Bologna La Turrita, itinerario tra le torri della cittą
In epoca medievale Bologna era detta “la turrita” per via delle numerosissime torri che caratterizzavano la città all'interno delle mura: gli studi degli ultimi secoli hanno ipotizzato che nel momento di massimo splendore di questa soluzione architettonica se ne contassero fino a 180. Studi più recenti non hanno smentito del tutto l'ipotesi, confermando che il loro numero fosse comunque maggiore di 100.
Non c'è da stupirsi, quindi, che Bologna fosse considerata una “selva turrita”, popolata da famiglie nobili che dimostravano la propria forza economica e politica innalzando torri verso il cielo, dove l'altezza era direttamente proporzionale al potere e al prestigio della casata. La funzione pratica di questi edifici era però di carattere militare; essi dovevano infatti servire in caso di attacco per difendere la famiglia.
Per forza di cose, nei secoli il numero delle torri è andato drasticamente diminuendo. Le ricostruzioni grafiche della skyline di un tempo possono solo stupirci e suggerirci quale fosse l'incredibile aspetto di quella che doveva essere la Bologna medievale.
Facciamo comunque partire il nostro tour fra le torri bolognesi proprio dalle qui: siamo in Piazza di Porta Ravegnana, in pieno centro, e alzando il naso all'insù non possiamo non rimanere affascinati dal colpo d'occhio di queste due giganti che si elevano tra i palazzi e il traffico.
La più alta è la Torre degli Asinelli, che misura oltre 97 metri e fu costruita nella prima metà del XII secolo. Al momento non si può più salire in cima, almeno fino a quando ci sarà il cantiere. Ad ogni modo, al suo interno erano (e sono ancora) 498 i gradini da salire per godersi il panorama di Bologna dall'alto; la sua sorella minore, la Torre della Garisenda, è alta solo 48 metri, ma in origine ne misurava circa 60. Fu un intervento di messa in sicurezza del XIV secolo a ridurne le dimensioni dopo che il terremoto l'aveva resa instabile. Quello che colpisce della Garisenda è però soprattutto la sua inclinazione di 4°, che precede in questa speciale classifica anche la Torre di Pisa, inclinata di 3,97°. Ad oggi, come abbiamo detto, questa torre sta vivendo un nuovo momento di difficoltà ed è protagonista di una delicata quanto complicata opera di messa in sicurezza.
A pochi passi troviamo la Torre Alberici, costruita nel XII secolo in quella che oggi è via Santo Stefano, proprio di fronte al Palazzo della Mercanzia. Si dice che sia la più antica della città e si trova inclusa in un complesso di edifici medievali che rappresenta uno degli scorci più suggestivi di Bologna. Alta “solo” 27 metri, si ritiene che un tempo potesse essere molto più elevata.
Non distante ecco la Torre dei Carrari in via Marchesana, una traversa della centralissima via Clavature. Fu costruita dall'omonima famiglia tra il XII e il XIII secolo prima di passare nelle mani della famiglia Foscherari e successivamente di altri istituti e società pur mantenendo il nome originale. La casatorre Carrari è visibile solo all'esterno lungo la strada.
Alle spalle della Basilica di San Petronio, la corte Galluzzi è accessibile entrando attraverso una volta in Piazza Galvani. La Torre Galluzzi si trova all'interno della corte dove vivevano diverse famiglie nobili legate da parentela, che erano solite costruire edifici vicini e chiusi tra loro come piccoli borghi i quali avevano come punto di riferimento comune la torre.
Da qui ci si può dirigere in Piazza Maggiore, dominata su un lato dalla Torre dell'Arengo (o del Podestà) e sull'altro dalla Torre dell'Orologio, parte integrante di Palazzo d'Accursio, che è oggi il municipio di Bologna. La Torre dell'Orologio è visitabile e offra una suggestiva vista a 360° della città: qui info e biglietti.
Una deviazione sul percorso ad anello che abbiamo pensato può condurre in Piazza Galileo, dove si trova la Torre degli Agresti. Un incendio nel 1641 e i bombardamenti della seconda guerra mondiale non hanno compromesso irrimediabilmente l'edificio, anche se fu soggetto a grossi interventi di restauro che ne diminuirono l'altezza e la inserirono nel complesso abitativo circostante.
Ritornando verso il cuore di Bologna, a pochi metri di distanza da Piazza Maggiore si trovano rispettivamente Piazza Re Enzo e Palazzo Re Enzo, dominati entrambi dalla Torre dei Lambertini. Costruita nel XII secolo, funse anche da carcere femminile in qualche momento della storia: per questa ragione è conosciuta anche con il nome di Torre delle donne.
