Tour della birra nelle Fiandre tra i birrifici della Belgian Family Brewers
Che il Belgio sia la terra della birra per eccellenza pensiamo sia un dato di fatto ormai riconosciuto da tutti. Va da sé che con una tale fama sia lecito aspettarsi di assaggiare, durante un viaggio nel piccolo paese affacciato sul Mare del Nord, anche le migliori birre del mondo.
Negli ultimi anni è aumentato il numero degli appassionati che si recano in Belgio per un'immersione nel mondo della birra, i quali possono scegliere fra le oltre 1500 birre prodotte nel paese dai circa 160 birrifici sparsi su tutto il territorio nazionale.
Di questi, più della metà sono concentrati nelle cinque province della regione delle Fiandre, ovvero la parte centro-settentrionale del Belgio, dove vive quasi il 60% della popolazione totale e dove si parla prevalentemente fiammingo.
Nel 2008 un gruppo di birrifici belgi ha deciso di creare un'associazione, la Belgian Family Brewers (alla quale possono aderire solo quelle famiglie birraie che producono birra da almeno 50 anni), con lo scopo di promuovere la birra prodotta nelle Fiandre e di valorizzare questo prodotto con un marchio di genuinità e tradizione. Noi ne abbiamo visitati solo nove, ma sono ventidue i membri della Belgian Family Brewers, che portano in dote un patrimonio totale di oltre 3500 anni d'esperienza nella produzione di questa specialità.
Oggi sono 185 le birre artigianali che possono vantare questo marchio sulla propria etichetta, ed è proprio attraverso i birrifici della Belgian Family Brewers che abbiamo intrapreso un viaggio nelle Fiandre tra sapori, visite alle città, alle campagne e alle tradizioni di questa terra con l'intento di scoprire qualcosa di più sul tema e con la curiosità di sperimentare sul palato le infinite sfumature di sapore di questa bevanda dalle origini antichissime.
Prima di partire, però, occorre programmare e considerare un po' di cose: i birrifici sono quasi tutti visitabili dal pubblico su appuntamento, generalmente in gruppo (è possibile anche aggregarsi a gruppi già formati), per cui consigliamo di cercare dal sito della Belgian Family Brewers i contatti dei singoli birrifici e informarsi sulle modalità.
Inoltre, non meno importante, bisogna tenere presente che il tasso alcolico delle birre belghe è mediamente più alto di quelle italiane (spesso si attestano almeno sull'8% vol.) e che il limite alcolemico consentito dalla legge per chi guida è di 0,5 g/l. Facendo gli assaggi con intelligenza e magari affidandosi ad alcuni tour organizzati (a piedi, in bici o con il pullman) si può comunque ovviare a questo aspetto. Noi, ad esempio, in quattro giorni abbiamo assaggiato 53 diverse birre senza mai oltrepassare certi limiti di tolleranza.
Arrivando dall'Italia è spesso Bruxelles il punto di partenza di un'esperienza in Belgio, ed è anche il luogo ideale per iniziare a scoprire cosa vi riserverà il viaggio.
Dagli eleganti palazzi della Grote Markt (o Grand-Place) ai numerosi ristoranti e pub che si susseguono nei quartieri del centro, si capisce subito come attorno ai peccati di gola ruoti buona parte della tradizione locale: sulla piazza si affaccia infatti l'affascinante Maison des Brasseurs (Casa dei Birrai), antica sede della corporazione dei birrai oggi adibita a Museo dei Mastri Birrai Belgi, mentre le strade dell'Ilot Sacré e Saint-Géry pullulano di ristorantini, birrerie e cioccolaterie dove provare le specialità belghe.
Ma veniamo al cuore del viaggio, la birra: la Regione di Bruxelles – di fatto un'enclave autonoma nella provincia fiamminga di Leuven – è conosciuta soprattutto per le birre lambic (lambik) a fermentazione spontanea, gueuze e kriek.
