colazione ci si lancia per primi in discesa. E il sonno allora sarà solo un ricordo. www.visittrentino.it.
Solda all'Ortles - Alto Adige
Se pensate che sia difficile trovare un paradiso low cost in Trentino Alto Adige al cospetto delle “signore” dell’Unesco, tutte collegate dai 1200 km del Dolomiti Superski, non conoscete Solda all’Ortles. Ottanta chilometri da Bolzano e tutto cambia. Ecco il balcone da dove le Alpi sbirciano le Dolomiti. E’ in Alto Adige, ma Lombardia, Austria e Svizzera sono dietro l’angolo, o meglio dietro ai grandi passi del Nord Italia, dallo Stelvio – Trafoi è a 13 km - che riconduce o a Bormio o in Svizzera, al Passo Resia, a 43 km, che dal lago incantato di Curon Venosta accompagna verso l’Austria. Sul fondo valle le celebri mele della Val Venosta riposano tranquille con filari che si allargano a macchia d’olio. Solda ama i record: non basta il panorama su alcuni dei massicci più belli delle alpi, dall’Ortles al Cevedale, al Gran Zebrù. Per meglio ammirarli o fotografarli, è qui la funivia più grande del mondo, con 440 posti mentre fra le news del comprensorio c’è la nuova cabinovia Rosim che conduce a monte Pulpito. Quassù l’orizzonte è grandioso e il numero delle piste è a due cifre. Sono 40 km per la discesa, divisi fra la zona di Orso, Pulpito e Madriccio, con un dislivello sciabile di 1350 metri equamente distribuiti fra blu, rosse e nere. Il cielo si tocca con un dito non solo perché si può sciare fino a 3250 metri, una delle quote più alte per l’inverno e quindi perfetta per la primavera. Non a caso qui gli impianti sono aperti già ad ottobre e fino a maggio con ulteriori sconti sul prezzo dello skipass.
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A Solda i salti di gioia si fanno anche aprendo il portafoglio: qui il giornaliero costa 38,50, ma i biglietti orari permettono di risparmiare. Partendo alle 11 lo skipass scende già considerevolmente a 35 euro. Mentre i “ritardatari” della mezza giornata pagano 25 euro, sciando dalle 14, nelle ore più calde. Il resto della giornata? La valle è ricca di opportunità: una su tutte è il borgo fortificato di Glorenza. Dista 23 km ma nel tempo sembra essersi fermato alla magia di secoli fa, fra gustose pasticcerie e la quiete dei suoi vicoli porticati. www.seilbahnensulden.it/Italiano
Misurina e Auronzo di Cadore - Veneto
Bassa nei prezzi, alta nell’emozione. Ecco la stagione sugli sci di Auronzo di Cadore dove la stagione delle offerte è già fiorita con un giornaliero a 26 euro che resterà costante fino alla chiusura degli impianti. Qui le piste da discesa sfiorano gli 8 km e salgono a 20 se si include anche la zona del lago di Misurina e del Col de Varda. I due comprensori non sono collegati sci ai piedi, distano 26 km l’uno dall’altro, un breve viaggio fra paesaggi fiabeschi. Una raffinata boutique per lo sci alpino, mentre per il fondo sono invece 47 i km di tracciato, vero “core business” della zona. Ma per una volta ci piace pensare a questi luoghi incantanti, fra laghi e crode, al cospetto delle Tre cime di Lavaredo, come ad una “saggia” alternativa a Cortina D’Ampezzo e al suo blasone che svetta poco lontano, a 36 km. Le piste scendono dal Monte Agudo, quota 1585, e sono servite da due seggiovie, tra cui una veloce quadriposto ad agganciamento automatico. Le piste sono sempre perfettamente innevate e adatte a sciatori di ogni capacità: dai bambini che potranno imparare al campo scuola con tappeto e baby skilift, ai più esperti cui è dedicata una ripidissima “Nera”. www.monteagudo.it
Piancavallo - Friuli Venezia Giulia
