Itinerario nella valle del vino Biferno DOC in Molise
L’itinerario che affronteremo prende il nome dall’unico fiume che nasce e scorre completamente nel piccolo Molise, il Biferno, il quale nei suoi 93 km che si snodano dal Massiccio del Matese al Mare Adriatico, nei pressi di Termoli, disegna una suggestiva valle, un po’ tortuosa e molto selvaggia, stretta com’è tra irregolari masse tufacee nella parte iniziale e il placido pianoro in cui si trasforma dopo il Lago di Guardialfiera.
È in questo contesto geografico, compreso completamente nel territorio della provincia di Campobasso, che viene vinificato il Biferno DOC, la più storica delle Denominazioni molisane, un vino di gran prestigio, vincitore di molti riconoscimenti internazionali, dedicato ai palati veramente raffinati.
Sono ben 42 i comuni nel territorio dei quali vengono coltivati gli eleganti filari di uve di Montepulciano e di Trebbiano che vengono utilizzate per produrre le 100.000 bottiglie annuali di Biferno DOC: Acquaviva Collecroce, Campobasso, Campodipietra, Campomarino, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Colletorto, Ferrazzano, Gambatesa, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Limosano, Lucito, Lupara, Macchia Valfortore, Mirabello Sannitico, Mafalda, Montagano, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montelongo, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Petrella Tifernina, Pietracatella, Portocannone, Rotello, Santa Croce di Magliano, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giovanni in Galdo, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Tavenna, Termoli, Toro, Tufara, Ururi.
Ne visitiamo solo 6, ubicati su un itinerario del gusto di 83 km circa da percorrere in una giornata da spendere alla scoperta di questo selvaggio territorio dalle tradizioni autentiche e immutate, tra un poggio assolato, un borgo antico e un calice di vino dal gusto intenso.
Armiamoci di entusiasmo e curiosità e partiamo!
Il microscopico Molise ancor oggi fatica a definire con efficacia la sua identità culturale, nonostante l’orgoglio con cui i suoi abitanti tramandano le tradizioni più antiche, la maggior parte delle quali sono legate alla cultura agro-pastorale che la regione ha sempre conservato.
Come la coltivazione della vite, la quale affonda le sue radici in tempi assai lontani, risalenti addirittura a quando il territorio era abitato dei fieri Sanniti e che, dopo varie vicissitudini nei secoli che hanno messo in crisi la produzione, attualmente rappresenta una delle eccellenze della regione.
Conosciamo, dunque, questo sontuoso protagonista, prodotto nelle tipologie Rosso, anche Riserva e Superiore, Rosato, con una percentuale minima del 70% di uvaggio Montepulciano d’Abruzzo e una massima del 20% di Aglianico, e Bianco, con uve di Trebbiano Toscano al 70%-80%.
Rosso rubino e dal sapore intenso, asciutto e vellutato il Biferno Rosso DOC, perfetto per accompagnare piatti di carne, formaggi stagionati e i primi piatti più gustosi; delicatamente rosa e fruttato, invece il Biferno DOC Rosato, ideale per accompagnare i primi piatti più delicati, i salumi più freschi e i secondi piatti di carne bianca.
Ultimiamo con il Biferno DOC Bianco, dal sapore fruttato e asciutto, il compagno più adatto per i prelibati piatti di pesce della costa adriatica, gli antipasti più leggeri e i formaggi freschi della tradizione molisana.
Andiamo a dare forma, sapore e profumo a ciò che troveremo nel piatto durante il nostro gustoso viaggio, ovvero andiamo a scoprire i tesori della tradizione culinaria molisana, terra antica e, seppur non troppo fertile, generosa e autentica.
Cominciamo con una buona Insalta di Farro, uno degli antipasti più tipici di questa regione dove la coltivazione di questo cereale di origine sannitica è molto diffusa, o con un tagliere su cui campeggiano una generosa porzione di Caprino di Montefalcone del Sannio, qualche fetta di Capofreddo, delizioso salume morbido aromatizzato alloro, finocchio, aglio e peperoncino, e qualche Fiadone, i panciuti e gustosissimi rustici a base di prosciutto e formaggio. Non scordiamoci di assaggiare anche qualche pesciolino dell’Adriatico, con le Alici in Tortiera o, per i palati più forti, la Razza o le Alici in Scapece, la particolare frittura marinata tipica del Sud Italia.