Pochi km ad ovest di Bruxelles il Brouwerij Timmermans, nel villaggio di Itterbeek, è il primo birrificio che abbiamo visitato, il quale dal 1702 produce alcuni tra i migliori esemplari di birre lambic, di cui è il più antico produttore al mondo, e un giro tra le botti dove la birra fermenta spontaneamente dà modo di vedere in azione i batteri responsabili della fermentazione. Con un certo orgoglio i proprietari spiegano come soltanto qui esista un'aria particolare e le condizioni climatiche necessarie per produrre una lambic di quel tipo, e come spostandosi di pochi chilometri in un'altra provincia del Belgio il risultato può essere completamente diverso. Chi volesse approfondire ulteriormente la realtà delle lambic potrebbe poi spostarsi nel vicino De Lambiek Visitor Centre, ad Alsemberg.
Lasciando Bruxelles e la sua regione, durante lo spostamento in direzione di Anversa vale la pena visitare la Brouweij Bosteels, nel paese di Buggenhout, che corrisponde al centro geografico delle Fiandre. Fondato nel 1791, il birrificio è gestito oggi dalla settima generazione di discendenti del fondatore. Tra le birre ad alta fermentazione prodotte ve ne sono alcune alcune davvero storiche, come la Kwak e la Tripel Karmeliet.
Non distante, il Duvel Moortgat, nella cittadina di Puurs, è uno dei più grandi birrifici indipendenti del Belgio e sicuramente uno dei più conosciuti a livello internazionale.
Spesso presente anche come sponsor di grandi eventi legati alla musica, all'arte e al cibo, la visita agli stabilimenti ci ha lasciati davvero senza parole per le dimensioni della struttura, la qualità delle birre e gli spettacolari abbinamenti con i formaggi della sessione di assaggi.
Fondata nel 1871, questa brewery vanta alcune birre con brand di fama mondiale come la Duvel e la Liefmans. Dopo la visita, ripartendo in direzione Anversa, pochi km più a nord, si nota sul fianco del birrificio lungo la strada la famosa scritta: "ssst... hier rijpt den Duvel" ("ssst... qui riposa il Diavolo").
Giunti ad Anversa (Antwerpen) scopriamo come questa sia la città della moda, quasi interamente ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale in stile moderno, e tappa ideale per trascorrere il resto della giornata tra la piazza – l'affascinante Grote Markt –, le strade e i bar del centro (tra i molti segnaliamo il De Groote Witte Arend, ricavato all'interno di un antico chiostro di monache).
Negli ultimi anni è aumentato il numero degli appassionati che si recano in Belgio per un'immersione nel mondo della birra, i quali possono scegliere fra le oltre 1500 birre prodotte nel paese dai circa 160 birrifici sparsi su tutto il territorio nazionale.
Di questi, più della metà sono concentrati nelle cinque province della regione delle Fiandre, ovvero la parte centro-settentrionale del Belgio, dove vive quasi il 60% della popolazione totale e dove si parla prevalentemente fiammingo.
Nel 2008 un gruppo di birrifici belgi ha deciso di creare un'associazione, la Belgian Family Brewers (alla quale possono aderire solo quelle famiglie birraie che producono birra da almeno 50 anni), con lo scopo di promuovere la birra prodotta nelle Fiandre e di valorizzare questo prodotto con un marchio di genuinità e tradizione. Noi ne abbiamo visitati solo nove, ma sono ventidue i membri della Belgian Family Brewers, che portano in dote un patrimonio totale di oltre 3500 anni d'esperienza nella produzione di questa specialità.
Oggi sono 185 le birre artigianali che possono vantare questo marchio sulla propria etichetta, ed è proprio attraverso i birrifici della Belgian Family Brewers che abbiamo intrapreso un viaggio nelle Fiandre tra sapori, visite alle città, alle campagne e alle tradizioni di questa terra con l'intento di scoprire qualcosa di più sul tema e con la curiosità di sperimentare sul palato le infinite sfumature di sapore di questa bevanda dalle origini antichissime.
