Val di Ayas, cosa fare e cosa vedere in estate
Ai piedi del massiccio del Monte Rosa, sul quale troviamo alcune delle più belle piste sciistiche della Valle d'Aosta, in una splendida conca circondata da vette che superano i 4000 metri e che recano nomi originali come, per esempio, Castore e Polluce, sorge la Val d’Ayas, situata nella parte orientale della regione, di cui rappresenta una delle valli più ampie soleggiate, lungo il corso del torrente Evançon.
Al di là della bellezza naturalistica, caratterizzata da un paesaggio in cui prati e pascoli del fondovalle fanno da contraltare ai ghiacciai innevati, la Val d’Ayas presenta una caratteristica che la rende davvero unica e originale: fa parte, infatti, del territorio Walser, antica popolazione di origine nordica appartenente al ceppo degli Alemanni, arrivata in questi lidi ben nove secoli fa, caratteristica che la differenzia non poco dalle altre zone della Valle d'Aosta, perché è l'unica in cui accanto alle musicali lingue romanze ufficiali - italiano e francese - si parla anche il germanico dialetto walser, facente parte dei dialetti alemanni dell'alto tedesco.
Per tale ragione la località di Saint-Jacques, frazione del comune sparso di Ayas, è denominata anche “Canton des Allemands” e nei piccoli villaggi di Resy, Soussun, Crest, Mascognaz, France e Cunéaz sono tutt’oggi ammirabili i tipici rascards, le case contadine in legno e pietra caratteristiche dell’architettura walser.
La Val d'Ayas si trova nella Bassa Vallée, sulla sponda sinistra della Dora Baltea, che segna e disegna tutta la regione da quando nasce in cima al Monte Bianco fino a che non supera il confine con il Piemonte, nel territorio del quale poi procede spedita fino a quando non si tuffa nella acque del Po, poco sopra Torino. Fanno parte della valle i comuni di Verrès, Challand- Saint-Victor, Challand Saint-Anselme, Brusson e Ayas, che è il capoluogo della valle e che costituisce un comune sparso di 35 villaggi, tra i più noti dei quali si annoverano Antagnod, capoluogo del comune, e Champoluc.
Visitare la Val d'Ayas in inverno è, come è facile immaginare, un'autentica meraviglia, tra le vette incipriate di neve e i magnifici scenari offerti dai ghiacciai d'alta quota, ma anche d'estate non scherza, visto che si rivela essere un vero paradiso per gli escursionisti e i cicloturisti; per questo abbiamo cercato di raccogliere in questa piccola guida consigli e suggerimenti su cosa fare e vedere in Val d’Ayas d’estate.
Prima di scendere un po’ più nel dettaglio, però, vogliamo rivelarvi una curiosità sul Monte Rosa, che reca questo appellativo non per il colore che il massiccio assume in determinati momenti della giornata, come molti di voi potrebbero essere indotti a credere, ma molto più semplicemente perché nel dialetto locale i termini rouese o rouja significano “ghiacciaio”.
A dire il vero esistono anche versioni più leggendarie, come quella che racconta di come un fortissimo vento del deserto abbia "sporcato" di sabbia i fiocchi di neve che cadono da queste parti, fiocchi così "sabbiosi" da conferire quel tipico colore beige/rosa alle pendici innevate, fenomeno decisamente meno certo e scientifico dell'enrosadira che colora di rosso/viola le cime delle Dolomiti, particolarmente spettacolare nella Val di Fassa.
Non siete comunque curiosi di controllare con i vostri stessi occhi quanti granelli di sabbia ci sono nei fiocchi di neve che cadono sul Monte Rosa? Allora partiamo!
Il nostro itinerario comincia nella media Val d’Ayas e precisamente a Brusson, nota meta sciistica che fa parte del più vasto circuito del Monterosa Ski; il borgo è situato a 1338 m s.l.m. ed è graziosamente adagiato su un altopiano, in un'assolatissima conca che gli fa da culla e lo espone a un'elevata esposizione solare durante la giornata.
Interessante la disputa sull'etimo da cui deriverebbe il nome, visto che secondo una non troppo accreditata, ma non per questo meno affascinante, teoria è il termine latino bruxeum, che significa "giacimento aurifero", a essere il responsabile dell'attuale toponimo, Chamousira per la presenza effettiva nel paese di tre miniere d’oro, oggi chiuse, tra le quali la più grande, la Miniera di Chamousira, è stata trasformata in museo aperto periodicamente ai visitatori; altre teorie divergono e considerano, invece, più semplice l'iter etimologico del nome del bel paesino, ritenendo, che l’origine del nome possa farsi risalire ai vocaboli dialettali brussei, cespugli, o brusson, mirtillo.
Qualsiasi sia la teoria che preferite, non perdetevi una passeggiata lungo le vie del paese, in particolare lungo Rue Fontaine, così chiamata per la presenza di ben 5 fontane, e non fatevi mancare una visita al Castello di Graines, edificato addirittura nell'XI secolo, spettacolare nella sua austerità e nella sua imponenza.