Continuiamo con i primi piatti, tradizionalmente dai sapori intensi e robusti, come i Perciati alla Mollica di San Giuseppe, i Cavatelli alla Ventricina di Montenero di Bisaccia, che pare sia un piatto inventato addirittura da Federico II di Svevia, un’abbondante porzione di Polenta e Ragù o i Fusilli alla Molisana, con ragù di carne d’agnello, tutti da accompagnare con un calice del corposo vino DOC Rosso del Biferno. Il Brodetto alla Termolese, gli Spaghetti con le Alici e la Triglia alla Termolese, invece, ci obbligano ad assaggiare il Bianco DOC, che con i suoi sentori fruttati e delicati ci conquisterà senza troppa fatica.
Numerosi anche i secondi piatti che provengono dalla tradizione pastorale, come l’Agnello Casce e Ova, la Pampanella, gustose fettine di maiale cotte in sugo piccante, la Pezzata di Capracotta, la pecora cucinata con erbe selvatiche nei grandi paioli di rame, o la Checcetta, la testina d’agnello cucinate con mollica di pane e agnello; Baccalà Arracanato o con Pere e Mosto Cotto, Scampi Ubriachi e Triglie alla n’Gorda vengono, invece, proposti agli appassionati di pesce.
Bisogna, infine, aprire due capitoli a parte, il primo dedicato al tartufo, sia nero che bianco, visto che il 50% della produzione nazionale del prezioso tubero proviene proprio da qui, e il secondo ai prodotti caseari, anch’essi eccellenza nazionale, con specialità come la Treccia di Santa Croce di Magliano, buona da mangiare e bella da vedere, il Formaggio di Pietracatella, la Scamorza Molisana, il Pecorino del Matese e la Manteca che, con il suo cuore morbido, si scioglie in bocca.
Pronti per i dolci? Perché vi avvertiamo, a tutto il gusto e il trionfo di sapori che abbiamo descritto fin qui, corrisponde altrettanta ricchezza, con i Cauciuni, ripieni di pasta di ceci, le Ceppelliate, farcite di marmellata di amarene, i Caggiunitti, ghiottissimi dolcetti a base di castagne, cioccolato e mandorle, le sontuose Ostie Ripiene di Agnone e le ‘Mpigne, le deliziose ciambelline di farina e patate, tanto per farvi venire un po’ di acquolina in bocca.
Concludiamo la nostra esperienza gastronomica facendo un piccolo excursus tra i prodotti tipici, che potrete trovare solo qui, come i Fagioli di Riccia, il Farro Dicocco del Molise, il Mais Agostinello, la Limoncella Molisana, la Patata Lunga di San Biase, i Pomodori GIalli Invernali, la Soppressata del Molise e sua maestà l’Olio Extravergine di Oliva Molise DOP.
Si comincia con uno dei big della zona, big non tanto per la grandezza, visto che ci vivono poco più di 550 anime ben distribuite in poco più di 15 km², ma piuttosto per la sua suggestiva e selvaggia bellezza, di cui ci si accorge da lontano, adagiato com’è su un verdeggiante pianoro a 450 metri di altezza.
Stiamo parlando di Castellino del Biferno e della sua atmosfera fiabesca, tra sorgenti naturali che zampillano libere come allegre fontane, una visita la merita sicuramente la Fonte Murata, presso la quale anticamente gli abitanti si recavano per approvvigionarsi d’acqua, che si trova nel cuore dell’Oasi Naturalistica di Colle di Toro, 15 ettari di Natura intatta, quasi immacolata. Una passeggiata per il Centro Storico che, tra scalinate, gradoni, viuzze attorcigliate e affacci panoramici che si aprono all’improvviso sulla Valle del Biferno risulta essere incantevole, vi porterà sicuramente a scoprire l'imponente Chiesa Madre di San Pietro in Vinculis e il bel Monumento in bronzo dedicato a Padre Pio, che campeggia fiero nella piazza principale di quello che possiamo considerare uno dei più bei borghi del Molise.
Scendiamo un po’ verso il mare lungo la “Bifernina”, la strada statale che collega Campobasso alla costa, e troviamo, dopo poco più di 40 km, Larino, una delle “capitali” dell’olio extravergine d’oliva DOP che si produce da queste parti, nota anche per i giganti di cartapesta che animano quello che molto probabilmente il più divertente tra i Carnevali del Molise. Le pendici delle colline, infatti, sono tappezzate da campi di ulivi e da filari di viti, scenario suggestivo che fa compagnia mentre ci si avvicina al centro abitato.
