Il labirinto pių grande del mondo č a Fontanellato, Parma
E’ il labirinto più grande del mondo. Così assicurano gli annali.
Nei cieli di Fontanellato, piccolo comune della Bassa parmense Bandiera Arancione, gli aerei già da un po’ hanno individuato questa forma pentagonale quasi “spaziale” ed esoterica. E che invece è un uomo ad aver immaginato ed inseguito per una vita.
Lui è Franco Maria Ricci, classe 1937, editore raffinato, bibliofilo e collezionista. La sua rivista “FMR”, uscita dal 1982 al 2003, ha fatto sognare generazioni di amanti dell’arte. Ceduta la casa editrice nel 2004, Ricci si è ricordato degli insegnamenti del grande amico, lo scrittore argentino, Jorge Luis Borges. Che cosa fare, allora, se non un labirinto che fosse però il più grande e il più bello al mondo? E lui, come ricorda la moglie Laura Casalis, non voleva invecchiare solo editore.
Detto fatto. I due coniugi si sono trasformati anche in botanici. Si, perché, al più normale bosso da siepe, hanno preferito il bambù, altro elemento da record per questo labirinto. Ma anche una certezza, spiega Ricci: "Quella di riuscire un giorno a vedere il mio labirinto finito”. Il bambù cresce in fretta. Al bosso servono anni. Ricci ne impiega meno di dieci.
Ma l’impresa è stata ardua. Ricci individua il luogo per il suo progetto: è il suo vecchio fondo agricolo “Della Masone”, non lontano dalla Via Emilia e lo trasforma in un cantiere. A Fontanellato arrivano oltre 200 mila piante di una decina di specie diverse di bambù.
Il percorso si snoda per oltre tre chilometri su un’area di 7 ettari. Il dedalo ha una pianta a stella ispirata alla forma classica dei labirinti classici e romani, a quattro campi interconnessi che si sviluppano intorno ad un quadrato centrale. Un consiglio? Tenere d’occhio la larghezza dei viali, per restare sulla via maestra.
Lo hanno capito da subito anche i giardinieri che vi lavorano, per la manutenzione delle piante alte fino a tre metri.
Al centro del labirinto però torna protagonista l’arte: l’idea di Ricci è stata quella di creare il labirinto proprio intorno al cuore della sua collezione di arte e di libri. Lui continuerà con la famiglia a vivere poco lontano dalla sua “Masone”.
La prima corte del “labirinto” è aperta a tutti con ristorante, gastronomia, bar e book shop dove poter acquistare i libri antichi della FMR e nuove pubblicazioni che i Ricci daranno alle stampe, recuperando, dal gennaio 2016, lo storico marchio. La ristorazione, così come la qualità della gastronomia, è affidata ai fratelli Spigaroli, i signori del Cavallino Bianco e del ristorante stellato Antica Corte Pallavicina, da sempre considerati come il tempio dei sapori parmigiani.
Dalle case di Roma, ma soprattutto di Milano, sono stati trasportati a Fontanellato oltre 500 pezzi della vastissima collezione Ricci, fra sculture, quadri e libri e al sua mitica Jaguar blu. Si tratta di opere dal Cinquecento al Novecento. Nature morte, teschi, vanitas, busti, ritratti dell’ epoca di Napoleone, pitture dell’età romantica fino all’art decò compongono il corpus delle opere esposte. Della seconda corte fanno parte anche una cappella, oltre a due suite per gli ospiti. Qui si potranno celebrare matrimoni e cerimonie.
Il labirinto è aperto tutti i giorni tranne il martedì. dalle 10.30 alle 19.00. La prima mostra temporanea, oltre agli spazi museali permanenti, ha aperto insieme al labirinto ed è dedicata alla pittura di Ligabue e Ghizzardi, curata e realizzata da Vittorio Sgarbi.
Il prezzo del biglietto interno è €18, per i gruppi €15. Come arrivare? A1 uscita Fidenza, costeggiare l'outlet e seguire i cartelli castelli del Ducato.
