Dove sciare in Val di Sole? Ecco le migliori località
Neve, sole e magia: sono semplici gli ingredienti di una giornata perfetta sugli sci. C’è un luogo, fra Alpi e Dolomiti, dove questa ricetta viene cucinata con amore ogni giorno e servita in tavola (da snowboard!), ma anche sugli sci, ai tanti estimatori del piatto forte della “casa”. Al confine fra i generali lombardi di Adamello, Presena ed Ortles - Cevedale e i contrafforti trentini delle dolomiti di Brenta, c’è un luogo che da entrambi i versanti sa prendere il meglio, facendo una sintesi perfetta: in una parola, benvenuti in val di Sole, uno dei fulcri più importanti dove sciare in Trentino Alto Adige.
Il nome non poteva essere più azzeccato. I comprensori di Campiglio Dolomiti di Brenta - Folgarida – Marilleva e Pejo sono stati pensati, negli anni, per essere costruito intorno all’uomo e alla sua voglia di neve e sci.
All’avanguardia lo era già nei mitici anni Ottanta, quando andava di moda il modello “villaggio vacanze” anche sulla neve. Marilleva ne fu uno dei primi esempi, poi, stagione dopo stagione, le località hanno cavalcato l’onda dei tempi, rinnovandosi, e puntato sempre su un unico comun denominatore: la qualità dell’offerta sciistica.
Per questo oggi sciare nel comprensorio di Campiglio – Dolomiti di Brenta, con Folgarida e Marilleva, e l'extra valore della non distante Pejo, è sinonimo di comodità e divertimento per tutta la famiglia, una delle migliori zone dove sciare con i bambini in Trentino. Sì, perché qui – grazie a 150 km di piste - si trovano tracciati celebri e difficili che ognuno vuole mettersi in carnet, accanto a pendii morbidi dove scivolare in allegria con i bimbi, magari ai primi passi sulla neve. Qui lo sci è totale: lo skipass unico SuperSkiRama permette di sconfinare, sempre sci ai piedi, anche in altre località del Trentino, arrivando, attraverso Madonna di Campiglio fino a Pinzolo, in val Rendena, o cambiando versante – con un viaggio gratis in skibus – fino a Pejo 3mila. Così l’offerta si completa, allargando il comprensorio di Folgarida e Marilleva dal “core business” di 150 km, fino a 270 km di piste da discesa e 95 impianti della più grande ski area.
Il cuore del comprensorio, fra Folgarida e Marilleva, è il punto di forza di questo regno bianco. Dos de la Pesa, monte Vigo e monte Spolverino: sono queste le tre cime e le coordinate del divertimento. Impianti rapidi, cabinovie comode e quota 2mila che si raggiunge in meno di un quarto d’ora. I più esperti hanno a disposizione diverse piste nere e rosse, fra le più celebri delle alpi. Dal Dos de la Pesa e poi giù, nel bosco fitto, c’è la Orti di Marilleva. La rossa del Monte Vigo, insieme all’altra nera che dallo Spolverino arriva a Folgarida sono i tre esami da superare. Ma niente paura: qui le rosse e le blu sono l’indirizzo giusto anche per godersi il panorama che spazia dalle ultime propaggini di Lombardia con Ortles e Cevedale e Presena da un lato, per poi ripassare con lo sguardo il profilo del Brenta e la zona del Grostè dall’altra. Ad ognuno il suo sfondo da selfie. Per chi ami anche farsi fotografare e non solo scattare foto in proprio, l’indirizzo giusto è la pista 21, il tracciato più semplice che scende da Dos del la Pesa: qui è attivo il servizio “ski movie” che realizza un breve shooting fotografico durante le vostre performance. Per scaricare, vedere e ricordare basta poi collegarsi al sito www.ski.it
I bimbi saranno “i neristi” di domani. Ma in attesa che possano accompagnare mamma e papà sui tracciati più impegnativi e sulle piste nere, il comprensorio di Campiglio - Dolomiti di Brenta, con Folgarida e Marilleva, ha pensato anche a loro: sono ben cinque i family park della ski area. Uno staff di animatori e la mascotte Snowy danno a tutti il benvenuto. A Folgarida c’è Kinderland, ma guai a chiamarlo asilo! La struttura è all’arrivo della telecabina: spazi interni ed esterni, animatori qualificati e possibilità di integrare con lezioni di sci sono il punto di forza. Per chi voglia già sciare, a Malghet Aut c’è il family park con campo scuola, due skilift e un tapis roulant, ma anche snow tubing e giostra. Salendo da Daolasa con l’impianto di val Mastellina, invece, siamo a quota 2mila: è il regno di Snowy che attende i suoi ospiti con 4 tapis roulant e un campo giochi. Animazione e campo scuola anche all’arrivo della telecabina Copai – Panciana, salendo da Marilleva, mentre gonfiabili, tubi ed un parco baby attende i campioni di domani anche a Marilleva 1400, al primo tronco dell’ovovia.
