Dagli impressionisti a Picasso: la mostra di Genova al Palazzo Ducale
"Dagli Impressionisti a Picasso - I capolavori del Detroit Institute of Arts" è il nome che darà vita ad una mostra imperdibile che sarà ospitata a Genova al Palazzo Ducale che, ancora una volta, non si lascia scappare l'occasione di proporre un'esposizione a dir poco abbagliante.
Dal 25 settembre 2015 al 10 aprile 2016, infatti, sarà possibile vedere i quadri da parte di maestri che hanno dato un contributo altissimo alla storia dell'arte. Da Degas a Van Gogh, da Monet a Matisse, da Modigliani a Kandinsky, i nomi sono tantissimi e tutti, grazie al loro personale stile, ancora oggi sono considerati i padri di una maniera insuperata.
A differenza delle classiche mostre, dove si possono conoscere dettagli, l'itinerario del percorso espositivo, anteprime delle opere e i particolari più salienti, questa volta sono i nomi degli artisti che precedono ogni informazione, visto che ad oggi ce ne sono pochissime. L'unica certezza è data quindi dalla sfilata di firme che se prese singolarmente destano stupore ma, se messe insieme ad altre dello stesso calibro e inserite in un evento collettivo, splendono in tutta la loro potenza evocativa.
Ci saranno: la delicatezza e la grazia di un maestro come Edgar Degas, la malinconia di un nostalgico come Camille Pissarro, la vena sfuggente e veritiera di Gustave Courbet, l'eclettismo e la profondità di Van Gogh, la raffinatezza e l'eleganza di Claude Monet, l'originalità e l'irriverenza semplicistica di un rivoluzionario come Henri Matisse, l'esoticità e il tratto orientaleggiante nei pennelli etnici di Paul Gauguin, l'avanguardia costruttiva nella percezione visiva di Paul Cézanne, la vena irrequieta e poetica di Pierre Auguste Renoir, la distorsione con l'animo pulito di Amedeo Modigliani, la vivacità e l'energia di un impetuoso come Wassily Kandinsky, il messaggio politico dietro le raffigurazioni urbane e la denuncia alle ingiustizie che soleva fare Otto Dix, l'indefinito mai messo a fuoco completamente nello stile di Oskar Kokoschka, il cubismo mai spigoloso ma eccessivo al tempo stesso di Juan Gris, i contorni spessi e neri rupestri e quasi primitivi di Georges Rouault e infine, la versatilità di colui che qualsiasi cosa ha realizzato, non si sa come facesse, ma gli riusciva un capolavoro, ossia il maestro Pablo Picasso.
Dal 25 settembre 2015 al 10 aprile 2016, infatti, sarà possibile vedere i quadri da parte di maestri che hanno dato un contributo altissimo alla storia dell'arte. Da Degas a Van Gogh, da Monet a Matisse, da Modigliani a Kandinsky, i nomi sono tantissimi e tutti, grazie al loro personale stile, ancora oggi sono considerati i padri di una maniera insuperata.
A differenza delle classiche mostre, dove si possono conoscere dettagli, l'itinerario del percorso espositivo, anteprime delle opere e i particolari più salienti, questa volta sono i nomi degli artisti che precedono ogni informazione, visto che ad oggi ce ne sono pochissime. L'unica certezza è data quindi dalla sfilata di firme che se prese singolarmente destano stupore ma, se messe insieme ad altre dello stesso calibro e inserite in un evento collettivo, splendono in tutta la loro potenza evocativa.
Ci saranno: la delicatezza e la grazia di un maestro come Edgar Degas, la malinconia di un nostalgico come Camille Pissarro, la vena sfuggente e veritiera di Gustave Courbet, l'eclettismo e la profondità di Van Gogh, la raffinatezza e l'eleganza di Claude Monet, l'originalità e l'irriverenza semplicistica di un rivoluzionario come Henri Matisse, l'esoticità e il tratto orientaleggiante nei pennelli etnici di Paul Gauguin, l'avanguardia costruttiva nella percezione visiva di Paul Cézanne, la vena irrequieta e poetica di Pierre Auguste Renoir, la distorsione con l'animo pulito di Amedeo Modigliani, la vivacità e l'energia di un impetuoso come Wassily Kandinsky, il messaggio politico dietro le raffigurazioni urbane e la denuncia alle ingiustizie che soleva fare Otto Dix, l'indefinito mai messo a fuoco completamente nello stile di Oskar Kokoschka, il cubismo mai spigoloso ma eccessivo al tempo stesso di Juan Gris, i contorni spessi e neri rupestri e quasi primitivi di Georges Rouault e infine, la versatilità di colui che qualsiasi cosa ha realizzato, non si sa come facesse, ma gli riusciva un capolavoro, ossia il maestro Pablo Picasso.
