La Mostra 'Divina Creatura' a Mendrisio, Museo Zust
Attenzione, evento concluso!
Se verrà riproposto aggiorneremo le date!
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Se la Belle Époque viene spesso ricordata con romanticismo e un pizzico di nostalgia, il merito è soprattutto delle “Divine creature”, donne eleganti, intelligenti e affascinanti, interpreti perfette di un’epoca d’oro nella storia dell’Europa. Per ricordarle, la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, a Mendrisio (Canton Ticino, Svizzera), dal 5 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018 ospita la mostra “DIVINA CREATURA. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento”.
Nata a Lugano nel 1860, la contessa sposò a ventinove anni Emilio Marini, deputato del Regno d’Italia. Quando i due si trasferirono a Roma acquistarono quella che divenne la “Villa Marini”, che la contessa nel 1946 donò alla Confederazione elvetica. Alla contessa viene dedicata una sezione intera della mostra in cui vengono ricostruiti nel dettaglio gli ambienti in cui viveva: abiti, accessori, mobilio, ma anche opere di celebri artisti che la ritrassero come Marino Marini e Giovanni Boldini).
La contessa non è l’unica protagonista nella mostra di Mendrisio: donne illustri, come la regina d’Italia Margherita di Savoia, diventano testimoni del racconto di un’epoca, mostrando al visitatore abiti, arredi e accessori, capaci di cogliere l’essenza dell’eleganza e dello stile delle donne di fine Ottocento.
Pezzo forte del percorso espositivo è la raccolta di ventagli firmati da importanti artisti come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis, Pompeo Mariani e Pietro Fragiacomo.
Sarebbe superficiale considerare la mostra “DIVINA CREATURA. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento” solo come un’occasione per ammirare opere d’arte e abiti che raccontano la storia di donne aristocratiche. Quella che si racconta alla Pinacoteca Giovanni Züst è la storia di una rivoluzione.
Le donne (almeno quelle che avevano mezzi e cultura) diventano attrici protagoniste della vita mondana, partecipando ai dibattiti e seguendo la moda come occasione per esprimere sé stesse e restare al passo con una società in rapida evoluzione. Sarebbe limitante pensare ad abiti e accessori come meri strumenti di vanità. Essi diventano mezzi per affermare che esisteva una vita anche al di fuori delle mura domestiche, una vita di cui le “Divine creature” in mostra a Mendrisio sono affamate.
Se da un lato le mutate condizioni economiche e le innovazioni rendono le donne meno dipendenti dalle faccende domestiche permettono loro di vivere in pieno la Belle Époque, andando a teatro, passeggiando sui boulevard o chiacchierando nei caffè, dall’altro la nascita della produzione industriale su larga scala, rende possibile a tutte l’accesso ad oggetti di moda e di design che un tempo erano ad appannaggio solo delle classi più agiate.
Una rivoluzione quindi, che una volta tanto, non viene raccontata da spade, fucili e capestri ma viene sussurrata dolcemente da abiti voluttuosi, nuvole di profumo ed eleganti ventagli.
1. Per Belle Époque si considera generalmente quel periodo della storia d’Europa che va dalla fine Ottocento all’ inizio Prima Guerra Mondiale, caratterizzato da importanti invenzioni come l’automobile, il cinema e la radio.
2. La Belle Époque è anche l’epoca che vede affermarsi artisti come Klimt, Mucha o Steiner, esponenti di spicco dell’Art Nouveau, mentre in Francia l’Impressionismo otteneva finalmente il riconoscimento che meritava.
3. È in questi anni che a Parigi diventa celebre il quartiere di Mortmartre e le sue notti a base di assenzio e can-can, punto di ritrovo degli artisti bohemien.
4. La Belle Époque è anche l’epoca dell’Orient Express, il treno che collegava Parigi a Instanbul (all’epoca “Costantinopoli”) e di invenzioni importanti nel campo della medicina come i raggi X e il vaccino per la tubercolosi.
5. In Inghilterra sono gli anni della regina Vittoria e del suo vasto impero coloniale. In Italia scoppiava lo scandalo della della Banca Romana, che costringeva Giolitti alle dimissioni.
