Itinerario sulla Strada del Vino dell'Alto Adige
Sono 4.249 gli ettari dedicati alla coltivazione di prestigiosi vigneti, di cui tre autoctoni, che danno vita a una delle più antiche e blasonate aree vitivinicole dell’Italia: la Strada del Vino dell’Alto Adige. Siamo al confine tra le due anime del Trentino Alto Adige: quella italiana, nella provincia di Trento, e quella “austro-ungarica” dell’Alto Adige, nella provincia di Bolzano, immersi in uno scenario di magica suggestione, in un territorio dove si concentra il 90% della produzione di vino altoatesino che, lo ricordiamo, propone etichette di rinomanza mondiale.
Sono 16 i comuni che si snodano lungo un percorso, un po’ arzigogolato, di circa 150 chilometri: Nalles, Andriano, Terlano, Bolzano, Appiano, Caldaro, Vadena, Bronzolo, Ora, Montagna, Egna, Termeno, Cortaccia, Magrè, Cortina e Salorno. Una distesa di vigneti che si arrampicano fino a 1000 metri di altezza si alternano a, castelli, ville nobiliari e borghi pittoreschi, custodi di ricchezze artistiche preziose e di tradizioni storico-culturali uniche.
L’itinerario enogastronomico che vi proponiamo è un viaggio alla scoperta del Südtirol e dell’antica tradizione vinicola che rende questa regione un piccolo scrigno di tesori da centellinare con calma.
La Strada del Vino sulla quale ci stiamo avventurando rappresenta la più meridionale delle sette sottoregioni DOC in cui è divisa la zona di produzione vinicola altoatesina: l’Alto Adige Bassa Atesina. Ampia e articolata l’offerta dei vini, tra 9 bianchi e 7 rossi, frutto di una tradizione antica - la coltivazione della vite in questa zona ha origini che risalgono al 1000 a.C. - che mischia sapientemente i vitigni più classici ai tre autoctoni, ormai storici: il Gewürtztraminer, il Vernatsch (lo Schiava) e il Lagrein.
Partiamo dai vini bianchi, a cui è dedicato il 55% della superficia complessiva coltivata a vite: il Pinot Bianco, lo Chardonnay, il Pinot Grigio, il Gewürtztraminer, il Müller Thurgau, il Sauvignon, il Silvaner, il Riesling e il Kerner, tutti perfetti come aperitivo o per accompagnare antipasti e primi piatti di pesce; i più corposi, come il Riesling, il Sauvignon, il Gewürtztraminer e il Pinot Grigio, si abbinano anche ad antipasti più robusti, a zuppe di cipolla e a contorni speziati.
Il restante 45% della superficie coltivata è dedicata alle uve a bacca rossa, con le quali si producono veri capolavori da mettere in calice: lo Schiava, leggero e gradevole, il Lagrein Rosé, fresco e intenso, il Pinot Nero, robusto e corposo, il Merlot, dal sapore pieno e un po’ aspro, il Cabernet, vino maturo e vellutato, il Malvasia, dal sapore rotondo e vivace, e il Moscato Rosa, vino da dessert gentile e aromatico.
Sedici vini sontuosi, dunque, per una scelta che fa perdere la testa. In tutti i sensi.
Bisogna mangiarci su, siete d’accordo? E non c’è rischio di rimanere delusi, quando ci si addentra nei segreti della tradizione culinaria dell’Alto Adige, sapiente sintesi tra le influenze austro-tedesche e quelle della solare e straordinaria cucina mediterranea.
Se ci dedichiamo agli antipasti/primi piatti, ad esempio, ci vengono subito in mente i canederli, le succulente “palle di pane” cotte nel brodo e condite in tutti i modi possibili, lo speck, salume principe dell'Alto Adige, la kartoffelpuffer, le ghiottissime frittelle di patate, gli apätzle, quegli gnocchettini di farina e uova che vengono solitamente impastati anche con gli spinaci, i ravioli tirolesi, la zuppa di cervella e lo strudel di zucca o con i crauti.