Prenotazioni sul sito ufficiale: www.labirintodifrancomariaricci.it
Nei cieli di Fontanellato, piccolo comune della Bassa parmense Bandiera Arancione, gli aerei già da un po’ hanno individuato questa forma pentagonale quasi “spaziale” ed esoterica. E che invece è un uomo ad aver immaginato ed inseguito per una vita.
Lui è Franco Maria Ricci, classe 1937, editore raffinato, bibliofilo e collezionista. La sua rivista “FMR”, uscita dal 1982 al 2003, ha fatto sognare generazioni di amanti dell’arte. Ceduta la casa editrice nel 2004, Ricci si è ricordato degli insegnamenti del grande amico, lo scrittore argentino, Jorge Luis Borges. Che cosa fare, allora, se non un labirinto che fosse però il più grande e il più bello al mondo? E lui, come ricorda la moglie Laura Casalis, non voleva invecchiare solo editore.
Detto fatto. I due coniugi si sono trasformati anche in botanici. Si, perché, al più normale bosso da siepe, hanno preferito il bambù, altro elemento da record per questo labirinto. Ma anche una certezza, spiega Ricci: "Quella di riuscire un giorno a vedere il mio labirinto finito”. Il bambù cresce in fretta. Al bosso servono anni. Ricci ne impiega meno di dieci.
Ma l’impresa è stata ardua. Ricci individua il luogo per il suo progetto: è il suo vecchio fondo agricolo “Della Masone”, non lontano dalla Via Emilia e lo trasforma in un cantiere. A Fontanellato arrivano oltre 200 mila piante di una decina di specie diverse di bambù.
Il percorso si snoda per oltre tre chilometri su un’area di 7 ettari. Il dedalo ha una pianta a stella ispirata alla forma classica dei labirinti classici e romani, a quattro campi interconnessi che si sviluppano intorno ad un quadrato centrale. Un consiglio? Tenere d’occhio la larghezza dei viali, per restare sulla via maestra.
Lo hanno capito da subito anche i giardinieri che vi lavorano, per la manutenzione delle piante alte fino a tre metri.
Al centro del labirinto però torna protagonista l’arte: l’idea di Ricci è stata quella di creare il labirinto proprio intorno al cuore della sua collezione di arte e di libri. Lui continuerà con la famiglia a vivere poco lontano dalla sua “Masone”.
La prima corte del “labirinto” è aperta a tutti con ristorante, gastronomia, bar e book shop dove poter acquistare i libri antichi della FMR e nuove pubblicazioni che i Ricci daranno alle stampe, recuperando, dal gennaio 2016, lo storico marchio. La ristorazione, così come la qualità della gastronomia, è affidata ai fratelli Spigaroli, i signori del Cavallino Bianco e del ristorante stellato Antica Corte Pallavicina, da sempre considerati come il tempio dei sapori parmigiani.
Dalle case di Roma, ma soprattutto di Milano, sono stati trasportati a Fontanellato oltre 500 pezzi della vastissima collezione Ricci, fra sculture, quadri e libri e al sua mitica Jaguar blu. Si tratta di opere dal Cinquecento al Novecento. Nature morte, teschi, vanitas, busti, ritratti dell’ epoca di Napoleone, pitture dell’età romantica fino all’art decò compongono il corpus delle opere esposte. Della seconda corte fanno parte anche una cappella, oltre a due suite per gli ospiti. Qui si potranno celebrare matrimoni e cerimonie.
Il labirinto è aperto tutti i giorni tranne il martedì. dalle 10.30 alle 19.00. La prima mostra temporanea, oltre agli spazi museali permanenti, ha aperto insieme al labirinto ed è dedicata alla pittura di Ligabue e Ghizzardi, curata e realizzata da Vittorio Sgarbi.
Il prezzo del biglietto interno è €18, per i gruppi €15. Come arrivare? A1 uscita Fidenza, costeggiare l'outlet e seguire i cartelli castelli del Ducato.
Prenotazioni sul sito ufficiale: www.labirintodifrancomariaricci.it
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