Ultima cosa che è quasi obbligatorio fare se si viene da queste parti è un piccolo tour intorno al borgo, dove si trovano numerosi laghetti naturali dagli indescrivibili colori, tra i quali spiccano il Lac de Litteran, il Lac Vert e il Lac de La Bataille, ed è presente anche un lago artificiale, che, nato per alimentare una centrale idroelettrica, è oggi una riserva turistica.
Per la prossima meta scegliamo una delle più importanti frazioni del comune sparso di Ayas tanto che ne costituisce addirittura il capoluogo: Antagnod, altra meta sciistica valdostana molto rinomata; per arrivarci basta percorrere 10 km sull SR 45 della Valle d'Ayas e salire di circa 400 metri s.l.m., mantenendoci ai piedi del Monte Zerbion.
Il paese gode di una posizione privilegiata, una sorta di terrazza con vista sul massiccio del Monte Rosa e ha un bel centro storico, caratterizzato da vicoli stretti e abitazioni in legno e pietra, che lo rendono uno dei borghi più belli della Valle d'Aosta e che, nell’edizione del 2008 del concorso “i borghi più belli d’Italia”, ne hanno fatto decretare la vittoria. Meritano sicuramente una visita la Chiesa di San Martino, di cui non potrete non apprezzare l’altare in legno e oro, e il Museo di Arte Sacra, situato accanto alla chiesa stessa, nella cappella del cimitero, dove ammirare ostensori, croci e paramenti.
Antagnod è noto, però, anche perché è uno dei centri artigianali più importanti per la produzione del celeberrimo sabot, lo zoccolo ricavato da un unico pezzo di legno, diventato simbolo commerciale di tutta la valle, commercializzato fin dal XVII secolo, in quanto adatte ai rigori dell’inverno e alle asperità dei luoghi, antesignano, insomma, degli scarponi da sci.
Restiamo in tema di tradizioni, che non passano così facilmente come le mode, e ricordiamoci che siamo nei pressi della Strada dei Vini del Monte Rosa e abbiamo un palato e uno stomaco da soddisfare; tuffiamoci, dunque, nel tripudio di gusti che Val d'Ayas offre, assaggiando, in uno dei caratteristici ristoranti che qui abbondano, una Fondue, una Zuppa alla Valdostana o un'abbondante porzione di Polenta Concia, il tutto accompagnato da qualche calice di uno dei fantastici vini della tradizione locale.
Il nostro breve tour termina a pochissimi km da Antagnod, in un'altra storica frazione del comune di Ayas, ossia Champoluc, grazioso borgo situato a 1568 m s.l.m., nella parte finale dell’alta Val d’Ayas, e terzo comune valdostano più rinomato, dopo Courmayeur e Champoluc costituisce il punto di partenza ideale per andare alla conquista delle vette del Monte Rosa, ma anche delle innumerevoli escursioni che si possono effettuare nei suoi dintorni, dove potrete rilassarvi e provare una pace infinita nelle foreste di pini e larici.
Anche il borgo antico, però, merita la vostra attenzione: percorrete le suggestive strade su cui si ergono i rascards e cercate la pittoresca Chiesa sconsacrata di Sant'Anna, nota per la sua bellezza, e la Brasserie du Breithorn, dove servono il tagliere di salumi e formaggi più buono e ricercato di tutta la Vallée e le migliori specialità della tradizione enogastronomica valdostana e francese.
Non ci credete? Prenotate, assaggiate e sappiateci dire se ci sbagliamo.
Un proverbio cinese dice che il segreto per vivere a lungo è mangiare la metà, camminare il doppio, ridere il triplo e amare senza misura. Nulla a che vedere con pozioni magiche o intrugli, ma delle semplici “regole” che chiunque può provare ad applicare. Sulla terza e sulla quarta noi possiamo fare poco per voi, ma quale occasione migliore della vacanza in Val d’Ayas per cominciare a mettere in pratica la seconda?
Escursioni, passeggiate, arrampicate anche in verticale...insomma, la valle è ricca di occasione ghiotte che vi permetteranno di camminare forse anche un po' più del doppio; per quanto riguarda, invece, la prima condizione è meglio che non chiediate consiglio a noi per poterla mettere in pratica.
Per la prima passeggiata che vi proponiamo dovrete recarvi nel comune di Challand-Saint-Victor, nella parte bassa della valle, famosa per il suo intrigante Ponte Medievale, e dove, al termine del suo abitato, troverete un cartello che reca l’indicazione Riserva Naturale del Lago di Villa: è qui che desideriamo accompagnarvi, in un luogo magico, immerso in un bosco di castagni, pini silvestri, roverelle, dove fa mostra di sé uno specchio d’acqua in cui vegetano specie pregiate come la Ninfea Bianca e il Poligono Anfibio. Potrete svolgere con assoluta tranquillità il giro del lago, con la possibilità, per chi lo desidera, di salire su una piccola collinetta da cui ammirare lo specchio d'acqua e di visitare le rovine di quello che fu il Castello di Villa.