Antico municipium romano di grande prestigio, Larino conserva ancora vestigia che testimoniano l’importanza che ha rivestito in passato; meravigliose, infatti, le rovine dell’immenso Anfiteatro, risalente al I secolo d.C., in grado ospitare fino a 18.000 spettatori, e spettacolari quelle della Necropoli Ellenistica, che appartiene addirittura all’VIII-VI secolo a.C.
Da non perdere anche la Cattedrale, che con la sua imponente facciata su cui spicca il grande rosone a tredici raggi è uno dei più importanti edifici religiosi medievali dell’Italia centrale, e il Palazzo Ducale, dove si può ancora ammirare l’antica Torre Normanna; bella anche la visita al Parco Archeologico di Villa Zappone, dove sono esposti antichi mosaici e preziosi ritrovamenti dell’epoca Romana.
Ripartiamo alla volta di Palata un altro dei borghi-gioiello locali, noto perché attraversato dal Tratturo Ateleta Biferno, uno dei più antichi e prestigiosi, che veniva utilizzato per portare le greggi dalle alte montagne abruzzesi alle pianure molisane.
Terra di transumanza e di immigrazione da sempre, Palata conserva ancora tradizioni affascinanti, come quelle che provengono dalla comunità serbo-croata che qui arrivò nel Medioevo e si integrò negli anni con la popolazione locale. Certamente merita di dare un’occhiata alla Chiesa di Santa Maria la Nova, del XVI secolo, all’antico Palazzo Ducale, dell’anno 1000, e alla Neviera, la spettacolare torre mozza che fino a non molto tempo fa aveva la funzione di conservare alimenti e vettovaglie, ma altrettanto merita fare una pausa di degustazione al Ristorante Wine Bar Altroché, dove potrete assaggiare i piatti della tradizioni accompagnati da qualche calice di quell’eccellente vino che ci ha offerto l’occasione di organizzare questo itinerario del gusto.
Ripartiamo per la seconda parte del nostro tour e ci dirigiamo verso est per altri 15 km, finché non troviamo Guglionesi, piccolo e antichissimo borgo fondato dai Frentani, popolo italico di lingua osca strettamente imparentato con i Sanniti, importante centro culturale e artistico durante il Medioevo.
Significativo, infatti, il patrimonio conservato nella parte più antica del borgo, dove possiamo ammirare la Collegiata di Santa Maria Maggiore e la sua Cripta, edificate nel X secolo, e la Chiesa di San Nicola di Bari, del XII secolo, anche se i successivi rimaneggiamenti barocchi avvenuti nel XVIII secolo si fanno sentire in tutta la loro ricca ridondanza.
Di pari meraviglia è la Passeggiata lungo il Belvedere della Villa Comunale, una vera e propria terrazza affacciata sulla Valle sottostante, dalla quale si può godere dello spettacolare panorama, con l’Adriatico che si apre a destra e l’Appennino molisano-abruzzese che si alza veloce a sinistra. Imperdibile!
Abbandoniamo i dolci rilievi collinari, percorriamo gli ultimi 15 km che ci separano dal mare e godiamoci la nostra prossima tappa a Termoli, antico borgo marinaro arroccato su un promontorio, delimitato da un muraglione inquietante che cade a picco sul mare, che rappresenta oggi una delle più importanti realtà urbane molisane, seconda solo al capoluogo regionale.
Caratteristico il Borgo Antico, con le sue strette viuzze che si inerpicano veloci, pare che tra queste ci sia anche il vicolo ‘A Rejecelle, il più stretto di tutta Italia, e accompagnano il visitatore alla scoperta di monumenti meravigliosi, come la Cattedrale, antichissima e molto suggestiva, e, soprattutto, il Castello Svevo, simbolo della città. Per gli appassionati, infine, è d’obbligo una visita anche veloce al MACTe, il Museo d’Arte Contemporanea di Termoli, un preziosa Galleria d’Arte che conserva quasi 500 capolavori di artisti contemporanei, una vera chicca per gli intenditori del genere.
Una volta soddisfatta la fame d’arte cominciamo a preparare le nostre papille gustative alla parte di questo viaggio più interessante per loro, perché, in fondo, è per questo che abbiamo affrontato tutto, ossia per sederci ai tavolini del Beach Bar Torre Sinarca, locale esclusivo allestito all’interno della torretta costiera del ‘500 fatta edificare dal Vicerè di Napoli per presidiare la costa; ci accomodiamo, se il tempo lo permette, all’esterno, sotto le tensostrutture, a pochi passi dal mare, per gustare un paradisiaco aperitivo a base di prodotti tipici, giusto un assaggio prima di ripartire verso la nostra ultima e altrettanto gustosa tappa.
