Parigi Golosa, i migliori luoghi dove mangiare
Parigi val bene una messa. Tanto più una pausa golosa. I vecchi adagi sono sempre di moda e la Ville Lumière rinnova il suo fascino ben oltre i cliché e i must da vedere in città. A partire dalle lusinghe della tavola e dall’arte della cucina che, proprio in Francia, ha una delle sue tradizioni più nobili e radicate. E allora, per una volta, mettete da parte la voglia di Louvre, il richiamo degli Impressionisti e della Galleria d’Orsay, lo stupore che si rinnova ogni volta al Centre Pompidou e la novità del Museo Picasso (www.museepicassoparis.fr) e pensate piuttosto che, a tanta da parte della cultura europea contribuisce, da secoli, anche la buona tavola e che un giro per Parigi può essere innanzitutto un’esperienza di sapori. All’ombra di Notre Dame e con buona pace di Versailles.
Dove mangiare a Parigi durante gli Europei
Quest’anno c’è poi un’occasione in più per andare in Francia. Gli Europei di calcio sono alle porte e dal 10 giugno al 10 luglio infiammeranno i cuori dei tifosi. Oltre a Parigi, Bordeaux, Décines – Charpieu, Lens, Marsiglia, Nizza, Saint - Denis, Saint - Etienne, Tolosa, Villeneuve - d’Ascq, dieci città con i loro stadi, 30 giorni di eventi e tanta fame, non solo di goal. Per la capitale si tratta anche di un modo chiaro per girare pagina rispetto ad un anno difficile. Parigi non ha mai chinato il capo ed, anzi, come ha ricordato Chef Alain Ducasse, premiato, una volta di più, nel 2016, insieme agli 84 chef stellati di Parigi: “E’ dalle nostre tradizioni gastronomiche che parlano di libertà, civiltà ed integrazione fra le culture, che dobbiamo pensare al nostro futuro”. E allora, dando un calcio alle ombre di questo inverno anche con l’hashtag #tousenterrace coniato nel 2015, andiamo alla scoperta della capitale di Francia, durante i prossimi Europei, da un nuovo punto di vista, quello del mordi e fuggi, fino alla (golosa) tappa successiva.
La Parigi Multietnica
Scontro in campo, incontro in cucina. Nei ritagli di tempo fra una partita e l’altra, il quartiere giusto da dove partire alla scoperta della cucina multietnica parigina è quello fra Barbès e Pigalle, ai piedi di Montmartre, a due passi dalla Gare du Nord. Qui da sempre le tradizioni araba, giudaica e magrebina si sono fuse in un melting pot di gusto e tolleranza e la città ha da tempo puntato sulla riqualificazione di molti spazi della zona, creando nuovi luoghi di aggregazione come la Brasserie Barbès (www.brasseriebarbes.com) o il Teatro Luxor. Capita così che mentre si faccia shopping nelle botteghe dai grandi affari e piccoli prezzi ai piedi della mole bianca di le Sacre - Coeur, il languorino imponga di intraprendere un piccolo tour del mondo senza mai cambiare isolato. Volete un classico “take away”, ma in salsa algerina? Si può scegliere in Rue del la Goutte d’or la baguette “Garantità” ripiena di purea di ceci, oppure assaggiare le delizie grigliate di “Chez Guichi” in Rue Myrha o i dolci e un buon te alla menta di Delices Delksour, appena dietro l’angolo. Per placare la sete meglio tornare in Europa e fare un salto in rue Goutte D’Or (www.brasserielagouttedor.com) nell’omonima via, dove si spillano sei birre alcune rigorosamente “made in Paris” altre in collaborazione con il Belgio. Per un tour guidato della zona ci sono gli esperti di Le Vrai Paris (www.levraiparis.com) che organizzano anche tour gastronomici in altri angoli della Ville Lumiere.
