Capodanno alle terme, dove andare in Italia
Niente stress da dress code, niente acconciatura ai capelli. Nessun problema nemmeno se non avete quella parure di gioielli per far impazzire le amiche. Per non parlare del tacco 12 e dei suoi dolorosi postumi. Volete mettere l’eleganza del basso profilo? Anzi del bikini, di un paio di infradito e di un accappatoio con cui agghindarvi per la sera delle sere? Un’idea alternativa per il capodanno è quella di trascorrerlo, di giorno o di notte, alle terme.
Ammollo fra bolle calde e curative e bollicine – italiane o francesi non importa – da degustare in totale libertà. Senza ansia, sans soucis, akouna matata. Ecco il vero lusso: salutare il nuovo anno senza vestirsi, senza uscire, ma piuttosto svestendovi ed “entrando” in un regno di calore e vapore, chiacchierando nella penombra di una vasca termale. Pensando finalmente ai benefici di una “spa”, salus per aquam. In ciabatte e nulla più.
Le amavano già i romani e i Savoia, fin dal 1838, ne fecero il loro buen retiro alpino. Quando arrivi ai piedi del monte Bianco, che occhieggia incastonato dai monti dell’alta val D’Aosta, capisci il perché. Le terme di Pré Saint Didier – oggi del gruppo QC Terme - sono la bibbia del benessere e sono una vera esperienza: in pochi anni gli spazi interni ed esterni si sono duplicati – oggi, poco lontano a Pallusieux, c’è anche il raffinato Hotel QC Terme Monte Bianco, quattro stelle con 57 camere, ristorante e spa - , mantenendo sempre la costante di far sentire a casa gli ospiti, fra due dimore ottocentesche collegate da un corridoio ipogeo, chalet in legno e un panoramico giardino bianco d’inverno. Il luogo è suggestivo: poco lontano il parco termale, a scavalco dell’orrido sul fiume, un antico ponte romano custodisce - con tanto di getto che sgorga libero - il segreto del benessere di queste acque ricche di ferro, silici, carbonato di calcio e acidi arsenicali. Poco sopra, sospeso a 160 metri sulla gola, un ponte moderno è un must per chi ami i selfie mozzafiato a scavalco sulla Dora di Verney che scende dal passo del Piccolo san Bernardo.
Il borgodi Pré - Saint Didier, poi, profuma d’antico con la sua piazza illuminata per le feste da grandi luci a festa e i localini ad incorniciarla. A 10 minuti, invece, ecco tutto il glam di Courmayeur da una parte e a poco di più, sull’altro versante, tutta l’energia di La Thuile. Che cosa chiedere di più? Quaranta pratiche termali!
Le zone interne offrono una serie calibrata di bagni turco e saune aromatizzate con diverse essenze, fantasiose sale relax - da quelle con materassi ad acqua, a quelle con amache sospese che ricordano boschi e foreste, a quelle dove ci si coccola fra “bolle” in vimini sospesi in un cielo di morbide nuvole. Lo stile è alpine chic, curatissimo nei salotti con fotografie di alpinisti di un tempo e coccole disseminate ad ogni angolo. L’interno degli ambienti, articolati nei due edifici, offre anche diverse vasche per musicoterapia, docce emozionali, una zona fanghi e la nuova stanza del sale, rigorosamente dall’Himalaya. L’esterno, invece, è un’immersione nel lusso del vapore. La grande vasca centrale è stata recentemente ridisegnata con comode sedute – ambitissime quelle a lobo nel settore centrale – e idro getti per rilassare collo e gambe. Numerose anche le altre vasche esterne: di misura più piccola ed intima ospitano acqua con musica e idromassaggi, fino all’ultima arrivata, la vasca panoramica con braciere.