Gli ultimi sette chilometri li facciamo costeggiando l’Adriatico, che da queste parti è davvero trasparente, in direzione di Campomarino, una delle più importanti località balneari del Molise; d’origine antichissima, pare addirittura sia stato fondato intorno al XVIII secolo a.C., oggi il borgo si dipana placido tra quartieri residenziali, ville eleganti, stabilimenti balneari attrezzati e passeggiate sul lungomare.
Nel centro storico dell’abitato sarà piacevole passeggiare con calma, visto che tanto comincia a farsi sera, lasciandosi guidare dall'istinto; sicuramente incontreremo la romanica Chiesa di Santa Maria a Mare e la sua Cripta, mentre per assaggiare le specialità de La Casina del Porto dobbiamo proprio dirigerci verso, appunto, il porticciolo, dove saremo accolti dalla semplice cordialità dei proprietari che ci aiuteranno ad affogare la meraviglia e la stanchezza che abbiamo collezionato durante la giornata in qualche buon calice di Biferno DOC, complice l’atmosfera allegra e autentica che si respira qui. Et voilà, à votre santé!
Lunghezza percorso: 83 km.
Cosa vediamo: Fonte Murata, Centro Storico, Chiesa Madre di San PIetro in Vinculis, Monumento Padre Pio (Castellino del Biferno), Anfiteatro, Necropoli, Cattedrale, Palazzo Ducale e Torre Normanna (Larino), Chiesa di Santa Maria la Nova, Palazzo Ducale e Neviera (Palata), Collegiata di Santa Maria Maggiore, Cripta e Chiesa di San Nicola di Bari (Guglionesi), Borgo Antico, Cattedrale, Castello Svevo e ‘A Rejecelle (Termoli), Chiesa di Santa Maria a Mare e Cripta (Campomarino).
Cosa assaggiamo: Insalta di Farro, Caprino di Montefalcone del Sannio, Capofreddo, Fiadoni, le Alici in Tortiera, la Razza o Alici in Scapece, i Perciati alla Mollica di San Giuseppe, i Cavatelli alla Ventricina di Montenero di Bisaccia, i Fusilli alla Molisana, Polenta e Ragù, il Brodetto alla Termolese, gli Spaghetti con le Alici, la Triglia alla Termolese, l’Agnello Casce e Ova, la Pampanella, la Pezzata di Capracotta, la Checcetta, Baccalà Arracanato o con Pere e Mosto Cotto, Scampi Ubriachi, Triglie alla n’Gorda, Tartufo, la Treccia di Santa Croce di Magliano, il Formaggio di Pietracatella, la Scamorza Molisana, il Pecorino del Matese, la Manteca, i Cauciuni, le Ceppelliate, i Caggiunitti, le Ostie Ripiene di Agnone, le ‘Mpigne, i Fagioli di Riccia, il Farro Dicocco del Molise, il Mais Agostinello, la Limoncella Molisana, la Patata Lunga di San Biase, i Pomodori GIalli Invernali, la Soppressata del Molise e l’Olio Extravergine di Oliva Molise DOP.
Enoteche, Cantine e Ristoranti dove fare degustazione: Ristorante Wine Bar Altroché (Palata), Beach Bar Torre Sinarca (Termoli), La Casina del Porto (Campomarino).
Musei e attrazioni: Oasi Naturalistica di Colle Toro (Castellino del BIferno), Parco Archelogico di Villa Zappone (Larino), Tratturo Ateleta Biferno (Palata), Belvedere della Villa Comunale (Guglionesi), Museo d’Arte Contemporanea di Termoli (Termoli).
Visita anche il nostro canale dedicato agli itinerari in Molise.
È in questo contesto geografico, compreso completamente nel territorio della provincia di Campobasso, che viene vinificato il Biferno DOC, la più storica delle Denominazioni molisane, un vino di gran prestigio, vincitore di molti riconoscimenti internazionali, dedicato ai palati veramente raffinati.