Le regole di educazione valgono ovunque, ovviamente, ma ancor più all’interno di una Riserva Naturale, dove si raccomanda di utilizzare il mezzo di locomozione più semplice, vale a dire i propri piedi, di non fare deviazioni dai percorsi segnalati, per non rovinare i boschi, di non raccogliere fiori, di non improvvisarsi piromani e di portare i rifiuti - per esempio i resti del picnic - nell’apposito centro di raccolta. Cerchiamo, insomma, tutti assieme di preservare questi angoli di bellezza perché possano goderne anche le generazioni future.
Vi proponiamo ancora laghi per la seconda escursione e, precisamente, i Laghi del Pinter, che si trovano a 2689 metri di quota: sono tre laghi situati all’ombra della sagome della Testa Grigia, cima di 3313 metri che sovrasta la Val d’Ayas e l’abitato di Champoluc, della Gran Cima, posta a 3023 metri nella media valle, e della Quota 2934, una delle numerose elevazioni senza una denominazione specifica che si trovano da queste parti.
Per arrivare bisognerà prendere la telecabina panoramica che da Champoluc sale ai 1935 metri del Crest - fermatevi un attimo in questa terrazza naturale sulla Val d’Ayas - e da lì comincerà la vera passeggiata alla conquista dei laghi, dal terzo dei quali potrete ammirare persino Sua Maestà il Cervino e Sua Eccellenza il Monte Bianco. Cominciate ad allenarvi per gli inchini ossequiosi.
Il termine panorama deriva dal connubio di due vocaboli greci, πάν, tutto, e ὅραμα, vista. Praticamente il panorama è quella "cosa" che che ci permette con la vista di vedere tutto ciò che c'è, senza limiti, senza confini e, soprattutto, senza parole, per la bellezza che ci si svela quasi impetuosa di fronte agli occhi. E la Val d’Ayas è campionessa mondiale di panorami.
Avete la macchina fotografica e il cannocchiale nello zaino per potervene accertare?
Bene, andiamo allora.
Cominciamo con qualcosa di un po' impegnativo, ovvero la Via Crucis al Monte Zerbion, a 2728 metri, la cima più nota e bazzicata della Val d’Ayas, in cui troneggia una bianca statua della Madonna. Vi sono diverse vie per la salita al Monte, tra cui segnaliamo quella dal parcheggio di Barmasc, a 1898 metri - nei pressi di Antagnod - con un dislivello, quindi, di 824 metri. Il percorso non è particolarmente impegnativo, se non per la lunghezza che deve essere coperta e la porzione di sentiero che porta al Colle Portola, che presenta qualche tratto esposto, seppur ben segnato e sicuro.
Una volta in cima, oltre alle stazioni della Via Crucis, appunto, vi saluteranno e vi daranno il benvenuto il Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso e il Monte Bianco e ai vostri piedi appariranno tutta la Val d’Ayas e una porzione della valle centrale di Aosta. Uno spettacolo davvero suggestivo che vi incanterà.
Al di là della bellezza naturalistica, caratterizzata da un paesaggio in cui prati e pascoli del fondovalle fanno da contraltare ai ghiacciai innevati, la Val d’Ayas presenta una caratteristica che la rende davvero unica e originale: fa parte, infatti, del territorio Walser, antica popolazione di origine nordica appartenente al ceppo degli Alemanni, arrivata in questi lidi ben nove secoli fa, caratteristica che la differenzia non poco dalle altre zone della Valle d'Aosta, perché è l'unica in cui accanto alle musicali lingue romanze ufficiali - italiano e francese - si parla anche il germanico dialetto walser, facente parte dei dialetti alemanni dell'alto tedesco.
Per tale ragione la località di Saint-Jacques, frazione del comune sparso di Ayas, è denominata anche “Canton des Allemands” e nei piccoli villaggi di Resy, Soussun, Crest, Mascognaz, France e Cunéaz sono tutt’oggi ammirabili i tipici rascards, le case contadine in legno e pietra caratteristiche dell’architettura walser.
Dove si trova la Val di Ayas
La Val d'Ayas si trova nella Bassa Vallée, sulla sponda sinistra della Dora Baltea, che segna e disegna tutta la regione da quando nasce in cima al Monte Bianco fino a che non supera il confine con il Piemonte, nel territorio del quale poi procede spedita fino a quando non si tuffa nella acque del Po, poco sopra Torino. Fanno parte della valle i comuni di Verrès, Challand- Saint-Victor, Challand Saint-Anselme, Brusson e Ayas, che è il capoluogo della valle e che costituisce un comune sparso di 35 villaggi, tra i più noti dei quali si annoverano Antagnod, capoluogo del comune, e Champoluc.
