Skyway Monte Bianco: la nuova funivia a Courmayeur
Secondo molti lo era già prima. Di sicuro gli altri concorderanno ora, che la nuova funivia, la “Skyway” del Monte Bianco ha aperto i battenti riprendendosi la scena e il titolo di “Ottava meraviglia del mondo”.
A Courmayeur, in Valle d’Aosta, si è lavorato per quattro anni, dal 31 marzo 2011, per rifare il look a questa signora d’alta quota ed ora tutto è pronto per riannodare il filo, pardon, la fune dei desideri e dei ricordi. La vecchia funivia aveva ormai raggiunto l’età della pensione e superato toppe proroghe. Da impianto bellico a bel passaggio per l’alta quota e verso i più bei Quattromila delle Alpi, la funivia da sempre permette di arrivare a dar del tu al Mont e Bianco, al Dente del Gigante, alle GrandesJorassese, sullo sfondo, anche a Cervino, Grivola, Rutor, Monte Rosa e Gran Paradiso. In una parola: le cime che hanno fatto la storia dell’alpinismo.
In questi decenni la funivia ha unito anche due mondi, non solo perché è proprio nel cielo dei 3466 metri di Punta Helbronner che passa il confine italo – francese. Da qui con gli impianti si può proseguire il viaggio per l’Aguilledu midi, in territorio francese a 3842 metri, attraverso l’aerea funivia della “liason” che si aggancia ancora ad un pilone sospeso per poiscendere giù verso Chamonix. No, i due mondi non sono solo Italia e Francia, ma anche quellodei turisti a confronto con gli alpinisti e i free rider. I secondi la usano come “taxi” per accorciarsi un po’ di fatica verso gli itinerari di arrampicata o di fuoripista con glisci lungo la Mer de Glace, la Vallee blanche e il massiccio del Bianco. Ma accanto a loro, esperti “grimpeur” bardati per ogni evenienza, ecco sorridenti i primi, gente comune, ma curiosa che non riuscirebbe a scalarecrode e cime, ma non per questo non merita di poter contemplare un bel panorama. Del resto, già respirare in “zona” Quattromila è una sfida e, così come nell’Ottocento in Svizzera si bucarono le viscere dell’Eiger, un alto mostro sacro dell’alpinismo, per portare turisti sulla cima della Jungfrau, anche quella del Monte Bianco può essere definita un’impresa. Ardita e democratica. Et voilà: come dicono nella Vallée. Benvenuti al cospetto del tetto d’Europa (Monte Elbrus in Caucaso permettendo), sua maestà il Monte Bianco, quota 4807.
I tre storici tronconi della funivia ideati dall’ingegnere Dino Lora Totinoe completati alla metà del secolo scorso, sono stati oggi sostituiti da un percorso in due tranche. La partenza non è più nella piccola frazione di La Palud, ma accanto all’autostrada, a Pontald’Entreves, poco prima dell’imboccodel traforo del Monte Bianco. Un grande piazzale, con un silos da 200 posti sarà il quartiere generale di questa nuova “meraviglia” costata 138 milioni e realizzata interamente made in Italy, dalla progettazione ai materiali. Tre funi e 9 metri al secondo, le cabine della funivia, firmate dalla divisione italiana di Doppelmayr, sono tonde e rotanti, anti graffio e con vetri che non si appannano, per permettere una visuale completa anche durante il viaggio.
La prima tappa sarà, come ai vecchi tempi, a Pavillondu Mont Frety, quota 2173. Qui il vecchio impianto sarà in parte demolito, in parte riconvertito in museo accanto allostorico rifugio Toni Gobbi. Ma la nuova stazione, un’”unghia” di acciaio e cristallo, ospita un ristorante da 150 posti ed una sala adatta anche a trasformarsi in cinema per altre 150 persone. Mentre la vecchia funivia proseguiva verso l’ottocentesco edificio del Rifugio Torino ( poco sotto quota tremila) che sarà base logistica di macchinari e materiali, la nuova Sky way tira dritto a Punta Helbronner.