Sono ben 42 i comuni nel territorio dei quali vengono coltivati gli eleganti filari di uve di Montepulciano e di Trebbiano che vengono utilizzate per produrre le 100.000 bottiglie annuali di Biferno DOC: Acquaviva Collecroce, Campobasso, Campodipietra, Campomarino, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Colletorto, Ferrazzano, Gambatesa, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Limosano, Lucito, Lupara, Macchia Valfortore, Mirabello Sannitico, Mafalda, Montagano, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montelongo, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Petrella Tifernina, Pietracatella, Portocannone, Rotello, Santa Croce di Magliano, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giovanni in Galdo, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Tavenna, Termoli, Toro, Tufara, Ururi.
Ne visitiamo solo 6, ubicati su un itinerario del gusto di 83 km circa da percorrere in una giornata da spendere alla scoperta di questo selvaggio territorio dalle tradizioni autentiche e immutate, tra un poggio assolato, un borgo antico e un calice di vino dal gusto intenso.
Armiamoci di entusiasmo e curiosità e partiamo!
Il vino rosso Biferno DOC
Il microscopico Molise ancor oggi fatica a definire con efficacia la sua identità culturale, nonostante l’orgoglio con cui i suoi abitanti tramandano le tradizioni più antiche, la maggior parte delle quali sono legate alla cultura agro-pastorale che la regione ha sempre conservato.
Come la coltivazione della vite, la quale affonda le sue radici in tempi assai lontani, risalenti addirittura a quando il territorio era abitato dei fieri Sanniti e che, dopo varie vicissitudini nei secoli che hanno messo in crisi la produzione, attualmente rappresenta una delle eccellenze della regione.
Conosciamo, dunque, questo sontuoso protagonista, prodotto nelle tipologie Rosso, anche Riserva e Superiore, Rosato, con una percentuale minima del 70% di uvaggio Montepulciano d’Abruzzo e una massima del 20% di Aglianico, e Bianco, con uve di Trebbiano Toscano al 70%-80%.
Rosso rubino e dal sapore intenso, asciutto e vellutato il Biferno Rosso DOC, perfetto per accompagnare piatti di carne, formaggi stagionati e i primi piatti più gustosi; delicatamente rosa e fruttato, invece il Biferno DOC Rosato, ideale per accompagnare i primi piatti più delicati, i salumi più freschi e i secondi piatti di carne bianca.
Ultimiamo con il Biferno DOC Bianco, dal sapore fruttato e asciutto, il compagno più adatto per i prelibati piatti di pesce della costa adriatica, gli antipasti più leggeri e i formaggi freschi della tradizione molisana.
La cucina della Valle del Biferno
Andiamo a dare forma, sapore e profumo a ciò che troveremo nel piatto durante il nostro gustoso viaggio, ovvero andiamo a scoprire i tesori della tradizione culinaria molisana, terra antica e, seppur non troppo fertile, generosa e autentica.
Cominciamo con una buona Insalta di Farro, uno degli antipasti più tipici di questa regione dove la coltivazione di questo cereale di origine sannitica è molto diffusa, o con un tagliere su cui campeggiano una generosa porzione di Caprino di Montefalcone del Sannio, qualche fetta di Capofreddo, delizioso salume morbido aromatizzato alloro, finocchio, aglio e peperoncino, e qualche Fiadone, i panciuti e gustosissimi rustici a base di prosciutto e formaggio. Non scordiamoci di assaggiare anche qualche pesciolino dell’Adriatico, con le Alici in Tortiera o, per i palati più forti, la Razza o le Alici in Scapece, la particolare frittura marinata tipica del Sud Italia.
Continuiamo con i primi piatti, tradizionalmente dai sapori intensi e robusti, come i Perciati alla Mollica di San Giuseppe, i Cavatelli alla Ventricina di Montenero di Bisaccia, che pare sia un piatto inventato addirittura da Federico II di Svevia, un’abbondante porzione di Polenta e Ragù o i Fusilli alla Molisana, con ragù di carne d’agnello, tutti da accompagnare con un calice del corposo vino DOC Rosso del Biferno. Il Brodetto alla Termolese, gli Spaghetti con le Alici e la Triglia alla Termolese, invece, ci obbligano ad assaggiare il Bianco DOC, che con i suoi sentori fruttati e delicati ci conquisterà senza troppa fatica.
Numerosi anche i secondi piatti che provengono dalla tradizione pastorale, come l’Agnello Casce e Ova, la Pampanella, gustose fettine di maiale cotte in sugo piccante, la Pezzata di Capracotta, la pecora cucinata con erbe selvatiche nei grandi paioli di rame, o la Checcetta, la testina d’agnello cucinate con mollica di pane e agnello; Baccalà Arracanato o con Pere e Mosto Cotto, Scampi Ubriachi e Triglie alla n’Gorda vengono, invece, proposti agli appassionati di pesce.