Visitare la Val d'Ayas in inverno è, come è facile immaginare, un'autentica meraviglia, tra le vette incipriate di neve e i magnifici scenari offerti dai ghiacciai d'alta quota, ma anche d'estate non scherza, visto che si rivela essere un vero paradiso per gli escursionisti e i cicloturisti; per questo abbiamo cercato di raccogliere in questa piccola guida consigli e suggerimenti su cosa fare e vedere in Val d’Ayas d’estate.
Prima di scendere un po’ più nel dettaglio, però, vogliamo rivelarvi una curiosità sul Monte Rosa, che reca questo appellativo non per il colore che il massiccio assume in determinati momenti della giornata, come molti di voi potrebbero essere indotti a credere, ma molto più semplicemente perché nel dialetto locale i termini rouese o rouja significano “ghiacciaio”.
A dire il vero esistono anche versioni più leggendarie, come quella che racconta di come un fortissimo vento del deserto abbia "sporcato" di sabbia i fiocchi di neve che cadono da queste parti, fiocchi così "sabbiosi" da conferire quel tipico colore beige/rosa alle pendici innevate, fenomeno decisamente meno certo e scientifico dell'enrosadira che colora di rosso/viola le cime delle Dolomiti, particolarmente spettacolare nella Val di Fassa.
Non siete comunque curiosi di controllare con i vostri stessi occhi quanti granelli di sabbia ci sono nei fiocchi di neve che cadono sul Monte Rosa? Allora partiamo!
Val d’Ayas, i paesi e i consigli dove andare
Il nostro itinerario comincia nella media Val d’Ayas e precisamente a Brusson, nota meta sciistica che fa parte del più vasto circuito del Monterosa Ski; il borgo è situato a 1338 m s.l.m. ed è graziosamente adagiato su un altopiano, in un'assolatissima conca che gli fa da culla e lo espone a un'elevata esposizione solare durante la giornata.
Interessante la disputa sull'etimo da cui deriverebbe il nome, visto che secondo una non troppo accreditata, ma non per questo meno affascinante, teoria è il termine latino bruxeum, che significa "giacimento aurifero", a essere il responsabile dell'attuale toponimo, Chamousira per la presenza effettiva nel paese di tre miniere d’oro, oggi chiuse, tra le quali la più grande, la Miniera di Chamousira, è stata trasformata in museo aperto periodicamente ai visitatori; altre teorie divergono e considerano, invece, più semplice l'iter etimologico del nome del bel paesino, ritenendo, che l’origine del nome possa farsi risalire ai vocaboli dialettali brussei, cespugli, o brusson, mirtillo.
Qualsiasi sia la teoria che preferite, non perdetevi una passeggiata lungo le vie del paese, in particolare lungo Rue Fontaine, così chiamata per la presenza di ben 5 fontane, e non fatevi mancare una visita al Castello di Graines, edificato addirittura nell'XI secolo, spettacolare nella sua austerità e nella sua imponenza.
Ultima cosa che è quasi obbligatorio fare se si viene da queste parti è un piccolo tour intorno al borgo, dove si trovano numerosi laghetti naturali dagli indescrivibili colori, tra i quali spiccano il Lac de Litteran, il Lac Vert e il Lac de La Bataille, ed è presente anche un lago artificiale, che, nato per alimentare una centrale idroelettrica, è oggi una riserva turistica.
Per la prossima meta scegliamo una delle più importanti frazioni del comune sparso di Ayas tanto che ne costituisce addirittura il capoluogo: Antagnod, altra meta sciistica valdostana molto rinomata; per arrivarci basta percorrere 10 km sull SR 45 della Valle d'Ayas e salire di circa 400 metri s.l.m., mantenendoci ai piedi del Monte Zerbion.
Il paese gode di una posizione privilegiata, una sorta di terrazza con vista sul massiccio del Monte Rosa e ha un bel centro storico, caratterizzato da vicoli stretti e abitazioni in legno e pietra, che lo rendono uno dei borghi più belli della Valle d'Aosta e che, nell’edizione del 2008 del concorso “i borghi più belli d’Italia”, ne hanno fatto decretare la vittoria. Meritano sicuramente una visita la Chiesa di San Martino, di cui non potrete non apprezzare l’altare in legno e oro, e il Museo di Arte Sacra, situato accanto alla chiesa stessa, nella cappella del cimitero, dove ammirare ostensori, croci e paramenti.
Antagnod è noto, però, anche perché è uno dei centri artigianali più importanti per la produzione del celeberrimo sabot, lo zoccolo ricavato da un unico pezzo di legno, diventato simbolo commerciale di tutta la valle, commercializzato fin dal XVII secolo, in quanto adatte ai rigori dell’inverno e alle asperità dei luoghi, antesignano, insomma, degli scarponi da sci.