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Il Detroit Institute ha concesso in prestito delle opere preziosissime per questa mostra genovese. Provengono dalla sezione "Arte Europea" e nel corso del tempo sono aumentate sempre di più. Sono frutto delle donazioni che alla fine dell'800 furono date dallo scrittore, giornalista e magnate dell'editoria James Scripps. Questo, in seguito ad un lungo viaggio in Europa, tornò a Detroit non portando con sé comuni souvenir bensì, moltissimi quadri per una cifra altissima per il tempo, si narra infatti di 1.889 dollari.
Si tratta di quadri che provenivano dagli stili più diversi e dalle correnti più importanti. Dall'arte fiamminga al rinascimento italiano, dal barocco francese agli stili d'avanguardia. Più passava il tempo e più la collezione si arricchiva di un valore proporzionato alla quantità e alla qualità, arrivando negli anni, a ricevere contributi importantissimi. Tra tanti fu soprattutto Robert H. Tannahill a continuare il lavoro svolto da Scripps e fu lui a donare le opere impressioniste e post impressioniste più valorose, ponendo il Detroit Institute ad essere centro artistico e museale di fondamentale rilevanza per capire l'arte europea.
La mostra "Dagli Impressionisti a Picasso - I capolavori del Detroit Institute of Arts" che a Genova racconterà di questi capolavori dal valore artistico ed emotivo inestimabile, non solo si propone di diffondere le firme più affilate della storia dell'arte ma soprattutto, porterà lo spettatore in un percorso fatto di riflessioni importanti, le stesse che indussero gli artisti esposti a rinnovare il loro linguaggio scardinando le sicurezze stilistiche preferendo rischiare con una maniera terribilmente e meravigliosamente viva.
Sicuramente, quest'esposizione che assomiglia ad un bellissimo regalo, rientra nelle Mostre del 2015 in Italia da non perdere! Sito ufficiale
Il Detroit Institute ha concesso in prestito delle opere preziosissime per questa mostra genovese. Provengono dalla sezione "Arte Europea" e nel corso del tempo sono aumentate sempre di più. Sono frutto delle donazioni che alla fine dell'800 furono date dallo scrittore, giornalista e magnate dell'editoria James Scripps. Questo, in seguito ad un lungo viaggio in Europa, tornò a Detroit non portando con sé comuni souvenir bensì, moltissimi quadri per una cifra altissima per il tempo, si narra infatti di 1.889 dollari.
Si tratta di quadri che provenivano dagli stili più diversi e dalle correnti più importanti. Dall'arte fiamminga al rinascimento italiano, dal barocco francese agli stili d'avanguardia. Più passava il tempo e più la collezione si arricchiva di un valore proporzionato alla quantità e alla qualità, arrivando negli anni, a ricevere contributi importantissimi. Tra tanti fu soprattutto Robert H. Tannahill a continuare il lavoro svolto da Scripps e fu lui a donare le opere impressioniste e post impressioniste più valorose, ponendo il Detroit Institute ad essere centro artistico e museale di fondamentale rilevanza per capire l'arte europea.
La mostra "Dagli Impressionisti a Picasso - I capolavori del Detroit Institute of Arts" che a Genova racconterà di questi capolavori dal valore artistico ed emotivo inestimabile, non solo si propone di diffondere le firme più affilate della storia dell'arte ma soprattutto, porterà lo spettatore in un percorso fatto di riflessioni importanti, le stesse che indussero gli artisti esposti a rinnovare il loro linguaggio scardinando le sicurezze stilistiche preferendo rischiare con una maniera terribilmente e meravigliosamente viva.
Sicuramente, quest'esposizione che assomiglia ad un bellissimo regalo, rientra nelle Mostre del 2015 in Italia da non perdere! Sito ufficiale
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