Viaggio nei luoghi dei Queen e di Freddie Mercury
Rami Malek come Freddie Mercury diventa re nella notte degli Oscar. La statuetta per il miglior attore va al giovane performer americano dalle origini egiziane interprete di Bohemian Rhapsody, immigrato all’estero e dall’escalation di successo proprio come accaduto al bad-guy, il front man dei Queen, partito umilmente da Zanzibar, con la famiglia dalle origini indiane, approdato poi in Inghilterra e da lì volato verso i palcoscenici e gli stadi più importanti del mondo, considerato una vera stella della musica, spentasi troppo presto. Ne avevamo già parlato nel nostro articolo sui luoghi dei Queen a Londra.
La popolarità del film Bohemian Rhapsody ha riacceso quella che viene definita la Queen Mania e i fan più rock tornano alla ricerca degli aneddoti e dei luoghi legati alla vita e agli anni più belli dell’inimitabile Freddie, cercando di visitare le sue case, ritrovandosi a cantare davanti ai suoi monumenti celebrativi, come sul lago di Montreaux, curiosando fra le discrete case di Kensington, a Londra, alla ricerca della sua villa. Quali sono quindi i luoghi raccontati nel film e quelli reali dove king Mercury ha vissuto, lavorato, folleggiato o riposato? Scopriteli di seguito insieme alle curiosità e alle storie dei luoghi più stravaganti del mondo dei Queen.
Per ritrovare le origini di Freddie Mercury è necessario volare su un’isola esotica, in Africa e precisamente in Tanzania, nella colorata e profumata Zanzibar, ed esattamente a Stone Town, dove nel 1946 è nato il piccolo Farrokh Bulsara, figlio di un impiegato britannico dalle origini indiane. Non è distante dal mare quella che viene definita la Casa Natale di Freddie Mercury, un poco defilata, su Forodhani Street 139, ma facente parte del grande palazzo dove si trova il Tembo Hotel. In questo appartamento pare Freddie abbia passato alcuni primi anni di vita, tornando varie volte a visitare la casa per vacanza con i genitori. I fan sfegatati possono oggi dormire nelle camere dove la famiglia Bulsara viveva, sapendo però che le camere non hanno nulla di speciale o che lo ricordi, se non qualche delizioso balconcino con vista sul mare. Chi vuole però può farsi fotografare sul tipico portone di legno all’ingresso, oppure curiosare fra le vetrine con foto e articoli dedicati all’idolo dei Queen.
Dall’Africa all’Asia, la famiglia Bulsara torna alle origini e il Freddie bambino affronta il suo primo importante trasloco, che lo vede catapultato in India, a Bombay, la grande metropoli oggi chiamata Mumbay dove frequenta la scuola, esattamente la St. Peter’s School, luogo di formazione in cui inizia a studiare e suonare il pianoforte e dove la sua personalità comincerà a crescere e primeggiare.
Tornando al film, c'è da dire che Bohemian Rapsody è ispirato ai primi anni della band dei Queen e in parte alla vita di Freddie Mercury. La pellicola vista da milioni di spettatori in tutto il mondo, in lingua originale o tradotta, ed anche proposta in versione karaoke, fin dalla sua anteprima il 23 ottobre 2018 (proiettata alla Wembley Arena, di fronte all’iconico Wembley Stadium, dove si tenne il Live Aid, uno dei più noti concerti rock degli anni ’80) non è mai stata tolta dalla programmazione e oltre ai numerosi premi della critica e del cinema internazionale ha ottenuto ben 4 Oscar ( per il miglior attore protagonista a Rami Malek, per il miglior montaggio a John Ottman, per il miglior sonoro a Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali e per il miglior montaggio sonoro a John Warhurst e Nina Hartstone). I giovani hanno apprezzato la sua qualità musicale e ancora oggi amano intonare le canzoni dei Queen, come in gioventù piaceva a Freddy Mercury vivere la Londra giovane, come si vede nel film, dove si intravedono locali e pub dove la band, che ancora si chiamava Smile, tentava di sfondare cantando e suonando su piccoli palcoscenici cittadini.