Restiamo in tema di tradizioni, che non passano così facilmente come le mode, e ricordiamoci che siamo nei pressi della Strada dei Vini del Monte Rosa e abbiamo un palato e uno stomaco da soddisfare; tuffiamoci, dunque, nel tripudio di gusti che Val d'Ayas offre, assaggiando, in uno dei caratteristici ristoranti che qui abbondano, una Fondue, una Zuppa alla Valdostana o un'abbondante porzione di Polenta Concia, il tutto accompagnato da qualche calice di uno dei fantastici vini della tradizione locale.
Il nostro breve tour termina a pochissimi km da Antagnod, in un'altra storica frazione del comune di Ayas, ossia Champoluc, grazioso borgo situato a 1568 m s.l.m., nella parte finale dell’alta Val d’Ayas, e terzo comune valdostano più rinomato, dopo Courmayeur e Champoluc costituisce il punto di partenza ideale per andare alla conquista delle vette del Monte Rosa, ma anche delle innumerevoli escursioni che si possono effettuare nei suoi dintorni, dove potrete rilassarvi e provare una pace infinita nelle foreste di pini e larici.
Anche il borgo antico, però, merita la vostra attenzione: percorrete le suggestive strade su cui si ergono i rascards e cercate la pittoresca Chiesa sconsacrata di Sant'Anna, nota per la sua bellezza, e la Brasserie du Breithorn, dove servono il tagliere di salumi e formaggi più buono e ricercato di tutta la Vallée e le migliori specialità della tradizione enogastronomica valdostana e francese.
Non ci credete? Prenotate, assaggiate e sappiateci dire se ci sbagliamo.
Val d’Ayas, le escursioni più belle
Un proverbio cinese dice che il segreto per vivere a lungo è mangiare la metà, camminare il doppio, ridere il triplo e amare senza misura. Nulla a che vedere con pozioni magiche o intrugli, ma delle semplici “regole” che chiunque può provare ad applicare. Sulla terza e sulla quarta noi possiamo fare poco per voi, ma quale occasione migliore della vacanza in Val d’Ayas per cominciare a mettere in pratica la seconda?
Escursioni, passeggiate, arrampicate anche in verticale...insomma, la valle è ricca di occasione ghiotte che vi permetteranno di camminare forse anche un po' più del doppio; per quanto riguarda, invece, la prima condizione è meglio che non chiediate consiglio a noi per poterla mettere in pratica.
Per la prima passeggiata che vi proponiamo dovrete recarvi nel comune di Challand-Saint-Victor, nella parte bassa della valle, famosa per il suo intrigante Ponte Medievale, e dove, al termine del suo abitato, troverete un cartello che reca l’indicazione Riserva Naturale del Lago di Villa: è qui che desideriamo accompagnarvi, in un luogo magico, immerso in un bosco di castagni, pini silvestri, roverelle, dove fa mostra di sé uno specchio d’acqua in cui vegetano specie pregiate come la Ninfea Bianca e il Poligono Anfibio. Potrete svolgere con assoluta tranquillità il giro del lago, con la possibilità, per chi lo desidera, di salire su una piccola collinetta da cui ammirare lo specchio d'acqua e di visitare le rovine di quello che fu il Castello di Villa.
Le regole di educazione valgono ovunque, ovviamente, ma ancor più all’interno di una Riserva Naturale, dove si raccomanda di utilizzare il mezzo di locomozione più semplice, vale a dire i propri piedi, di non fare deviazioni dai percorsi segnalati, per non rovinare i boschi, di non raccogliere fiori, di non improvvisarsi piromani e di portare i rifiuti - per esempio i resti del picnic - nell’apposito centro di raccolta. Cerchiamo, insomma, tutti assieme di preservare questi angoli di bellezza perché possano goderne anche le generazioni future.
Vi proponiamo ancora laghi per la seconda escursione e, precisamente, i Laghi del Pinter, che si trovano a 2689 metri di quota: sono tre laghi situati all’ombra della sagome della Testa Grigia, cima di 3313 metri che sovrasta la Val d’Ayas e l’abitato di Champoluc, della Gran Cima, posta a 3023 metri nella media valle, e della Quota 2934, una delle numerose elevazioni senza una denominazione specifica che si trovano da queste parti.
Per arrivare bisognerà prendere la telecabina panoramica che da Champoluc sale ai 1935 metri del Crest - fermatevi un attimo in questa terrazza naturale sulla Val d’Ayas - e da lì comincerà la vera passeggiata alla conquista dei laghi, dal terzo dei quali potrete ammirare persino Sua Maestà il Cervino e Sua Eccellenza il Monte Bianco. Cominciate ad allenarvi per gli inchini ossequiosi.
Val d’Ayas, i punti panoramici imperdibili
Il termine panorama deriva dal connubio di due vocaboli greci, πάν, tutto, e ὅραμα, vista. Praticamente il panorama è quella "cosa" che che ci permette con la vista di vedere tutto ciò che c'è, senza limiti, senza confini e, soprattutto, senza parole, per la bellezza che ci si svela quasi impetuosa di fronte agli occhi. E la Val d’Ayas è campionessa mondiale di panorami.