Passiamo ai secondi piatti? Preparate le forchette e fate spazio nello stomaco perché sono in arrivo pietanze come il gulasch di manzo, di selvaggina e di tutti i tipi di carni possibile, arrosti, codone stufato o straccetti di vitello, tutto superbamente accompagnato da contorni robusti come i peperoni ripieni, il gratin di patate, il rotolo di spinaci o le zucchine ripiene con i finferli e, ovviamente, formaggi di tutte le fogge e le consistenze: tra questi il Dobbiaco, con la sua curiosa forma di parallelepipedo, il Formaggio di Malga e il celeberrimo “Grigio”, all’anagrafe Graukäse, il formaggio granuloso che si mangia, solitamente, accompagnandolo con fette di cipolla.
Due morsi a una fetta di dolce e abbiamo finito. Medaglia d’oro la conquista lo strudel, con la ricotta, con i semi di papavero, con le prugne, con le fragole, con i frutti di bosco e con, ovviamente, le mele, ma anche i canederli non scherzano, perché, forse non lo sapete, se opportunamente “conditi”, svolgono egregiamente il compito di addolcire i nostri palati. Non è finita qui, però, perché dobbiamo mettere in tavola anche il gewürzkuchen, un particolare pane speziato altoatesino, e il gugelhupf, la famosa torta austriaca, e lo schwarzplentene rieber, una sorta di omelette di grano saraceno. Per mandare giù tutto provate a farvi aiutare dalle grappe,dai distillati e dai punch caldi aromatizzati che caratterizzano il settore beverage del Trentino-Alto Adige.
Nel nostro tour avremo inoltre la possibilità di incontrare i prodotti tipici che hanno ottenuto diversi marchi di qualità, tra DOP, IGP e IGT, come lo speck di Appiano, il caffè di lupino di Anterivo, la polenta di Caldaro, la Kloatze del Renon, la tradizionale pera secca, l’olio essenziale di pino mugo della Val Sarentino, la mela Golden Delicius IGP e l’asparago bianco di Terlano.
Dal capoluogo altoatesino comincia il nostro viaggio sensoriale ed è un piacere passeggiare per le strade del piccolo centro storico di questa elegante città, perfetto amalgama di culture contrastanti, tra la più ferrea tradizione tedesca e la scoppiettante anima mediterranea.
Partendo dalla raffinata Piazza Walther, cuore pulsante di Bolzano e sede, in inverno, di uno dei più bei mercatini di Natale del Trentino Alto Adige, si arriva in fretta alla Chiesa dei Francescani, con il suo chiostro gotico di graziose colonnine, e al Museo Archeologico dell’Alto Adige, dove potrete ammirare Ötzi, la “mummia venuta dal ghiaccio”, ritrovata nel 1991 nella Val Senales e perfettamente conservata in modo naturale per più di 5.000 anni grazie ai ghiacciai presenti in zona.
Ci dirigiamo, ora, ad Appiano, comune sparso tra vigneti, cipressi, meleti, fortezze e ville nobiliari, numerose e bellissime in questa zona della regione eletta come meta di villeggiatura, perché proprio sulle pendici di queste colline si gode un caldo clima mediterraneo, grazie alla cresta di vette che si alza veloce alle spalle del borgo e lo protegge dai venti alpini. Imperdibile la visita all’imponente Castel d’Appiano, ubicato nella frazione di Missiano e risalente al 1100, e al Messner Mountain Museum, realizzato per volontà del grande alpinista Reinhold Messner nel Castello di Firmiano.
Continuiamo a scendere verso sud, in direzione Caldaro, e facciamoci coccolare dagli scorci panoramici veramente mozzafiato; arrivati in zona diamo subito un’occhiata al Lago di Caldaro, il lago più caldo di tutto l’arco alpino, e ci dedichiamo solo poi alla canonica passeggiata per il pittoresco centro storico, finché non arriviamo al Museo del Vino.