Prima di partire, però, occorre programmare e considerare un po' di cose: i birrifici sono quasi tutti visitabili dal pubblico su appuntamento, generalmente in gruppo (è possibile anche aggregarsi a gruppi già formati), per cui consigliamo di cercare dal sito della Belgian Family Brewers i contatti dei singoli birrifici e informarsi sulle modalità.
Inoltre, non meno importante, bisogna tenere presente che il tasso alcolico delle birre belghe è mediamente più alto di quelle italiane (spesso si attestano almeno sull'8% vol.) e che il limite alcolemico consentito dalla legge per chi guida è di 0,5 g/l. Facendo gli assaggi con intelligenza e magari affidandosi ad alcuni tour organizzati (a piedi, in bici o con il pullman) si può comunque ovviare a questo aspetto. Noi, ad esempio, in quattro giorni abbiamo assaggiato 53 diverse birre senza mai oltrepassare certi limiti di tolleranza.
Arrivando dall'Italia è spesso Bruxelles il punto di partenza di un'esperienza in Belgio, ed è anche il luogo ideale per iniziare a scoprire cosa vi riserverà il viaggio.
Dagli eleganti palazzi della Grote Markt (o Grand-Place) ai numerosi ristoranti e pub che si susseguono nei quartieri del centro, si capisce subito come attorno ai peccati di gola ruoti buona parte della tradizione locale: sulla piazza si affaccia infatti l'affascinante Maison des Brasseurs (Casa dei Birrai), antica sede della corporazione dei birrai oggi adibita a Museo dei Mastri Birrai Belgi, mentre le strade dell'Ilot Sacré e Saint-Géry pullulano di ristorantini, birrerie e cioccolaterie dove provare le specialità belghe.
Ma veniamo al cuore del viaggio, la birra: la Regione di Bruxelles – di fatto un'enclave autonoma nella provincia fiamminga di Leuven – è conosciuta soprattutto per le birre lambic (lambik) a fermentazione spontanea, gueuze e kriek.
Pochi km ad ovest di Bruxelles il Brouwerij Timmermans, nel villaggio di Itterbeek, è il primo birrificio che abbiamo visitato, il quale dal 1702 produce alcuni tra i migliori esemplari di birre lambic, di cui è il più antico produttore al mondo, e un giro tra le botti dove la birra fermenta spontaneamente dà modo di vedere in azione i batteri responsabili della fermentazione. Con un certo orgoglio i proprietari spiegano come soltanto qui esista un'aria particolare e le condizioni climatiche necessarie per produrre una lambic di quel tipo, e come spostandosi di pochi chilometri in un'altra provincia del Belgio il risultato può essere completamente diverso. Chi volesse approfondire ulteriormente la realtà delle lambic potrebbe poi spostarsi nel vicino De Lambiek Visitor Centre, ad Alsemberg.
Lasciando Bruxelles e la sua regione, durante lo spostamento in direzione di Anversa vale la pena visitare la Brouweij Bosteels, nel paese di Buggenhout, che corrisponde al centro geografico delle Fiandre. Fondato nel 1791, il birrificio è gestito oggi dalla settima generazione di discendenti del fondatore. Tra le birre ad alta fermentazione prodotte ve ne sono alcune alcune davvero storiche, come la Kwak e la Tripel Karmeliet.
Non distante, il Duvel Moortgat, nella cittadina di Puurs, è uno dei più grandi birrifici indipendenti del Belgio e sicuramente uno dei più conosciuti a livello internazionale.
Spesso presente anche come sponsor di grandi eventi legati alla musica, all'arte e al cibo, la visita agli stabilimenti ci ha lasciati davvero senza parole per le dimensioni della struttura, la qualità delle birre e gli spettacolari abbinamenti con i formaggi della sessione di assaggi.