Avete la macchina fotografica e il cannocchiale nello zaino per potervene accertare?
Bene, andiamo allora.
Cominciamo con qualcosa di un po' impegnativo, ovvero la Via Crucis al Monte Zerbion, a 2728 metri, la cima più nota e bazzicata della Val d’Ayas, in cui troneggia una bianca statua della Madonna. Vi sono diverse vie per la salita al Monte, tra cui segnaliamo quella dal parcheggio di Barmasc, a 1898 metri - nei pressi di Antagnod - con un dislivello, quindi, di 824 metri. Il percorso non è particolarmente impegnativo, se non per la lunghezza che deve essere coperta e la porzione di sentiero che porta al Colle Portola, che presenta qualche tratto esposto, seppur ben segnato e sicuro.
Una volta in cima, oltre alle stazioni della Via Crucis, appunto, vi saluteranno e vi daranno il benvenuto il Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso e il Monte Bianco e ai vostri piedi appariranno tutta la Val d’Ayas e una porzione della valle centrale di Aosta. Uno spettacolo davvero suggestivo che vi incanterà.
... Pagina 2/2 ... Il secondo punto panoramico che abbiamo scelto è accessibile a tutti, anche alle famiglie con bambini, e conduce al Lago Blu, dalla acque di un vivissimo color turchese, posto a 2220 m s.l.m.
La partenza è fissata a Saint Jacques, frazione di Ayas, e sarete accompagnati, nel vostro cammino, da Castore e Polluce, le due magnifiche vette valdostane che formano il Massiccio dei Gemelli.
La scenografia che vi accoglie è davvero spettacolare: lo specchio d'acqua turchese, dalla bizzarra forma triangolare, è perfettamente incastonato nella conca alpina che lo ospita, circondato da cespugli d'erica rosata e da alti e ombrosi pini, e si presta a fare da specchio all'imponente Monte Rosa, che si staglia preciso sulle acque cristalline. Profumi, colori e rumori completano il paesaggio fiabesco, decisamente ammaliante. Portate acqua, panini e tanto buon umore.
Dobbiamo assolutamente dedicare un paragrafo anche ai piccoli della famiglia, per i quali la vacanza in montagna significa corse all’aria aperta, svago, nuove amicizie e, soprattutto, divertimento sfrenato.
Se a voi sembra assurdo che i millennials amino lasciarsi penzolare da un ramo all’altro di un albero, o attraversare ponti tibetani, o saltare da un tronco ad un altro, beh dovete proprio fare i conti con quella che è diventata non solo una moda, ma quasi una mania, definita, in modo molto evocativo, "tarzaning".
Possiamo anticiparvi che, nonostante le iniziali perplessità e reticenze, abbiamo visto coi nostri occhi genitori divertirsi tanto quanto, se non di più, dei loro figli, e abbiamo udito con le nostre orecchie urla belluine di papà che si sono identificati un po’ troppo seriamente con Tarzan.
Volete provare per credere? Allora accompagnate i bimbi al Parco Avventura di Champoluc e sappiateci dire.
Se i vostri bambini, più che doti di equilibrismo, manifestano quelle di socievolezza ed estroversione, il luogo adatto a loro è la Ludoteca di Brusson, situata all’interno della biblioteca, dove potrete tranquillamente lasciarli da soli - e ritagliarvi qualche ora di pace - perché sotto la sorveglianza della ludotecaria potranno fare amicizia, disegnare, colorare, partecipare ai laboratori didattici proposti. Segnaliamo che la ludoteca è aperta ai bambini a partire dai 5 anni di età.
Se, invece, avete allevato dei buoni camminatori, portateli a Pian Villy, attraverso il sentiero pedonale di circa 3 km che da Champoluc arriva fino a Frachey: appena arrivati a destinazione troverete un’area attrezzata con tavoli e sedie, postazione ideale per il pic nic che farete durante la giornata, non prima, però, di aver ammirato le opere d’arte di alcuni artisti valdostani, veri maestri nello scolpire il legno; siamo certi che i vostri piccoli apprezzeranno molto quelle statue che rappresentano fate, folletti, gnomi e stravaganti animali di fantasia. Passeggiata impagabile!
Lampi di sera bel tempo si spera.
Aria pecorina aria vicina.
Cielo a pecorelle acqua a catinelle.
Il cielo si rischiara l’acqua prepara.
Ricordate la maestra delle elementari che ci insegnava, in tal modo, ad essere dei piccoli Colonnelli Bernacca? Se la saggezza popolare non inganna, e osservando il cielo doveste notare tante nubi a forma di pecorella, non preoccupatevi di come poter impiegare una giornata del vostro soggiorno estivo, perché ci abbiamo pensato noi a trovare cosa fare quando piove in Val d'Ayas in estate.