Una delle ragioni per sciare nel comprensorio di Campiglio – Dolomiti di Brenta, fra Folgarida e Marilleva, è che tutto è collegato sci ai piedi. E quando gli sci non bastano, si prende il bus. Addio, automobile! Il lusso della val di Sole nasce, anni fa, con un’altra idea all’avanguardia e di autentica mobilità sostenibile: quella di creare prima di tutti uno dei (pochi e veri) treni della neve, il Dolomiti express, che, dal 2003, accompagna da Trento a Malé, recuperando binari storici del 1909. Il biglietto? Si detrae pure al costo dello ski pass. Da qui si prende il primo pullman per Daolasa. E’ questo il quartier generale dei bus della neve: attrezzato anche con ampi locali deposito, permette agli sciatori, che arrivino dalla città in giornata per sciare, di cambiarsi al caldo e fra i comfort per assumere “l’assetto” d’alta quota. Da Daolasa partono – fino a primavera con regolare cadenza - le diverse direttrici con corse tutti i giorni fino alle 19, dedicate al popolo della neve. Si può salire a Folgarida e Campo Carlo Magno, porta d’accesso di Madonna di Campiglio; oppure raggiungere Marilleva. Altre due direttrici portano anche al passo del Tonale (serve poi uno skipass ad hoc) che in questo modo entra a far parte di questo carosello tutto sci ai piedi. L’altra linea conduce, infine, a Pejo dove ci si può lanciare alla scoperta di questa piccola perla dello sci e della val di Rabbi.
Piccolo è bello. E furbo: all’ombra del Cevedale, nel comune più alto del Trentino – siamo a quota 1400 – si è sempre fatto di necessità virtù. Qui un tempo la vera ricchezza era l’acqua termale, la stessa che veniva cullata nelle viscere del parco dello Stelvio e che sull’altro versante sfocia, per esempio a Bormio e un tempo a Valfurva. Il turismo in questa valle è nato già nel 1650 proprio per curare i mali del corpo. Rinnovate e all’avanguardia, oggi le terme di Pejo lusingano anche l’anima e sono il perfetto contraltare ad una giornata di sci. Il comprensorio è boutique, con 20 km di piste rosse e blu. A dominarlo è il monte Vioz mentre gli impianti salgono oltre a Dos dei Gembri, fino a toccare i 3mila metri e la vera chicca della zona: è la discesa della val della Mite con 4 km di tracciato rosso sì, ma tecnico che mette tutti d’accordo, a patto di avere buone lamine. Per gli amanti dell’altra neve, poi l’indirizzo giusto è proprio accanto: è la val di Rabbi con un percorso per lo sci nordico ma anche per le ciaspole di 5 km per metà illuminato anche la sera. Qui, lungo il torrente Rabbies, si passeggia o si scia, ripassando anche la storia. Quale? Quella dell’antica Segheria veneziana, esempio di archeologia “industriale” che ricorda come, da queste parti, si lavorasse con tecniche all’avanguardia, il legno fin dal XVIII secolo. A completare il tuffo di emozioni, in questo passato senza tempo, ecco le cascate addormentate nel ghiaccio: la cascata del rio Largaiolo si raggiunge percorrendo la pista da fondo, ma per chi voglia anche cimentarsi nell’ice climbing, ecco, in val di Rabbi, quelle di Valorz, certamente le più celebri signore della valle, da affrontare affidandosi alle guide alpine.
