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Itinerario sulla Strada dei Vini di Conero DOCG e DOC

Un paradiso naturale a picco sul mare, con incantevoli propaggini che si inoltrano nell’entroterra collinare e danno vita a una delle eccellenze naturalistiche della costa adriatica: il Parco e la Riviera del Conero, gioielli che si aprono sulle pendici del monte omonimo, la cui formazione risale a 5 milioni di anni fa e sulle pareti del quale si trovano le suggestive cave da cui veniva estratta la preziosa pietra bianca locale. Siamo nelle Marche e questo è lo scenario in cui abbiamo organizzato il prossimo itinerario: la Strada dei Vini di Conero DOCG e DOC, 50 km di bellezza e bontà.

Sono sette i comuni sui territori dei quali vengono coltivati i vitigni utilizzati per la produzione del famoso nettare rosso: Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana, Castelfidardo e Osimo.
Qui vi porteremo alla scoperta non solo del pregiato vino, che può vantare anche una Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ma anche del territorio, tra meraviglie artistiche, storiche e naturalistiche, e degli squisiti sapori che si possono trovare lungo il percorso.

Le due denominazioni del Conero: la DOC e la DOCG


Il Promontorio del Conero è, come molte altre zone del Belpaese baciate dalla fortuna, un luogo così incantevole che è difficile da descrivere a parole e, infatti, per poterlo apprezzare completamente bisogna sentire anche i profumi che ci sono nell’aria, assaggiare i sapori che arrivano dalla terra e ammirare con i propri occhi i panorami mozzafiato che si aprono ovunque, tra mare azzurro e cristallino, boschi prepotenti e colline tappezzate da vigneti ordinati.

Vigneti di Montepulciano e Sangiovese, che qui hanno il loro habitat naturale e sono gli ingredienti principali per la produzione del Vino Cònero, che dal 2004, accanto alla storica DOC, si è visto riconoscere anche la DOCG, per la qualità indiscutibile del suo vino aromatico e fruttato, di un bel colore rosso rubino con sfumature violacee, quando è più giovane, o aranciate, quando è più “vissuto”. L'eccellenza e la particolarità di questo vino, a tutti gli effetti il rosso più pretigioso di tutta la regione, la si deve alla bassa resa per ettaro delle uve utilizzate e al particolare microclima da “isola felice” che qui si registra.
L’85% di Montepulciano è la percentuale obbligatoria per entrambe le denominazioni, anche se poi per il DOCG, ex Riserva, si va a completare il blend con il 15% di Sangiovese, senza altri apporti, mentre per la DOC si può contribuire con uvaggi a bacca rossa non aromatici tipici della regione.

Perfetti per le carni bianche, i formaggi meno stagionati e i piatti più delicati i vini più giovani, mentre sono ideali per piatti più strutturati e robusti, come i brasati, le carni rosse, la cacciagione e la selvaggina, i vini più "anzianotti", prezioso tesoro locale.

Il Conero in tavola


Vogliamo essere onesti con voi e vi anticipiamo che la tradizione gastronomica di questa zona ci metterà sicuramente in difficoltà perché offre una varietà di piatti tipici così ricca e versatile che il meraviglioso vino rosso rubino protagonista del nostro itinerario potrebbe non essere sufficiente per accompagnarli tutti.
Siamo, infatti, di fronte a un sapiente mix di sapori di terra e di mare, e soprattutto per questi ultimi dobbiamo forse chiedere aiuto a un altro big della zona, ossia del Verdicchio dei Castelli di Jesi, che con piatti di pesce come i Moscioli di Portonovo, i particolari molluschi selvatici che assomigliano tanto alle cozze ma hanno un gusto unico e inimitabile e crescono solo su alcuni scogli che si trovano nelle acque comprese tra Portonovo e Sirolo, il Brodetto di Ancona, preparato con ben 13 specie diverse di pesci, molluschi e crostacei, e il rinomato Stoccafisso all’Anconetana, cotto direttamente nel vino, si abbina perfettamente.

Per assaggiare, invece, il nostro meraviglioso vino rosso, dobbiamo dedicarci a specialità come il Ciauscolo, il gustosissimo salume spalmabile, magari sulla succulenta Crescia che troviamo solo da queste parti, gli Gnocchi al Sugo di Papera, la Zuppa di Cicerchia o i Vincisgrassi, le ricchissime lasagne locali, oppure, per chi preferisce i piatti di carne, il Maialino Marchigiano alla Brace, il Coniglio in Potacchio, brasato in un tegame di coccio, e l’Oca Arrosto, accompagnati magari da un contorno di Paccasasso, lo specialissimo finocchietto marino che ama la salsedine e cresce tra gli scogli.