Rilassarsi qui, fra acqua, fuoco, terra ed aria è come dar del tu alla natura in persona, sospesi fra i quattro elementi del nostro pianeta. Il percorso esterno ospita anche una serie di baite in legno odoroso: due accolgono ampie saune da cui contemplare il paesaggio ed i ghiacci eterni della valle. La terza è la più fit: pediluvio ed un corroborante percorso kneipp concludono il percorso. Il buffet è al primo piano dell’edificio principale ed ha una zona relax con ampia veranda che sembra uscito da un romanzo ottocentesco. Ricca la scelta di trattamenti benessere “a la carte”. Fra le leccornie proposte tutti i prodotti sono made in vallée: dai grissini nature e al cioccolato, al pane nero, dallo yogurt, alla frutta, acqua e tisane e anche una zuppa a mezzogiorno, oltre agli aperitivi ogni venerdì. Per un tocco “estero” c’è la possibilità di prenotare del sushi. Qui il capodanno arriva prima e si festeggia entro le 21 – c’è anche la lista d’attesa per ingressi last minute - per poi raggiungere la piazza del paese e brindare insieme. (Ingresso 48-54 euro)
Due impianti, un’unica emozione. Leonardo già apprezzava le preziose virtù delle acque dell’alta Valtellina e noi oggi, epigoni del genio, non possiamo che dargli ragione. I “bagni” di Bormio, immersi nel parco nazionale dello Stelvio, sono una poesia. Da sempre, una delle perle più preziose del gruppo QC Terme, la zona “vecchia” è una dedica alla natura con la sua grande vasca panoramica in pietra, sospesa sulla valle e sulle piste da sci – in primis la celebre Stelvio che ospita i grandi del Circo Bianco e che ammollo dalla piscina si vede quasi per intero -. La struttura delle Terme dei Bagni Vecchi a Bormio affonda le sue radici all’epoca dei romani, che già conoscevano i benefici di queste acque; è poi due secoli fa che la virtù dei luoghi viene incanalata in un primo percorso benessere che oggi offre ampie sale liberty e un fascinoso percorso ipogeo – scavato nel 1827 - fino alla grotta sudatoria e al cuore della montagna, la dove sgorga una delle fonti e dove respirare la vera forza della natura. Bagni romani, medievali ed imperiali, anche l’esterno è un percorso fra salite e discese che comprendono anche una suggestiva sosta in una piccola cappella sconsacrata, dove oggi trova posto una romantica tinozza esclusiva. Erano questi i luoghi - con i trattamenti al fieno completamente rinnovati da pochi anni nella zona dell’”Arciduchessa” - preferiti dalla nobiltà austro ungarica che qui faceva sosta prima o dopo il passaggio a Nord, attraverso lo Stelvio d’estate. La zona dei Bagni Nuovi di Bormio è il tripudio del lusso e del sapore d’antan: l’albergo ha a leggerezza e la raffinatezza dello stile liberty, con una serie di pratiche termali che richiamano, con titoli suggestivi, le grandi divinità romane – dai bagni di Ercole e Giove alla grotta di Nettuno fino ai giardini di Venere - . Il parco termale esterno, segue, invece, i canoni moderni dello stile e del comfort, fra ampio solarium e prati che d’inverno si coprono di neve, punteggiati da ambitissime tinozze dove curare anima e corpo. Per Capodanno, è previsto anche un ingresso serale ad hoc con brindisi, mentre il buffet sforna leccornie del territorio.