E’ “l’ombelico” se non del mondo, del Friuli Venezia Giulia. Baricentrico: Trieste, Venezia e Treviso sono tutte a portata di gita, a poco più di un’ora di distanza. Pordenone dista 30 km. E quando il meteo lo permette si scia mentre lo sguardo ripassa la laguna veneta allungandosi fino all’Adriatico. Un “unicum” nel Nord Italia. Ecco la serie di ingredienti che fanno di Piancavallo, la montagna sopra ad Aviano, il centro di un piccolo grande mondo tutto da scoprire. Durante ed oltre lo sci. Il comprensorio offre 24 km di piste che si sviluppano, non a quota altissima, fra 1230 e 1805 metri. Questo significa bosco e paesaggi incorniciati da suggestive scorci. Nazionale, Tublat e Sauc sono le regine del comprensorio. Che, giovane da sempre, strizza l’occhio anche agli amanti del free style con uno dei più attrezzati Fun Park della regione, fra rail, kickers, box, tronchi tutto da grabbare. Per coloro, invece, che prediligono lo sci di fondo, sono 26 i chilometri di piste, immerse in uno splendido faggeto dove si può anche sciare in notturna, il mercoledì e il venerdì, dalle 18 alle 21 (skipass 6 euro, 5 biglietto serale). Il giornaliero per lo sci alpino costa 35 euro, ma le offerte sono molte: gli studenti fino a 26 anni usufruiscono di uno sconto di 9 euro in alta stagione e i bimbi sciano gratis fino a 10 anni, un vero record dato che, nel resto delle alpi, la gratuità solitamente si ferma due anni prima, cioè ad 8 anni e spesso solo se accompagnati da un genitore pagante. www.promotour.org
Schia - Emilia-Romagna
Sugli Appennini spesso è il mare a decidere. E a stabilire quanto durerà la stagione sugli sci e l’inverno nelle valli. Succede così che la stagione vada a singhiozzo, come nel comprensorio di Schia ad un’ora da Parma dove il “marino”, il vento che sale dalla Lunigiana, detta i ritmi. Ma non i prezzi. Quelli sono costanti. Sempre bassi, per giornate di neve” in saldo” ma solo nei costi e non per la bellezza dei luoghi. Schia, alle pendici del Monte Caio, offre un comprensorio in “orizzontale”, con una serie di piste disposte quasi ad anfiteatro sul piccolo paese di Tizzano. Un’area sciabile compresa tra i 1.200 e i 1.584 metri, è dotata di innevamento programmato ed offre oltre 15 km di piste per lo sci alpino, articolati su 10 tracciati, e numerose opportunità per lo scialpinismo, anche senza grandi dislivelli e stress, un anello per lo sci nordico e itinerari per le ciaspole. A Pian delle Guide, nei pressi della partenza della seggiovia, si trova invece il “parKaio” riservato agli appassionati di freestyle, con salti, box, rail ed un impianto di illuminazione che permette l’utilizzo anche notturno dell’area. Il tutto a piccoli prezzi: 27 euro il giornaliero festivo, che si articola in un mattiniero a 10 euro ed un pomeridiano a 15 euro. In settimana il giornaliero costa solo 20 euro e il campo scuola riservato alle “matricole” ha un ticket ad hoc di 15 euro. www.schiamontecaio.it e per le informazioni più aggiornate sull’apertura, una telefonata è d’obbligo al vulcanico custode delle “cose” di Schia www.dorianosport.it.
Abetone - Toscana
Passando alla Toscana, non si può non fare tappa all’Abetone, per sciare sulle piste disegnate da Zeno Colò nel 1974 e amate anche da Alberto Tomba. Da quota 1940, giù ai 1388 del paese, sono 50 i km di meraviglie del comprensorio pistoiese che ha dato i natali, oltre che a Colò, anche ad altre leggende dello sci come Celina Seghi. Il passaggio obbligato è la Colo 3 che precipita per 2.6 km giù dal Monte Gomito. E’ una delle più belle piste d’Italia perché coniuga la difficoltà tecnica (è comunque adatta a tutti) alla bellezza del paesaggio fra abetaie e i boschi secolari delle Regine e della Selletta. Nonostante l’ampiezza del comprensorio qui il giornaliero costa 30 euro. www.multipassabetone.it.
Campo Felice - Abruzzo
Se quelle abruzzesi erano le preferite da papa Giovanni Paolo II devono avere qualcosa di divino, oltre che di conveniente nei prezzi. E non parliamo per una volta della più blasonata Roccaraso, ma del comprensorio di Campo Felice. Un nome che già promette bene, un’area sciabile di 28 km per lo sci alpino, nel cuore e nel centro del Belpaese. Campo felice si trova al centro di una vasta conchiglia, fatta con i bordi di cinque montagne, tutte alte più di 2000 metri ed innevate da novembre ad aprile. Da una di queste cime, il Monte Rotondo, si può godere nelle giornate nitide, di un panorama eccezionale, che abbraccia in un solo sguardo le vette più alte d’Abruzzo: il Gran Sasso, il Sirente, il Velino, la Duchessa e la Maiella.
Roma dista 145 km, Pescara 104 km e L’Aquila solo 25. Lo skipass costa 32 euro che scendono a 29 in settimana. www.campofelice.it.
