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A Rio de Janeiro il Museo del Domani di Calatrava

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Il Museo del Domani (Museu do Amanhã) di Rio de Janeiro, futuristica opera realizzata dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava, è stato finalmente aperto al pubblico e inaugura una nuova generazione di musei, interattivi e dedicati ad una riflessione rivolta al futuro del nostro pianeta e quindi anche nostra.

Scienza ed arte, passato e presente, tecnologia ed emozioni si incrociano nella struttura chiamata a valorizzare l'area di Porto Maravilha. La sua forma, bianca e allungata ricorda una astronave comodamente adagiata sui 30.000 metri quadrati che ricopre includendo giardini, piscina, piste ciclabili ed aree ricreative. La parte museale è infatti ristretta alla metà dell'estensione totale.

Calatrava ha voluto incorporare nel progetto le risorse naturali disponibili in loco. Così, ad alimentare la piscina e a rinfrescare l'edificio sarà l'acqua di Guanabara Bay, mentre i pannelli solari montati sul tetto provvederanno al riscaldamento. Il costo dell'intervento si aggira sui 106 milioni di dollari finanziati da una serie di investitori di natura pubblico-privata. Curatore del Museo del Domani è Luiz Alberto Oliveira, fisico e cosmologo affiancato dal giornalista e professore di cultura brasiliana Leonel Kaz, dal direttore artistico Andrés Clerici e dal designer americano Ralph Appelbaum. Tre sono i filoni narrativi che contraddistinguono il viaggio all'interno del museo.

Sfruttando le tecnologie interattive di ultima generazione, il pubblico può personalizzare la propria esperienza ricavandone spunti di riflessioni importanti a partire dal primo grande blocco di contenuti, legato al rapporto fra il cosmo, nella sua estensione comprensiva di sistemi stellari di dimensioni assolutamente diverse fra loro, e la terra, come condensato di biologia e scienze umane.

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Poi si passa all'atto concreto della formazione della materia e della vita fino alla nascita del pensiero e l'analisi degli influssi esercitati sui cambiamenti climatici e l'organizzazione sociale. Chiude una lunga digressione su comportamento umano ed etica. Lo scopo è ovviamente quello di stimolare una riflessione, il più responsabile possibile, sui cambiamenti e le variazioni che andranno inevitabilmente a riflettersi sul futuro del pianeta nell'arco dei prossimi cinquanta anni, periodo scelto quale traguardo per poter operare scelte eticamente appropriate.

A ricordarlo, una frase, inserita fra altre nel grande mosaico che si affaccia sul patio esterno del museo: "Domani non è una data, e non è un posto. Domani è un lavoro in corso ". La visita si snoda fra i temi indicati fino ad arrivare al belvedere. La vista panoramica della baia di Guanabara, un ecosistema che è stato direttamente alterato dall'intervento umano, è suggestiva e funziona da monito.
Lungo le due rampe di uscita infatti, diversi video propongono informazioni utili a preservare la salute ambientale della baia ed anche della stessa città e dei suoi ecosistemi attraverso la tutela delle aree verdi come la foresta atlantica e la Restinga, un tipo di foresta costiera a latifoglie umide tropicali e subtropicali unica in Brasile.

Oltre agli spazi espositivi permanenti, il museo ha una sala mostra temporanea ed un Osservatorio che offrirà i risultati più recenti della ricerca sui fenomeni naturali e sociali del pianeta.
Maggiori informazioni a museudoamanha.org.br

 Pubblicato da il 21/12/2015 - - ® Riproduzione vietata

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