E alla sua stazione che somiglia ad un cristallo di ghiaccio. Qui, ad oltre 3400 metri, gli oltre duecento operai han dovuto fare di necessità virtù, non solo fronteggiando le intemperie e la furia degli elementi durante i quattro lunghi inverni di lavoro. Ma anche perché di spazio, su questo sperone di roccia ce n’era davvero poco. Così la struttura, agganciata all’impianto francese di collegamento, è ancorata alla roccia attraverso un pozzo dicemento armato che funge anche da ascensore. Molte delle sue parti, come un’astronave appena posata, sono invece sospese sui ghiacciaidella montagna e si aprono in diverse terrazze panoramiche. La più ardita? Quella circolare che fa da tetto alla struttura e da base per gli eventuali elicotteri.
All’interno ancora un bar, un punto di sosta proprio “vis a vis” col Monte Bianco e il Cristo delle nevi, la storica statua che segnava il confine con la Francia augurando fortuna a tutti gli alpinisti.
Punta Helbronner è una delle terrazze più panoramiche del mondo: non si rischia di esagerare, ma le meraviglie della nuova Skyway non finiscono qui e si inoltrano anche nelle visceredella terra. Con l’ascensore si può scendere di un’ottantina di metri e poi percorrere un tunnel orizzontale (e comodissimo) per aggiungere il Rifugio Torino (cosiddetto “nuovo” e costruito nel 1952) che dopo un altrettanto rigoroso lifting, dal prossimo autunno tornerà ad essere il vero ”campo base” per i molti alpinisti che scrivono le loro avventure fra questi monti. Ed ecco, di nuovo i due mondiche si parlano. Certamente i turisti potranno fermarsi alle lusinghe dei bar e dei buffet d’alta quota, ma perché non provare, giunti fino qui e senza fatica, ad avvicinarsi alla vera vita di un rifugio, respirando l’aria rarefatta delle piccole grandi ore alpine.
Finché il premier Matteo Renzi non avrà visitato e difatto ufficialmente inaugurato l’impianto – fra tre settimane - , un viaggio fra le cime costerà anche meno, solo 40 euro contro i 45 del biglietto d’alta stagione che scatta il 20 giugno. Meglio approfittarne anche se lo stupore varrà sempre il viaggio. www.cordeemontblanc.eu. 40 – 45 euro. Come arrivare A26 dei Trafori fino a Courmayeur – Pontal D’Entreves.
A Courmayeur, in Valle d’Aosta, si è lavorato per quattro anni, dal 31 marzo 2011, per rifare il look a questa signora d’alta quota ed ora tutto è pronto per riannodare il filo, pardon, la fune dei desideri e dei ricordi. La vecchia funivia aveva ormai raggiunto l’età della pensione e superato toppe proroghe. Da impianto bellico a bel passaggio per l’alta quota e verso i più bei Quattromila delle Alpi, la funivia da sempre permette di arrivare a dar del tu al Mont e Bianco, al Dente del Gigante, alle GrandesJorassese, sullo sfondo, anche a Cervino, Grivola, Rutor, Monte Rosa e Gran Paradiso. In una parola: le cime che hanno fatto la storia dell’alpinismo.
In questi decenni la funivia ha unito anche due mondi, non solo perché è proprio nel cielo dei 3466 metri di Punta Helbronner che passa il confine italo – francese. Da qui con gli impianti si può proseguire il viaggio per l’Aguilledu midi, in territorio francese a 3842 metri, attraverso l’aerea funivia della “liason” che si aggancia ancora ad un pilone sospeso per poiscendere giù verso Chamonix. No, i due mondi non sono solo Italia e Francia, ma anche quellodei turisti a confronto con gli alpinisti e i free rider. I secondi la usano come “taxi” per accorciarsi un po’ di fatica verso gli itinerari di arrampicata o di fuoripista con glisci lungo la Mer de Glace, la Vallee blanche e il massiccio del Bianco. Ma accanto a loro, esperti “grimpeur” bardati per ogni evenienza, ecco sorridenti i primi, gente comune, ma curiosa che non riuscirebbe a scalarecrode e cime, ma non per questo non merita di poter contemplare un bel panorama. Del resto, già respirare in “zona” Quattromila è una sfida e, così come nell’Ottocento in Svizzera si bucarono le viscere dell’Eiger, un alto mostro sacro dell’alpinismo, per portare turisti sulla cima della Jungfrau, anche quella del Monte Bianco può essere definita un’impresa. Ardita e democratica. Et voilà: come dicono nella Vallée. Benvenuti al cospetto del tetto d’Europa (Monte Elbrus in Caucaso permettendo), sua maestà il Monte Bianco, quota 4807.