Bisogna, infine, aprire due capitoli a parte, il primo dedicato al tartufo, sia nero che bianco, visto che il 50% della produzione nazionale del prezioso tubero proviene proprio da qui, e il secondo ai prodotti caseari, anch’essi eccellenza nazionale, con specialità come la Treccia di Santa Croce di Magliano, buona da mangiare e bella da vedere, il Formaggio di Pietracatella, la Scamorza Molisana, il Pecorino del Matese e la Manteca che, con il suo cuore morbido, si scioglie in bocca.
Pronti per i dolci? Perché vi avvertiamo, a tutto il gusto e il trionfo di sapori che abbiamo descritto fin qui, corrisponde altrettanta ricchezza, con i Cauciuni, ripieni di pasta di ceci, le Ceppelliate, farcite di marmellata di amarene, i Caggiunitti, ghiottissimi dolcetti a base di castagne, cioccolato e mandorle, le sontuose Ostie Ripiene di Agnone e le ‘Mpigne, le deliziose ciambelline di farina e patate, tanto per farvi venire un po’ di acquolina in bocca.
Concludiamo la nostra esperienza gastronomica facendo un piccolo excursus tra i prodotti tipici, che potrete trovare solo qui, come i Fagioli di Riccia, il Farro Dicocco del Molise, il Mais Agostinello, la Limoncella Molisana, la Patata Lunga di San Biase, i Pomodori GIalli Invernali, la Soppressata del Molise e sua maestà l’Olio Extravergine di Oliva Molise DOP.
Gli eventi del nostro itinerario
Tra i numerosi eventi del Molise disponibili abbiamo selezionato quelli che troverete sul vostro itinerario.- La Ricciata di Castellino del Biferno (gennaio)
- Festa di Sant’Antonio Abate di Palata (gennaio)
- Passione Vivente di Larino (marzo/aprile)
- Festa di San Giuseppe di Castellino del Biferno (marzo)
- Gli Altari di San Giuseppe di Termoli (marzo)
- La Carrese di San Pardo di Larino (maggio)
- Festa di San Primiano di Larino (maggio)
- Pizzicantò e Sant’Antonio da Padova di Castellino del Biferno (giugno)
- Festa di Sant’Antonio da Padova di Palata (giugno)
- Festa della Tresca o della Mietitura di Castellino del Biferno (luglio)
- Festival del Folklore di Termoli (luglio)
- Festa della Mietitura e della Trebbiatura di Palata (luglio)
- Festa di Santa Cristina di Campomarino (luglio)
- Festa di San Basso di Termoli (agosto)
- Incendio del Castello di Termoli (agosto)
- Sagra del Pesce di Termoli (agosto)
- Fiera di Ottobre di Larino (ottobre)
- Fiera di Santa Lucia di Castellino del Biferno (dicembre)
Prima parte del percorso: da Castellino del Biferno a Palata
Si comincia con uno dei big della zona, big non tanto per la grandezza, visto che ci vivono poco più di 550 anime ben distribuite in poco più di 15 km², ma piuttosto per la sua suggestiva e selvaggia bellezza, di cui ci si accorge da lontano, adagiato com’è su un verdeggiante pianoro a 450 metri di altezza.
Stiamo parlando di Castellino del Biferno e della sua atmosfera fiabesca, tra sorgenti naturali che zampillano libere come allegre fontane, una visita la merita sicuramente la Fonte Murata, presso la quale anticamente gli abitanti si recavano per approvvigionarsi d’acqua, che si trova nel cuore dell’Oasi Naturalistica di Colle di Toro, 15 ettari di Natura intatta, quasi immacolata. Una passeggiata per il Centro Storico che, tra scalinate, gradoni, viuzze attorcigliate e affacci panoramici che si aprono all’improvviso sulla Valle del Biferno risulta essere incantevole, vi porterà sicuramente a scoprire l'imponente Chiesa Madre di San Pietro in Vinculis e il bel Monumento in bronzo dedicato a Padre Pio, che campeggia fiero nella piazza principale di quello che possiamo considerare uno dei più bei borghi del Molise.