Dove: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Canton Ticino), Via Pinacoteca Züst 2
Date: dal 15 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
Orari: da martedì a venerdì: 09.00-12.00 / 14.00-18.00; sabato, domenica e festivi: 10.00-12.00 / 14.00- 18.00; chiuso il lunedì
Biglietti: € 10 (intero), € 8 (ridotto)
Maggiori informazioni: sito ufficiale
Per saperne di più leggete anche, su Due Minuti di Arte: Cos’è la Belle Epoque? Rissunto in 10 punti
Oltre sessanta opere: tra dipinti, sculture e ventagli
In mostra alla Pinacoteca Giovanni Züst, circa sessanta opere, tra cui il romantico dipinto Ancora un bacio, realizzato da Italo Nunes Vais nel 1885, la scultura Dopo il ballo di Paul Troubetzkoy o il ritratto della contessa Carolina Maraini Sommaruga, dipinto da Corcos nel 1901, personaggio di spicco dell’aristocrazia dell’epoca.Nata a Lugano nel 1860, la contessa sposò a ventinove anni Emilio Marini, deputato del Regno d’Italia. Quando i due si trasferirono a Roma acquistarono quella che divenne la “Villa Marini”, che la contessa nel 1946 donò alla Confederazione elvetica. Alla contessa viene dedicata una sezione intera della mostra in cui vengono ricostruiti nel dettaglio gli ambienti in cui viveva: abiti, accessori, mobilio, ma anche opere di celebri artisti che la ritrassero come Marino Marini e Giovanni Boldini).
La contessa non è l’unica protagonista nella mostra di Mendrisio: donne illustri, come la regina d’Italia Margherita di Savoia, diventano testimoni del racconto di un’epoca, mostrando al visitatore abiti, arredi e accessori, capaci di cogliere l’essenza dell’eleganza e dello stile delle donne di fine Ottocento.
Pezzo forte del percorso espositivo è la raccolta di ventagli firmati da importanti artisti come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis, Pompeo Mariani e Pietro Fragiacomo.
Come cambia il ruolo della donna e perché
Sarebbe superficiale considerare la mostra “DIVINA CREATURA. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento” solo come un’occasione per ammirare opere d’arte e abiti che raccontano la storia di donne aristocratiche. Quella che si racconta alla Pinacoteca Giovanni Züst è la storia di una rivoluzione.
Le donne (almeno quelle che avevano mezzi e cultura) diventano attrici protagoniste della vita mondana, partecipando ai dibattiti e seguendo la moda come occasione per esprimere sé stesse e restare al passo con una società in rapida evoluzione. Sarebbe limitante pensare ad abiti e accessori come meri strumenti di vanità. Essi diventano mezzi per affermare che esisteva una vita anche al di fuori delle mura domestiche, una vita di cui le “Divine creature” in mostra a Mendrisio sono affamate.
Se da un lato le mutate condizioni economiche e le innovazioni rendono le donne meno dipendenti dalle faccende domestiche permettono loro di vivere in pieno la Belle Époque, andando a teatro, passeggiando sui boulevard o chiacchierando nei caffè, dall’altro la nascita della produzione industriale su larga scala, rende possibile a tutte l’accesso ad oggetti di moda e di design che un tempo erano ad appannaggio solo delle classi più agiate.
Una rivoluzione quindi, che una volta tanto, non viene raccontata da spade, fucili e capestri ma viene sussurrata dolcemente da abiti voluttuosi, nuvole di profumo ed eleganti ventagli.
Cos’era la Belle Époque? Lo raccontiamo in 5 punti
1. Per Belle Époque si considera generalmente quel periodo della storia d’Europa che va dalla fine Ottocento all’ inizio Prima Guerra Mondiale, caratterizzato da importanti invenzioni come l’automobile, il cinema e la radio.
2. La Belle Époque è anche l’epoca che vede affermarsi artisti come Klimt, Mucha o Steiner, esponenti di spicco dell’Art Nouveau, mentre in Francia l’Impressionismo otteneva finalmente il riconoscimento che meritava.
3. È in questi anni che a Parigi diventa celebre il quartiere di Mortmartre e le sue notti a base di assenzio e can-can, punto di ritrovo degli artisti bohemien.
4. La Belle Époque è anche l’epoca dell’Orient Express, il treno che collegava Parigi a Instanbul (all’epoca “Costantinopoli”) e di invenzioni importanti nel campo della medicina come i raggi X e il vaccino per la tubercolosi.
5. In Inghilterra sono gli anni della regina Vittoria e del suo vasto impero coloniale. In Italia scoppiava lo scandalo della della Banca Romana, che costringeva Giolitti alle dimissioni.
Informazioni utili, date, orari, prezzo dei biglietti
Mostra: “DIVINA CREATURA. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento”Dove: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Canton Ticino), Via Pinacoteca Züst 2
Date: dal 15 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
Orari: da martedì a venerdì: 09.00-12.00 / 14.00-18.00; sabato, domenica e festivi: 10.00-12.00 / 14.00- 18.00; chiuso il lunedì
Biglietti: € 10 (intero), € 8 (ridotto)
Maggiori informazioni: sito ufficiale
Per saperne di più leggete anche, su Due Minuti di Arte: Cos’è la Belle Epoque? Rissunto in 10 punti
Calendario delle aperture
Attenzione: evento terminato!
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