(Ingresso 52-54 euro - Capodanno 120 euro)
Fra le colline della Brianza non esistono solo le leggendarie “fabbrichette”, ma, negli anni, si è anche imparato il senso della parola relax. I luoghi sono magici, con vista sulle Prealpi che incorniciano il lake district lombardo. E’ qui, a meno di un’ora da Milano, che Monticello Spa offre un’oasi di pieno relax. Bagno turco, sauna, vasche riscaldate interne ed esterne: la fatica qui fa rima solo con corrente, quella da risalire o da cui farsi rapire nella grande vasca calda esterna che affaccia su un giardino profumato. Per Capodanno si punta anche sulla gola con una cena servita a bordo vasca. Si inizia alle 19.30 con un aperitivo – rigorosamente green, analcolico e bio - fra verdure in pastella e bruschette. A cena poi si fa sul serio e non si può prescindere dai salumi del territorio, seguiti da risotto cachi e gamberi, ma anche cous cous. Musica e fuochi d’artificio saranno poi la cornice al percorso nelle vasche termali dove avranno luogo sedute purificanti di aufguss, scrub e maschere profumate e idratanti. (Ingresso con cena da 185 euro)
“Per ritrovare se stessi non serve andare lontano”: è questo il motto del Lefay resort & spa sul lago di Garda, appollaiato sopra le colline del Benaco e il borgo di Gargnano. Antica limonaia, luogo di sapore e saper fare, oggi è una perfetta dimora dell’anima, dove abbandonarsi nel silenzio, all’ascolto di se. Sicuri di essere coccolati, fin dall’arrivo, in questo attico delle meraviglie e di privacy piena. Qui l’albergo è diffuso ed affacciato su un parco dalle essenze secolari, dove passeggiare e ritrovare, ognuno al suo passo, il vero centro del proprio benessere. La spa, con i suoi 3800 metri quadrati, è un concentrato di coccole, ma anche un invito a ritrovare l’energia grazie a percorsi di remise en forme che coniugano la medicina occidentale con le discipline orientali, in un metodo scientifico e depositato dal gruppo Lefay. Il percorso interno si snoda fra idrogetti dell’ampia piscina, sauna e bagno turco, e la suggestiva grotta “La luna nel lago” dove si galleggia, sostenuti da un’acqua ad alta concentrazione salina, proprio come nel mar Morto.
Gli spazi esterni offrono due chicche: non solo un meraviglioso giardino che ricorda l’antica vocazione dei luoghi, fra ulivi ed alberi da frutto. Qui ci sono due piscine, immense, a sfioro, sull’infinito e sul lago. La prima, semi circolare è per contemplativi, fra getti massaggianti e benefici. La seconda, sempre riscaldata, è un rettangolo perfetto che invita al nuoto e a ritrovare la forma fra vasche di fatica e bracciate ampie di decompressione e relax. Oltre ad un bistrot per spuntini rapidi ma gustosi, il ristorante “La grande limonaia” offre piatti leggeri con elegante rivisitazione del territorio, mentre l’ampia lounge con piano bar consente anche qualche strappo alla regola super fit, fra raffinati distillati e cocktail. Per capodanno il pacchetto comprende un soggiorno di tre notti (da 1260 euro a persona in junior suite, check in fino al 31 dicembre) con cena, pranzo e accesso alla spa inclusi.
E’ il lago di Catullo che, fra una rima, un sospiro d’amore ed un esametro, sapeva riconoscere anche i benefici effetti di questa acqua dolce non solo nel nome. Lui non conosceva ancora la fons Boiola che, nota poi dal Rinascimento, fu scientificamente scoperta ed utilizzata a partire dal 1889, grazie all’impresa del palombaro Procopio che, con coraggio, si immerse fino a 20 metri e a 300 metri dalla riva, la dove tutti sapevano, ma nessuno aveva ancora osato esplorare. Così Sirmione è, da secoli, il cuore del termalismo del basso lago di Garda. Oggi il centro Aquaria, Spa termale di Terme di Sirmione, propone una serie di servizi calibrati su diverse esigenze.