Tutti a scuola
Se siete curiosi al punto da voler risalire dalla buona tavola che avete imbandita di fronte, a che cosa bolle in pentola, allora c’è una tappa da non perdere a Parigi: una buona scuola di cucina. Per capire come si forma un grande cuoco, inclusi i più rinomati chef stellati, uno degli indirizzi più famosi ed accreditati è la scuola internazionale “Le Cordon bleu Paris” (www.cordonbleu.fr). Il bello è che le porte di rue Delhomme si apriranno anche per voi, così come nel celebre film “Sabrina”, con interprete una Audrey Hepburn intenta a studiare proprio in questa celeberrima scuola di cucina. Qui studiano ragazzi di tutto il mondo per intraprendere la loro carriera professionale. Tutti gli altri, bimbi inclusi grazie a corsi ad hoc, possono assistere ad un corso di cucina di un paio d’ore, assaggi e vini compresi, ma anche partecipare a masterclass e workshop - da 2 ore a 4 giorni – dedicati ad ogni aspetto della cucina da quella regionale francese a quella mediterranea, passando per il multietnico e approfondendo fino alle classi dedicate alla panetteria e agli atelier per preparare salse. Che siano le migliori, bene inteso.
La spesa al mercato
Si parte, invece, nel cuore della notte alla scoperta di Rungis, 7 km da Parigi, (www.rungisinternational.com), il più grande mercato generale di Francia dove, dal 1969, si accumulano cibi, fiori, frutta, carne e pesce da tutto il mondo. Ogni notte che arriva in terra. Serve olfatto poco schizzinoso per attraversare gli enormi padiglioni della carne e del pesce, magari assistendo a come vengono macellati e preparati gli alimenti freschi che poi saranno spediti nella grande distribuzione come nel piccolo negozio sotto casa. Ci si riconcilia, invece, nel padiglioni dei fiori e in quello della frutta dove, per tagliare su fatica e distanze, si può anche girare in bicicletta.
Gran finale, il dolce secondo Madeleine
Icona, dolce o santa, c’è un’immagine, tutta francese e parigina, con cui terminare questo pellegrinaggio di gusto: la maddalena. Intesa come piccolo plum cake, ricorda la forma a conchiglia del vademecum degli antichi pellegrini, come la conchiglia di San Giacomo. Ed infatti è un ottimo spuntino per chi voglia conoscere la città senza appesantire lo stomaco, magari passando da una partita ad un post partita. Per tutti i parigini però la Madeleine è innanzitutto la grande chiesa cattolica (www.eglise-lamadeleine.com) che svetta, con le sue 54 colonne corinzie, davanti a Place de La Concorde: mole neoclassico, gusto ottocentesco, ricorda un enorme tempio greco e nemmeno Napoleone riuscì ad arrestarne la costruzione. Oggi è un ottimo punto di partenza per una visita golosa in città, sperando che la maddalena, santa o dolce che sia, abbia su di noi lo stesso effetto che aveva sul grande filosofo Marcel Proust che ricorda, nei suoi scritti, come una tazza di te accompagnata da questi dolcetti, sapesse risvegliare in lui un flusso di ricordi e un pizzico di ottimismo con cui andare avanti ogni giorno nella sua “Ricerca del tempo perduto”.
Il cioccolato dopo tutto
L’organizzazione “Monbeauparis” (www.monbeauparis.com) organizza tour guidati a piedi attraverso le vie di Parigi con soste golose, anche a base di madeleine. Si marcia alla scoperta della zona che da Place del Concorde, attraversa Place Vendome, le vie dello shopping e delle pasticcerie più “in”. C’è l’arte di JP Hévin, uno dei maitre chocolatier più conosciuti in città, capace di mischiare il gusto con la moda, grazie alle sue creazioni che comprendono anche sigari e scarpe a stiletto, tutte realizzate in cioccolato finissimo (www.jeanpaulhevin.com). E poi c’è il gusto artigiano della sapienza antica portata avanti da Sebastien Gaudard (www.sebastiengaudard.com), nuova star della “patisserie” parigina grazie alle sue vetrine non lontane da “Les Tuileries” e dai celebri giardini. Il tour non può che abbracciare anche i grandi marchi internazionali, come la maison Ladurée con le sue vetrine color pastello al 16- 18 di rue Royale (www.laduree.com), oppure l’estro e la fantasia degli accostamenti arditi di Pierre Hermé (www.pierreherme.com) che, dal 4 di rue Cambon, solletica il palato, non solo con macaron al tartufo e fois gras, ma anche con un’ampia scelta di cioccolateria. Buon appetito e buon Europeo! Vive la France.
Cosa vedere
www.parisinfo.com
Dove dormire
Hotel Boutet Paris Bastille www.accorhotels.com - 24, rue Faidherbe
Elegante 5 stelle con piscina aperto a fine 2015 nella zona della Bastiglia.