Prima di ripartire per la prossima tappa facciamo ancora due cose. Prima di tutto ci fermiamo alla Tenuta Ritterhof per una degustazione al volo, visto che lo stomaco comincia a brontolare e un aperitivo ci sta bene; in seconda battuta, riscaldati dal vino altoatesino, andiamo a prendere la Funicolare della Mendola che in soli 12 minuti ci porta a Ruffrè, nel cuore della Val di Non, uno dei principali comprensori sciistici del Trentino Alto Adige.
Ultima tappa della nostra prima parte del viaggio è Termeno, la patria del Gewürtztraminer, l’aromatico vino bianco che rappresenta una delle eccellenze del territorio. In questo borgo baciato dal sole - caratteristiche sono le rigogliose piante di limone che adornano i giardini - possiamo inoltrarci nel pittoresco centro storico, finché non incontriamo la Chiesa di San Giacomo in Kastelaz, risalente al XIII secolo, e il piccolo museo dedicato al prestigioso vino locale, l’Hoamet Tramin Museum, che custodisce attrezzi tipici dell’artigianato tradizionale locale.
È ora di fare una pausa-pranzo, prima di ripartire per la parte finale del nostro tour. Dove? Ma nell’incantevole Bistrot "Le Verre Capicieux", ubicato nel cuore dell’abitato, dove potrete degustare qualche calice dei gioielli vinicoli locali, accompagnati da qualche prelibatezza della tradizione.
Appena la mente si snebbia, si riparte, sempre sulla stessa direttrice che ci porta verso le propaggini più meridionale del Südtirol; arriviamo a Cortaccia, piccolo e ameno borgo immerso nei vigneti che si rincorrono veloci sulle pendici circostanti. Da mettere assolutamente in programma un’escursione lungo il Sentiero del Vino, che ci porterà a scoprire i masi presenti in zona, edificati tra il XIII e il XVII secolo. Interessante anche un’occhiata alla piccola Chiesa di San Pietro, che con il suo campanile romanico rappresenta una bella testimonianza dell’arte antica.
Ci spingiamo, ora, fino all’estrema “porta sud” dell’Alto Adige, Salorno, affascinante borgo che rappresenta il confine tra l’anima italiana e quella tedesca del Trentino Alto Adige, che già solo per questo merita di essere visitato. Sontuoso il centro storico, che propone esempi di architettura barocca e rinascimentale di pregevole fattura; obbligatoria una visita al Giardino delle Sculture di Pochi, piccola frazione a pochi chilometri da qui, spazio espositivo che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto.
Stiamo giungendo alla fine del nostro viaggio, che non può terminare, però, senza una sosta a Egna, piccolo borgo medievale perfettamente conservato di grande suggestione, che propone splendide case signorili, eleganti portici e bellissimi cortili interni, a fermare il tempo in una qualche epoca passata, lontana dalla frenesia dei tempi moderni; nelle campagne circostanti sono presenti numerose ville in stile veneziano. Da visitare assolutamente Unsere Liebe Frau in der Vill, una delle più belle chiese gotiche di tutto l’Alto Adige, e i resti del Castello Kaldiff.
Terminiamo questo meraviglioso tour dedicando le nostre ultime energie a Ora, la più “italiana” delle cittadine dell’Alto Adige meridionale; piante di limone, palme e rigogliosi fichi d'India conferiscono, infatti, al borgo quell’aria allegra e tipica dei paesi mediterranei più caldi, che qui spicca in modo particolare, vista la vicinanza con la cultura tedesca che si respira in quasi la totalità della zona. Visita veloce al centro storico del borgo e poi alziamo bandiera bianca, dopo aver viaggiato per tutto il giorno, e ci sediamo ai tavoli dell’Osteria Waldthaler, con il nobile intento di arrenderci alle prelibatezze della cucina tirolese. Buon appetito!
Lunghezza percorso: 60 km.
Cosa vediamo: Chiesa dei Francescani (Bolzano), Castel d’Appiano e Castello di Firmiano (Appiano), Chiesa di San Giacomo in Kastelaz (Termeno), Chiesa di San Pietro (Cortaccia), Unsere Liebe Frau in der Vill e i resti del Castello Kaldiff (Egna).