Oltre 10 mila metri quadri di benessere, di cui 700 d’acqua termale tra piscine, idromassaggi, lettini effervescenti, saune, bagni di vapore, docce emozionali. L’acqua di Aquaria è ricca di sali minerali e oligoelementi: sulfurea e salsobromoiodica è preziosa per la pelle e per tutto l’organismo, in ogni momento dell’anno. La sua temperatura oscilla costante fra i 34 e i 36 gradi e, negli anni, anche molti sportivi ne hanno apprezzato le lusinghe, per alternare intense sessioni di allenamento a rigeneranti decompressioni. Ed è la sua grande area esterna a restare nel cuore: qui, fra le vasche termali che si confondono quasi con i colori del lago, l’immersione è in un gran blu di acqua dolce e curativa. Per capodanno la proposta di Aquaria si fa in tre e strizza l’occhio alle coppie per cui sono stati pensati una serie di pacchetti ad hoc che prevedono trattamenti, un massaggio e bollicine, ovviamente della vicina Franciacorta, per brindare al nuovo anno (Da 128 a 340 euro).
Dici terme e non puoi non pensare alla città eterna e ad una delle più felici “invenzioni” dei romani. Insomma, i bagni di vapore e il benessere termale passano anche attraverso i nostri antenati latini, benché questo know how sia un patrimonio comune a molte popolazioni antiche. E allora, mettendo da parte Caracalla e il suo contributo alla storia, anche termale, di Roma, oggi si può scegliere l’Urbe per festeggiare il prossimo capodanno. Benvenuti all’Oasi di Porto non lonano da Ostia, dove il gruppo QC Terme ha realizzato un percorso fra i giardini e le dimore storiche ispirate ai fasti di villa Torlonia. Marmi, cascate, percorsi relax e vasche idromassaggio: tutto questo è la versione 2.0 del ciclo caldarium – tepidarium - frigidarum di epoca romana.
Per san Silvestro al QC Terme di Roma c’è anche un (mini) dress code: si dice cocktail attire e si legge abito alle ginocchia o alle caviglie, perché qui la festa continua nell’hotel del cinque stelle collegato alla zona termale.
Il bello è che, a differenza di molte altre spa, qui i bimbi dai 5 anni, possono accompagnare mamma e papà e fino ai 14 anni entrano gratis. (758 euro a coppia).
Leggi anche il nostro articolo: terme sulla neve in Italia e quello dedicato al capodanno in baita.
Ammollo fra bolle calde e curative e bollicine – italiane o francesi non importa – da degustare in totale libertà. Senza ansia, sans soucis, akouna matata. Ecco il vero lusso: salutare il nuovo anno senza vestirsi, senza uscire, ma piuttosto svestendovi ed “entrando” in un regno di calore e vapore, chiacchierando nella penombra di una vasca termale. Pensando finalmente ai benefici di una “spa”, salus per aquam. In ciabatte e nulla più.
Val d'Aosta e Pré-Saint Didier, l'acqua dei Savoia
Le amavano già i romani e i Savoia, fin dal 1838, ne fecero il loro buen retiro alpino. Quando arrivi ai piedi del monte Bianco, che occhieggia incastonato dai monti dell’alta val D’Aosta, capisci il perché. Le terme di Pré Saint Didier – oggi del gruppo QC Terme - sono la bibbia del benessere e sono una vera esperienza: in pochi anni gli spazi interni ed esterni si sono duplicati – oggi, poco lontano a Pallusieux, c’è anche il raffinato Hotel QC Terme Monte Bianco, quattro stelle con 57 camere, ristorante e spa - , mantenendo sempre la costante di far sentire a casa gli ospiti, fra due dimore ottocentesche collegate da un corridoio ipogeo, chalet in legno e un panoramico giardino bianco d’inverno. Il luogo è suggestivo: poco lontano il parco termale, a scavalco dell’orrido sul fiume, un antico ponte romano custodisce - con tanto di getto che sgorga libero - il segreto del benessere di queste acque ricche di ferro, silici, carbonato di calcio e acidi arsenicali. Poco sopra, sospeso a 160 metri sulla gola, un ponte moderno è un must per chi ami i selfie mozzafiato a scavalco sulla Dora di Verney che scende dal passo del Piccolo san Bernardo.