Dove Mangiare
Les Fables de la Fontaine, lesfablesdelafontaine.net - 131, rue Saint -Dominique
Locale piacevole, recentemente premiato con la celebre stella, unisce la modernità degli spazi alla garanzia di qualità Michelin, affidata alle mani di una chef donna, la giovanissima Julia Sedefdjian.
Come spostarsi: www.parisauthentic.com Per accorciare le distanze a bordo di una due cavalli.
Dove mangiare a Parigi durante gli Europei
Quest’anno c’è poi un’occasione in più per andare in Francia. Gli Europei di calcio sono alle porte e dal 10 giugno al 10 luglio infiammeranno i cuori dei tifosi. Oltre a Parigi, Bordeaux, Décines – Charpieu, Lens, Marsiglia, Nizza, Saint - Denis, Saint - Etienne, Tolosa, Villeneuve - d’Ascq, dieci città con i loro stadi, 30 giorni di eventi e tanta fame, non solo di goal. Per la capitale si tratta anche di un modo chiaro per girare pagina rispetto ad un anno difficile. Parigi non ha mai chinato il capo ed, anzi, come ha ricordato Chef Alain Ducasse, premiato, una volta di più, nel 2016, insieme agli 84 chef stellati di Parigi: “E’ dalle nostre tradizioni gastronomiche che parlano di libertà, civiltà ed integrazione fra le culture, che dobbiamo pensare al nostro futuro”. E allora, dando un calcio alle ombre di questo inverno anche con l’hashtag #tousenterrace coniato nel 2015, andiamo alla scoperta della capitale di Francia, durante i prossimi Europei, da un nuovo punto di vista, quello del mordi e fuggi, fino alla (golosa) tappa successiva.
La Parigi Multietnica
Scontro in campo, incontro in cucina. Nei ritagli di tempo fra una partita e l’altra, il quartiere giusto da dove partire alla scoperta della cucina multietnica parigina è quello fra Barbès e Pigalle, ai piedi di Montmartre, a due passi dalla Gare du Nord. Qui da sempre le tradizioni araba, giudaica e magrebina si sono fuse in un melting pot di gusto e tolleranza e la città ha da tempo puntato sulla riqualificazione di molti spazi della zona, creando nuovi luoghi di aggregazione come la Brasserie Barbès (www.brasseriebarbes.com) o il Teatro Luxor. Capita così che mentre si faccia shopping nelle botteghe dai grandi affari e piccoli prezzi ai piedi della mole bianca di le Sacre - Coeur, il languorino imponga di intraprendere un piccolo tour del mondo senza mai cambiare isolato. Volete un classico “take away”, ma in salsa algerina? Si può scegliere in Rue del la Goutte d’or la baguette “Garantità” ripiena di purea di ceci, oppure assaggiare le delizie grigliate di “Chez Guichi” in Rue Myrha o i dolci e un buon te alla menta di Delices Delksour, appena dietro l’angolo. Per placare la sete meglio tornare in Europa e fare un salto in rue Goutte D’Or (www.brasserielagouttedor.com) nell’omonima via, dove si spillano sei birre alcune rigorosamente “made in Paris” altre in collaborazione con il Belgio. Per un tour guidato della zona ci sono gli esperti di Le Vrai Paris (www.levraiparis.com) che organizzano anche tour gastronomici in altri angoli della Ville Lumiere.
Tutti a scuola
Se siete curiosi al punto da voler risalire dalla buona tavola che avete imbandita di fronte, a che cosa bolle in pentola, allora c’è una tappa da non perdere a Parigi: una buona scuola di cucina. Per capire come si forma un grande cuoco, inclusi i più rinomati chef stellati, uno degli indirizzi più famosi ed accreditati è la scuola internazionale “Le Cordon bleu Paris” (www.cordonbleu.fr). Il bello è che le porte di rue Delhomme si apriranno anche per voi, così come nel celebre film “Sabrina”, con interprete una Audrey Hepburn intenta a studiare proprio in questa celeberrima scuola di cucina. Qui studiano ragazzi di tutto il mondo per intraprendere la loro carriera professionale. Tutti gli altri, bimbi inclusi grazie a corsi ad hoc, possono assistere ad un corso di cucina di un paio d’ore, assaggi e vini compresi, ma anche partecipare a masterclass e workshop - da 2 ore a 4 giorni – dedicati ad ogni aspetto della cucina da quella regionale francese a quella mediterranea, passando per il multietnico e approfondendo fino alle classi dedicate alla panetteria e agli atelier per preparare salse. Che siano le migliori, bene inteso.