Ti piace questa valle? Scopri cosa fare e vedere in Val di Sole in estate!
Il nome non poteva essere più azzeccato. I comprensori di Campiglio Dolomiti di Brenta - Folgarida – Marilleva e Pejo sono stati pensati, negli anni, per essere costruito intorno all’uomo e alla sua voglia di neve e sci.
All’avanguardia lo era già nei mitici anni Ottanta, quando andava di moda il modello “villaggio vacanze” anche sulla neve. Marilleva ne fu uno dei primi esempi, poi, stagione dopo stagione, le località hanno cavalcato l’onda dei tempi, rinnovandosi, e puntato sempre su un unico comun denominatore: la qualità dell’offerta sciistica.
Total Ski, total Fun
Per questo oggi sciare nel comprensorio di Campiglio – Dolomiti di Brenta, con Folgarida e Marilleva, e l'extra valore della non distante Pejo, è sinonimo di comodità e divertimento per tutta la famiglia, una delle migliori zone dove sciare con i bambini in Trentino. Sì, perché qui – grazie a 150 km di piste - si trovano tracciati celebri e difficili che ognuno vuole mettersi in carnet, accanto a pendii morbidi dove scivolare in allegria con i bimbi, magari ai primi passi sulla neve. Qui lo sci è totale: lo skipass unico SuperSkiRama permette di sconfinare, sempre sci ai piedi, anche in altre località del Trentino, arrivando, attraverso Madonna di Campiglio fino a Pinzolo, in val Rendena, o cambiando versante – con un viaggio gratis in skibus – fino a Pejo 3mila. Così l’offerta si completa, allargando il comprensorio di Folgarida e Marilleva dal “core business” di 150 km, fino a 270 km di piste da discesa e 95 impianti della più grande ski area.
Tre cime, tre esami
Il cuore del comprensorio, fra Folgarida e Marilleva, è il punto di forza di questo regno bianco. Dos de la Pesa, monte Vigo e monte Spolverino: sono queste le tre cime e le coordinate del divertimento. Impianti rapidi, cabinovie comode e quota 2mila che si raggiunge in meno di un quarto d’ora. I più esperti hanno a disposizione diverse piste nere e rosse, fra le più celebri delle alpi. Dal Dos de la Pesa e poi giù, nel bosco fitto, c’è la Orti di Marilleva. La rossa del Monte Vigo, insieme all’altra nera che dallo Spolverino arriva a Folgarida sono i tre esami da superare. Ma niente paura: qui le rosse e le blu sono l’indirizzo giusto anche per godersi il panorama che spazia dalle ultime propaggini di Lombardia con Ortles e Cevedale e Presena da un lato, per poi ripassare con lo sguardo il profilo del Brenta e la zona del Grostè dall’altra. Ad ognuno il suo sfondo da selfie. Per chi ami anche farsi fotografare e non solo scattare foto in proprio, l’indirizzo giusto è la pista 21, il tracciato più semplice che scende da Dos del la Pesa: qui è attivo il servizio “ski movie” che realizza un breve shooting fotografico durante le vostre performance. Per scaricare, vedere e ricordare basta poi collegarsi al sito www.ski.it
Bimbi col sorriso
I bimbi saranno “i neristi” di domani. Ma in attesa che possano accompagnare mamma e papà sui tracciati più impegnativi e sulle piste nere, il comprensorio di Campiglio - Dolomiti di Brenta, con Folgarida e Marilleva, ha pensato anche a loro: sono ben cinque i family park della ski area. Uno staff di animatori e la mascotte Snowy danno a tutti il benvenuto. A Folgarida c’è Kinderland, ma guai a chiamarlo asilo! La struttura è all’arrivo della telecabina: spazi interni ed esterni, animatori qualificati e possibilità di integrare con lezioni di sci sono il punto di forza. Per chi voglia già sciare, a Malghet Aut c’è il family park con campo scuola, due skilift e un tapis roulant, ma anche snow tubing e giostra. Salendo da Daolasa con l’impianto di val Mastellina, invece, siamo a quota 2mila: è il regno di Snowy che attende i suoi ospiti con 4 tapis roulant e un campo giochi. Animazione e campo scuola anche all’arrivo della telecabina Copai – Panciana, salendo da Marilleva, mentre gonfiabili, tubi ed un parco baby attende i campioni di domani anche a Marilleva 1400, al primo tronco dell’ovovia.