Il borgodi Pré - Saint Didier, poi, profuma d’antico con la sua piazza illuminata per le feste da grandi luci a festa e i localini ad incorniciarla. A 10 minuti, invece, ecco tutto il glam di Courmayeur da una parte e a poco di più, sull’altro versante, tutta l’energia di La Thuile. Che cosa chiedere di più? Quaranta pratiche termali!
Le zone interne offrono una serie calibrata di bagni turco e saune aromatizzate con diverse essenze, fantasiose sale relax - da quelle con materassi ad acqua, a quelle con amache sospese che ricordano boschi e foreste, a quelle dove ci si coccola fra “bolle” in vimini sospesi in un cielo di morbide nuvole. Lo stile è alpine chic, curatissimo nei salotti con fotografie di alpinisti di un tempo e coccole disseminate ad ogni angolo. L’interno degli ambienti, articolati nei due edifici, offre anche diverse vasche per musicoterapia, docce emozionali, una zona fanghi e la nuova stanza del sale, rigorosamente dall’Himalaya. L’esterno, invece, è un’immersione nel lusso del vapore. La grande vasca centrale è stata recentemente ridisegnata con comode sedute – ambitissime quelle a lobo nel settore centrale – e idro getti per rilassare collo e gambe. Numerose anche le altre vasche esterne: di misura più piccola ed intima ospitano acqua con musica e idromassaggi, fino all’ultima arrivata, la vasca panoramica con braciere.
Rilassarsi qui, fra acqua, fuoco, terra ed aria è come dar del tu alla natura in persona, sospesi fra i quattro elementi del nostro pianeta. Il percorso esterno ospita anche una serie di baite in legno odoroso: due accolgono ampie saune da cui contemplare il paesaggio ed i ghiacci eterni della valle. La terza è la più fit: pediluvio ed un corroborante percorso kneipp concludono il percorso. Il buffet è al primo piano dell’edificio principale ed ha una zona relax con ampia veranda che sembra uscito da un romanzo ottocentesco. Ricca la scelta di trattamenti benessere “a la carte”. Fra le leccornie proposte tutti i prodotti sono made in vallée: dai grissini nature e al cioccolato, al pane nero, dallo yogurt, alla frutta, acqua e tisane e anche una zuppa a mezzogiorno, oltre agli aperitivi ogni venerdì. Per un tocco “estero” c’è la possibilità di prenotare del sushi. Qui il capodanno arriva prima e si festeggia entro le 21 – c’è anche la lista d’attesa per ingressi last minute - per poi raggiungere la piazza del paese e brindare insieme. (Ingresso 48-54 euro)
Bagni Vecchi e Nuovi di Bormio, come consiglia Leonardo
Due impianti, un’unica emozione. Leonardo già apprezzava le preziose virtù delle acque dell’alta Valtellina e noi oggi, epigoni del genio, non possiamo che dargli ragione. I “bagni” di Bormio, immersi nel parco nazionale dello Stelvio, sono una poesia. Da sempre, una delle perle più preziose del gruppo QC Terme, la zona “vecchia” è una dedica alla natura con la sua grande vasca panoramica in pietra, sospesa sulla valle e sulle piste da sci – in primis la celebre Stelvio che ospita i grandi del Circo Bianco e che ammollo dalla piscina si vede quasi per intero -. La struttura delle Terme dei Bagni Vecchi a Bormio affonda le sue radici all’epoca dei romani, che già conoscevano i benefici di queste acque; è poi due secoli fa che la virtù dei luoghi viene incanalata in un primo percorso benessere che oggi offre ampie sale liberty e un fascinoso percorso ipogeo – scavato nel 1827 - fino alla grotta sudatoria e al cuore della montagna, la dove sgorga una delle fonti e dove respirare la vera forza della natura. Bagni romani, medievali ed imperiali, anche l’esterno è un percorso fra salite e discese che comprendono anche una suggestiva sosta in una piccola cappella sconsacrata, dove oggi trova posto una romantica tinozza esclusiva. Erano questi i luoghi - con i trattamenti al fieno completamente rinnovati da pochi anni nella zona dell’”Arciduchessa” - preferiti dalla nobiltà austro ungarica che qui faceva sosta prima o dopo il passaggio a Nord, attraverso lo Stelvio d’estate. La zona dei Bagni Nuovi di Bormio è il tripudio del lusso e del sapore d’antan: l’albergo ha a leggerezza e la raffinatezza dello stile liberty, con una serie di pratiche termali che richiamano, con titoli suggestivi, le grandi divinità romane – dai bagni di Ercole e Giove alla grotta di Nettuno fino ai giardini di Venere - . Il parco termale esterno, segue, invece, i canoni moderni dello stile e del comfort, fra ampio solarium e prati che d’inverno si coprono di neve, punteggiati da ambitissime tinozze dove curare anima e corpo. Per Capodanno, è previsto anche un ingresso serale ad hoc con brindisi, mentre il buffet sforna leccornie del territorio.