Poche centinaia di metri più a nord, in via Manzoni (laterale della celebre via Indipendenza), nel complesso di di Palazzo Ghisilardi Fava che ospita il Museo Civico Medievale di Bologna è visibile la Torre dei Conoscenti, all'interno della corte. La storia racconta che in seguito ad un terremoto, avvenuto nel 1505, il signor Ghisilardi morì per lo spavento quando gli caddero sul letto alcuni calcinacci.
Spostandosi in via Altabella si può ammirare l'altissima Torre degli Azzoguidi (oggi misura 56 metri, ma in origine era più alta) e la torre campanaria della Cattedrale di San Pietro. Nei pressi si trova la Torre Prendiparte, detta anche Torre Coronata, che con i suoi 60 metri è la seconda torre più alta di Bologna. Dopo innumerevoli passaggi di proprietà e peripezie storiche, oggi la torre situata nell'omonima piazzetta è fruibile anche come soggiorno di pregio in città.
Non lontana, in via Goito, ecco la Torre dei Guidozagni, crollata nel 1478 e ricostruita successivamente come casatorre.
La zona del cosiddetto ghetto ebraico ospita infine la Torre Uguzzoni, situata in vicolo Mandria e risalente al XIII secolo. Si tratta di una torre il cui profilo è particolarmente largo (le altre torri dell'epoca erano generalmente alte e snelle) ed è caratterizzata da un arco a sesto acuto sulla porta d'ingresso.
Questa è l'ultima tappa del nostro tour nella selva turrita. Potete terminare la visita nel suggestivo e labirintico ghetto ebraico e concludere l'itinerario tornando nel luogo in cui era iniziato, proprio sotto la Garisenda e gli Asinelli. Sappiate però che girando per le strade del centro potrete scovare qualche altra torre seminascosta o inglobata in altri edifici.
Un suggerimento: cercate in Strada Maggiore, in vicolo dello Spirito Santo, in via Farini o dove vi spinge la scoperta, affidandovi magari – perché no? – anche al vostro intuito.
Non c'è da stupirsi, quindi, che Bologna fosse considerata una “selva turrita”, popolata da famiglie nobili che dimostravano la propria forza economica e politica innalzando torri verso il cielo, dove l'altezza era direttamente proporzionale al potere e al prestigio della casata. La funzione pratica di questi edifici era però di carattere militare; essi dovevano infatti servire in caso di attacco per difendere la famiglia.
Per forza di cose, nei secoli il numero delle torri è andato drasticamente diminuendo. Le ricostruzioni grafiche della skyline di un tempo possono solo stupirci e suggerirci quale fosse l'incredibile aspetto di quella che doveva essere la Bologna medievale.
Le torri nel centro storico di Bologna
Oggi sono molti i turisti desiderosi di riscoprire ciò che resta di quel patrimonio architettonico e delle ventiquattro torri rimaste nel centro storico. Ovviamente le più famose, che incarnano il simbolo stesso della città, sono quella degli Asinelli e la Garisenda, dette comunemente le Due Torri. Come sicuramente saprete già, dall'autunno 2023 sono al centro di un cantiere per un rischio crollo della Garisenda rilevato dagli strumenti di misurazione. L'operazione potrebbe durare quasi una decina di anni, per cui fino ad allora difficilmente si potranno visitare, ma restano comunque visibili dalla strada.Facciamo comunque partire il nostro tour fra le torri bolognesi proprio dalle qui: siamo in Piazza di Porta Ravegnana, in pieno centro, e alzando il naso all'insù non possiamo non rimanere affascinati dal colpo d'occhio di queste due giganti che si elevano tra i palazzi e il traffico.
La più alta è la Torre degli Asinelli, che misura oltre 97 metri e fu costruita nella prima metà del XII secolo. Al momento non si può più salire in cima, almeno fino a quando ci sarà il cantiere. Ad ogni modo, al suo interno erano (e sono ancora) 498 i gradini da salire per godersi il panorama di Bologna dall'alto; la sua sorella minore, la Torre della Garisenda, è alta solo 48 metri, ma in origine ne misurava circa 60. Fu un intervento di messa in sicurezza del XIV secolo a ridurne le dimensioni dopo che il terremoto l'aveva resa instabile. Quello che colpisce della Garisenda è però soprattutto la sua inclinazione di 4°, che precede in questa speciale classifica anche la Torre di Pisa, inclinata di 3,97°. Ad oggi, come abbiamo detto, questa torre sta vivendo un nuovo momento di difficoltà ed è protagonista di una delicata quanto complicata opera di messa in sicurezza.
