Fotografare monumenti e opere d'arte pubbliche violerà il diritto d'autore?
Una delle cose più belle quando si fa un viaggio è quella di immortalare luoghi ed emozioni da portarsi dietro per ricordo. Da quando poi le foto digitali hanno fatto il loro ingresso, è ancora tutto più semplice. E allora via a click selvaggi, a scattare foto come se non ci fosse un domani.
E per la verità, forse, un domani non ci sarà, non per le foto ai monumenti di interesse storico culturale almeno.
A proporre questa bizzarra bozza di legge, manco a dirla, è opera della giovane europarlamentare tedesca Julia Reda. Di cosa si tratta? Sostanzialmente di una revisione delle attuali normative sul copyright, quindi dei diritti legati alle immagini. In realtà anche adesso vi sono diverse normative delle quali, puntualmente, ben pochi tengono conto e che, va detto, solo gli addetti ai lavori conoscono.
Ma tornando alla proposta di legge che verrà votata dal Parlamento Europeo tra pochi giorni, cosa cambierà sostanzialmente? Bene, il testo dice che non si potranno più fotografare monumenti storici o architettonici e pubblicarli poi sul web o altrove a fini commerciali.
E qui si apre un mondo. A chi si dovrebbe chiedere il permesso per fotografare la ruota panoramica del Prater a Vienna, o la torre Eiffel a Parigi? Al comune? Alla regione? All'architetto? Al proprietario dei diritti, certo, ma non è sempre così semplice trovarlo, qualora sia ancora in vita. Un precedente comunque esisteva già, dell'Atomium di Bruxelles che in teoria nessuno potrebbe fotografare senza autorizzazione! Lo sapevate?
Quella che per molti versi sembra essere una barzelletta però è l'amara realtà. Amara per chi con le foto ci lavora, ma anche per chi semplicemente vuole descrivere il suo viaggio a Copenaghen e condividere pubblicamente una innocente foto della Siretta magari sul proprio blog.
In questo caso, se comparissero in esso banner pubblicitari apriti cielo, si tratterebbe di pubblicazione a scopo commerciale, e perfino postare delle foto sul proprio profilo Facebook potrebbe non essere più così semplice, dato che il social chiede chiaramente agli utenti se possiedano o meno i diritti degli scatti che postano.
E allora niente più foto in giro per l'Europa? Assolutamente no. Una schiera di fotografi è pronta a dare battaglia, i tempi, qualora la legge passasse, potrebbero essere molto lunghi riguardo alle possibili applicazioni. Tutto questo caos nasce da un'infelice idea del deputato del partito dei Pirati tedesco Julia Reda. In realtà la donna non aveva certo intenzione di creare questo pandemonio, bensì aveva semplicemente redatto un testo per estendere il diritto di panorama, che già in diversi paesi (non nel nostro) esiste. A causa di un clamoroso ribaltone però, il suo testo è diventato quello attuale che potrebbe precludere la possibilità di scattare foto indisturbatamente ai monumenti.
In Italia il diritto di panorama non è riconosciuto a causa del codice Urbani del 2004, codice secondo il quale si dovrebbero richiedere i permessi perfino per fotografare i beni culturali storici. Attenzione quindi, se dovete andare a Roma e pensate di fotografare la fontana di piazza Navona, dovrete richiedere per tempo i permessi al Bernini, se intendete postare il vostro trofeo di viaggio sui social, potreste trovare un vigile in agguato che oltre a non farvi -giustamente- immergere i piedi nelle placide acqua della fontana, potrebbe impedirvi di realizzare il vostro click!
Battute a parte, sembra che sarà comunque molto difficile riuscire a scandagliare l'immenso mondo del web alla ricerca delle foto senza permessi, in buona sostanza, quindi, qualora la legge sul copyright dovesse passare, potrebbe non cambiare granché rispetto a ora. Non resta che attendere il prossimo 9 luglio per sapere che sorte dovranno subire i nostri scatti in giro per l'Europa. Il web si è chiaramente mobilitato per dire no a questa proposta, con #SaveFoP, fatelo anche voi!