(Ingresso 52-54 euro - Capodanno 120 euro)
Monticello in Brianza
Fra le colline della Brianza non esistono solo le leggendarie “fabbrichette”, ma, negli anni, si è anche imparato il senso della parola relax. I luoghi sono magici, con vista sulle Prealpi che incorniciano il lake district lombardo. E’ qui, a meno di un’ora da Milano, che Monticello Spa offre un’oasi di pieno relax. Bagno turco, sauna, vasche riscaldate interne ed esterne: la fatica qui fa rima solo con corrente, quella da risalire o da cui farsi rapire nella grande vasca calda esterna che affaccia su un giardino profumato. Per Capodanno si punta anche sulla gola con una cena servita a bordo vasca. Si inizia alle 19.30 con un aperitivo – rigorosamente green, analcolico e bio - fra verdure in pastella e bruschette. A cena poi si fa sul serio e non si può prescindere dai salumi del territorio, seguiti da risotto cachi e gamberi, ma anche cous cous. Musica e fuochi d’artificio saranno poi la cornice al percorso nelle vasche termali dove avranno luogo sedute purificanti di aufguss, scrub e maschere profumate e idratanti. (Ingresso con cena da 185 euro)
Lefay Resort sul Lago di Garda
“Per ritrovare se stessi non serve andare lontano”: è questo il motto del Lefay resort & spa sul lago di Garda, appollaiato sopra le colline del Benaco e il borgo di Gargnano. Antica limonaia, luogo di sapore e saper fare, oggi è una perfetta dimora dell’anima, dove abbandonarsi nel silenzio, all’ascolto di se. Sicuri di essere coccolati, fin dall’arrivo, in questo attico delle meraviglie e di privacy piena. Qui l’albergo è diffuso ed affacciato su un parco dalle essenze secolari, dove passeggiare e ritrovare, ognuno al suo passo, il vero centro del proprio benessere. La spa, con i suoi 3800 metri quadrati, è un concentrato di coccole, ma anche un invito a ritrovare l’energia grazie a percorsi di remise en forme che coniugano la medicina occidentale con le discipline orientali, in un metodo scientifico e depositato dal gruppo Lefay. Il percorso interno si snoda fra idrogetti dell’ampia piscina, sauna e bagno turco, e la suggestiva grotta “La luna nel lago” dove si galleggia, sostenuti da un’acqua ad alta concentrazione salina, proprio come nel mar Morto.