La Valle d’Aosta, infatti, è nota ai più non solo per essere la regione più piccola e più ricca d’Italia, ma anche per l’immenso patrimonio di castelli sparsi su tutto il suo territorio.
Perché, dunque, non approfittare di un'uggiosa giornata di pioggia per visitarne qualcuno? Imperdibile, ad esempio, una visita al Castello di Verrès, uno dei più celebri manieri valdostani, che sorge su un promontorio che domina l’abitato del borgo, e che all’esterno appare come un semplice cubo. Il castello è noto anche per essere la sede annuale del Carnevale Storico verreziese, uno dei più spettacolari di tutta la Val d'Aosta, che ha luogo in febbraio e in cui si rievoca la storia di Caterina di Challant, signora del Contado.
Siete, invece, attratti, come orsi dal miele, da saune finlandesi, bagni turchi, docce emozionali, vasche idromassaggio, percorsi Kneipp? Allora la vostra giornata di pioggia ideale si svolge all’interno di un centro benessere, c’è poco da dire. Celebri e ricchissimi di proposte sono il MonterosaSPA di Champoluc e il più piccolo 360°-Trecentosessanta di Antagnod, che sorge in una tipica casa montanara di pietra e legno ed è dotato di grandi vetrate da cui ammirare la pioggia cadere, non nel pineto, ma nella valle, mentre magari state sorseggiando un aperitivo o vi state facendo fare un rilassante massaggio.
Non perdetevi gli eventi della Valle d’Aosta che animano l’estate:
In auto: percorrere l'Autostrada della Valle d'Aosta A5, uscire a Verrès e prendere la SR 45. In alternativa all'autostrada, si può prendere la SS 26 fino all'imbocco della SR; dalla Francia percorrere il Traforo del Monte Bianco per ricollegarsi all'A5 o alla SS 26; dalla Svizzera percorrere, invece, il Traforo del Gran San Bernardo - il Passo del Gran San Bernardo (solo in estate) - proseguire sulla SS 27 fino ad Aosta e ricollegarsi con l'A5 o con la SS 26.
In treno: raggiungere la stazione di Verrès, posta sulla linea ferroviaria Torino-Aosta, da cui partono gli autobus dell'azienda V.I.T.A., che collegano la cittadina a tutte le località della Val d'Ayas.
In aereo: gli aeroporti più vicini sono il Corrado Gex di Aosta, circa 35 km, il Sandro Pertini di Torino-Caselle, circa 80 km, quello di Milano-Malpensa, circa 145 km, quello di Ginevra, circa 190 km.
In autobus: consultare il sito degli Autoservizi della Valle d’Aosta
Ulteriori informazioni: sito ufficiale del Turismo in Valle d’Aosta e del Consorzio Turistico Val d’Ayas Monte Rosa.
La partenza è fissata a Saint Jacques, frazione di Ayas, e sarete accompagnati, nel vostro cammino, da Castore e Polluce, le due magnifiche vette valdostane che formano il Massiccio dei Gemelli.
La scenografia che vi accoglie è davvero spettacolare: lo specchio d'acqua turchese, dalla bizzarra forma triangolare, è perfettamente incastonato nella conca alpina che lo ospita, circondato da cespugli d'erica rosata e da alti e ombrosi pini, e si presta a fare da specchio all'imponente Monte Rosa, che si staglia preciso sulle acque cristalline. Profumi, colori e rumori completano il paesaggio fiabesco, decisamente ammaliante. Portate acqua, panini e tanto buon umore.
La Val d’Ayas per i bambini: dove portarli
Dobbiamo assolutamente dedicare un paragrafo anche ai piccoli della famiglia, per i quali la vacanza in montagna significa corse all’aria aperta, svago, nuove amicizie e, soprattutto, divertimento sfrenato.
Se a voi sembra assurdo che i millennials amino lasciarsi penzolare da un ramo all’altro di un albero, o attraversare ponti tibetani, o saltare da un tronco ad un altro, beh dovete proprio fare i conti con quella che è diventata non solo una moda, ma quasi una mania, definita, in modo molto evocativo, "tarzaning".
Possiamo anticiparvi che, nonostante le iniziali perplessità e reticenze, abbiamo visto coi nostri occhi genitori divertirsi tanto quanto, se non di più, dei loro figli, e abbiamo udito con le nostre orecchie urla belluine di papà che si sono identificati un po’ troppo seriamente con Tarzan.
Volete provare per credere? Allora accompagnate i bimbi al Parco Avventura di Champoluc e sappiateci dire.
Se i vostri bambini, più che doti di equilibrismo, manifestano quelle di socievolezza ed estroversione, il luogo adatto a loro è la Ludoteca di Brusson, situata all’interno della biblioteca, dove potrete tranquillamente lasciarli da soli - e ritagliarvi qualche ora di pace - perché sotto la sorveglianza della ludotecaria potranno fare amicizia, disegnare, colorare, partecipare ai laboratori didattici proposti. Segnaliamo che la ludoteca è aperta ai bambini a partire dai 5 anni di età.
