La Mostra su Marino Marini a Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
Attenzione, evento concluso!
Se verrà riproposto aggiorneremo le date!
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Sono 50 le splendide sculture di Marino Marini, parte della Collezione Peggy Guggenheim, che accolgono il visitatore fino al 1 maggio 2018, nelle storiche sale di Palazzo Venier dei Leoni a Venezia, noto anche come il palazzo non finito e capolavoro di architettura iniziato nel 1748 e aperto al pubblico a partire dal 1951.
Si tratta della prima retrospettiva dedicata al grande scultore pistoiese (1901-1980), sviluppata attraverso un suggestivo rimando e confronto con alcune tra le più importanti opere che hanno fatto da riferimento per l’artista durante tutta la sua ricerca.
Ognuna delle affascinanti sale del Palazzo propone una scena di questo dialogo, svelando uno degli aspetti più significativi della ricerca dell’artista, ovvero la sua capacità di osservare, confrontarsi, guardare. Marino Marini si è nutrito di arte, ha amato le opere, i musei, osservando l’antico e il moderno e sta proprio “nel trarre immagini nuove dal dialogo con le proprie passioni visive l’originalità del suo lavoro”, raccontano i curatori.
Ecco che lasciarsi condurre attraverso questo cammino vuol dire anche ripercorrere il fascino e la passione che alcuni riferimenti hanno esercitato sul maestro. Arte classica e Picasso, ma anche il Quattrocento toscano e gli Etruschi, sono i riferimenti di cui stiamo parlando, qui esposti a raccontare una visione quanto mai originale del pensiero dell’artista e della sua arte, che passa sempre attraverso l’urgenza dell’osservare e del guardare incessante.
Ecco poi Cavalli e Cavalieri: una ricerca fondamentale nell’opera del maestro è, infatti, quella legata alla scelta, apparentemente antimoderna e inusuale, di rappresentare cavalli e cavalieri, soggetti legati alla tradizione, che il maestro ama molto per il ritmo musicale che queste forme possiedono. Ed è proprio la risonanza architettonica a rappresentare una connessione tra la scultura contemporanea e quella del passato.
Sono probabilmente queste le opere del maestro più significative, contese dai collezionisti di tutto il mondo. Si apre poi la sala dedicata a “Pomone”, popolata da nudi femminili, a rappresentare il lavoro di trasformazione, che l’artista ha portato avanti, del corpo femminile verso le forme astratte. Uno splendido finale con opere degli anni ’50 e ‘60 in un’insospettata conversazione con la proposta sperimentale di Picasso.
Dove: Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
Date: 27 gennaio – 1 maggio 2018
Orari: 10 – 18, chiuso il martedì (tutti i giorni ore 15.30 visite guidate gratuite)
Biglietti: intero euro 15,00 / senior euro 13,00 / studenti euro 9,00
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Cosa aspettarsi dalla mostra su Marino Marini
Le opere del maestro si alternano e susseguono, in un affascinante dialogo capace di rapire chi vi si addentra, con 20 importanti riferimenti della storia dell’arte, che vanno dall’antichità fino al ‘900. E’ proprio attraverso questo dialogo che si snoda un’interpretazione originale e inaspettata dei grandi temi del maestro, proposta per questa mostra “Marino Marini. Passioni visive”, dai curatori Barbara Cinelli e Flavio Fergonzi.Si tratta della prima retrospettiva dedicata al grande scultore pistoiese (1901-1980), sviluppata attraverso un suggestivo rimando e confronto con alcune tra le più importanti opere che hanno fatto da riferimento per l’artista durante tutta la sua ricerca.
Ognuna delle affascinanti sale del Palazzo propone una scena di questo dialogo, svelando uno degli aspetti più significativi della ricerca dell’artista, ovvero la sua capacità di osservare, confrontarsi, guardare. Marino Marini si è nutrito di arte, ha amato le opere, i musei, osservando l’antico e il moderno e sta proprio “nel trarre immagini nuove dal dialogo con le proprie passioni visive l’originalità del suo lavoro”, raccontano i curatori.
Ecco che lasciarsi condurre attraverso questo cammino vuol dire anche ripercorrere il fascino e la passione che alcuni riferimenti hanno esercitato sul maestro. Arte classica e Picasso, ma anche il Quattrocento toscano e gli Etruschi, sono i riferimenti di cui stiamo parlando, qui esposti a raccontare una visione quanto mai originale del pensiero dell’artista e della sua arte, che passa sempre attraverso l’urgenza dell’osservare e del guardare incessante.
La visita alla mostra in dettaglio
Da subito saranno i busti degli esordi in dialogo con teste etrusche che ci accoglieranno nella suggestione di un confronto mai scontato; saranno poi i nudi maschili degli anni ‘30, capaci di lasciare un segno indelebile nella scultura europea, a confronto con riferimenti di Arturo Martini e Giacomo Manzù.Ecco poi Cavalli e Cavalieri: una ricerca fondamentale nell’opera del maestro è, infatti, quella legata alla scelta, apparentemente antimoderna e inusuale, di rappresentare cavalli e cavalieri, soggetti legati alla tradizione, che il maestro ama molto per il ritmo musicale che queste forme possiedono. Ed è proprio la risonanza architettonica a rappresentare una connessione tra la scultura contemporanea e quella del passato.
Sono probabilmente queste le opere del maestro più significative, contese dai collezionisti di tutto il mondo. Si apre poi la sala dedicata a “Pomone”, popolata da nudi femminili, a rappresentare il lavoro di trasformazione, che l’artista ha portato avanti, del corpo femminile verso le forme astratte. Uno splendido finale con opere degli anni ’50 e ‘60 in un’insospettata conversazione con la proposta sperimentale di Picasso.
Informazioni utili, date, orari e prezzi biglietti della mostra
Mostra: Marino Marini. Passioni visiveDove: Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
Date: 27 gennaio – 1 maggio 2018
Orari: 10 – 18, chiuso il martedì (tutti i giorni ore 15.30 visite guidate gratuite)
Biglietti: intero euro 15,00 / senior euro 13,00 / studenti euro 9,00
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Calendario delle aperture
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