Tra dolci tipici troviamo la Torta di Pane, un vero trionfo di creatività e gusto, il Bostrengo, conosciuto anche con l’appellativo di “svuota credenze, e il Lonzino di Fico, il tipico “salame” di fichi, anice stellato e frutta secca foderato con foglie di fico, autentiche prelibatezze della lungimirante tradizione contadina marchigiana. Un Turchetto, il bollente caffè amaro con scorzetta di limone e abbondante innaffiata di rhum nero, o un bicchierino di Anice Secco a chiusura del pasto, ve lo garantiamo, ci stanno benissimo. Provare per credere!

Gli eventi del nostro itinerario

Tra i numerosi eventi delle Marche disponibili abbiamo selezionato quelli che troverete sul vostro itinerario:
  • Ancona Flower Show di Ancona (marzo)
  • Giardini in Fiore di Ancona (aprile)
  • Offagna in Fiore di Offagna (maggio)
  • Sagra del Pesce di Numana (maggio)
  • Tipicità in Blu di Ancona (maggio)
  • Sagra dei Vincisgrassi di Osimo (giugno)
  • Tarta Day di Numana (tutta l’estate)
  • Ancona Jazz Summer Festival di Ancona (luglio)
  • Feste Medievali di Offagna (luglio)
  • Festa della Madonna Assunta di Numana (agosto)
  • Mercatino Castellano di Castelfidardo (agosto)
  • Festa del Covo di Campocavallo di Osimo (agosto)
  • Festa di San Giuseppe da Copertino di Osimo (settembre)
  • Premio Internazionale di Fisarmonica di Castelfidardo (settembre)
  • Regata del Conero di Ancona (settembre)
  • Festival dei Sapori di Osimo (settembre)
  • Festival Adriatico Mediterraneo di Ancona (ottobre)

Prima parte dell’itinerario: da Ancona a Osimo


Partiamo da Ancona, chiamata anche il “Gomito d’Italia” tanto si sporge nel Mare Adriatico, l’unica città dello Stivale dalla quale si può ammirare il sole che nasce e muore nel mare.
Città portuale antichissima di origine addirittura dorica, Ancona offre ai visitatori gioielli architettonici di rara bellezza; obbligatoria una passeggiata che si snoda per il centro storico, durante la quale incontreremo sicuramente l’elegantissima Piazza del Plebiscito, il salotto della città, e il gettonatissimo Duomo di San Ciriaco, imponente cattedrale romanico-bizantina arrampicata sulla collina e perfettamente a picco sul mare, dal piazzale della quale potremo godere di un magnifico affaccio sulla Riviera del Conero.

Imperdibile anche un’occhiata alla Mole Vanvitelliana, l’antico Lazzaretto di forma pentagonale che sorge su un’isola artificiale situata nelle acque del porto, progettata dal grande architetto Luigi Vanvitelli, uno dei padri del Barocco italiano, e oggi sede di manifestazioni, eventi e originalissimi musei, come il Museo Tattile Statale Omero, uno dei pochi poli museali italiani dove l’arte si può “toccare con mano”.

Lasciamo il mare, tanto lo rivediamo in serata, e addentriamoci per pochi chilometri, poco più di sedici per l’esattezza, nell’entroterra, in direzione di Offagna, nel cuore della Terra dei Castelli.
La cittadina, riconosciuta come uno dei più bei borghi delle Marche, si fa notare fin da lontano, sormontata com’è dalla Rocca Medievale gigantesca che le guarda le spalle e si erge prepotente su una rupe di tufo. Il borgo è delizioso e merita ogni passo che spenderemo a percorrere le vie acciottolate del centro storico per arrivare fino al castello che abbiamo visto da lontano, all’interno del quale potremo ammirare il Museo della Rocca, dove è allestita una mostra permanente di armi antiche, alcune addirittura preistoriche. Dobbiamo fare attenzione, però, perché la bellezza della piccola cittadina potrebbe farci scordare la nostra missione, ovvero assaggiare il sontuoso vino del Conero, attività prelibata che possiamo svolgere presso i locali della storica Azienda Agricola Malacari, giusto per farci la bocca prima di affrontare la ben più impegnativa degustazione che ci attende nella tappa successiva.

Altri nove chilometri a circumnavigare il Monte del Conero lungo strade tappezzate di morbidi vigneti e arriviamo a Osimo, l’antica Auximum, fiorente urbs romana dal fulgido passato, come si può capire all'istante passeggiando fra i numerosissimi resti dell’epoca, come le Mura Romane, la Fonte Magna e le statue acefale, caratteristica che ha regalato al borgo il simpatico appellativo di “Città dei Senza Testa”.
Simpatica anche la Piazza Boccolino, l’elegante salotto cittadino, anche se la visita imperdibile è quella alla Osimo Sotterranea, misteriosa, silenziosa e antichissima, con le Grotte del Cantinone e le Grotte di Piazza Dante, un dedalo di cunicoli scavati nella friabile roccia su cui si erge la città. È arrivato - finalmente - il momento di affrontare la degustazione impegnativa di cui vi abbiamo accennato nel paragrafo precedente comodamente seduti al lungo tavolo de La Bottaia dell’Azienda Agricola Umani Ronchi, un autentico viaggio sensoriale alla scoperta dei preziosi vini che questo angolo di paradiso regala.