Cosa assaggiamo: i Canederli, la Kartoffelpuffer, gli Spätzle, i Ravioli Tirolesi, la Zuppa di Cervella, lo Strudel di Zucca o con i Crauti, il Gulasch, gli Arrosti, il Codone Stufato, gli Straccetti di Vitello, i Peperoni Ripieni, il Gratin di Patate, il Rotolo di Spinaci, le Zucchine Ripiene con i Finferli, il Dobbiaco, il Formaggio di Malga, il Graukäse, lo Strudel, il Gewürzkuchen, il Gugelhupf, lo Schwarzplentene Rieber, lo Speck di Appiano, il caffè di lupino di Anterivo, la polenta di Caldaro, la Kloatze del Renon, l’olio essenziale di Pino Mugo della Val Sarentino, la mela Golden Delicius IGP e l’asparago bianco di Terlano.
Enoteche e Cantine dove fare degustazione: Tenuta Ritterhof (Caldaro), Bistrot Le Verre Capicieux (Termeno), Osteria Waldthaler (Ora).
Musei e attrazioni: Museo Archeologico dell’Alto Adige/Ötzi (Bolzano), Messner Mountain Museum (Appiano), Lago di Caldaro, Museo del Vino e Funicolare della Mendola (Caldaro), Hoamet Tramin Museum (Termeno), Sentiero del Vino (Termeno), Giardino delle Sculture (Salorno), Ville in stile Veneziano (Egna).
Maggiori informazioni sul sito della Strada del Vino dell'Alto Adige.
Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Trentino-Alto Adige.
Sono 16 i comuni che si snodano lungo un percorso, un po’ arzigogolato, di circa 150 chilometri: Nalles, Andriano, Terlano, Bolzano, Appiano, Caldaro, Vadena, Bronzolo, Ora, Montagna, Egna, Termeno, Cortaccia, Magrè, Cortina e Salorno. Una distesa di vigneti che si arrampicano fino a 1000 metri di altezza si alternano a, castelli, ville nobiliari e borghi pittoreschi, custodi di ricchezze artistiche preziose e di tradizioni storico-culturali uniche.
L’itinerario enogastronomico che vi proponiamo è un viaggio alla scoperta del Südtirol e dell’antica tradizione vinicola che rende questa regione un piccolo scrigno di tesori da centellinare con calma.
I vini dell’Alto Adige Meridionale
La Strada del Vino sulla quale ci stiamo avventurando rappresenta la più meridionale delle sette sottoregioni DOC in cui è divisa la zona di produzione vinicola altoatesina: l’Alto Adige Bassa Atesina. Ampia e articolata l’offerta dei vini, tra 9 bianchi e 7 rossi, frutto di una tradizione antica - la coltivazione della vite in questa zona ha origini che risalgono al 1000 a.C. - che mischia sapientemente i vitigni più classici ai tre autoctoni, ormai storici: il Gewürtztraminer, il Vernatsch (lo Schiava) e il Lagrein.
Partiamo dai vini bianchi, a cui è dedicato il 55% della superficia complessiva coltivata a vite: il Pinot Bianco, lo Chardonnay, il Pinot Grigio, il Gewürtztraminer, il Müller Thurgau, il Sauvignon, il Silvaner, il Riesling e il Kerner, tutti perfetti come aperitivo o per accompagnare antipasti e primi piatti di pesce; i più corposi, come il Riesling, il Sauvignon, il Gewürtztraminer e il Pinot Grigio, si abbinano anche ad antipasti più robusti, a zuppe di cipolla e a contorni speziati.
Il restante 45% della superficie coltivata è dedicata alle uve a bacca rossa, con le quali si producono veri capolavori da mettere in calice: lo Schiava, leggero e gradevole, il Lagrein Rosé, fresco e intenso, il Pinot Nero, robusto e corposo, il Merlot, dal sapore pieno e un po’ aspro, il Cabernet, vino maturo e vellutato, il Malvasia, dal sapore rotondo e vivace, e il Moscato Rosa, vino da dessert gentile e aromatico.