L'Inghilterra quindi è stata la patria d'adozione di Freddy Mercury, ma cominciamo dall’inizio: pare che la prima casa inglese in cui il giovane Freddie traslocò si trovi in periferia, al numero 22 di Gladstone Avenue, nel quartiere periferico di Feltham, insignita anche della famosa targa blu che l’English Heritage riconosce e fa installare nelle abitazioni delle persone più note e illustri. La casa non era poi così lontana dall’Aeroporto di Heathrow, dove (come si vede anche in uno spezzone del film) Freddie comincerà a lavorare per pagarsi da vivere, scaricando ai nastri le valigie.
La zona deve essergli sempre rimasta nel cuore, tanto che è qui che Mercury fece costruire una sontuosa villa (forse quella che si vede nel film), con uno studio di registrazione e con grandi giardini giapponesi: si tratta della proprietà Garden Lodge Mansion, al numero 1 di Logan Place, vicino alla fermata metro di Earl’s Court, dimora poi lasciata in eredità alla sua ex-compagna Mary Austin, oggi visitata da centinaia di migliaia di fan che affollano i marciapiedi con fiori e lettere, impossibili da attaccare: la curiosità qui è la speciale vernice apposta sui muri, che permette di evitare graffi e biglietti appiccicati che degradano in qualche modo l’estetica, cosa che non interessa poi troppo i fan, che amano lasciare comunque un segno del passaggio, con rose e messaggi d’amore per il loro idolo musicale. Anche se il luogo scelto per il suo funerale fu il Kensal Green Cemetery, dove era apparsa una targa con il suo nome, le sue ceneri per suo volere furono prima custodite dall’ex-compagna e poi collocate in un luogo segreto, informazione che genera perplessità e l’ennesima aura di mistero.
In tournée con i Queen? Dal 1970, anno di fondazione della band alla fine degli anni ’80 (Freddie morirà nel 1991 proprio a Londra) la band di We will rock you visiterà in lungo e in largo il globo, lasciando la propria traccia con concerti evento, come quelli di Montreal, Budapest o Tokyo. Se volete seguire i loro passi sappiate che in quest’ultima città Mercury si sentiva come a casa e il suo amore per il Giappone era stato da sempre espresso con continui viaggi, in cui amava acquistare ceramiche, opere d’arte e kimoni da inviare nella villa inglese.
E negli anni c’è stato anche un bizzarro passaggio dall’Italia: un Freddie un po’ scocciato si era esibito con i compagni al Festival di Sanremo nel 1984 e obbligato a eseguire il playback si era preso gioco dei creduloni, cantando senza usare troppo il microfono davanti alla bocca e lasciandoci come vergognoso souvenir questa “piccola” irripetibile richiesta a un grande performer. Nello stesso anno i Queen realizzarono una doppia data anche a Milano, facendo saltare e ballare i giovani dell'epoca, nel Palazzetto dello Sport.
I più nostalgici e i veri appassionati di Freddie Mercury non perdano una gita a Montreux, in Svizzera, la tranquilla cittadina che il cantante amava per rilassarsi e che scelse per trascorrere alcuni ultimi momenti di vita, dopo aver scoperto di essere malato di HIV. I fan cerchino la Place du Marché per fare una foto-ricordo con la sua statua, che brilla sull'acqua sul Lago Lemano e che lo ritrae nella sua posa preferita, ovvero alzando il pugno e con l’asta del microfono stretta nell'altra mano. Chi fa una gita sul battello può farsi indicare il suo appartamento con vista lago, quello nel paslazzo giallo, che ha il balcone con tettoia a forma di archetto coperto, oppure si può chiedere una visita nella cosiddetta Duck House di Clarens, una villetta sull’acqua, oggi in cerca di nuovo proprietario, che Mercury aveva affittato in un primo periodo, che dista solo pochi chilometri dal centro città.
Per ritrovare invece il suo studio di registrazione quello con cui fu realizzato Made in Heaven, l’ultimo album dei Queen, si può raggiungere il Casino Barrière di Montreux che ospita la mostra Queen The studio Experience, e custodisce alcune suggestive sale, dove sono stati ricostruiti i Mountain Studios, le camere di incisione, disseminate di teche e vetrine che raccolgono abiti ed eccentriche tute di scena, ma anche dischi, premi e cimeli appartenuti alla band.