E per la verità, forse, un domani non ci sarà, non per le foto ai monumenti di interesse storico culturale almeno.
A proporre questa bizzarra bozza di legge, manco a dirla, è opera della giovane europarlamentare tedesca Julia Reda. Di cosa si tratta? Sostanzialmente di una revisione delle attuali normative sul copyright, quindi dei diritti legati alle immagini. In realtà anche adesso vi sono diverse normative delle quali, puntualmente, ben pochi tengono conto e che, va detto, solo gli addetti ai lavori conoscono.
Ma tornando alla proposta di legge che verrà votata dal Parlamento Europeo tra pochi giorni, cosa cambierà sostanzialmente? Bene, il testo dice che non si potranno più fotografare monumenti storici o architettonici e pubblicarli poi sul web o altrove a fini commerciali.
E qui si apre un mondo. A chi si dovrebbe chiedere il permesso per fotografare la ruota panoramica del Prater a Vienna, o la torre Eiffel a Parigi? Al comune? Alla regione? All'architetto? Al proprietario dei diritti, certo, ma non è sempre così semplice trovarlo, qualora sia ancora in vita. Un precedente comunque esisteva già, dell'Atomium di Bruxelles che in teoria nessuno potrebbe fotografare senza autorizzazione! Lo sapevate?
Quella che per molti versi sembra essere una barzelletta però è l'amara realtà. Amara per chi con le foto ci lavora, ma anche per chi semplicemente vuole descrivere il suo viaggio a Copenaghen e condividere pubblicamente una innocente foto della Siretta magari sul proprio blog.
In questo caso, se comparissero in esso banner pubblicitari apriti cielo, si tratterebbe di pubblicazione a scopo commerciale, e perfino postare delle foto sul proprio profilo Facebook potrebbe non essere più così semplice, dato che il social chiede chiaramente agli utenti se possiedano o meno i diritti degli scatti che postano.
E allora niente più foto in giro per l'Europa? Assolutamente no. Una schiera di fotografi è pronta a dare battaglia, i tempi, qualora la legge passasse, potrebbero essere molto lunghi riguardo alle possibili applicazioni. Tutto questo caos nasce da un'infelice idea del deputato del partito dei Pirati tedesco Julia Reda. In realtà la donna non aveva certo intenzione di creare questo pandemonio, bensì aveva semplicemente redatto un testo per estendere il diritto di panorama, che già in diversi paesi (non nel nostro) esiste. A causa di un clamoroso ribaltone però, il suo testo è diventato quello attuale che potrebbe precludere la possibilità di scattare foto indisturbatamente ai monumenti.
In Italia il diritto di panorama non è riconosciuto a causa del codice Urbani del 2004, codice secondo il quale si dovrebbero richiedere i permessi perfino per fotografare i beni culturali storici. Attenzione quindi, se dovete andare a Roma e pensate di fotografare la fontana di piazza Navona, dovrete richiedere per tempo i permessi al Bernini, se intendete postare il vostro trofeo di viaggio sui social, potreste trovare un vigile in agguato che oltre a non farvi -giustamente- immergere i piedi nelle placide acqua della fontana, potrebbe impedirvi di realizzare il vostro click!
Battute a parte, sembra che sarà comunque molto difficile riuscire a scandagliare l'immenso mondo del web alla ricerca delle foto senza permessi, in buona sostanza, quindi, qualora la legge sul copyright dovesse passare, potrebbe non cambiare granché rispetto a ora. Non resta che attendere il prossimo 9 luglio per sapere che sorte dovranno subire i nostri scatti in giro per l'Europa. Il web si è chiaramente mobilitato per dire no a questa proposta, con #SaveFoP, fatelo anche voi!