La tradizione gastronomica altoatesina
Sedici vini sontuosi, dunque, per una scelta che fa perdere la testa. In tutti i sensi.
Bisogna mangiarci su, siete d’accordo? E non c’è rischio di rimanere delusi, quando ci si addentra nei segreti della tradizione culinaria dell’Alto Adige, sapiente sintesi tra le influenze austro-tedesche e quelle della solare e straordinaria cucina mediterranea.
Se ci dedichiamo agli antipasti/primi piatti, ad esempio, ci vengono subito in mente i canederli, le succulente “palle di pane” cotte nel brodo e condite in tutti i modi possibili, lo speck, salume principe dell'Alto Adige, la kartoffelpuffer, le ghiottissime frittelle di patate, gli apätzle, quegli gnocchettini di farina e uova che vengono solitamente impastati anche con gli spinaci, i ravioli tirolesi, la zuppa di cervella e lo strudel di zucca o con i crauti.
Passiamo ai secondi piatti? Preparate le forchette e fate spazio nello stomaco perché sono in arrivo pietanze come il gulasch di manzo, di selvaggina e di tutti i tipi di carni possibile, arrosti, codone stufato o straccetti di vitello, tutto superbamente accompagnato da contorni robusti come i peperoni ripieni, il gratin di patate, il rotolo di spinaci o le zucchine ripiene con i finferli e, ovviamente, formaggi di tutte le fogge e le consistenze: tra questi il Dobbiaco, con la sua curiosa forma di parallelepipedo, il Formaggio di Malga e il celeberrimo “Grigio”, all’anagrafe Graukäse, il formaggio granuloso che si mangia, solitamente, accompagnandolo con fette di cipolla.
Due morsi a una fetta di dolce e abbiamo finito. Medaglia d’oro la conquista lo strudel, con la ricotta, con i semi di papavero, con le prugne, con le fragole, con i frutti di bosco e con, ovviamente, le mele, ma anche i canederli non scherzano, perché, forse non lo sapete, se opportunamente “conditi”, svolgono egregiamente il compito di addolcire i nostri palati. Non è finita qui, però, perché dobbiamo mettere in tavola anche il gewürzkuchen, un particolare pane speziato altoatesino, e il gugelhupf, la famosa torta austriaca, e lo schwarzplentene rieber, una sorta di omelette di grano saraceno. Per mandare giù tutto provate a farvi aiutare dalle grappe,dai distillati e dai punch caldi aromatizzati che caratterizzano il settore beverage del Trentino-Alto Adige.
Nel nostro tour avremo inoltre la possibilità di incontrare i prodotti tipici che hanno ottenuto diversi marchi di qualità, tra DOP, IGP e IGT, come lo speck di Appiano, il caffè di lupino di Anterivo, la polenta di Caldaro, la Kloatze del Renon, la tradizionale pera secca, l’olio essenziale di pino mugo della Val Sarentino, la mela Golden Delicius IGP e l’asparago bianco di Terlano.
Gli eventi del nostro itinerario
Tra i numerosi eventi del Trentino Alto Adige disponibili abbiamo selezionato quelli che troverete sul vostro itinerario.- Mostra dei Vini di Bolzano (marzo)
- Mercato di San Marco di Ora (aprile)
- Festa dei Fiori di Bolzano (aprile/maggio)
- Lagrein al Passo Col Tempo (maggio)
- Vino in Festa: Wineparty di Caldaro (maggio)
- La Notte delle Cantine di Appiano e Bolzano (giugno)
- Caldaro in Abito Rosso di Caldaro (giugno)
- Caldaro in Abito Bianco di Caldaro (giugno)
- Festa del Gewürztraminer di Termeno (luglio)
- Vino e Portici di Egna (luglio)
- Piazza Walzer di Bolzano (agosto)
- Festival d’Arte di Strada di Ora (settembre)
Il percorso: da Bolzano a Bronzolo
Dal capoluogo altoatesino comincia il nostro viaggio sensoriale ed è un piacere passeggiare per le strade del piccolo centro storico di questa elegante città, perfetto amalgama di culture contrastanti, tra la più ferrea tradizione tedesca e la scoppiettante anima mediterranea.