Fondata nel 1871, questa brewery vanta alcune birre con brand di fama mondiale come la Duvel e la Liefmans. Dopo la visita, ripartendo in direzione Anversa, pochi km più a nord, si nota sul fianco del birrificio lungo la strada la famosa scritta: "ssst... hier rijpt den Duvel" ("ssst... qui riposa il Diavolo").
Giunti ad Anversa (Antwerpen) scopriamo come questa sia la città della moda, quasi interamente ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale in stile moderno, e tappa ideale per trascorrere il resto della giornata tra la piazza – l'affascinante Grote Markt –, le strade e i bar del centro (tra i molti segnaliamo il De Groote Witte Arend, ricavato all'interno di un antico chiostro di monache).
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Il giorno successivo, con l'intenzione di raggiungere Ypres, lungo la strada si può visitare il Brouwerij Verhaeghe, nella località di Vichte; tuttavia non vi abbiamo fatto sosta, passando direttamente alla visita di un antico castello (o meglio una tenuta) dove un tempo si trovava proprio il birrificio. Attualmente si tratta di una proprietà privata liberamente accessibile ai visitatori.
Di fronte all'antica porta del castello, in un caratteristico bar di campagna – il Den Hert – abbiamo comunque assaggiato le birre del Verhaeghe, tra cui la famosa Duchesse de Borgogne.
Neanche 10 km più ad ovest, sempre in mezzo alla campagna, il paese di Bavikhove ospita invece il De Brabandere Brewery NV, fondato nel 1894, dove si producono – tra le altre – le birre con il marchio Petrus.
A pranzo abbiamo avuto l'opportunità di mangiare all'interno dell'affascinante birrificio Rodenbach, presso la cittadina di Roeselare. Fondato nel 1836, deve ancora oggi gran parte del suo fascino agli antichi stabilimenti nel quale sorge, ovvero strutture in mattoni rossi come da tradizione della Rivoluzione Industriale ottocentesca: alti camini e forni di cottura forniscono subito un'immagine da cartolina della struttura, ma il meglio deve ancora venire: tra le sale della cantina esiste anche un laboratorio di falegnameria dove vengono magistralmente autoprodotte le enormi botti dove riposerà la birra (il costo medio per costruire una singola botte è di circa 20-25000 euro; considerando che ne sono quasi trecento ci si può fare un'idea del volume d'affari), e la nostra visita si è conclusa sulle tavole apparecchiate direttamente nella cantina per il più scenografico dei pranzi.
Nel pomeriggio è continuato il viaggio verso Ypres, praticamente sul confine francese, nella provincia di Bruges. Ypres (Ieper in fiammingo) è nota soprattutto per essere stata teatro di alcune tra le più sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale.
Qui sorge infatti anche il Tyne Cot Cemetery, un enorme e impressionante cimitero dei caduti tra i combattenti del Commonwealth, molti dei quali ignoti, tappa imprescindibile per comprendere il senso di una regione e di una città – Ypres – completamente rasa al suolo dai bombardamenti. Non è l'unico cimitero di guerra nella zona, è solamente il più grande al mondo nel suo genere, e una visita guidata può davvero lasciare il segno e farvi dimenticare per un po' il tour delle birre. Una volta in centro, presso la Menenpoorte (la principale porta della città che funge da memoriale alle vittime della guerra), si tiene ogni sera alle 20, dal lontano 1928, una suggestiva cerimonia in memoria dei caduti.
È soltanto dopo aver assistito a questo evento, che richiama quotidianamente migliaia di persone, che potrete riprendere il vostro viaggio nel mondo della birra. Nel villaggio di Watou, nei pressi di Poperinge, a poche centinaia di metri dalla Francia, uno chef di fama mondiale prepara piatti tradizionali belgi usando la birra come ingrediente a tutti gli effetti: Stefaan Couttenye è stato il pioniere nell'uso della birra in cucina e il suo ristorante 't Hommelhof è tra i più apprezzati delle Fiandre.
