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Cosa vedere a Matera in due giorni

"La prima volta che ho visto Matera, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta." Così ha dichiarato Mel Gibson, nel 2003, esprimendo quello che è forse il sentimento comune a tutti i visitatori che "sbarcano" in questa città.

Per fortuna, siamo lontani da quando Alcide De Gasperi, poco più di 60 anni fa, la definì "La vergogna d’Italia” e per me è la seconda volta in quella che viene definita la Città dei Sassi. I Sassi sono appunto i nomi dei due antichi rioni: il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, sormontati dal Duomo e riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell'Umanitá dall’UNESCO.

Matera oggi è città di rinascita e orgoglio da parte dei suoi abitanti così come da parte di tutto il nostro paese, che attende trepidante il 2019, dopo la proclamazione di Matera Capitale Europea della Cultura.

Una realtà che nasconde migliaia di anni di storia, scavata nella calcarenite (e non nel tufo, come erroneamente si crede), costruita e ricostruita sopra in epoca medievale, abbandonata e infine riscoperta. Questa è Matera, seconda città della Basilicata e perla nascosta del Sud.

Alla Città dei Sassi non si arriva di passaggio, ma di proposito, da tutto il mondo. Il boom turistico è arrivato proprio a seguito dell'uscita de "La Passione di Cristo" (2004) di Mel Gibson, ma già l'UNESCO aveva dato una bella spinta a questa realtà unica al mondo, cogliendola quasi di sorpresa. Negli ultimi anni infatti anche i materani hanno riscoperto la loro storia e la loro ricchezza e si sono preparati, come meglio potevano (e meglio di così è praticamente impossibile), ad accogliere il turista. Oggi, è grazie a tante realtà di ospitalità diffusa, come nel caso del "Residence fra i Sassi” (www.fraisassiresidence.com) e del "Residence Ai Terrazzini” (www.aiterrazzini.it), che è possibile vivere un'esperienza immersiva di questa realtà. Il primo in particolare incanta per l’attenta ristrutturazione di un complesso di abitazioni storiche e le sue 9 camere (una di queste in realtà è un mini-appartamento) offrono scorci davvero unici sulla Civita.

Da dove partire quindi alla scoperta di Matera in due giorni? La nostra visita della città inizia dal Duomo romanico (datato 1270), riportato a nuovo splendore dopo un'imponente opera di restauro. E inizia da qui non a caso perché il Duomo è posto in posizione dominante rispetto ai vecchi rioni. Si parte poi per una bella passeggiata al seguito di Giusy, la nostra guida. Sbirciamo dentro i "vicinati" (corti) più caratteristici e meglio conservati, ammiriamo la sua tipicità e camminiamo nel passato della città ripercorrendo le più importanti tappe che hanno segnato la storia della città. Dallo splendore medievale alla miseria di inizio secolo scorso fino all'allontanamento di oltre 15.000 persone negli anni '50 (dopo la visita di De Gasperi), la città nuova, i finanziamenti statali per chi avesse deciso di tornare e infine i Sassi concessi dallo Stato in comodato, così che nel giro di qualche ora sveliamo quasi 2000 anni fra passato un presente. Non manca la visita di alcune delle 150 chiese rupestri cittadine (fra le quali quelle dedicate a San Nicola dei Greci e alla Madonna delle Virtù), alcune dimore meglio conservate e più suggestive per i visitatori, come Casa Cava (oggi importante centro culturale e suggestiva location d'eventi, cornice ideale per concerti data l’acustica) e i punti panoramici che guardano verso il Parco della Murgia materana.

Torno al "Residence Fra i Sassi" quasi stordita e giuro non è il caldo (ancora il vero caldo non è arrivato). Che sia colta come da i primi sintomi della Sindrome di Stendhal? Può darsi, Matera ipnotizzata dalla atmosfera... Che sia stato tutto un sogno? Impossibile. Mi affaccio dalla stanza numero 9, davanti a me il Duomo che svetta sul Sasso Barisano e un pattern di case-grotta senza interruzione fin sotto i miei piedi. È tutto reale, è tutta la naturale bellezza di Matera e io non vorrei ripartire. Peccato solo che domani mi attenda l'aereo da Bari perché io a questo angolo antico di mondo mi sono affezionata.

Anche Sergio Farini, materano d'adozione, deve essersi sentito come mi sono sentita io, nel momento in cui ha scritto il libro: "A Matera si va, si torna, si resta”. e fra chi nella città dei Sassi è restato c’è anche il Falco Naumanni o Falco Grillaio, che qui si migra dal Nord Africa e viene a nidificare da marzo ad ottobre, segnando il passaggio dal freddo al caldo e viceversa. È il suo grido, assieme a quello delle rondini, che accompagna le calde giornate estive dei materani. E chissà se anche noi un giorno torneremo fino a qui per restare...

Meritano una visita: i due Sassi, il Caveoso e il Barisano, il Duomo romanico appena spacchettato dopo 13 anni di restauri che lo hanno riportato alla luce, il Palombaro Lungo (imponente cisterna sotterranea), il Musma il Museo della Scultura Contemporanea di Matera nella cornice di Palazzo Pomarici (XVII sec.) e il Parco della Murgia Materana, cui è bene dedicare almeno mezza giornata (www.parcomurgia.it).

Fra gli appuntamenti da non perdere: il 2 Luglio per la Festa della Madonna della Bruna, la patrona della città con carri, rappresentazioni storiche, feste in strada e fiochi d’artificio e gli eventi musicali, come il Gezziamoci, organizzati dall’Onyx Jazz Club un’associazione culturale con l’intento di promuovere e divulgare la cultura jazzistica a Matera (per maggiori info www.onyxjazzclub.it/public/).
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 Pubblicato da il 29/06/2016 - - ® Riproduzione vietata

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