Gli spazi esterni offrono due chicche: non solo un meraviglioso giardino che ricorda l’antica vocazione dei luoghi, fra ulivi ed alberi da frutto. Qui ci sono due piscine, immense, a sfioro, sull’infinito e sul lago. La prima, semi circolare è per contemplativi, fra getti massaggianti e benefici. La seconda, sempre riscaldata, è un rettangolo perfetto che invita al nuoto e a ritrovare la forma fra vasche di fatica e bracciate ampie di decompressione e relax. Oltre ad un bistrot per spuntini rapidi ma gustosi, il ristorante “La grande limonaia” offre piatti leggeri con elegante rivisitazione del territorio, mentre l’ampia lounge con piano bar consente anche qualche strappo alla regola super fit, fra raffinati distillati e cocktail. Per capodanno il pacchetto comprende un soggiorno di tre notti (da 1260 euro a persona in junior suite, check in fino al 31 dicembre) con cena, pranzo e accesso alla spa inclusi.
Aquaria, la Sirmione di un poeta e di un palombaro
E’ il lago di Catullo che, fra una rima, un sospiro d’amore ed un esametro, sapeva riconoscere anche i benefici effetti di questa acqua dolce non solo nel nome. Lui non conosceva ancora la fons Boiola che, nota poi dal Rinascimento, fu scientificamente scoperta ed utilizzata a partire dal 1889, grazie all’impresa del palombaro Procopio che, con coraggio, si immerse fino a 20 metri e a 300 metri dalla riva, la dove tutti sapevano, ma nessuno aveva ancora osato esplorare. Così Sirmione è, da secoli, il cuore del termalismo del basso lago di Garda. Oggi il centro Aquaria, Spa termale di Terme di Sirmione, propone una serie di servizi calibrati su diverse esigenze.
Oltre 10 mila metri quadri di benessere, di cui 700 d’acqua termale tra piscine, idromassaggi, lettini effervescenti, saune, bagni di vapore, docce emozionali. L’acqua di Aquaria è ricca di sali minerali e oligoelementi: sulfurea e salsobromoiodica è preziosa per la pelle e per tutto l’organismo, in ogni momento dell’anno. La sua temperatura oscilla costante fra i 34 e i 36 gradi e, negli anni, anche molti sportivi ne hanno apprezzato le lusinghe, per alternare intense sessioni di allenamento a rigeneranti decompressioni. Ed è la sua grande area esterna a restare nel cuore: qui, fra le vasche termali che si confondono quasi con i colori del lago, l’immersione è in un gran blu di acqua dolce e curativa. Per capodanno la proposta di Aquaria si fa in tre e strizza l’occhio alle coppie per cui sono stati pensati una serie di pacchetti ad hoc che prevedono trattamenti, un massaggio e bollicine, ovviamente della vicina Franciacorta, per brindare al nuovo anno (Da 128 a 340 euro).
Le terme a Roma, l'eredità di Caracalla
Dici terme e non puoi non pensare alla città eterna e ad una delle più felici “invenzioni” dei romani. Insomma, i bagni di vapore e il benessere termale passano anche attraverso i nostri antenati latini, benché questo know how sia un patrimonio comune a molte popolazioni antiche. E allora, mettendo da parte Caracalla e il suo contributo alla storia, anche termale, di Roma, oggi si può scegliere l’Urbe per festeggiare il prossimo capodanno. Benvenuti all’Oasi di Porto non lonano da Ostia, dove il gruppo QC Terme ha realizzato un percorso fra i giardini e le dimore storiche ispirate ai fasti di villa Torlonia. Marmi, cascate, percorsi relax e vasche idromassaggio: tutto questo è la versione 2.0 del ciclo caldarium – tepidarium - frigidarum di epoca romana.
Per san Silvestro al QC Terme di Roma c’è anche un (mini) dress code: si dice cocktail attire e si legge abito alle ginocchia o alle caviglie, perché qui la festa continua nell’hotel del cinque stelle collegato alla zona termale.
Il bello è che, a differenza di molte altre spa, qui i bimbi dai 5 anni, possono accompagnare mamma e papà e fino ai 14 anni entrano gratis. (758 euro a coppia).
Leggi anche il nostro articolo: terme sulla neve in Italia e quello dedicato al capodanno in baita.