I tre storici tronconi della funivia ideati dall’ingegnere Dino Lora Totinoe completati alla metà del secolo scorso, sono stati oggi sostituiti da un percorso in due tranche. La partenza non è più nella piccola frazione di La Palud, ma accanto all’autostrada, a Pontald’Entreves, poco prima dell’imboccodel traforo del Monte Bianco. Un grande piazzale, con un silos da 200 posti sarà il quartiere generale di questa nuova “meraviglia” costata 138 milioni e realizzata interamente made in Italy, dalla progettazione ai materiali. Tre funi e 9 metri al secondo, le cabine della funivia, firmate dalla divisione italiana di Doppelmayr, sono tonde e rotanti, anti graffio e con vetri che non si appannano, per permettere una visuale completa anche durante il viaggio.
La prima tappa sarà, come ai vecchi tempi, a Pavillondu Mont Frety, quota 2173. Qui il vecchio impianto sarà in parte demolito, in parte riconvertito in museo accanto allostorico rifugio Toni Gobbi. Ma la nuova stazione, un’”unghia” di acciaio e cristallo, ospita un ristorante da 150 posti ed una sala adatta anche a trasformarsi in cinema per altre 150 persone. Mentre la vecchia funivia proseguiva verso l’ottocentesco edificio del Rifugio Torino ( poco sotto quota tremila) che sarà base logistica di macchinari e materiali, la nuova Sky way tira dritto a Punta Helbronner.
E alla sua stazione che somiglia ad un cristallo di ghiaccio. Qui, ad oltre 3400 metri, gli oltre duecento operai han dovuto fare di necessità virtù, non solo fronteggiando le intemperie e la furia degli elementi durante i quattro lunghi inverni di lavoro. Ma anche perché di spazio, su questo sperone di roccia ce n’era davvero poco. Così la struttura, agganciata all’impianto francese di collegamento, è ancorata alla roccia attraverso un pozzo dicemento armato che funge anche da ascensore. Molte delle sue parti, come un’astronave appena posata, sono invece sospese sui ghiacciaidella montagna e si aprono in diverse terrazze panoramiche. La più ardita? Quella circolare che fa da tetto alla struttura e da base per gli eventuali elicotteri.
All’interno ancora un bar, un punto di sosta proprio “vis a vis” col Monte Bianco e il Cristo delle nevi, la storica statua che segnava il confine con la Francia augurando fortuna a tutti gli alpinisti.
Punta Helbronner è una delle terrazze più panoramiche del mondo: non si rischia di esagerare, ma le meraviglie della nuova Skyway non finiscono qui e si inoltrano anche nelle visceredella terra. Con l’ascensore si può scendere di un’ottantina di metri e poi percorrere un tunnel orizzontale (e comodissimo) per aggiungere il Rifugio Torino (cosiddetto “nuovo” e costruito nel 1952) che dopo un altrettanto rigoroso lifting, dal prossimo autunno tornerà ad essere il vero ”campo base” per i molti alpinisti che scrivono le loro avventure fra questi monti. Ed ecco, di nuovo i due mondiche si parlano. Certamente i turisti potranno fermarsi alle lusinghe dei bar e dei buffet d’alta quota, ma perché non provare, giunti fino qui e senza fatica, ad avvicinarsi alla vera vita di un rifugio, respirando l’aria rarefatta delle piccole grandi ore alpine.
Finché il premier Matteo Renzi non avrà visitato e difatto ufficialmente inaugurato l’impianto – fra tre settimane - , un viaggio fra le cime costerà anche meno, solo 40 euro contro i 45 del biglietto d’alta stagione che scatta il 20 giugno. Meglio approfittarne anche se lo stupore varrà sempre il viaggio. www.cordeemontblanc.eu. 40 – 45 euro. Come arrivare A26 dei Trafori fino a Courmayeur – Pontal D’Entreves.
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