La Mostra su Carlo Carrą a Milano, Palazzo Reale
Attenzione, evento concluso!
Se verrà riproposto aggiorneremo le date!
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Divisionista, futurista, metafisico: Carlo Carrà ha attraversato da protagonista la storia dell’arte italiana del Novecento. Dal 4 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019 Milano gli dedica una grande retrospettiva a Palazzo Reale.
La mostra, a cura di Cristina Bandera, ripercorre l’intero percorso artistico di Carrà attraverso le sue opere più significativa, dalle prove divisioniste ai capolavori del futurismo e della metafisica, fino alle composizioni di figura degli anni Trenta.
Nato nel piccolo comune piemontese di Guargnento, figlio di un proprietario terriero caduto in disgrazia, Carlo Carrà manifestò sin da giovane il suo talento per l’arte. A dodici anni infatti, costretto per lungo tempo a letto a causa di una malattia, affinò le sue capacità artistiche e qualche anno dopo cominciò a lavorare come decoratore murale.
Artista dall’animo curioso e intraprendente, a soli diciannove anni si recò a Parigi per l’Esposizione Universale del 1900, restando affascinato dai maestri dell’arte francese come Delacroiz, Renoir, Gauguin. Dopo il viaggio parigino nel seguì uno a Londra, per ammirare le opere del grande William Turner. Fu durante il suo soggiorno londinese che si avvicinò agli ambienti anarchici. Tale vicinanza si manifestò col suo celebre dipinto l funerale dell'anarchico Galli.
Dopo questa breve introduzione, immagino sia più facile comprendere perché, per un uomo come Carlo Carrà risultasse difficile identificarsi in una sola corrente artistica. Analizziamo insieme questo percorso!
Carrà aderì ai principi del divisionismo quando era poco più che ventenne, attratto soprattutto dall’anticonformismo di quel fenomeno, che metteva in discussione le regole dell’arte accademica. Non durò molto. Perché in Italia stava per nascere una delle correnti artistiche più importanti nella storia dell’arte del Belpaese.
Ovvio che un giovane intraprendente e curioso come Carlo Carrà non poteva che restare affascinato da questa piccola rivoluzione. Lui stesso partecipò attivamente, con i colleghi Boccioni e Russolo, nel definire le basi dell’arte futurista.
L’adesione di Carrà al movimento futurista durò circa 6 anni, dal 1910 al 1915 nei quali l’artista produsse opere come I funerali dell’anarchico Galli (1910-11), La stazione di Milano (1910-11) o La Galleria di Milano (1912).
Dove: Palazzo Reale di Milano, Piazza del Duomo 12
Date: dal 4 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019
Orari: lunedì 14:30 - 19:30, martedì, mercoledì, venerdì, domenica 09:30 - 19:30
giovedì e sabato 09:30 - 22:30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietti: Intero € 14 / Ridotto € 12 + prevendita - Acquista online il biglietto
Maggiori informazioni: sito ufficiale
La mostra, a cura di Cristina Bandera, ripercorre l’intero percorso artistico di Carrà attraverso le sue opere più significativa, dalle prove divisioniste ai capolavori del futurismo e della metafisica, fino alle composizioni di figura degli anni Trenta.
Nato nel piccolo comune piemontese di Guargnento, figlio di un proprietario terriero caduto in disgrazia, Carlo Carrà manifestò sin da giovane il suo talento per l’arte. A dodici anni infatti, costretto per lungo tempo a letto a causa di una malattia, affinò le sue capacità artistiche e qualche anno dopo cominciò a lavorare come decoratore murale.
Artista dall’animo curioso e intraprendente, a soli diciannove anni si recò a Parigi per l’Esposizione Universale del 1900, restando affascinato dai maestri dell’arte francese come Delacroiz, Renoir, Gauguin. Dopo il viaggio parigino nel seguì uno a Londra, per ammirare le opere del grande William Turner. Fu durante il suo soggiorno londinese che si avvicinò agli ambienti anarchici. Tale vicinanza si manifestò col suo celebre dipinto l funerale dell'anarchico Galli.
Dopo questa breve introduzione, immagino sia più facile comprendere perché, per un uomo come Carlo Carrà risultasse difficile identificarsi in una sola corrente artistica. Analizziamo insieme questo percorso!
Carlo Carrà e il divisionismo
Prendendo spunto dal "Pointillisme" francese, il divisionismo è stato sicuramente uno dei fenomeni artistici più innovativi del Novecento italiano. Le opere divisioniste sono caratterizzate dalla separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono fra di loro in senso ottico, dando allo spettatore l’illusione della continuità. Una delle opere più famose di sempre del divisionismo è Il quarto stato di Pellizza da Volpedo.Carrà aderì ai principi del divisionismo quando era poco più che ventenne, attratto soprattutto dall’anticonformismo di quel fenomeno, che metteva in discussione le regole dell’arte accademica. Non durò molto. Perché in Italia stava per nascere una delle correnti artistiche più importanti nella storia dell’arte del Belpaese.
Carlo Carrà e il Futurismo
Era il 20 febbraio 1909, quando il poeta Filippo Tommaso Marinetti pubblicò “Il manifesto Futurista” sul quotidiano francese Le Figaro. Con quell’atto nasceva uno dei movimenti artistici più “dinamici” e potenti d’Europa, che vedeva l’Italia tornare protagonista nel mondo dell’arte.Ovvio che un giovane intraprendente e curioso come Carlo Carrà non poteva che restare affascinato da questa piccola rivoluzione. Lui stesso partecipò attivamente, con i colleghi Boccioni e Russolo, nel definire le basi dell’arte futurista.
L’adesione di Carrà al movimento futurista durò circa 6 anni, dal 1910 al 1915 nei quali l’artista produsse opere come I funerali dell’anarchico Galli (1910-11), La stazione di Milano (1910-11) o La Galleria di Milano (1912).
Carlo Carrà e la Metafisica
L’avvicinarsi di Carrà alla metafisica nacque da un evento casuale. Chiamato alle armi nel corso della Grande Guerra, l’artista trovò l’esperienza così sconvolgente che finì ricoverato in un nevrocomio a Ferrara. Nella città emiliana Carrà strinse amicizia con Giorgio de Chirico e Filippo De Pisis con i quali definì i principi teorici della Metafisica. A questo periodo risalgono opere come L'idolo ermafrodito (1917) o Il figlio del costruttore (1917-1921). Ovviamente, anche la fase Metafisica non durò per sempre, ma questo potrete scoprirlo nella mostra a Palazzo Reale.Informazioni utili, date, orari, prezzo dei biglietti
Mostra: "Carlo Carrà"Dove: Palazzo Reale di Milano, Piazza del Duomo 12
Date: dal 4 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019
Orari: lunedì 14:30 - 19:30, martedì, mercoledì, venerdì, domenica 09:30 - 19:30
giovedì e sabato 09:30 - 22:30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietti: Intero € 14 / Ridotto € 12 + prevendita - Acquista online il biglietto
Maggiori informazioni: sito ufficiale
Calendario delle aperture
Attenzione: evento terminato!
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Dicembre 2018
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