Partendo dalla raffinata Piazza Walther, cuore pulsante di Bolzano e sede, in inverno, di uno dei più bei mercatini di Natale del Trentino Alto Adige, si arriva in fretta alla Chiesa dei Francescani, con il suo chiostro gotico di graziose colonnine, e al Museo Archeologico dell’Alto Adige, dove potrete ammirare Ötzi, la “mummia venuta dal ghiaccio”, ritrovata nel 1991 nella Val Senales e perfettamente conservata in modo naturale per più di 5.000 anni grazie ai ghiacciai presenti in zona.
Ci dirigiamo, ora, ad Appiano, comune sparso tra vigneti, cipressi, meleti, fortezze e ville nobiliari, numerose e bellissime in questa zona della regione eletta come meta di villeggiatura, perché proprio sulle pendici di queste colline si gode un caldo clima mediterraneo, grazie alla cresta di vette che si alza veloce alle spalle del borgo e lo protegge dai venti alpini. Imperdibile la visita all’imponente Castel d’Appiano, ubicato nella frazione di Missiano e risalente al 1100, e al Messner Mountain Museum, realizzato per volontà del grande alpinista Reinhold Messner nel Castello di Firmiano.
Continuiamo a scendere verso sud, in direzione Caldaro, e facciamoci coccolare dagli scorci panoramici veramente mozzafiato; arrivati in zona diamo subito un’occhiata al Lago di Caldaro, il lago più caldo di tutto l’arco alpino, e ci dedichiamo solo poi alla canonica passeggiata per il pittoresco centro storico, finché non arriviamo al Museo del Vino.
Prima di ripartire per la prossima tappa facciamo ancora due cose. Prima di tutto ci fermiamo alla Tenuta Ritterhof per una degustazione al volo, visto che lo stomaco comincia a brontolare e un aperitivo ci sta bene; in seconda battuta, riscaldati dal vino altoatesino, andiamo a prendere la Funicolare della Mendola che in soli 12 minuti ci porta a Ruffrè, nel cuore della Val di Non, uno dei principali comprensori sciistici del Trentino Alto Adige.
Ultima tappa della nostra prima parte del viaggio è Termeno, la patria del Gewürtztraminer, l’aromatico vino bianco che rappresenta una delle eccellenze del territorio. In questo borgo baciato dal sole - caratteristiche sono le rigogliose piante di limone che adornano i giardini - possiamo inoltrarci nel pittoresco centro storico, finché non incontriamo la Chiesa di San Giacomo in Kastelaz, risalente al XIII secolo, e il piccolo museo dedicato al prestigioso vino locale, l’Hoamet Tramin Museum, che custodisce attrezzi tipici dell’artigianato tradizionale locale.
È ora di fare una pausa-pranzo, prima di ripartire per la parte finale del nostro tour. Dove? Ma nell’incantevole Bistrot "Le Verre Capicieux", ubicato nel cuore dell’abitato, dove potrete degustare qualche calice dei gioielli vinicoli locali, accompagnati da qualche prelibatezza della tradizione.
Continua l'itinerario: da Termeno a Ora
Appena la mente si snebbia, si riparte, sempre sulla stessa direttrice che ci porta verso le propaggini più meridionale del Südtirol; arriviamo a Cortaccia, piccolo e ameno borgo immerso nei vigneti che si rincorrono veloci sulle pendici circostanti. Da mettere assolutamente in programma un’escursione lungo il Sentiero del Vino, che ci porterà a scoprire i masi presenti in zona, edificati tra il XIII e il XVII secolo. Interessante anche un’occhiata alla piccola Chiesa di San Pietro, che con il suo campanile romanico rappresenta una bella testimonianza dell’arte antica.