La popolarità del film Bohemian Rhapsody ha riacceso quella che viene definita la Queen Mania e i fan più rock tornano alla ricerca degli aneddoti e dei luoghi legati alla vita e agli anni più belli dell’inimitabile Freddie, cercando di visitare le sue case, ritrovandosi a cantare davanti ai suoi monumenti celebrativi, come sul lago di Montreaux, curiosando fra le discrete case di Kensington, a Londra, alla ricerca della sua villa. Quali sono quindi i luoghi raccontati nel film e quelli reali dove king Mercury ha vissuto, lavorato, folleggiato o riposato? Scopriteli di seguito insieme alle curiosità e alle storie dei luoghi più stravaganti del mondo dei Queen.
Dove è nato Farrokh Bulsara alias Freddie Mercury
Per ritrovare le origini di Freddie Mercury è necessario volare su un’isola esotica, in Africa e precisamente in Tanzania, nella colorata e profumata Zanzibar, ed esattamente a Stone Town, dove nel 1946 è nato il piccolo Farrokh Bulsara, figlio di un impiegato britannico dalle origini indiane. Non è distante dal mare quella che viene definita la Casa Natale di Freddie Mercury, un poco defilata, su Forodhani Street 139, ma facente parte del grande palazzo dove si trova il Tembo Hotel. In questo appartamento pare Freddie abbia passato alcuni primi anni di vita, tornando varie volte a visitare la casa per vacanza con i genitori. I fan sfegatati possono oggi dormire nelle camere dove la famiglia Bulsara viveva, sapendo però che le camere non hanno nulla di speciale o che lo ricordi, se non qualche delizioso balconcino con vista sul mare. Chi vuole però può farsi fotografare sul tipico portone di legno all’ingresso, oppure curiosare fra le vetrine con foto e articoli dedicati all’idolo dei Queen.
Dall’Africa all’Asia, la famiglia Bulsara torna alle origini e il Freddie bambino affronta il suo primo importante trasloco, che lo vede catapultato in India, a Bombay, la grande metropoli oggi chiamata Mumbay dove frequenta la scuola, esattamente la St. Peter’s School, luogo di formazione in cui inizia a studiare e suonare il pianoforte e dove la sua personalità comincerà a crescere e primeggiare.
Tornando al film, c'è da dire che Bohemian Rapsody è ispirato ai primi anni della band dei Queen e in parte alla vita di Freddie Mercury. La pellicola vista da milioni di spettatori in tutto il mondo, in lingua originale o tradotta, ed anche proposta in versione karaoke, fin dalla sua anteprima il 23 ottobre 2018 (proiettata alla Wembley Arena, di fronte all’iconico Wembley Stadium, dove si tenne il Live Aid, uno dei più noti concerti rock degli anni ’80) non è mai stata tolta dalla programmazione e oltre ai numerosi premi della critica e del cinema internazionale ha ottenuto ben 4 Oscar ( per il miglior attore protagonista a Rami Malek, per il miglior montaggio a John Ottman, per il miglior sonoro a Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali e per il miglior montaggio sonoro a John Warhurst e Nina Hartstone). I giovani hanno apprezzato la sua qualità musicale e ancora oggi amano intonare le canzoni dei Queen, come in gioventù piaceva a Freddy Mercury vivere la Londra giovane, come si vede nel film, dove si intravedono locali e pub dove la band, che ancora si chiamava Smile, tentava di sfondare cantando e suonando su piccoli palcoscenici cittadini.
L'Inghilterra quindi è stata la patria d'adozione di Freddy Mercury, ma cominciamo dall’inizio: pare che la prima casa inglese in cui il giovane Freddie traslocò si trovi in periferia, al numero 22 di Gladstone Avenue, nel quartiere periferico di Feltham, insignita anche della famosa targa blu che l’English Heritage riconosce e fa installare nelle abitazioni delle persone più note e illustri. La casa non era poi così lontana dall’Aeroporto di Heathrow, dove (come si vede anche in uno spezzone del film) Freddie comincerà a lavorare per pagarsi da vivere, scaricando ai nastri le valigie.