Etna Sicilia
Fino in fondo, ma sempre sugli sci. Nella “punta” del nostro “Stivale”, in Sicilia, si può sciare sul Vulcano che supera i 3mila metri: l’Etna, quota 3340, d’inverno si trasforma, con i suoi due versanti - quello di Etna Nord con Lingua Glossa e Piano Provenzana e quello di Etna Sud con Nicolosi - in un paradiso per sci alpinisti e ciaspolatori esperti. Ma anche chi ama la discesa dovrebbe, almeno una volta nella vita, farsi due curve, vista lava, sulla Monte Silvestri – Piccolo Rifugio, uno dei più bei tracciati per la discesa, che vale sicuramente il viaggio. Ovunque sia il punto di partenza. Gli impianti del settore sud, quattro fra telecabine e seggiovie, si estendono sotto la Montagnola e sopra a Nicolosi Nord da quota 2500 a 1900 metri. Qui lo spettacolo è assicurato anche dal mare che incornicia ogni discesa. Lo sguardo, fumo e meteo permettendo, spazia fino al Golfo di Taormina. Il prezzo? 30 euro, per un posto in prima fila. www.etnasci.it
A Solda i salti di gioia si fanno anche aprendo il portafoglio: qui il giornaliero costa 38,50, ma i biglietti orari permettono di risparmiare. Partendo alle 11 lo skipass scende già considerevolmente a 35 euro. Mentre i “ritardatari” della mezza giornata pagano 25 euro, sciando dalle 14, nelle ore più calde. Il resto della giornata? La valle è ricca di opportunità: una su tutte è il borgo fortificato di Glorenza. Dista 23 km ma nel tempo sembra essersi fermato alla magia di secoli fa, fra gustose pasticcerie e la quiete dei suoi vicoli porticati. www.seilbahnensulden.it/Italiano
Misurina e Auronzo di Cadore - Veneto
Bassa nei prezzi, alta nell’emozione. Ecco la stagione sugli sci di Auronzo di Cadore dove la stagione delle offerte è già fiorita con un giornaliero a 26 euro che resterà costante fino alla chiusura degli impianti. Qui le piste da discesa sfiorano gli 8 km e salgono a 20 se si include anche la zona del lago di Misurina e del Col de Varda. I due comprensori non sono collegati sci ai piedi, distano 26 km l’uno dall’altro, un breve viaggio fra paesaggi fiabeschi. Una raffinata boutique per lo sci alpino, mentre per il fondo sono invece 47 i km di tracciato, vero “core business” della zona. Ma per una volta ci piace pensare a questi luoghi incantanti, fra laghi e crode, al cospetto delle Tre cime di Lavaredo, come ad una “saggia” alternativa a Cortina D’Ampezzo e al suo blasone che svetta poco lontano, a 36 km. Le piste scendono dal Monte Agudo, quota 1585, e sono servite da due seggiovie, tra cui una veloce quadriposto ad agganciamento automatico. Le piste sono sempre perfettamente innevate e adatte a sciatori di ogni capacità: dai bambini che potranno imparare al campo scuola con tappeto e baby skilift, ai più esperti cui è dedicata una ripidissima “Nera”. www.monteagudo.it
Piancavallo - Friuli Venezia Giulia
E’ “l’ombelico” se non del mondo, del Friuli Venezia Giulia. Baricentrico: Trieste, Venezia e Treviso sono tutte a portata di gita, a poco più di un’ora di distanza. Pordenone dista 30 km. E quando il meteo lo permette si scia mentre lo sguardo ripassa la laguna veneta allungandosi fino all’Adriatico. Un “unicum” nel Nord Italia. Ecco la serie di ingredienti che fanno di Piancavallo, la montagna sopra ad Aviano, il centro di un piccolo grande mondo tutto da scoprire. Durante ed oltre lo sci. Il comprensorio offre 24 km di piste che si sviluppano, non a quota altissima, fra 1230 e 1805 metri. Questo significa bosco e paesaggi incorniciati da suggestive scorci. Nazionale, Tublat e Sauc sono le regine del comprensorio. Che, giovane da sempre, strizza l’occhio anche agli amanti del free style con uno dei più attrezzati Fun Park della regione, fra rail, kickers, box, tronchi tutto da grabbare. Per coloro, invece, che prediligono lo sci di fondo, sono 26 i chilometri di piste, immerse in uno splendido faggeto dove si può anche sciare in notturna, il mercoledì e il venerdì, dalle 18 alle 21 (skipass 6 euro, 5 biglietto serale). Il giornaliero per lo sci alpino costa 35 euro, ma le offerte sono molte: gli studenti fino a 26 anni usufruiscono di uno sconto di 9 euro in alta stagione e i bimbi sciano gratis fino a 10 anni, un vero record dato che, nel resto delle alpi, la gratuità solitamente si ferma due anni prima, cioè ad 8 anni e spesso solo se accompagnati da un genitore pagante. www.promotour.org