Se, invece, avete allevato dei buoni camminatori, portateli a Pian Villy, attraverso il sentiero pedonale di circa 3 km che da Champoluc arriva fino a Frachey: appena arrivati a destinazione troverete un’area attrezzata con tavoli e sedie, postazione ideale per il pic nic che farete durante la giornata, non prima, però, di aver ammirato le opere d’arte di alcuni artisti valdostani, veri maestri nello scolpire il legno; siamo certi che i vostri piccoli apprezzeranno molto quelle statue che rappresentano fate, folletti, gnomi e stravaganti animali di fantasia. Passeggiata impagabile!
Dove andare in Val d’Ayas quando piove
Lampi di sera bel tempo si spera.
Aria pecorina aria vicina.
Cielo a pecorelle acqua a catinelle.
Il cielo si rischiara l’acqua prepara.
Ricordate la maestra delle elementari che ci insegnava, in tal modo, ad essere dei piccoli Colonnelli Bernacca? Se la saggezza popolare non inganna, e osservando il cielo doveste notare tante nubi a forma di pecorella, non preoccupatevi di come poter impiegare una giornata del vostro soggiorno estivo, perché ci abbiamo pensato noi a trovare cosa fare quando piove in Val d'Ayas in estate.
La Valle d’Aosta, infatti, è nota ai più non solo per essere la regione più piccola e più ricca d’Italia, ma anche per l’immenso patrimonio di castelli sparsi su tutto il suo territorio.
Perché, dunque, non approfittare di un'uggiosa giornata di pioggia per visitarne qualcuno? Imperdibile, ad esempio, una visita al Castello di Verrès, uno dei più celebri manieri valdostani, che sorge su un promontorio che domina l’abitato del borgo, e che all’esterno appare come un semplice cubo. Il castello è noto anche per essere la sede annuale del Carnevale Storico verreziese, uno dei più spettacolari di tutta la Val d'Aosta, che ha luogo in febbraio e in cui si rievoca la storia di Caterina di Challant, signora del Contado.
Siete, invece, attratti, come orsi dal miele, da saune finlandesi, bagni turchi, docce emozionali, vasche idromassaggio, percorsi Kneipp? Allora la vostra giornata di pioggia ideale si svolge all’interno di un centro benessere, c’è poco da dire. Celebri e ricchissimi di proposte sono il MonterosaSPA di Champoluc e il più piccolo 360°-Trecentosessanta di Antagnod, che sorge in una tipica casa montanara di pietra e legno ed è dotato di grandi vetrate da cui ammirare la pioggia cadere, non nel pineto, ma nella valle, mentre magari state sorseggiando un aperitivo o vi state facendo fare un rilassante massaggio.
Eventi, sagre e feste della Val d’Ayas
Non perdetevi gli eventi della Valle d’Aosta che animano l’estate:
- Terzo Football Camp - Champoluc - evento sportivo (da giugno ad agosto)
- Giro Ciclistico Internazionale a Tappe - Champoluc/Ayas/Antagnod - evento sportivo (luglio)
- Mercatino dell’Occasione e dello Scambio - Verrès - evento fieristico/artigianato (agosto)
- Notte Bianca - Champoluc - festa folcloristica ( agosto)
- Batailles de Reines - Brusson - evento folcloristico (agosto)
- Mercatino Arti e Sapori del Nord Ovest - Brusson - evento gastronomico/artigianato (agosto)
Come arrivare in Val d’Ayas
In auto: percorrere l'Autostrada della Valle d'Aosta A5, uscire a Verrès e prendere la SR 45. In alternativa all'autostrada, si può prendere la SS 26 fino all'imbocco della SR; dalla Francia percorrere il Traforo del Monte Bianco per ricollegarsi all'A5 o alla SS 26; dalla Svizzera percorrere, invece, il Traforo del Gran San Bernardo - il Passo del Gran San Bernardo (solo in estate) - proseguire sulla SS 27 fino ad Aosta e ricollegarsi con l'A5 o con la SS 26.
In treno: raggiungere la stazione di Verrès, posta sulla linea ferroviaria Torino-Aosta, da cui partono gli autobus dell'azienda V.I.T.A., che collegano la cittadina a tutte le località della Val d'Ayas.
In aereo: gli aeroporti più vicini sono il Corrado Gex di Aosta, circa 35 km, il Sandro Pertini di Torino-Caselle, circa 80 km, quello di Milano-Malpensa, circa 145 km, quello di Ginevra, circa 190 km.
In autobus: consultare il sito degli Autoservizi della Valle d’Aosta
Ulteriori informazioni: sito ufficiale del Turismo in Valle d’Aosta e del Consorzio Turistico Val d’Ayas Monte Rosa.
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