Scendiamo un po’ verso il mare lungo la “Bifernina”, la strada statale che collega Campobasso alla costa, e troviamo, dopo poco più di 40 km, Larino, una delle “capitali” dell’olio extravergine d’oliva DOP che si produce da queste parti, nota anche per i giganti di cartapesta che animano quello che molto probabilmente il più divertente tra i Carnevali del Molise. Le pendici delle colline, infatti, sono tappezzate da campi di ulivi e da filari di viti, scenario suggestivo che fa compagnia mentre ci si avvicina al centro abitato.
Antico municipium romano di grande prestigio, Larino conserva ancora vestigia che testimoniano l’importanza che ha rivestito in passato; meravigliose, infatti, le rovine dell’immenso Anfiteatro, risalente al I secolo d.C., in grado ospitare fino a 18.000 spettatori, e spettacolari quelle della Necropoli Ellenistica, che appartiene addirittura all’VIII-VI secolo a.C.
Da non perdere anche la Cattedrale, che con la sua imponente facciata su cui spicca il grande rosone a tredici raggi è uno dei più importanti edifici religiosi medievali dell’Italia centrale, e il Palazzo Ducale, dove si può ancora ammirare l’antica Torre Normanna; bella anche la visita al Parco Archeologico di Villa Zappone, dove sono esposti antichi mosaici e preziosi ritrovamenti dell’epoca Romana.
Ripartiamo alla volta di Palata un altro dei borghi-gioiello locali, noto perché attraversato dal Tratturo Ateleta Biferno, uno dei più antichi e prestigiosi, che veniva utilizzato per portare le greggi dalle alte montagne abruzzesi alle pianure molisane.
Terra di transumanza e di immigrazione da sempre, Palata conserva ancora tradizioni affascinanti, come quelle che provengono dalla comunità serbo-croata che qui arrivò nel Medioevo e si integrò negli anni con la popolazione locale. Certamente merita di dare un’occhiata alla Chiesa di Santa Maria la Nova, del XVI secolo, all’antico Palazzo Ducale, dell’anno 1000, e alla Neviera, la spettacolare torre mozza che fino a non molto tempo fa aveva la funzione di conservare alimenti e vettovaglie, ma altrettanto merita fare una pausa di degustazione al Ristorante Wine Bar Altroché, dove potrete assaggiare i piatti della tradizioni accompagnati da qualche calice di quell’eccellente vino che ci ha offerto l’occasione di organizzare questo itinerario del gusto.
Continua l'itinerario: da Palata a Campomarino
Ripartiamo per la seconda parte del nostro tour e ci dirigiamo verso est per altri 15 km, finché non troviamo Guglionesi, piccolo e antichissimo borgo fondato dai Frentani, popolo italico di lingua osca strettamente imparentato con i Sanniti, importante centro culturale e artistico durante il Medioevo.
Significativo, infatti, il patrimonio conservato nella parte più antica del borgo, dove possiamo ammirare la Collegiata di Santa Maria Maggiore e la sua Cripta, edificate nel X secolo, e la Chiesa di San Nicola di Bari, del XII secolo, anche se i successivi rimaneggiamenti barocchi avvenuti nel XVIII secolo si fanno sentire in tutta la loro ricca ridondanza.
Di pari meraviglia è la Passeggiata lungo il Belvedere della Villa Comunale, una vera e propria terrazza affacciata sulla Valle sottostante, dalla quale si può godere dello spettacolare panorama, con l’Adriatico che si apre a destra e l’Appennino molisano-abruzzese che si alza veloce a sinistra. Imperdibile!
Abbandoniamo i dolci rilievi collinari, percorriamo gli ultimi 15 km che ci separano dal mare e godiamoci la nostra prossima tappa a Termoli, antico borgo marinaro arroccato su un promontorio, delimitato da un muraglione inquietante che cade a picco sul mare, che rappresenta oggi una delle più importanti realtà urbane molisane, seconda solo al capoluogo regionale.
Caratteristico il Borgo Antico, con le sue strette viuzze che si inerpicano veloci, pare che tra queste ci sia anche il vicolo ‘A Rejecelle, il più stretto di tutta Italia, e accompagnano il visitatore alla scoperta di monumenti meravigliosi, come la Cattedrale, antichissima e molto suggestiva, e, soprattutto, il Castello Svevo, simbolo della città. Per gli appassionati, infine, è d’obbligo una visita anche veloce al MACTe, il Museo d’Arte Contemporanea di Termoli, un preziosa Galleria d’Arte che conserva quasi 500 capolavori di artisti contemporanei, una vera chicca per gli intenditori del genere.