La spesa al mercato
Si parte, invece, nel cuore della notte alla scoperta di Rungis, 7 km da Parigi, (www.rungisinternational.com), il più grande mercato generale di Francia dove, dal 1969, si accumulano cibi, fiori, frutta, carne e pesce da tutto il mondo. Ogni notte che arriva in terra. Serve olfatto poco schizzinoso per attraversare gli enormi padiglioni della carne e del pesce, magari assistendo a come vengono macellati e preparati gli alimenti freschi che poi saranno spediti nella grande distribuzione come nel piccolo negozio sotto casa. Ci si riconcilia, invece, nel padiglioni dei fiori e in quello della frutta dove, per tagliare su fatica e distanze, si può anche girare in bicicletta.
Gran finale, il dolce secondo Madeleine
Icona, dolce o santa, c’è un’immagine, tutta francese e parigina, con cui terminare questo pellegrinaggio di gusto: la maddalena. Intesa come piccolo plum cake, ricorda la forma a conchiglia del vademecum degli antichi pellegrini, come la conchiglia di San Giacomo. Ed infatti è un ottimo spuntino per chi voglia conoscere la città senza appesantire lo stomaco, magari passando da una partita ad un post partita. Per tutti i parigini però la Madeleine è innanzitutto la grande chiesa cattolica (www.eglise-lamadeleine.com) che svetta, con le sue 54 colonne corinzie, davanti a Place de La Concorde: mole neoclassico, gusto ottocentesco, ricorda un enorme tempio greco e nemmeno Napoleone riuscì ad arrestarne la costruzione. Oggi è un ottimo punto di partenza per una visita golosa in città, sperando che la maddalena, santa o dolce che sia, abbia su di noi lo stesso effetto che aveva sul grande filosofo Marcel Proust che ricorda, nei suoi scritti, come una tazza di te accompagnata da questi dolcetti, sapesse risvegliare in lui un flusso di ricordi e un pizzico di ottimismo con cui andare avanti ogni giorno nella sua “Ricerca del tempo perduto”.
Il cioccolato dopo tutto
L’organizzazione “Monbeauparis” (www.monbeauparis.com) organizza tour guidati a piedi attraverso le vie di Parigi con soste golose, anche a base di madeleine. Si marcia alla scoperta della zona che da Place del Concorde, attraversa Place Vendome, le vie dello shopping e delle pasticcerie più “in”. C’è l’arte di JP Hévin, uno dei maitre chocolatier più conosciuti in città, capace di mischiare il gusto con la moda, grazie alle sue creazioni che comprendono anche sigari e scarpe a stiletto, tutte realizzate in cioccolato finissimo (www.jeanpaulhevin.com). E poi c’è il gusto artigiano della sapienza antica portata avanti da Sebastien Gaudard (www.sebastiengaudard.com), nuova star della “patisserie” parigina grazie alle sue vetrine non lontane da “Les Tuileries” e dai celebri giardini. Il tour non può che abbracciare anche i grandi marchi internazionali, come la maison Ladurée con le sue vetrine color pastello al 16- 18 di rue Royale (www.laduree.com), oppure l’estro e la fantasia degli accostamenti arditi di Pierre Hermé (www.pierreherme.com) che, dal 4 di rue Cambon, solletica il palato, non solo con macaron al tartufo e fois gras, ma anche con un’ampia scelta di cioccolateria. Buon appetito e buon Europeo! Vive la France.
Cosa vedere
www.parisinfo.com
Dove dormire
Hotel Boutet Paris Bastille www.accorhotels.com - 24, rue Faidherbe
Elegante 5 stelle con piscina aperto a fine 2015 nella zona della Bastiglia.
Dove Mangiare
Les Fables de la Fontaine, lesfablesdelafontaine.net - 131, rue Saint -Dominique
Locale piacevole, recentemente premiato con la celebre stella, unisce la modernità degli spazi alla garanzia di qualità Michelin, affidata alle mani di una chef donna, la giovanissima Julia Sedefdjian.
Come spostarsi: www.parisauthentic.com Per accorciare le distanze a bordo di una due cavalli.
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