A pochi passi troviamo la Torre Alberici, costruita nel XII secolo in quella che oggi è via Santo Stefano, proprio di fronte al Palazzo della Mercanzia. Si dice che sia la più antica della città e si trova inclusa in un complesso di edifici medievali che rappresenta uno degli scorci più suggestivi di Bologna. Alta “solo” 27 metri, si ritiene che un tempo potesse essere molto più elevata.
Non distante ecco la Torre dei Carrari in via Marchesana, una traversa della centralissima via Clavature. Fu costruita dall'omonima famiglia tra il XII e il XIII secolo prima di passare nelle mani della famiglia Foscherari e successivamente di altri istituti e società pur mantenendo il nome originale. La casatorre Carrari è visibile solo all'esterno lungo la strada.
Alle spalle della Basilica di San Petronio, la corte Galluzzi è accessibile entrando attraverso una volta in Piazza Galvani. La Torre Galluzzi si trova all'interno della corte dove vivevano diverse famiglie nobili legate da parentela, che erano solite costruire edifici vicini e chiusi tra loro come piccoli borghi i quali avevano come punto di riferimento comune la torre.
Da qui ci si può dirigere in Piazza Maggiore, dominata su un lato dalla Torre dell'Arengo (o del Podestà) e sull'altro dalla Torre dell'Orologio, parte integrante di Palazzo d'Accursio, che è oggi il municipio di Bologna. La Torre dell'Orologio è visitabile e offra una suggestiva vista a 360° della città: qui info e biglietti.
Una deviazione sul percorso ad anello che abbiamo pensato può condurre in Piazza Galileo, dove si trova la Torre degli Agresti. Un incendio nel 1641 e i bombardamenti della seconda guerra mondiale non hanno compromesso irrimediabilmente l'edificio, anche se fu soggetto a grossi interventi di restauro che ne diminuirono l'altezza e la inserirono nel complesso abitativo circostante.
Ritornando verso il cuore di Bologna, a pochi metri di distanza da Piazza Maggiore si trovano rispettivamente Piazza Re Enzo e Palazzo Re Enzo, dominati entrambi dalla Torre dei Lambertini. Costruita nel XII secolo, funse anche da carcere femminile in qualche momento della storia: per questa ragione è conosciuta anche con il nome di Torre delle donne.
Poche centinaia di metri più a nord, in via Manzoni (laterale della celebre via Indipendenza), nel complesso di di Palazzo Ghisilardi Fava che ospita il Museo Civico Medievale di Bologna è visibile la Torre dei Conoscenti, all'interno della corte. La storia racconta che in seguito ad un terremoto, avvenuto nel 1505, il signor Ghisilardi morì per lo spavento quando gli caddero sul letto alcuni calcinacci.
Spostandosi in via Altabella si può ammirare l'altissima Torre degli Azzoguidi (oggi misura 56 metri, ma in origine era più alta) e la torre campanaria della Cattedrale di San Pietro. Nei pressi si trova la Torre Prendiparte, detta anche Torre Coronata, che con i suoi 60 metri è la seconda torre più alta di Bologna. Dopo innumerevoli passaggi di proprietà e peripezie storiche, oggi la torre situata nell'omonima piazzetta è fruibile anche come soggiorno di pregio in città.
Non lontana, in via Goito, ecco la Torre dei Guidozagni, crollata nel 1478 e ricostruita successivamente come casatorre.
La zona del cosiddetto ghetto ebraico ospita infine la Torre Uguzzoni, situata in vicolo Mandria e risalente al XIII secolo. Si tratta di una torre il cui profilo è particolarmente largo (le altre torri dell'epoca erano generalmente alte e snelle) ed è caratterizzata da un arco a sesto acuto sulla porta d'ingresso.
Questa è l'ultima tappa del nostro tour nella selva turrita. Potete terminare la visita nel suggestivo e labirintico ghetto ebraico e concludere l'itinerario tornando nel luogo in cui era iniziato, proprio sotto la Garisenda e gli Asinelli. Sappiate però che girando per le strade del centro potrete scovare qualche altra torre seminascosta o inglobata in altri edifici.
Un suggerimento: cercate in Strada Maggiore, in vicolo dello Spirito Santo, in via Farini o dove vi spinge la scoperta, affidandovi magari – perché no? – anche al vostro intuito.
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