Una volta soddisfatta la fame d’arte cominciamo a preparare le nostre papille gustative alla parte di questo viaggio più interessante per loro, perché, in fondo, è per questo che abbiamo affrontato tutto, ossia per sederci ai tavolini del Beach Bar Torre Sinarca, locale esclusivo allestito all’interno della torretta costiera del ‘500 fatta edificare dal Vicerè di Napoli per presidiare la costa; ci accomodiamo, se il tempo lo permette, all’esterno, sotto le tensostrutture, a pochi passi dal mare, per gustare un paradisiaco aperitivo a base di prodotti tipici, giusto un assaggio prima di ripartire verso la nostra ultima e altrettanto gustosa tappa.
Gli ultimi sette chilometri li facciamo costeggiando l’Adriatico, che da queste parti è davvero trasparente, in direzione di Campomarino, una delle più importanti località balneari del Molise; d’origine antichissima, pare addirittura sia stato fondato intorno al XVIII secolo a.C., oggi il borgo si dipana placido tra quartieri residenziali, ville eleganti, stabilimenti balneari attrezzati e passeggiate sul lungomare.
Nel centro storico dell’abitato sarà piacevole passeggiare con calma, visto che tanto comincia a farsi sera, lasciandosi guidare dall'istinto; sicuramente incontreremo la romanica Chiesa di Santa Maria a Mare e la sua Cripta, mentre per assaggiare le specialità de La Casina del Porto dobbiamo proprio dirigerci verso, appunto, il porticciolo, dove saremo accolti dalla semplice cordialità dei proprietari che ci aiuteranno ad affogare la meraviglia e la stanchezza che abbiamo collezionato durante la giornata in qualche buon calice di Biferno DOC, complice l’atmosfera allegra e autentica che si respira qui. Et voilà, à votre santé!
Il nostro tour in sintesi
Itinerario: Castellino del Biferno - Larino - Palata - Guglionesi - Termoli - Campomarino.Lunghezza percorso: 83 km.
Cosa vediamo: Fonte Murata, Centro Storico, Chiesa Madre di San PIetro in Vinculis, Monumento Padre Pio (Castellino del Biferno), Anfiteatro, Necropoli, Cattedrale, Palazzo Ducale e Torre Normanna (Larino), Chiesa di Santa Maria la Nova, Palazzo Ducale e Neviera (Palata), Collegiata di Santa Maria Maggiore, Cripta e Chiesa di San Nicola di Bari (Guglionesi), Borgo Antico, Cattedrale, Castello Svevo e ‘A Rejecelle (Termoli), Chiesa di Santa Maria a Mare e Cripta (Campomarino).
Cosa assaggiamo: Insalta di Farro, Caprino di Montefalcone del Sannio, Capofreddo, Fiadoni, le Alici in Tortiera, la Razza o Alici in Scapece, i Perciati alla Mollica di San Giuseppe, i Cavatelli alla Ventricina di Montenero di Bisaccia, i Fusilli alla Molisana, Polenta e Ragù, il Brodetto alla Termolese, gli Spaghetti con le Alici, la Triglia alla Termolese, l’Agnello Casce e Ova, la Pampanella, la Pezzata di Capracotta, la Checcetta, Baccalà Arracanato o con Pere e Mosto Cotto, Scampi Ubriachi, Triglie alla n’Gorda, Tartufo, la Treccia di Santa Croce di Magliano, il Formaggio di Pietracatella, la Scamorza Molisana, il Pecorino del Matese, la Manteca, i Cauciuni, le Ceppelliate, i Caggiunitti, le Ostie Ripiene di Agnone, le ‘Mpigne, i Fagioli di Riccia, il Farro Dicocco del Molise, il Mais Agostinello, la Limoncella Molisana, la Patata Lunga di San Biase, i Pomodori GIalli Invernali, la Soppressata del Molise e l’Olio Extravergine di Oliva Molise DOP.
Enoteche, Cantine e Ristoranti dove fare degustazione: Ristorante Wine Bar Altroché (Palata), Beach Bar Torre Sinarca (Termoli), La Casina del Porto (Campomarino).
Musei e attrazioni: Oasi Naturalistica di Colle Toro (Castellino del BIferno), Parco Archelogico di Villa Zappone (Larino), Tratturo Ateleta Biferno (Palata), Belvedere della Villa Comunale (Guglionesi), Museo d’Arte Contemporanea di Termoli (Termoli).
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