Continua l'itinerario: da Osimo a Sirolo/Numana


Ripartiamo con la nostra circumnavigazione del Conero e dirigiamoci verso Castelfidardo, la patria della fisarmonica, meraviglioso strumento popolare a cui la città ha dedicato addirittura un Museo unico nel suo genere.
Passeggiando per le stradine del suggestivo centro storico sicuramente incontreremo il Palazzo Comunale con la sua la Torre Campanaria, il Carcere Sotterraneo e la Sala delle Torture; interessanti anche i monumenti e i tributi dedicati al Risorgimento Italiano, che qui ha visto svolgersi una delle battaglie più significative della sua storia, concentrati nel Parco del Monumento, che ospita il Sacrario e un imponente monumento in bronzo dello scultore Vito Pardo realizzato in memoria dei caduti.
Per i viaggiatori più spirituali, infine, ricordiamo che a pochi chilometri da Castelfidardo si trova Loreto, una delle mete di pellegrinaggio italiane più amate dai fedeli di tutto il mondo, con la sua Santa Casa, l’abitazione originaria della mamma di Gesù e il Santuario della Madonna Nera.

Gli ultimi dieci chilometri li spendiamo per tornare sulla costa, in quei pochi chilometri compresi tra Sirolo, conosciuta anche con l’evocativo appellativo di “Perla dell’Adriatico”, e Numana, altro gioiello a picco sul mare che incanta ogni anno i visitatori che arrivano numerosi.
Il minimo comune denominatore che "gemella" le due cittadine, tra le mete balneari marchigiane più prestigiose, è, infatti, lo splendore: mare cristallino, sabbia bianca, rupi scoscese, panorami mozzafiato e natura selvaggia dove si trova la maggior parte delle spiagge più belle del Conero, per quello che è uno dei più bei tratti del Mar Adriatico.
Entrambi i borghi hanno origini antichissime, risalenti addirittura alla preistoria, e possono vantare un passato glorioso vista la posizione geografica estremamente favorevole. Interessanti sono l’Antiquarium Statale (Numana), ricco museo archeologico che conserva gli importanti resti trovati in zona, il Santuario del Crocifisso (Numana), dove si trova, appunto, un crocifisso bizantino dalle oscurissime origini, di Numana la Piazzetta (Sirolo), panoramica e romantica, e l’Area Archeologica “I Pini” (Sirolo). Imperdibile, invece, la cena di pesce fresco a due passi dal mare, o al Ristorante Da Silvio a Sirolo o al Ristorante la Torre di Numana; potete scegliere quello che vi ispira di più, tanto uscirete sazi, soddisfatti e allegri da entrambi. Non abbiamo dubbi.

Il nostro tour in sintesi

Itinerario: Ancona - Offagna - Osimo - Castelfidardo - Sirolo/Numana (MARE)
Lunghezza percorso: 45 km
Cosa vediamo: Centro storico, Piazza Plebiscito, Duomo di San Ciriaco, Mole Vanvitelliana (Ancona), Rocca Medievale, centro storico (Offagna), Mura Romane, Fonte Magna, Piazza Boccolino e Ossimo Sotterranea (Osimo), Palazzo Comunale, Torre Campanaria, Carcere Sotterraneo, Sala Tortura, Parco del Monumento (Castelfidardo), Santuario del Crocifisso (Numana), Piazzetta (Sirolo)
Cosa assaggiamo: Moscioli di Portonovo, il Brodetto di Ancona, lo Stoccafisso all’Anconetana, il Ciauscolo, la Crescia,gli Gnocchi al Sugo di Papera, la Zuppa di Cicerchia, i Vincisgrassi, il Maialino Marchigiano alla Brace, il Coniglio in Potacchio, l’Oca Arrosto, i Paccasassi, la Torta di Pane, il Bostrengo, il Lonzino di Fico, il Turchetto, l’Anice Secco
Enoteche, Cantine e Ristoranti dove fare degustazione: Azienda Agricola Malacari (Offagna), La Bottaia (Osimo), Ristorante Da Silvio (Numana), Ristorante La Torre (Sirolo)
Musei e attrazioni: Museo Tattile Statale Omero (Ancona), Museo della Rocca (Offagna), Museo della Fisarmonica (Castelfidardo), Antiquarium Statale (Numana), Sito Archeologico “I Pini” (Sirolo)

Qui maggiori informazioni sulla Strada del Vino del Conero DOC e DOCG.

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 Pubblicato da il 25/06/2020 - - ® Riproduzione vietata

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