Il nostro viaggio è continuato il giorno successivo spostandoci in direzione di Gent, ma non prima di aver fatto una tappa a Bellegem al Brouweij Omer Vander Ghinste. La visita permette di scoprire la storia di questo birrificio fondato nel 1892, dove attualmente si producono birre con quattro diversi tipi di fermentazione (bassa, alta, spontanea e mista) in una caratteristica antica struttura “a torre” dove i processi di produzione sono legati all'architettura dell'edificio: dalla vasca posta sotto il tetto (la cui particolare forma convessa fa scivolare la condensa del vapore lateralmente) la birra scende a cascata alle fasi successive di lavorazione. Tra le birre qui prodotte abbiamo assaggiato l'OMER, la Cuvée des Jacobins e la Brasserie LeFort.
L'ultimo birrificio del viaggio è stato il Brouwerij Huyghe, dove si produce la famosa Delirium Tremens, una birra che anche grazie ad un'imponente campagna di marketing ha conquistato il mercato mondiale ed è esportata in 85 paesi.
Pur non essendo un birrificio enorme, è sicuramente uno dei più grandi che abbiamo visitato: la produzione si attesta sui 180000 ettolitri l'anno, dei quali quasi il 70% è destinato all'esportazione.
I quattro giorni on the road tra le birre del Belgio si è concluso per noi a Gent (Gand), una meravigliosa città di 250000 abitanti, capoluogo delle Fiandre Orientali e vivace città universitaria, come si può facilmente intuire passeggiando per le sue strade e lungo i suoi canali.
Il canale, assieme alle torri e ai campanili sono i veri protagonisti dell'atmosfera medievale e rinascimentale che fa da sfondo alla visita in città. Proprio al castello che sorge in pieno centro, sulla riva del canale, è associata una storia strettamente legata alla birra: nel 1949 il prezzo di un bicchiere di birra aumentò improvvisamente di un franco e un gruppo di studenti, per protesta, entrò nel castello, fece uscire i visitatori e lo occupò per alcune ore. Non riuscendo i poliziotti a riconquistare la fortezza, da dove piovevano frutta e ortaggi al loro indirizzo, occorse l'intervento dei pompieri, con le loro lunghe scale, per riuscire ad entrare e riportare la situazione alla normalità.
Il prezzo della birra tuttavia non scese e la situazione si risolse comunque in maniera pacifica, ma simbolicamente da allora ogni anno gli studenti commemorano ancora con ardore la battaglia del Castello di Gravensteen.
Pur non essendo esperti beer lovers, non avevamo dubbi sull'importanza della birra per il popolo belga, ma durante questo viaggio abbiamo davvero colto come questa sia strettamente legata al territorio, alla storia e alla tradizione del paese.
La cosa che più ci ha colpiti è stata la passione per questa bevanda, l'amore e la cura nel servirla, la conoscenza e il profondo rispetto per ogni singola marca (a diversa birra corrisponde il relativo bicchiere, è un imperativo) e al tempo stesso l'attitudine verso il proprio immenso patrimonio birrario; non possiamo sapere se le birre del Belgio siano le migliori del mondo, d'altronde i gusti sono personali e non si discutono, ma abbiamo capito che quelle delle Fiandre sono uniche e per questo speciali.
Lunghezza percorso: circa 410 km.
Cosa vediamo: il centro storico di Bruxelles, il Brouwerij Timmermans, il Lambiek Visitor Centre, la Brouweij Bosteels, il birrificio Duvel Mortgaart, Anversa, il Brouwerij Verhaeghe, il De Brabandere Brewery NV, il birrificio Rodenbach, il Tyne Cot Cemetery e la cittadina di Ypres, il ristorante 't Hommelhof, il Brouweij Omer Vander Ghinste, il Brouwerij Huyghe e il centro storico di Gent.