Schia - Emilia-Romagna
Sugli Appennini spesso è il mare a decidere. E a stabilire quanto durerà la stagione sugli sci e l’inverno nelle valli. Succede così che la stagione vada a singhiozzo, come nel comprensorio di Schia ad un’ora da Parma dove il “marino”, il vento che sale dalla Lunigiana, detta i ritmi. Ma non i prezzi. Quelli sono costanti. Sempre bassi, per giornate di neve” in saldo” ma solo nei costi e non per la bellezza dei luoghi. Schia, alle pendici del Monte Caio, offre un comprensorio in “orizzontale”, con una serie di piste disposte quasi ad anfiteatro sul piccolo paese di Tizzano. Un’area sciabile compresa tra i 1.200 e i 1.584 metri, è dotata di innevamento programmato ed offre oltre 15 km di piste per lo sci alpino, articolati su 10 tracciati, e numerose opportunità per lo scialpinismo, anche senza grandi dislivelli e stress, un anello per lo sci nordico e itinerari per le ciaspole. A Pian delle Guide, nei pressi della partenza della seggiovia, si trova invece il “parKaio” riservato agli appassionati di freestyle, con salti, box, rail ed un impianto di illuminazione che permette l’utilizzo anche notturno dell’area. Il tutto a piccoli prezzi: 27 euro il giornaliero festivo, che si articola in un mattiniero a 10 euro ed un pomeridiano a 15 euro. In settimana il giornaliero costa solo 20 euro e il campo scuola riservato alle “matricole” ha un ticket ad hoc di 15 euro. www.schiamontecaio.it e per le informazioni più aggiornate sull’apertura, una telefonata è d’obbligo al vulcanico custode delle “cose” di Schia www.dorianosport.it.
Abetone - Toscana
Passando alla Toscana, non si può non fare tappa all’Abetone, per sciare sulle piste disegnate da Zeno Colò nel 1974 e amate anche da Alberto Tomba. Da quota 1940, giù ai 1388 del paese, sono 50 i km di meraviglie del comprensorio pistoiese che ha dato i natali, oltre che a Colò, anche ad altre leggende dello sci come Celina Seghi. Il passaggio obbligato è la Colo 3 che precipita per 2.6 km giù dal Monte Gomito. E’ una delle più belle piste d’Italia perché coniuga la difficoltà tecnica (è comunque adatta a tutti) alla bellezza del paesaggio fra abetaie e i boschi secolari delle Regine e della Selletta. Nonostante l’ampiezza del comprensorio qui il giornaliero costa 30 euro. www.multipassabetone.it.
Campo Felice - Abruzzo
Se quelle abruzzesi erano le preferite da papa Giovanni Paolo II devono avere qualcosa di divino, oltre che di conveniente nei prezzi. E non parliamo per una volta della più blasonata Roccaraso, ma del comprensorio di Campo Felice. Un nome che già promette bene, un’area sciabile di 28 km per lo sci alpino, nel cuore e nel centro del Belpaese. Campo felice si trova al centro di una vasta conchiglia, fatta con i bordi di cinque montagne, tutte alte più di 2000 metri ed innevate da novembre ad aprile. Da una di queste cime, il Monte Rotondo, si può godere nelle giornate nitide, di un panorama eccezionale, che abbraccia in un solo sguardo le vette più alte d’Abruzzo: il Gran Sasso, il Sirente, il Velino, la Duchessa e la Maiella.
Roma dista 145 km, Pescara 104 km e L’Aquila solo 25. Lo skipass costa 32 euro che scendono a 29 in settimana. www.campofelice.it.
Etna Sicilia
Fino in fondo, ma sempre sugli sci. Nella “punta” del nostro “Stivale”, in Sicilia, si può sciare sul Vulcano che supera i 3mila metri: l’Etna, quota 3340, d’inverno si trasforma, con i suoi due versanti - quello di Etna Nord con Lingua Glossa e Piano Provenzana e quello di Etna Sud con Nicolosi - in un paradiso per sci alpinisti e ciaspolatori esperti. Ma anche chi ama la discesa dovrebbe, almeno una volta nella vita, farsi due curve, vista lava, sulla Monte Silvestri – Piccolo Rifugio, uno dei più bei tracciati per la discesa, che vale sicuramente il viaggio. Ovunque sia il punto di partenza. Gli impianti del settore sud, quattro fra telecabine e seggiovie, si estendono sotto la Montagnola e sopra a Nicolosi Nord da quota 2500 a 1900 metri. Qui lo spettacolo è assicurato anche dal mare che incornicia ogni discesa. Lo sguardo, fumo e meteo permettendo, spazia fino al Golfo di Taormina. Il prezzo? 30 euro, per un posto in prima fila. www.etnasci.it