Ci spingiamo, ora, fino all’estrema “porta sud” dell’Alto Adige, Salorno, affascinante borgo che rappresenta il confine tra l’anima italiana e quella tedesca del Trentino Alto Adige, che già solo per questo merita di essere visitato. Sontuoso il centro storico, che propone esempi di architettura barocca e rinascimentale di pregevole fattura; obbligatoria una visita al Giardino delle Sculture di Pochi, piccola frazione a pochi chilometri da qui, spazio espositivo che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto.
Stiamo giungendo alla fine del nostro viaggio, che non può terminare, però, senza una sosta a Egna, piccolo borgo medievale perfettamente conservato di grande suggestione, che propone splendide case signorili, eleganti portici e bellissimi cortili interni, a fermare il tempo in una qualche epoca passata, lontana dalla frenesia dei tempi moderni; nelle campagne circostanti sono presenti numerose ville in stile veneziano. Da visitare assolutamente Unsere Liebe Frau in der Vill, una delle più belle chiese gotiche di tutto l’Alto Adige, e i resti del Castello Kaldiff.
Terminiamo questo meraviglioso tour dedicando le nostre ultime energie a Ora, la più “italiana” delle cittadine dell’Alto Adige meridionale; piante di limone, palme e rigogliosi fichi d'India conferiscono, infatti, al borgo quell’aria allegra e tipica dei paesi mediterranei più caldi, che qui spicca in modo particolare, vista la vicinanza con la cultura tedesca che si respira in quasi la totalità della zona. Visita veloce al centro storico del borgo e poi alziamo bandiera bianca, dopo aver viaggiato per tutto il giorno, e ci sediamo ai tavoli dell’Osteria Waldthaler, con il nobile intento di arrenderci alle prelibatezze della cucina tirolese. Buon appetito!
Il nostro tour in sintesi
Itinerario: Bolzano - Appiano - Caldaro - Termeno - Cortaccia - Salorno - Egna - Ora.Lunghezza percorso: 60 km.
Cosa vediamo: Chiesa dei Francescani (Bolzano), Castel d’Appiano e Castello di Firmiano (Appiano), Chiesa di San Giacomo in Kastelaz (Termeno), Chiesa di San Pietro (Cortaccia), Unsere Liebe Frau in der Vill e i resti del Castello Kaldiff (Egna).
Cosa assaggiamo: i Canederli, la Kartoffelpuffer, gli Spätzle, i Ravioli Tirolesi, la Zuppa di Cervella, lo Strudel di Zucca o con i Crauti, il Gulasch, gli Arrosti, il Codone Stufato, gli Straccetti di Vitello, i Peperoni Ripieni, il Gratin di Patate, il Rotolo di Spinaci, le Zucchine Ripiene con i Finferli, il Dobbiaco, il Formaggio di Malga, il Graukäse, lo Strudel, il Gewürzkuchen, il Gugelhupf, lo Schwarzplentene Rieber, lo Speck di Appiano, il caffè di lupino di Anterivo, la polenta di Caldaro, la Kloatze del Renon, l’olio essenziale di Pino Mugo della Val Sarentino, la mela Golden Delicius IGP e l’asparago bianco di Terlano.
Enoteche e Cantine dove fare degustazione: Tenuta Ritterhof (Caldaro), Bistrot Le Verre Capicieux (Termeno), Osteria Waldthaler (Ora).
Musei e attrazioni: Museo Archeologico dell’Alto Adige/Ötzi (Bolzano), Messner Mountain Museum (Appiano), Lago di Caldaro, Museo del Vino e Funicolare della Mendola (Caldaro), Hoamet Tramin Museum (Termeno), Sentiero del Vino (Termeno), Giardino delle Sculture (Salorno), Ville in stile Veneziano (Egna).
Maggiori informazioni sul sito della Strada del Vino dell'Alto Adige.
Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Trentino-Alto Adige.
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