Per maggiori informazioni sulle destinazioni in Belgio si può consultare il sito web ufficiale dell'Ente del Turismo delle Fiandre: www.turismofiandre.it
Il giorno successivo, con l'intenzione di raggiungere Ypres, lungo la strada si può visitare il Brouwerij Verhaeghe, nella località di Vichte; tuttavia non vi abbiamo fatto sosta, passando direttamente alla visita di un antico castello (o meglio una tenuta) dove un tempo si trovava proprio il birrificio. Attualmente si tratta di una proprietà privata liberamente accessibile ai visitatori.
Di fronte all'antica porta del castello, in un caratteristico bar di campagna – il Den Hert – abbiamo comunque assaggiato le birre del Verhaeghe, tra cui la famosa Duchesse de Borgogne.
Neanche 10 km più ad ovest, sempre in mezzo alla campagna, il paese di Bavikhove ospita invece il De Brabandere Brewery NV, fondato nel 1894, dove si producono – tra le altre – le birre con il marchio Petrus.
A pranzo abbiamo avuto l'opportunità di mangiare all'interno dell'affascinante birrificio Rodenbach, presso la cittadina di Roeselare. Fondato nel 1836, deve ancora oggi gran parte del suo fascino agli antichi stabilimenti nel quale sorge, ovvero strutture in mattoni rossi come da tradizione della Rivoluzione Industriale ottocentesca: alti camini e forni di cottura forniscono subito un'immagine da cartolina della struttura, ma il meglio deve ancora venire: tra le sale della cantina esiste anche un laboratorio di falegnameria dove vengono magistralmente autoprodotte le enormi botti dove riposerà la birra (il costo medio per costruire una singola botte è di circa 20-25000 euro; considerando che ne sono quasi trecento ci si può fare un'idea del volume d'affari), e la nostra visita si è conclusa sulle tavole apparecchiate direttamente nella cantina per il più scenografico dei pranzi.
Nel pomeriggio è continuato il viaggio verso Ypres, praticamente sul confine francese, nella provincia di Bruges. Ypres (Ieper in fiammingo) è nota soprattutto per essere stata teatro di alcune tra le più sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale.
Qui sorge infatti anche il Tyne Cot Cemetery, un enorme e impressionante cimitero dei caduti tra i combattenti del Commonwealth, molti dei quali ignoti, tappa imprescindibile per comprendere il senso di una regione e di una città – Ypres – completamente rasa al suolo dai bombardamenti. Non è l'unico cimitero di guerra nella zona, è solamente il più grande al mondo nel suo genere, e una visita guidata può davvero lasciare il segno e farvi dimenticare per un po' il tour delle birre. Una volta in centro, presso la Menenpoorte (la principale porta della città che funge da memoriale alle vittime della guerra), si tiene ogni sera alle 20, dal lontano 1928, una suggestiva cerimonia in memoria dei caduti.
È soltanto dopo aver assistito a questo evento, che richiama quotidianamente migliaia di persone, che potrete riprendere il vostro viaggio nel mondo della birra. Nel villaggio di Watou, nei pressi di Poperinge, a poche centinaia di metri dalla Francia, uno chef di fama mondiale prepara piatti tradizionali belgi usando la birra come ingrediente a tutti gli effetti: Stefaan Couttenye è stato il pioniere nell'uso della birra in cucina e il suo ristorante 't Hommelhof è tra i più apprezzati delle Fiandre.