Tra i luoghi di Freddie Mercury e dei Queen
Sembra poi che Freddie frequentasse già all'epoca Kensington, considerato oggi un quartiere molto elegante, con ville e giardini privati per famiglie benestanti, che negli anni Settanta era ancora un'area in fase di crescita, frequentata e molto gettonata da artisti e giovani squattrinati in cerca di successo che si ritrovavano al Kensington Market, in un edificio poi demolito nel 2001: qui il giovane Mercury e il batterista Roger Taylor pare tenessero una propria bancarella.La zona deve essergli sempre rimasta nel cuore, tanto che è qui che Mercury fece costruire una sontuosa villa (forse quella che si vede nel film), con uno studio di registrazione e con grandi giardini giapponesi: si tratta della proprietà Garden Lodge Mansion, al numero 1 di Logan Place, vicino alla fermata metro di Earl’s Court, dimora poi lasciata in eredità alla sua ex-compagna Mary Austin, oggi visitata da centinaia di migliaia di fan che affollano i marciapiedi con fiori e lettere, impossibili da attaccare: la curiosità qui è la speciale vernice apposta sui muri, che permette di evitare graffi e biglietti appiccicati che degradano in qualche modo l’estetica, cosa che non interessa poi troppo i fan, che amano lasciare comunque un segno del passaggio, con rose e messaggi d’amore per il loro idolo musicale. Anche se il luogo scelto per il suo funerale fu il Kensal Green Cemetery, dove era apparsa una targa con il suo nome, le sue ceneri per suo volere furono prima custodite dall’ex-compagna e poi collocate in un luogo segreto, informazione che genera perplessità e l’ennesima aura di mistero.
In tournée con i Queen? Dal 1970, anno di fondazione della band alla fine degli anni ’80 (Freddie morirà nel 1991 proprio a Londra) la band di We will rock you visiterà in lungo e in largo il globo, lasciando la propria traccia con concerti evento, come quelli di Montreal, Budapest o Tokyo. Se volete seguire i loro passi sappiate che in quest’ultima città Mercury si sentiva come a casa e il suo amore per il Giappone era stato da sempre espresso con continui viaggi, in cui amava acquistare ceramiche, opere d’arte e kimoni da inviare nella villa inglese.
E negli anni c’è stato anche un bizzarro passaggio dall’Italia: un Freddie un po’ scocciato si era esibito con i compagni al Festival di Sanremo nel 1984 e obbligato a eseguire il playback si era preso gioco dei creduloni, cantando senza usare troppo il microfono davanti alla bocca e lasciandoci come vergognoso souvenir questa “piccola” irripetibile richiesta a un grande performer. Nello stesso anno i Queen realizzarono una doppia data anche a Milano, facendo saltare e ballare i giovani dell'epoca, nel Palazzetto dello Sport.
Altri luoghi iconici di Freddie Mercury
Il suo affetto per la Spagna non si ricorda solo per il brano Barcellona, inciso con la soprano Montserrat Caballé e scelto, un anno dopo la sua morte, come inno ufficiale delle olimpiadi iberiche del 1992, ma era forse Ibiza la sua isola preferita, scelta per organizzare feste di compleanno ed eccentrici party, presso il Pike’s Hotel, passato alla storia per le sue sfrenate serate e ancora oggi aperto. Qui il passaggio di Freddie non si dimentica e a settembre si organizza ancora serate in suo onore, per ricordarlo con in mano un bicchiere di champagne, proprio come lui amava festeggiare.I più nostalgici e i veri appassionati di Freddie Mercury non perdano una gita a Montreux, in Svizzera, la tranquilla cittadina che il cantante amava per rilassarsi e che scelse per trascorrere alcuni ultimi momenti di vita, dopo aver scoperto di essere malato di HIV. I fan cerchino la Place du Marché per fare una foto-ricordo con la sua statua, che brilla sull'acqua sul Lago Lemano e che lo ritrae nella sua posa preferita, ovvero alzando il pugno e con l’asta del microfono stretta nell'altra mano. Chi fa una gita sul battello può farsi indicare il suo appartamento con vista lago, quello nel paslazzo giallo, che ha il balcone con tettoia a forma di archetto coperto, oppure si può chiedere una visita nella cosiddetta Duck House di Clarens, una villetta sull’acqua, oggi in cerca di nuovo proprietario, che Mercury aveva affittato in un primo periodo, che dista solo pochi chilometri dal centro città.
Per ritrovare invece il suo studio di registrazione quello con cui fu realizzato Made in Heaven, l’ultimo album dei Queen, si può raggiungere il Casino Barrière di Montreux che ospita la mostra Queen The studio Experience, e custodisce alcune suggestive sale, dove sono stati ricostruiti i Mountain Studios, le camere di incisione, disseminate di teche e vetrine che raccolgono abiti ed eccentriche tute di scena, ma anche dischi, premi e cimeli appartenuti alla band.