Tutti a piedi con lo Skibus
Una delle ragioni per sciare nel comprensorio di Campiglio – Dolomiti di Brenta, fra Folgarida e Marilleva, è che tutto è collegato sci ai piedi. E quando gli sci non bastano, si prende il bus. Addio, automobile! Il lusso della val di Sole nasce, anni fa, con un’altra idea all’avanguardia e di autentica mobilità sostenibile: quella di creare prima di tutti uno dei (pochi e veri) treni della neve, il Dolomiti express, che, dal 2003, accompagna da Trento a Malé, recuperando binari storici del 1909. Il biglietto? Si detrae pure al costo dello ski pass. Da qui si prende il primo pullman per Daolasa. E’ questo il quartier generale dei bus della neve: attrezzato anche con ampi locali deposito, permette agli sciatori, che arrivino dalla città in giornata per sciare, di cambiarsi al caldo e fra i comfort per assumere “l’assetto” d’alta quota. Da Daolasa partono – fino a primavera con regolare cadenza - le diverse direttrici con corse tutti i giorni fino alle 19, dedicate al popolo della neve. Si può salire a Folgarida e Campo Carlo Magno, porta d’accesso di Madonna di Campiglio; oppure raggiungere Marilleva. Altre due direttrici portano anche al passo del Tonale (serve poi uno skipass ad hoc) che in questo modo entra a far parte di questo carosello tutto sci ai piedi. L’altra linea conduce, infine, a Pejo dove ci si può lanciare alla scoperta di questa piccola perla dello sci e della val di Rabbi.
Pejo, 3mila meraviglie
Piccolo è bello. E furbo: all’ombra del Cevedale, nel comune più alto del Trentino – siamo a quota 1400 – si è sempre fatto di necessità virtù. Qui un tempo la vera ricchezza era l’acqua termale, la stessa che veniva cullata nelle viscere del parco dello Stelvio e che sull’altro versante sfocia, per esempio a Bormio e un tempo a Valfurva. Il turismo in questa valle è nato già nel 1650 proprio per curare i mali del corpo. Rinnovate e all’avanguardia, oggi le terme di Pejo lusingano anche l’anima e sono il perfetto contraltare ad una giornata di sci. Il comprensorio è boutique, con 20 km di piste rosse e blu. A dominarlo è il monte Vioz mentre gli impianti salgono oltre a Dos dei Gembri, fino a toccare i 3mila metri e la vera chicca della zona: è la discesa della val della Mite con 4 km di tracciato rosso sì, ma tecnico che mette tutti d’accordo, a patto di avere buone lamine. Per gli amanti dell’altra neve, poi l’indirizzo giusto è proprio accanto: è la val di Rabbi con un percorso per lo sci nordico ma anche per le ciaspole di 5 km per metà illuminato anche la sera. Qui, lungo il torrente Rabbies, si passeggia o si scia, ripassando anche la storia. Quale? Quella dell’antica Segheria veneziana, esempio di archeologia “industriale” che ricorda come, da queste parti, si lavorasse con tecniche all’avanguardia, il legno fin dal XVIII secolo. A completare il tuffo di emozioni, in questo passato senza tempo, ecco le cascate addormentate nel ghiaccio: la cascata del rio Largaiolo si raggiunge percorrendo la pista da fondo, ma per chi voglia anche cimentarsi nell’ice climbing, ecco, in val di Rabbi, quelle di Valorz, certamente le più celebri signore della valle, da affrontare affidandosi alle guide alpine.
Ti piace questa valle? Scopri cosa fare e vedere in Val di Sole in estate!
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