Il nostro viaggio è continuato il giorno successivo spostandoci in direzione di Gent, ma non prima di aver fatto una tappa a Bellegem al Brouweij Omer Vander Ghinste. La visita permette di scoprire la storia di questo birrificio fondato nel 1892, dove attualmente si producono birre con quattro diversi tipi di fermentazione (bassa, alta, spontanea e mista) in una caratteristica antica struttura “a torre” dove i processi di produzione sono legati all'architettura dell'edificio: dalla vasca posta sotto il tetto (la cui particolare forma convessa fa scivolare la condensa del vapore lateralmente) la birra scende a cascata alle fasi successive di lavorazione. Tra le birre qui prodotte abbiamo assaggiato l'OMER, la Cuvée des Jacobins e la Brasserie LeFort.
L'ultimo birrificio del viaggio è stato il Brouwerij Huyghe, dove si produce la famosa Delirium Tremens, una birra che anche grazie ad un'imponente campagna di marketing ha conquistato il mercato mondiale ed è esportata in 85 paesi.
Pur non essendo un birrificio enorme, è sicuramente uno dei più grandi che abbiamo visitato: la produzione si attesta sui 180000 ettolitri l'anno, dei quali quasi il 70% è destinato all'esportazione.
I quattro giorni on the road tra le birre del Belgio si è concluso per noi a Gent (Gand), una meravigliosa città di 250000 abitanti, capoluogo delle Fiandre Orientali e vivace città universitaria, come si può facilmente intuire passeggiando per le sue strade e lungo i suoi canali.
Il canale, assieme alle torri e ai campanili sono i veri protagonisti dell'atmosfera medievale e rinascimentale che fa da sfondo alla visita in città. Proprio al castello che sorge in pieno centro, sulla riva del canale, è associata una storia strettamente legata alla birra: nel 1949 il prezzo di un bicchiere di birra aumentò improvvisamente di un franco e un gruppo di studenti, per protesta, entrò nel castello, fece uscire i visitatori e lo occupò per alcune ore. Non riuscendo i poliziotti a riconquistare la fortezza, da dove piovevano frutta e ortaggi al loro indirizzo, occorse l'intervento dei pompieri, con le loro lunghe scale, per riuscire ad entrare e riportare la situazione alla normalità.
Il prezzo della birra tuttavia non scese e la situazione si risolse comunque in maniera pacifica, ma simbolicamente da allora ogni anno gli studenti commemorano ancora con ardore la battaglia del Castello di Gravensteen.
Pur non essendo esperti beer lovers, non avevamo dubbi sull'importanza della birra per il popolo belga, ma durante questo viaggio abbiamo davvero colto come questa sia strettamente legata al territorio, alla storia e alla tradizione del paese.
La cosa che più ci ha colpiti è stata la passione per questa bevanda, l'amore e la cura nel servirla, la conoscenza e il profondo rispetto per ogni singola marca (a diversa birra corrisponde il relativo bicchiere, è un imperativo) e al tempo stesso l'attitudine verso il proprio immenso patrimonio birrario; non possiamo sapere se le birre del Belgio siano le migliori del mondo, d'altronde i gusti sono personali e non si discutono, ma abbiamo capito che quelle delle Fiandre sono uniche e per questo speciali.
Il nostro tour in sintesi
Itinerario: Bruxelles – Itterbek – Alsemberg – Buggenhout – Puurs – Anversa – Vichte – Bavikhove – Roeselare – Ypres – Watou – Bellegem – Melle – Gent.Lunghezza percorso: circa 410 km.
Cosa vediamo: il centro storico di Bruxelles, il Brouwerij Timmermans, il Lambiek Visitor Centre, la Brouweij Bosteels, il birrificio Duvel Mortgaart, Anversa, il Brouwerij Verhaeghe, il De Brabandere Brewery NV, il birrificio Rodenbach, il Tyne Cot Cemetery e la cittadina di Ypres, il ristorante 't Hommelhof, il Brouweij Omer Vander Ghinste, il Brouwerij Huyghe e il centro storico di Gent.
Per maggiori informazioni sulle destinazioni in Belgio si può consultare il sito web ufficiale dell'Ente del Turismo delle Fiandre: www.turismofiandre.it